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Spettacolo

Sogni, emozioni e commozione a Villa Domi per il premio “IL...

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Sogni, emozioni e commozione a Villa Domi per il premio “IL SOGNATORE” 2024

Conclusa in maniera trionfale, al di là di ogni più rosea aspettativa, la VI° edizione del premio Il Sognatore, istituito dal giornale Lo Strillo con il patrocinio morale del Comune di Napoli, che si è svolta mercoledì 24 aprile 2024, nella prestigiosa e storica Sala Bianca di Villa Domi, la dimora settecentesca napoletana, gestita, in maniera ineccepibile, dal titolare Domenico Contessa. Nel corso della serata-evento, condotta dai giornalisti Anna Maria Ghedina, direttore responsabile della testata, e da Antonio D’Addio, vicedirettore, coadiuvati dalla ‘valletta’ d’eccezione, la giornalista Manuela De Rosa, sono stati consegnati gli originali riconoscimenti a 6 personalità che, secondo il parere insindacabile della direzione del giornale, sono dei sognatori per aver realizzato il proprio sogno o per aver fatto sognare gli altri.

Il premio consiste in un’originale e significativa scultura realizzata dal m°Armando Jossa che ha dato il nome al premio. Videomaker e fotografo ufficiale dell’evento Giuseppe Moggia. Una sala gremitissima ed un parterre d’eccellenza, un pubblico delle grandi occasioni, ha salutato i premiati: Mario Anzuoni, fotoreporter per la Reuters internazionale, punto di riferimento per numerosi divi e dive di Hollywood, che ci ha inviato un contributo video di ringraziamento essendo impegnato per lavoro in California. La consegna al padre Giorgio fatta da Armando Percuoco, dj e artista,e dal giornalista Alberto Alovisi; Clemente Russo, boxeur campione del mondo, che ha fatto pervenire un videomessaggio a causa di una fastidiosa influenza a cui è andato Il Sognatore sez.Mimì De Simone, dedicato alla memoria del nostro mitico direttore e fondatore de Lo Strillo, il riconoscimento è stato ritiratoda Tullio e Mattia De Simone, figlio e nipote del mitico Mimì; Giuliana Gargiulo, decana delle giornaliste italiane, attrice,scrittrice, conduttrice di eventi, esponente di spicco del mondo della cultura e del teatro, che lo ha ricevuto dalla mani del m°Armando Jossa; Francesco Sirano, direttore del Parco Archeologico di Ercolano dal 2017, fortemente impegnato nella valorizzazione dell’importantissimo sito, premiato da Nino Daniele, filosofo e uomo di cultura, e dall’avv. Gerry Danesi, console del Nicaragua; il cantautore e musicista Francesco Boccia, rivelazione di Sanremo 2001 con il brano “Turuturu”, autore di “Grande Amore”, pezzo con cui Il Volo vinse il Festival del 2015 e di “Quando ti sei innamorato”, che ha segnato la rinascita di Orietta Berti a Sanremo 2021, tra i fautori del progetto TheSuper4, premiato dal giornalista Antonio D’Addio; l’attore, regista e autore di testi teatrali Giacomo Rizzo, icona nazionale del nostro cinema, apprezzato e stimato dal pubblico e dalla critica, che ha ricevuto il premio dall’editore Armando De Nigris e dalla giornalista e critica teatrale Valeria Rubinacci.

Una menzione speciale, fortemente voluta dallo staff de Lo Strillo, è stata tributata a Claudio Ciccarone, giornalista, curatore della rubrica della Rai Tgr Campania, “Il Leggilibri” e di “Libriamoci”, dedicata al mondo letterario, consegnata dal decano dei giornalisti campani Ermanno Corsi e dal direttore de Lo Strillo Anna Maria Ghedina. Tanti i momenti di spettacolo, apprezzati dal folto pubblico accorso per assistere all’evento: il soprano lirico di fama internazionale Martina Bortolotti von Haderburg, che ha eseguito l’aria Vissi d’arte tratta dalla “Tosca” e O mio babbino caro dal “Gianni Schicchi”, entrambe di Giacomo Puccini, accompagnata dalle mani virtuose dell’arpista Sonia Del Santo, la brava e nota jazzista e… giornalista Maresa Galli, accompagnata live dal chitarrista Enzo Amazio, ha proposto, in modo magistralee perfetto, due perle: All of me e Summertime, l’attrice, cantante e pittrice Anna Calemme, ambasciatrice della canzone partenopea nel mondo, che ha emozionato la platea con due brani classici, Je te vurria vasà e Anema e core, prima di farci ascoltare il nuovo singolo Napule nun po cchiu aspettà, Mediterranea produzioni di Carmine Caiazzo; Nicola Coletta, top model e attore, con noi dalla I° edizione del 2016, nostra mascotte, impegnatissimo su vari e importanti set di spot pubblicitari e progetti artistici.

