Cronaca
Nasce cartella clinica elettronica condivisa in Ue
Nel caso in cui ci si trasferisca dall'Italia in un altro Paese, i dati posso essere trasmessi in modo sicuro agli operatori sanitari della nazione di destinazione
Accedere ai propri dati sanitari in tutte Europa, ora si può. Via libera del Parlamento di Strasburgo all'istituzione dello Spazio europeo dei dati sanitari (European Health Data Space) con 445 sì e 142 no. In caso di trasferimento dall'Italia in un altro Paese, i dati posso essere trasmessi in modo sicuro agli operatori sanitari della nazione di destinazione. La mole di dati sarà di grande impulso per nuovi progetti, ad esempio sulle malattie rare. I tempi? L'accordo, provvisorio, deve infatti ancora essere formalmente approvato dal Consiglio europeo. Poi dovrà essere pubblicato Gazzetta ufficiale dell'Ue ed entrerà in vigore venti giorni dopo. Il regolamento si applicherà due anni dopo, con alcune eccezioni, tra cui l'uso primario e secondario delle categorie di dati, che si applicheranno 4 o 6 anni dopo, in base alla categoria.
Le cartelle cliniche elettroniche includerebbero resoconti sui pazienti, prescrizioni elettroniche, immagini mediche e risultati di laboratorio. Il regolamento Ue consentirà, inoltre, di trasmettere i dati in modo sicuro agli operatori sanitari di altri Paesi europei con la piattaforma MyHealth@EU, ad esempio quando i cittadini si trasferiscono in un altro Stato. Col tempo saranno disponibili in tutta l'Ue anche i referti della diagnostica per immagini, i risultati di laboratorio e le lettere di dimissione ospedaliera che saranno poi integrati dalla cartella clinica completa. Lo scambio di ricette elettroniche e profili sanitari sintetici dei pazienti è aperto a tutti i Paesi europei. Saranno previste forti tutele della privacy che regolano come e per quale scopo le informazioni sensibili sono condivise. I pazienti dovranno essere informati ogni volta che si accede ai loro dati e avranno il diritto di richiedere la correzione di quelli errati.
Secondo Annalisa Tardino, correlatrice della Commissione per le libertà civili, nella nota del Parlamento europeo, "lo Spazio dei dati sanitari migliorerà l'accesso di tutti all'assistenza sanitaria. In futuro, i medici potranno essere autorizzati ad accedere alle cartelle cliniche e ai risultati di laboratorio dei loro pazienti in altre regioni o addirittura in altri Stati membri dell'Ue, risparmiando denaro e risorse e fornendo cure migliori. Anche se avremmo preferito misure ancora più incisive - conclude - siamo riusciti a trovare una posizione che può essere accettata dalla maggioranza".
Cronaca
Dai kid influencer alle sfide folli, su Youtube dilaga il...
Una rapida ricognizione dei contenuti virali descrive un quadro allarmante, visti anche i dati dell'ISS sui bambini in sovrappeso e obesi
Chiunque abbia bambine e bambini in casa è abituato a una quotidiana battaglia per limitare il loro accesso a YouTube. Una questione di educazione, nella ricerca di un corretto equilibrio tra accesso agli strumenti digitali e crescita sana. Può diventare però anche una questione ancora più seria quando l'attenzione si sposta sulla salute. Se i modelli culturali si possono preservare con stimoli alternativi, i modelli di comportamento che passano i kid influencer possono fare danni rilevanti su diversi piani: uno da non sottovalutare è quello alimentare, con l'invito costante a consumare cibo spazzatura.
Nel giorno in cui l'Istituto Superiore di Sanità (Iss) aggiorna i suoi pessimi dati, in Italia i bambini e le bambine di 8-9 anni in sovrappeso sono il 19% e con obesità il 9,8%, inclusi bambine e bambini con obesità grave che rappresentano il 2,6%, un giro sui canali YouTube più frequentati dai bambini restituiscono un quadro preoccupante.
Basta fare una prova banale. Cercate su YouTube 'mangio caramelle', restringete la ricerca all'ultimo anno, e vi imbatterete in una serie di sfide, le chiamano challenge, raccapriccianti. Un esempio tra gli altri. 'Mangiamo caramelle per 24 ore' di Rebby e Molly, 839mila iscritti al canale, propone 9 minuti di istigazione al consumo compulsivo di caramelle. 'Mangio solo gommose per 24 h *vomito*', di Gianmarco Zagato, 2,13 mln di iscritti, delizia il suo pubblico per oltre 12 minuti. Silvia&Kids, 1,64 mln di iscritti, fa ancora meglio con 'Sfida caramelle disgustose'. Pubblicizza un gioco, Bean Boozled, che fa assaggiare gelatine schifose, al gusto di lavatrice sporca o di cibo per cani. Si può andare avanti all'infinito, trovando di tutto.
