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Spettacolo

Venditti: “Musica pop entri in Costituzione, senza De...

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Venditti: “Musica pop entri in Costituzione, senza De André o Geolier l’Italia non sarebbe com’è”

Il cantautore romano lancia la proposta e il governo apre: "Giusto sostenerla"

Antonello Venditti e Gennaro Sangiuliano

Antonello Venditti vuole la musica pop in Costituzione. Il cantautore ospite oggi, 7 maggio, del Mic per la presentazione del suo tour che celebra i 40 anni di ‘Notte prima degli esami’ lancia la proposta. “C’è un lungo avvicinamento perché la musica popolare contemporanea entri in Costituzione. È l’unica arte non riconosciuta dal governo. Abbiamo bisogno di questo, di essere riconosciuti, di dare dignità a De André e a Geolier, perché senza questa musica questo Paese non sarebbe stato come è, malgrado tutto unito”.

“Questo sogno - dice Venditti seduto al fianco del sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi - dovrebbe diventare realtà: preferirei essere ricordato per quello che diventerà una legge dello Stato piuttosto che per le canzoni che ho scritto. Perché le canzoni stanno lì, ma le leggi si devono ancora scrivere”.

Dal cantautore romano arriva poi una piccola stilettata ai recenti David di Donatello: “Quando vedi i David di Donatello ci rimani male perché vedi che la musica non ha niente di natura sociale, che riguardi lo stato della nostra vita - affonda Venditti - Ma non per me, per tanti che non avranno 'una fantastica storia che è la vita' se manca l’appoggio della cultura”.

L'apertura del governo

La proposta viene accolta dal sottosegretario Mazzi: “L’idea di un presidio costituzionale mi è piaciuta molto, ho detto ‘stai a vedere eh Antonello sta anticipando i tempi’. Così chiamato l’avvocato Bardo che ha dato una traccia giuridica a questa idea e io ho pensato che fosse giusto dare seguito a questa proposta e sostenerla”.

Pronto un disegno di legge

Il processo legislativo per far entrare la musica leggera nella Costituzione è “complicato ma fino a un certo punto - spiega Venditti alla stampa - Perché una volta che si riconosce il principio, come è stato per lo sport, la stessa direttrice ci porta dritto lì. Abbiamo elaborato proprio un disegno di legge portato avanti dall’avvocato Luca Pardo - prosegue - Studiando i principi che ci dovranno portare a far entrare la musica cosiddetta leggera in Costituzione. Poi basta che le forze politiche lo approvino".

La pressione dei talent e la tutela dei talenti

E alla domanda se abbia provato a parlarne con altri colleghi, l’artista risponde secco: “Impossibile. Purtroppo l’Italia dei talent, delle multinazionali non ti permette un dialogo approfondito. Molti non sanno neanche di che si parla, non sentono questo problema. Ormai il condizionamento è profondo”. Venditti cita il caso Sangiovanni, che ha stabilito un momentaneo stop per le troppe pressioni mentali: “Basta pensare a talenti come Sangiovanni, questi si giocano la vita. Loro purtroppo hanno già l’idea che sono a scadenza, che saranno superati dal nuovo, è un precariato intellettuale e morale e spirituale che porta al suicidio e all’angoscia”.

Il suo progetto potrebbe essere dunque utile anche in questo senso: “Ci sono ragazzi che sono stati costretti a cambiare, nati in un modo e che si trovano in un altro. Perché non c’è una rete costituzionale che difenda questi ragazzi e la loro sanità mentale, che li porti a vedere la musica in un altro modo, ovvero come un’occasione. Oggi l’occasione sono Sanremo e un talent. Può mai essere?”. Per questo “ci vogliono anche i finanziamenti. Oggi i biglietti dei concerti costano 100 euro. Crei una disparità enorme, ci sono le classi, questo è inammissibile”. Perché non è affatto vero che, come qualcuno ha detto, “con la musica non si mangia - scandisce Venditti - La musica contemporanea popolare dà da mangiare a tutti gli altri mondi. Il cinema ha tutti gli onori e noi tutti gli oneri”, attacca.