Non è mancato l’intervento asorpresa dell’on. Gerolamo Cangiano, vice-presidente Commissione parlamentare bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e illeciti ambientali, componente la Commissione Cultura, Istruzione e Sport e Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, che ha portato un saluto istituzionale. Un gradito fuori programma il videomessaggio di “in bocca al lupo” di Romina Power, eterna sognatrice. Notati trail pubblico i giornalisti Giuseppe De Girolamo, Lorenzo Crea, Gianfranco Bellissimo, Franco Capasso, Ida Piccolo, Angela Feluca, Elio Guerriero, Sabrina Abbrunzo, Filomena Brancaccio, Nicola Rivieccio, Vincenzo Assanti, Gennaro D’Aria, Gianni Testa, Lina La Mura, ideatrice del blog Lina’s Style insieme al marito Ciro Schettino, amministratore del blog, Alfonso Somma, titolare dell’agenzia Moda Gold e ideatore, insieme a Nicola Coletta, del Premio Fashion Gold Party, Annamaria Viscardi, editrice di Radio Studio Emme, Cristian Gambardella, speaker radiofonico, Umberto Raia, fotografo ufficiale di Villa Domi, i reporter Maurek Poggiante, Andrea Carlino, Angelo Cannavacciuolo, le scrittrici Yvonne Carbonaro Annalisa De Gregorio, Gaia Zucchi, Maddalena Ferraro, presidente dell’Associazione onlus “Premio Internazionale Vincenzo Ferraro”, il dott. Ugo Loparco, Dario Duro, fiduciario di Amira Campania, Livia De Maio Pironti, libraia appartenente alla storica famiglia editoriale dei Pironti, il musicista Massimo Penza,Aniello Accardo con la moglie, ristoratore de “Antichi Sapori” a Santa Brigida e tantissimi altri. Un ringraziamento sentito aglisponsor: Villa Domi con il suo patron Domenico Contessa, la Boutique Keave di via Chiaia, Franco Savino The Barber (90 anni di professione), la cooperativa dei Fiori e Mercato dei fiori di Ercolano, Glemart Grafica e Stampa, Asd Social Event e Promotion di Luana R. Cavazzuti, De Nigris Editori. Al termine un ricco buffet offerto da Villa Domi con tanto di torta e brindisi finale. Appuntamento alla VII edizione 2025.

Animato da un’indomabile passione per il giornalismo, Junior ha trasceso il semplice ruolo di giornalista per intraprendere l’avventura di fondare la sua propria testata, Sbircia la Notizia Magazine, nel 2020. Oltre ad essere l’editore, riveste anche il ruolo cruciale di direttore responsabile, incarnando una visione editoriale innovativa e guidando una squadra di talenti verso il vertice del giornalismo. La sua capacità di indirizzare il dibattito pubblico e di influenzare l’opinione è un testamento alla sua leadership e al suo acume nel campo dei media.

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Spettacolo

“Una ‘merla’ con il collare'”: la...

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il papà di 'Striscia la notizia' parla della presunta pubblicità occulta di gioielli da parte della conduttrice a 'Belve': "Si è fatta male da sola"

Francesca Fagnani  - (Fotogramma)

''A me Francesca Fagnani sta simpatica e la trovo molto brava. Ritengo da sempre che la tv non sia una finestra sul mondo, ma sul mercato, e voglio dimostrarlo. La Fagnani indossa i gioielli senza citare il brand, perché non può, allora il brand, sui suoi canali, la ringrazia per averli indossati e lei mette 'mi piace'. Ma non lo dico io, lo dice l’Ordine dei giornalisti: i giornalisti non possono fare pubblicità''. Sul numero di 'Chi' in edicola domani Antonio Ricci, il papà di 'Striscia la notizia' parla della presunta pubblicità occulta di gioielli da parte della conduttrice a 'Belve', evidenziata dal Tg satirico.

''Ci raccontano un sacco di favole - continua - conosco questo mondo e c’è sempre qualcuno che trae vantaggio. Può essere anche che uno crei vantaggio ad altri senza saperlo, ma allora non sei una 'belva', sei una 'merla' con il collare...''. In merito al futuro di 'Striscia' Ricci dice: ''Pensavo che prima o poi sarebbe finita e, invece, ce n’è sempre una, ci si diverte. Questo è un periodo florido: Vannacci, Fassino, Fagnani, non ci si annoia mai''.