Anche la ricerca 'mangio schifezze' dà soddisfazioni. In questo caso si segnalano in bella evidenza i video di una coppia di youtuber per bambini famosissima, resa ricca anche da merchandising, libri, film e concerti. Parliamo di Me contro te, 6,86 mln di iscritti. Il video 'Mangiare solo un colore di cibo per 24 ore!!!' ha totalizzato 29 milioni di visualizzazioni.
La ricognizione, rapida, descrive un'offerta di contenuti contro cui rischia di infrangersi qualsiasi appello a fare grande attenzione all'alimentazione dei bambini, a scuola e a casa. A maggior ragione se si perde il controllo della quantità di tempo passata davanti a YouTube. (Di Fabio Insenga)
Cronaca
Natalità, Fazzari (Fater): “Presentiamo un...
“Emerge preoccupazione per bassi redditi e precariato del lavoro”
“Presentiamo oggi l’Osservatorio di Fater. Abbiamo connesso una community di genitori con un gruppo di esperti in ambito medico, psicologico, pedagogico, sociale, per andare a sondare quelle che sono le esigenze e le tensioni dei genitori oggi in Italia. Il quadro emerso conferma le preoccupazioni della parte socio economica, quindi, bassi redditi, precariato del lavoro, soprattutto sulla parte femminile, ma fa anche emergere opportunità in tutta quella che è la parte più psicologica e culturale. I genitori italiani ci hanno parlato di solitudine psicologica e senso di inadeguatezza”. Lo dice Antonio Fazzari general manager and chief operating officer Fater, alla IV edizione degli Stati Generali della natalità, organizzati da Fondazione Natalità a Roma.
Dall'ascolto emerge anche la richiesta dei genitori: “Ci chiedono di essere aiutati attraverso un ecosistema positivo che attraversi aziende e comunità e dia loro delle risposte. Noi di stiamo lanciando il Pampers Village e grazie a questo Osservatorio, si comporrà di tante informazioni, tante risposte, rispetto ai bisogni dei genitori. Un villaggio che diventerà anche fisico e non vediamo l’ora di portarlo in tutta Italia” spiega Fazzari. "In Italia i nostri prodotti sono in tre case su quattro - riprende - abbiamo un'opportunità straordinaria che è quella di toccare tante persone. Deve però partire da noi, dalla felicità delle persone che sono all'interno dell'azienda. Per questo abbiamo un programma che ha uno speciale focus sui genitori, a partire dal congedo di paternità di tre mesi. Diamo così a tutti i papà di Fater la possibilità di seguire il bimbo, la bimba e la mamma per tre mesi a casa. Prevede un bonus asilo di 250 euro netti al mese, che è un tangibile investimento dell'azienda per stare vicino alle famiglie in un momento in cui le spese sono tante. Ha un programma che segue i genitori da quando ci danno la bella notizia, fino a quando rientrano sul lavoro. E poi forse una cosa che è alla base di tutto: la nostra scelta di dare la disponibilità a fare il lavoro ibrido cinque giorni su cinque, quindi in ogni lavoro che è possibile le persone hanno piena libertà di scegliere dove lavorare e anche con che orari, in modo da integrare, armonizzare al meglio i loro bisogni personali e quelli professionali. Questo, per un genitore, significa concretamente avere la possibilità di portare il bimbo a scuola, andarlo a riprendere, fare i compiti con lui o con lei o portarli a fare sport. È un programma che stiamo seguendo con grande passione che ha bisogno delle idee di tutti perché nessuna azienda è sufficiente”.
Per il general manager and chief operating officer la presenza di Fater agli Stati generali della natalità è fondamentale per “imparare da chi è più bravo di noi e per mettere a fattor comune le esperienze che abbiamo fatto”, conclude.
Cronaca
Natalità, Nozza (Generali): “Modalità flessibili per...
"Sentiamo molto la responsabilità: tante iniziative messe in campo"
"Le aziende possono fare molto per la natalità lavorando su cultura, comportamenti, iniziative concrete e politiche che la supportino: come Generali Italia sentiamo molto questa responsabilità e sono tante le iniziative messe in campo, come il modello di lavoro flessibile e le tematiche di benessere a 360 gradi dei nostri dipendenti. Il tutto integrato da tantissimi servizi di welfare per supportare le esigenze dei nostri dipendenti". Così Anna Nozza, chief hr & organization officer di Generali Italia, alla IV edizione degli Stati Generali della natalità, in programma all’Auditorium della Conciliazione di Roma.
"La sfida demografica è una delle principali che il nostro Paese sta affrontando", aggiunge Nozza. "L'Istat dice che tra 20 anni il numero di over 65 crescerà di 5 milioni e 5 in meno saranno invece in età di forza lavoro. Per questo, aziende e istituzioni lavorino insieme per affrontare meglio questa sfida. Come Generali Italia lavoriamo su 2 fronti: sviluppare nuovi prodotti per andare incontro alle esigenze dei nuovi clienti e dall'altro per mettere al centro il benessere delle nostre persone, sempre con modalità flessibili che permettano di coniugare la vita personale e quella lavorativa".