Siparietto col ministro Sangiuliano: "Pur di ascoltarlo andai alla Festa dell’Unità"

Grandi complimenti al cantautore romano dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, arrivato - con leggero ritardo - al Mic: "Pur di ascoltare le sue canzoni da giovane sono andato persino alla festa dell’Unità a Napoli", rivela. “È un artista onesto intellettualmente, ha scritto brani portatori di grandi valori”, aggiunge il ministro. Venditti gli va incontro, tra i due nasce un siparietto. “Perché parli al passato?”, dice l’artista dandogli del tu. “C’è un grande futuro davanti”, dice Sangiuliano tra gli applausi.

“L’Italia deve essere libera”, aggiunge Venditti. “Assolutamente -risponde Sangiuliano - Libera, democratica e plurale”. Venditti di rimando: “Sono felice di aver fatto la tua conoscenza”, perché “dobbiamo riuscire a trovare la nostra forza nel sorridere, con la durezza non si arriva da nessuna parte. Lo scontro continuo, i partiti, sono sovrastrutture. Noi nasciamo liberi di sceglierci i nostri amici, il nostro genere, la nostra religione”. E conclude: “Spero di aver superato oggi tutte le sovrastrutture tra me e voi. La mia parte l’ho fatta, ora tocca a voi”.

Venditti e il mondo in guerra

Rispondendo poi alle domande degli studenti, Antonello Venditti parla anche di attualità. “Non è una bella prospettiva cantare un mondo pieno di guerre. La mia generazione si interessava a quello che succedeva anche agli altri, ma qui mi pare che si parla di guerra o di pace a seconda che tocchi o meno i propri interessi. Noi avevamo un’idea internazionalista, globalista del mondo”. Lo dice Antonello Venditti rispondendo stamane alle domande degli studenti alla presentazione del tour che celebra i 40 anni da ‘Notte prima degli esami’ al Mic.

“Anche perché - scandisce Venditti- tutti gli Stati sono terroristi, è un fallimento di tute le istituzioni internazionali, a partire dall’Onu e non riusciamo a mettere ordine. Sarà dura fare una sintesi ma ci vuole buona volontà, quindi chi fa la pace per primo vince. Perché segna un principio: comincia a dare la mano invece di dare un cazzotto e vedi che le cose cambiano”, afferma il cantautore.

I cortei e la polizia

L'autore di 'Qui' parla poi anche dei cortei degli studenti. "La polizia deve accompagnare le manifestazioni invece di opporvisi. In un Paese democratico - scandisce - questo è un confine che non deve esistere. La polizia non deve stare da nessuna parte, deve accompagnare la libertà, se la manifestazione è autorizzata la deve accompagnare e difendere".

"Qualsiasi libertà va difesa - ricorda Venditti - Alla fine c’è sempre qualcuno che decide come deve andare la cosa, tante volte ci sono poteri esterni che creano una serie di impicci. Ma la democrazia non è scontro”. “Non ci vuole tanto a capirlo - conclude - Ma per applicare queste piccole regole poi però ci vuole tanto".

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Spettacolo

Addio a Franchino, è morto a 71 anni il noto dj e vocalist

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I funerali si terranno in forma strettamente privata

Dalla pagina Facebook   di Franchino

Il mondo della musica dice addio a Franchino. Il noto il dj e vocalist è morto all'età di 71 anni. L'annuncio arriva dalla sua pagina Facebook ufficiale. "Con immensa tristezza e profondo dolore, la famiglia e gli amici più stretti comunicano la scomparsa dell'amato Franchino che si è spento oggi, dopo alcune settimane di ricovero in ospedale", si legge nel post. "Sei stato una persona speciale per tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerti e hai illuminato le nostre vite con il tuo sorriso, la tua forza e il tuo coraggio. Fai buon viaggio Franco, resterai sempre nei nostri cuori. Vivere per vivere". I funerali si terranno in forma strettamente privata.

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Spettacolo

Amici, Sarah è la sorpresa: dagli underdog alla vittoria

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La giovane cantautrice: "Dedico la vittoria alla mia famiglia'"

Sarah Toscano

In una serata che ha tenuto incollati 4.484.000 di spettatori davanti allo schermo (31.8 di share), Sarah è stata incoronata vincitrice dell'ultima edizione di "Amici di Maria De Filippi", superando la talentuosa ballerina Marisol in una finalissima tutta al femminile che ha chiuso l'edizione 2023-2024. "Dedico questo premio alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto, da quando cantavo in cameretta", ha detto la giovane cantante subito dopo aver sollevato il trofeo.