Sulla sua fama 'diabolica', Ricci confessa: ''Io mi considero santo. C’è da dire, però, che anche il diavolo si considera santo. I miei bersagli? Sono sicuro che me li mandi Dio... Chi prendiamo di mira può redimersi. Ho letto che Flavio Insinna, di cui mandammo dei fuorionda infuocati, ha detto che era su una via strana, ha ripensato a un certo modo di vedere il lavoro. Mi fa piacere pensare di potergli credere''.

E infine sul 'pandoro gate' commenta: ''A Chiara Ferragni ha fatto più male chi l’ha denunciata per il pandoro o il video in cui lei stessa in tuta parla di un errore di comunicazione? Devi pensarci prima, se non sei obnubilato dici: 'Io, comunque, devolvo subito una cifra all’ospedale, poi vediamo come andrà la vendita dei pandori', non sto ad aspettare la decisione dell’Antitrust. Perché se lo fai solo dopo essere stata sanzionata, non basterà nemmeno un milione di euro per ricomprarti l’integrità''.

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Spettacolo

Venditti: “Musica pop entri in Costituzione, senza De...

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Il cantautore romano lancia la proposta e il governo apre: "Giusto sostenerla"

Antonello Venditti e Gennaro Sangiuliano

Antonello Venditti vuole la musica pop in Costituzione. Il cantautore ospite oggi, 7 maggio, del Mic per la presentazione del suo tour che celebra i 40 anni di ‘Notte prima degli esami’ lancia la proposta. “C’è un lungo avvicinamento perché la musica popolare contemporanea entri in Costituzione. È l’unica arte non riconosciuta dal governo. Abbiamo bisogno di questo, di essere riconosciuti, di dare dignità a De André e a Geolier, perché senza questa musica questo Paese non sarebbe stato come è, malgrado tutto unito”.

“Questo sogno - dice Venditti seduto al fianco del sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi - dovrebbe diventare realtà: preferirei essere ricordato per quello che diventerà una legge dello Stato piuttosto che per le canzoni che ho scritto. Perché le canzoni stanno lì, ma le leggi si devono ancora scrivere”.

Dal cantautore romano arriva poi una piccola stilettata ai recenti David di Donatello: “Quando vedi i David di Donatello ci rimani male perché vedi che la musica non ha niente di natura sociale, che riguardi lo stato della nostra vita - affonda Venditti - Ma non per me, per tanti che non avranno 'una fantastica storia che è la vita' se manca l’appoggio della cultura”.

L'apertura del governo

La proposta viene accolta dal sottosegretario Mazzi: “L’idea di un presidio costituzionale mi è piaciuta molto, ho detto ‘stai a vedere eh Antonello sta anticipando i tempi’. Così chiamato l’avvocato Bardo che ha dato una traccia giuridica a questa idea e io ho pensato che fosse giusto dare seguito a questa proposta e sostenerla”.

Pronto un disegno di legge

Il processo legislativo per far entrare la musica leggera nella Costituzione è “complicato ma fino a un certo punto - spiega Venditti alla stampa - Perché una volta che si riconosce il principio, come è stato per lo sport, la stessa direttrice ci porta dritto lì. Abbiamo elaborato proprio un disegno di legge portato avanti dall’avvocato Luca Pardo - prosegue - Studiando i principi che ci dovranno portare a far entrare la musica cosiddetta leggera in Costituzione. Poi basta che le forze politiche lo approvino".

La pressione dei talent e la tutela dei talenti

E alla domanda se abbia provato a parlarne con altri colleghi, l’artista risponde secco: “Impossibile. Purtroppo l’Italia dei talent, delle multinazionali non ti permette un dialogo approfondito. Molti non sanno neanche di che si parla, non sentono questo problema. Ormai il condizionamento è profondo”. Venditti cita il caso Sangiovanni, che ha stabilito un momentaneo stop per le troppe pressioni mentali: “Basta pensare a talenti come Sangiovanni, questi si giocano la vita. Loro purtroppo hanno già l’idea che sono a scadenza, che saranno superati dal nuovo, è un precariato intellettuale e morale e spirituale che porta al suicidio e all’angoscia”.

Il suo progetto potrebbe essere dunque utile anche in questo senso: “Ci sono ragazzi che sono stati costretti a cambiare, nati in un modo e che si trovano in un altro. Perché non c’è una rete costituzionale che difenda questi ragazzi e la loro sanità mentale, che li porti a vedere la musica in un altro modo, ovvero come un’occasione. Oggi l’occasione sono Sanremo e un talent. Può mai essere?”. Per questo “ci vogliono anche i finanziamenti. Oggi i biglietti dei concerti costano 100 euro. Crei una disparità enorme, ci sono le classi, questo è inammissibile”. Perché non è affatto vero che, come qualcuno ha detto, “con la musica non si mangia - scandisce Venditti - La musica contemporanea popolare dà da mangiare a tutti gli altri mondi. Il cinema ha tutti gli onori e noi tutti gli oneri”, attacca.

