Politica
Giorgia Meloni compie 47 anni: “I 50? Li farò a...
Giorgia Meloni compie 47 anni: “I 50? Li farò a Palazzo Chigi”
La presidente del Consiglio a 'Un giorno da Pecora': "Regali dagli amici e tanti messaggi di auguri, anche da Conte"
Quanto vale un anno a Palazzo Chigi? "La durata di una legislatura", quindi 5 anni. Gli auguri dei competitors? Quelli di Renzi "non mi pare" di averli ricevuti, "ma non sono riuscita a scorrerli tutti", "mi ha fatto gli auguri Giuseppe Conte, all'alba, i primi che ho letto", arrivati "alle 8", magari solo per svegliarla? "Possibile", ride Giorgia Meloni, ai microfoni di 'Un giorno da pecora' per il suo 47esimo compleanno.
Racconta di aver ricevuto "qualche regalo dai miei amici", tra questi "le tovagliette nuove per la cucina" perché quelle che aveva "erano rovinate, vecchie". A chi le domanda se festeggerà questa sera, "mi sa di no, casomai recuperiamo", risponde la premier. Quanto alla domanda se compirà i 50 anni a Palazzo Chigi, i conduttori fanno i conti sul termine della legislatura -ottobre 2027- "allora per forza", risponde, raccontando di aver ricevuto gli auguri anche "da Von Der Leyen e Rishi Sunak", mentre del leader indiano Modi, "non abbiamo il numero diretto, ci sentiamo più" su linee "istituzionali", ma "siamo buoni amici", conferma. Alla domanda del regalo desiderato poi, la presidente del Consiglio confida che vorrebbe "dormire", perché dorme poco? "Un pochetto", conferma.
I conduttori del programma radiofonico su Radio 1, Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, le fanno idealmente soffiare le candeline su una torta in studio, la premier si presta e soffia: "Fatto, ma che scena imbarazzante…", ride, confermando di preferire la scritta 'auguri Giorgia' ad 'auguri presidente'.
Quanto ai mittenti dei messaggi di auguri, Meloni risponde su "quelli che sono riuscita a vedere", spiegando di non sapere se tra questi c'è anche quello di Elly Schlein, perché "al momento ce ne sono 1.400 inevasi, ed io che ho la tradizione di rispondere a tutti confesso che non so se ce la farò. Grazie a tutti, spero di riuscire a rispondere, semmai verso marzo-aprile, vi voglio bene grazie".
Meloni dice di sentirsi addosso 47 anni, "anche 48, 49 in questo momento", ironizza sulla 'fatica' di Palazzo Chigi, "dopo le feste anche di più, sai quando sali sulla bilancia, Geppi, ci sono queste dinamiche qui..". A chi le domanda se abbia smesso di allenarsi, "mi alleno in po’ meno, tra i buoni propositi del nuovo anno c’è anche questo tornare a allenarsi con costanza". Lauro le chiede se durante le feste ha preso peso, "mi sta dicendo che ho preso qualche chilo? Lei è un po’ cafone, Lauro", scherza la premier, spiegando di aver preso peso "un po’ come tutti" dopo le festività.
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Europee, Mantovano: “Temiamo ingerenze russe sul...
La Russia potrebbe cercare di interferire nelle elezioni europee di giugno: "Non per favorire l'uno o l'altro, ma per far crescere l'astensionismo". Ad affermarlo è il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano in un colloquio su 'Il Messaggero'. "Lo hanno già fatto alle elezioni in Spagna", spiega: "Anche in quel caso, non fu per favorire una parte politica - riprende il sottosegretario parlando delle interferenze russe - ma per far crescere l'astensione, delegittimare un sistema intero. E quando questo succede perdiamo tutti".
Mantovano spiega che gli attacchi cibernetici stranieri contro le istituzioni italiane, già impennati dopo l'invasione dell'Ucraina e all'indomani del massacro di Hamas il 7 ottobre scorso, "si intensificheranno in corrispondenza di eventi topici, come le elezioni".
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Foti: “Studenti che protestano nelle università? Era...