Dalle fila degli underdog alla vittoria: in questa edizione del talent Sarah ha rappresentato una vera e propria sopresa. La sua storia, all'interno della scuola più famosa della tv, è un inno al lavoro, alla determinazione e costanza: esempio di come talento grezzo e passione possano fare la differenza. Sarah ha iniziato il suo percorso un po' in sordina, sottovalutata sia dai giudici che dal pubblico, ma, puntata dopo puntata, è esplosa mostrando una crescita sia vocale che nella presenza scenica.

Fondamentale nel suo percorso la sua coach Lorella Cuccarini che le ha dato fiducia portandola al serale e lavorando non solo sulla tecnica ma anche sulla sua autostima. Le prime parole di Sarah dopo la vittoria sono state un misto di incredulità e gratitudine: "Sto ancora realizzando cosa sia successo: essere entrata qua senza saper niente e adesso sto ripercorrendo tutto quello che ho fatto. È una cosa incredibile".

Nata a Vigevano, in provincia di Pavia, nel 2006, la giovane cantautrice è molto seguita sui social e si definisce testarda, disordinata, indipendente e competitiva. A settembre 2023 fa il suo ingresso nella scuola di Amici e durante il programma pubblica alcuni brani inediti tra cui ‘Touché’, ‘Viole e violini’ e ‘Mappamondo’. Anche il suo ep, 'Sarah', è uscito il 17 maggio con Warner Music Italy. L’Ep contiene 6 tracce tra cui c'è anche ''Sexy Magica', il nuovo singolo, scritto da Raffaele Esposito e Giampiero Gentile, che, al momento dell’uscita, si è confermato l’inedito più ascoltato tra i singoli dei concorrenti di Amici 23.

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Spettacolo

Cattelan parte domani con il nuovo show: “Fedez?...

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Al via 'Da vicino nessuno è normale' in onda per tre serate su Rai2

Alessandro Cattelan - Fotogramma

Sanremo? "Mi piacerebbe farlo". Lo afferma in un'intervista al 'Corriere della sera', Alessandro Cattelan, pronto a debuttare con il suo nuovo programma 'Da vicino nessuno è normale', in onda per tre serate su Rai 2 a partire da domani. Il programma si svolgerà al teatro Franco Parenti di Milano, dove il pubblico - inconsapevolmente - giocherà un ruolo centrale. "Mi piace interagire con la gente", ha dichiarato Cattelan, spiegando come gli ospiti famosi saranno al servizio delle persone comuni.

E su Fedez che sarebbe dovuto essere ospite della prima serata, Cattelan risponde: "Lo sappiamo tutti che l’attenzione su Federico è sempre altissima. Quando lo avevamo chiamato, tempo fa, inizialmente avevamo pensato a una cosa simpatica, volevo andasse ospite a sorpresa a un matrimonio, il che era divertente visto quello che sta succedendo col suo... ci scherzo perché lui con me si è sempre prestato". "Successivamente - spiega il conduttore - viste le vicende recenti, avevamo considerato un trattamento diverso. Ora Federico ci ha comunicato che non potrà esserci per motivi di salute, non posso che fargli gli auguri perché si riprenda al meglio". C'è poi il tema del festival di Sanremo che è nell’aria da tempo.

"Forse si fa sempre il mio nome perché sono nato e cresciuto in un ambiente musicale: Mtv, X Factor, Eurovision… è qualcosa che tecnicamente so fare, ma Sanremo è più della tecnica”, afferma Cattelan che non rifiuterebbe la conduzione: "Ho avuto vari stati d’animo: hanno iniziato ad accostare il mio nome al Festival quando non lo seguivo e quindi non lo vedevo necessario. Negli ultimi anni mi ha ri-appassionato: è lusinghiero che continuino a fare il mio nome. Sarebbe bello, un onore". Infine, il telemercato. "Io lavoro per progetti, dopodiché a me cambiare piace, dà stimoli. Però in Rai mi percepisco ancora come neo arrivato: ci sto bene e vorrei fare ancora alcune cose".

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