Siparietto col ministro Sangiuliano: "Pur di ascoltarlo andai alla Festa dell’Unità"

Grandi complimenti al cantautore romano dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, arrivato - con leggero ritardo - al Mic: "Pur di ascoltare le sue canzoni da giovane sono andato persino alla festa dell’Unità a Napoli", rivela. “È un artista onesto intellettualmente, ha scritto brani portatori di grandi valori”, aggiunge il ministro. Venditti gli va incontro, tra i due nasce un siparietto. “Perché parli al passato?”, dice l’artista dandogli del tu. “C’è un grande futuro davanti”, dice Sangiuliano tra gli applausi.

“L’Italia deve essere libera”, aggiunge Venditti. “Assolutamente -risponde Sangiuliano - Libera, democratica e plurale”. Venditti di rimando: “Sono felice di aver fatto la tua conoscenza”, perché “dobbiamo riuscire a trovare la nostra forza nel sorridere, con la durezza non si arriva da nessuna parte. Lo scontro continuo, i partiti, sono sovrastrutture. Noi nasciamo liberi di sceglierci i nostri amici, il nostro genere, la nostra religione”. E conclude: “Spero di aver superato oggi tutte le sovrastrutture tra me e voi. La mia parte l’ho fatta, ora tocca a voi”.

Venditti e il mondo in guerra

Rispondendo poi alle domande degli studenti, Antonello Venditti parla anche di attualità. “Non è una bella prospettiva cantare un mondo pieno di guerre. La mia generazione si interessava a quello che succedeva anche agli altri, ma qui mi pare che si parla di guerra o di pace a seconda che tocchi o meno i propri interessi. Noi avevamo un’idea internazionalista, globalista del mondo”. Lo dice Antonello Venditti rispondendo stamane alle domande degli studenti alla presentazione del tour che celebra i 40 anni da ‘Notte prima degli esami’ al Mic.

“Anche perché - scandisce Venditti- tutti gli Stati sono terroristi, è un fallimento di tute le istituzioni internazionali, a partire dall’Onu e non riusciamo a mettere ordine. Sarà dura fare una sintesi ma ci vuole buona volontà, quindi chi fa la pace per primo vince. Perché segna un principio: comincia a dare la mano invece di dare un cazzotto e vedi che le cose cambiano”, afferma il cantautore.

I cortei e la polizia

L'autore di 'Qui' parla poi anche dei cortei degli studenti. "La polizia deve accompagnare le manifestazioni invece di opporvisi. In un Paese democratico - scandisce - questo è un confine che non deve esistere. La polizia non deve stare da nessuna parte, deve accompagnare la libertà, se la manifestazione è autorizzata la deve accompagnare e difendere".

"Qualsiasi libertà va difesa - ricorda Venditti - Alla fine c’è sempre qualcuno che decide come deve andare la cosa, tante volte ci sono poteri esterni che creano una serie di impicci. Ma la democrazia non è scontro”. “Non ci vuole tanto a capirlo - conclude - Ma per applicare queste piccole regole poi però ci vuole tanto".

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Spettacolo

Baby Gang in carcere inizia lo sciopero della fame

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Lo staff del rapper sulle sue storie di Instagram: ''Protesta contro censura che lo sta colpendo nel modo più subdolo e violento''

Baby Gang

''Ba by Gang da oggi ha iniziato lo sciopero della fame per protestare contro la censura che lo sta colpendo nel modo più subdolo e violento''. Lo rende noto il suo staff sulle storie di Instagram del rapper. Mouhib Zaccaria, in arte Baby gang, era stato arrestato il 3 maggio scorso dai carabinieri della stazione di Calolziocorte, nel lecchese, in esecuzione di un’ordinanza della corte d'appello di Milano di aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari con quella della custodia in carcere. L'aggravamento trae origine da una serie di violazioni alle prescrizioni cui era sottoposto.

"Ascoltare la radio è uno dei pochi sollievi nella giornata di un carcere - si legge sulle storie di Instagram del rapper - Baby ci ha fatto sapere che sentire i suoi pezzi girare in radio lo sta aiutando a sopportare questa assurda detenzione''. Baby Gang, ancora tramite il suo staff, fa sapere che ''ringrazia tutti i suoi fan per il supporto'', conclude su Instagram.

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