Economia
Farmaceutica, esperti: “Parità di genere in azienda...
Farmaceutica, esperti: “Parità di genere in azienda lavorando su più piani”
All’evento sul ‘valore della differenza’, ‘attenzione a equilibrio lavoro e vita personale’
Come si raggiunge la parità di genere? Ci sono varie dimensioni su cui lavorare, da quella culturale a quella del work-life balance con lavoro flessibile part-time e da remoto che consente di ottenere questi obiettivi. Merck è un’azienda particolarmente interessante sotto parecchie dimensioni, ma quella che ha attratto maggiormente la mia attenzione è la parità di genere e tutte le politiche messe in atto perché non si faccia solo del pinkwashing”. Lo ha detto Barbara Martini, docente di Politica Economica presso l’Università Tor Vergata di Roma e delegata del rettore alle Pari opportunità e inclusione a margine della conferenza stampa organizzata da Merck Italia ieri a Roma per la presentazione del report realizzato da The European House Ambrosetti su ‘Il valore di Merck in Italia’.
“Le donne entrano nel job market perché trovano delle condizioni che consentono loro di bilanciare la vita con il lavoro. Poi - continua Martini - ci sono i role models: in questa azienda esistono donne con posizioni apicali che possono comprendere le esigenze delle altre donne e individuare best practice che agevolino la loro vita nell’azienda, oltre a un’occupazione femminile qualificata. Questo è importante sul territorio in particolare nel Sud così come nella sede di Ivrea. Un’impresa nuova si va ad innestare su un humus culturale e territoriale favorevole perché impregnato da una cultura precedente”.
A proposito di contesto, nel suo intervento, Veronica De Romanis, economista e docente di European Economica della Luiss di Roma e della Stanford University di Firenze osserva che “il Paese si trova in una situazione di crescita stagnante a causa della produttività che non cresce da anni. Questo scenario - ricorda De Romanis - si inverte grazie alle riforme. Bisogna riformare il contesto economico per trovare e attirare aziende come Merck, che investe nel nostro Paese. Abbiamo un capitale umano sprecato dato che le eccellenze vanno all’estero e spesso non c’è, a causa del calo demografico, oltre che nascosto, date tutte quelle donne che non lavorano. Investendo in questo capitale umano - conclude - possiamo far ripartire la crescita e competere con altri paesi europei.”
Economia
Fincantieri: Folgiero, ‘focus subacquea, puntiamo a...
“Il mar Mediterraneo è il mare più geopolitico, dove passano più cavi sottomarini, cavi per le telecomunicazioni e gasdotti e l'attenzione di Fincantieri per il dominio subacqueo punta innanzi tutto a sviluppare sistemi di protezione di queste infrastrutture critiche. Produrremo sommergibili più piccoli, droni di 9 metri e di 3 metri con equipaggio e senza equipaggio che serviranno con la Marina militare italiana a definire quelle missioni di protezione delle infrastrutture critiche, ma svilupperemo questi prodotti anche per l’utilizzo in settori diversi come l’energia, esplorazione mineraria dei fondali marini, l’acquacoltura. I nuovi prodotti tecnologici funzioneranno solo se ci saranno dei sistemi di telecomunicazione che funzioneranno sott’acqua, dove si propaga solo l’ottico e l’acustico: stiamo lavorando con aziende del settore per creare delle reti di telecomunicazione subacquee che consentono a questo ecosistema di svilupparsi”. Così Pierroberto Folgiero, amministratore delegato di Fincantieri, nel suo intervento alla conferenza programmatica di Fratelli d'Italia.
Economia
Nucleare, Corvaro: “Abbiamo know how, doveroso...
Così l'inviato speciale del governo per il cambiamento climatico
Sul nucleare “la volontà del Governo è quella di non lasciare indietro nessuna tecnologia che possa permetterci di arrivare all'obiettivo di zero emissioni, qui dobbiamo essere molto tecnici”. Così Francesco Corvaro, inviato speciale del governo per il cambiamento climatico, che a margine del ‘Transitioning to net zero: energy technology roadmaps’ in corso a Torino ha osservato: “noi abbiamo un comparto industriale e un know-how elevatissimo nel settore”.
“In questo momento, e la Cop l'ha messo tra le possibili soluzioni tecnologicamente vantaggiose per arrivare a Net Zero nel 2050 - ha proseguito - è doveroso pensare e valutare l'ipotesi di rientrare in questo settore perché abbiamo il know tecnologico, aziende che già lavorano in questo settore con queste nuove tecnologie di nucleare E poi in prospettiva - ha aggiunto - lavoriamo sulla fusione, che è l'energia che ci permetterà probabilmente dopo il 2050 o a ridosso del 2050 di fare un decisivo passo avanti verso il completo abbandono dei combustibili fossili”.
“Noi dobbiamo aver chiari gli obiettivi. Se gli obiettivi sono chiari, mettere in pista tutto quello che abbiamo è doveroso perché gli obiettivi che abbiamo sono ambiziosi, il tempo che abbiamo è poco quindi tutto quello che è utile per poter arrivare a quello scopo, che sono i target dell'accordo di Parigi, cioè l'1.5 gradi, va preso in considerazione - ha concluso - e direi che il governo ha una visione molto pragmatica, realistica della situazione”.
“Non esiste per il governo il negazionismo per il cambiamento climatico. Ce ne rendiamo conto. A volte viene confusa l’idea di pragmatismo con l’idea di negazionismo, non hanno niente a che fare. Il governo - ha aggiunto - è per un futuro sostenibile partendo da un presente che sia altrettanto sostenibile perché il cambiamento climatico riguarda principalmente la vita dell’uomo sulla terra oltre che la natura”.
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Energia, Margheri (Wec): “Accelerare su transizione...
“Il G7 di Torino è il luogo ideale per mettere a fattor comune l’esperienza italiana, che e’ stata leader in Europa nel reagire all'invasione russa dell'Ucraina e nell'ottenere in tempi record nuove forniture da nuovi Paesi con le infrastrutture costruite nel corso del tempo, e ripartire accelerando sulla transizione energetica, ma senza dimenticare la necessità di mantenere la sicurezza e gli approvvigionamenti”.
Così Marco Margheri, ceo di World Energy Council. (Wec) a margine del ‘Transitioning to net zero: energy technology roadmaps’ in corso a Torino. “L'energia - ha aggiunto - è un settore di lungo periodo che ha bisogno di grandi investimenti e nel mondo della transizione, in particolare, abbiamo bisogno di cooperazione tra tanti attori economici, politici, istituzionali, della ricerca. L'invasione russa dell'Ucraina ha ricordato all'Europa che la sicurezza energetica non è mai garantita a prescindere, deve essere garantita con infrastrutture e con diversificazione”.