Il capogruppo Fdi alla Camera: "Nauseato da termine anti, basta con esami del sangue"
"Quando io vedo nelle università degli studenti, prevalentemente dei fuori corso, che pensano che la rivoluzione si realizzi rompendo l'accordo con questa o quella università israeliana così favoriamo la lotta del popolo palestinese, io mi chiedo se era meglio mandarli all'università o a zappare, dove avrebbero sicuramente ottenuto risultati migliori''. Così il capogruppo Fdi alla Camera Tommaso Foti, intervenendo al panel sulla libertà religiosa alla conferenza programmatica del partito a Pescara.
Parlando della sua legge sulle moschee abusive ma con un chiaro riferimento alle polemiche sul 25 aprile, Foti ha inoltre affermato: "Vorrei sgombrare il campo che questa sia una legge anti, è una settimana che ci hanno nauseato con il termine anti, andiamo avanti... Lo dico perché anche oggi molti giornali continuano a ribadire e a fare l'esame del sangue, io non li voglio fare a nessuno".
"Penso che Fdi, rispetto alle provocazioni che arrivano dalla sinistra, non abbia particolari fantasmi nell'armadio”, ha detto il capogruppo Fdi alla Camera. Nel Pd “Hanno messo la faccia di Berlinguer sulle tessere, scelta fatta per un po’ di marketing, mentre noi in Europa andiamo a testa alta”.
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Vannacci: “Mussolini statista come Cavour e Stalin....
Le parole del generale, intervistato da 'La Stampa'
"Mussolini è uno statista come lo sono stati anche Cavour, Stalin e tutti gli uomini che hanno occupato posizioni di Stato: è la prima definizione di statista' sul dizionario". Così il generale Roberto Vannacci intervistato da 'La Stampa'.
"Trovo" che l’antifascismo "non abbia alcun senso. A me non piace essere ‘anti’. E poi il fascismo è finito quasi cento anni fa. Lei è antinapoleonico?", chiede. I valori della Resistenza, aggiunge, “sono tutti valori che sono garantiti dalla Costituzione e io la Costituzione l'ho difesa sui campi di battaglia di mezzo mondo, tra colpi di mortaio e proiettili, rischiando la mia vita. Sarebbe una buona prova per tutti”.
Sul fronte Lega, “non c'è bisogno di porgere ramoscelli d'ulivo, perché io non ho mai sollevato alcun problema. Se qualcuno si è espresso negativamente nei miei confronti, lo capisco, fa parte di una fase, ma quando si tratterà di lavorare insieme spero si chiudano gli armadi del passato e si guardi al futuro", dice a proposito delle critiche emerse all’interno della Lega per la sua candidatura alle Europee.
Sul fronte sicurezza, spiega ancora, “le forze di Polizia sono chiamate a intervenire per far rispettare le regole. Se qualcuno vuole infrangerle, si mette nelle condizioni di essere manganellato”.
Per quanto riguarda l'aborto, “si devono trovare tutte le soluzioni alternative che possano spingere e convincere la donna a non abortire. Fermo restando che la scelta resta in mano alla donna”, sottolinea quindi il generale, aggiungendo di essere favorevole alla presenza dei pro-vita nei consultori perché “va offerta qualunque alternativa all'aborto”.
E sulla scuola qual è il pensiero del candidato? “Sono un fautore delle scuole pubbliche, ma vorrei fossero più severe. Oggi si appiattisce verso il basso il livello di tutti gli studenti, anche di quelli più bravi. E invece la scuola dovrebbe essere come lo sport, dove si mettono insieme le persone con prestazioni simili”.
“Credo - spiega - che delle classi con ‘caratteristiche separate’ aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare. Non è discriminatorio. Per gli studenti con delle problematiche mi affido agli specialisti. Non sono specializzato in disabilità. Un disabile, però, non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei cento metri. Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico. La stessa cosa vale per la scuola”.
“Chi ha un grave ritardo di apprendimento si sente più o meno discriminato in una classe dove tutti capiscono al volo? Non sono esperto di disabilità, ma sono convito - conclude Vannacci - che la scuola debba essere dura e selettiva, perché così sarà poi la vita. O almeno, così è stata la mia vita”.