Lavoro
Mo, Confindustria Assafrica: tensioni in Mar Rosso seria...
Mo, Confindustria Assafrica: tensioni in Mar Rosso seria minaccia per imprese italiane
Il presidente dal Checco: "Rischi boom costi energia e materie prime"
"Le crescenti tensioni geopolitiche nel Mar Rosso pongono una seria minaccia per il tessuto imprenditoriale italiano e per il commercio del nostro Paese con i paesi asiatici. Gli attacchi armati dei ribelli Houthi contro le navi commerciali nella regione stanno spingendo numerosi operatori logistici internazionali a considerare la circumnavigazione dell'Africa, con un conseguente aumento notevole dei costi di trasporto e dei tempi di consegna. Tale scenario comporta conseguenze negative per le nostre aziende che operano nei mercati asiatici, una componente significativa delle esportazioni italiane". Così, con Adnkronos/Labitalia, Massimo dal Checco, presidente Confindustria Assafrica & Mediterraneo, sulla crisi nel canale di Suez.
Secondo dal Checco "il rischio di un'escalation nella delicata regione del Bab-al-Mandeb, uno dei checkpoint più strategici nell'economia globale, potrebbe, inoltre, ridurre l'importanza del Mediterraneo nelle rotte marittime internazionali. L'aggravarsi della situazione sicuritaria nella regione costituisce un serio rischio per le aziende italiane, soprattutto per le pmi. Da un lato, si profilano rischi legati all'aumento dei costi di produzione dovuti alla scarsa disponibilità di materie prime, in particolare quelle provenienti da Cina e India. Dall’altra, c'è il rischio di un aumento dei costi dell'energia nel caso in cui il traffico marittimo dai Paesi del Golfo subisca contraccolpi, in un contesto ancora condizionato dalle conseguenze della guerra russo-ucraina", conclude.
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Professioni, De Luca: “Consulente del lavoro figura...
Il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine è intervenuto a Trento al Festival dell’economia
“Quella del consulente del lavoro si conferma una professione attrattiva in quanto strategica e centrale in tutte le dinamiche legate alla gestione della fiscalità aziendale e dei rapporti di lavoro. Un ruolo che si è rafforzato negli ultimi anni gestendo con competenza la crescita record dell’occupazione, ma anche le nuove esigenze sorte dalle mutate condizioni di scenario”. Lo ha detto il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca, partecipando oggi a Trento all’evento 'Studi professionali in carenza di giovani' all’interno del Festival dell’economia.
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Agricoltura, al centro dell’assemblea Aeiar i temi...
Riuniti a Roma gli organismi fondiari dei Paesi Ue nella 2 giorni Ismea, presenti Fao e delegazioni Polonia, Lettonia, Francia, Spagna, Germania e Belgio
Si è conclusa l’assemblea annuale dell’Aeiar, l'Associazione europea degli organismi per la ristrutturazione fondiaria, che ha riunito a Roma le rappresentanze di Polonia, Lettonia, Francia, Spagna, Germania, Belgio, oltre all’Italia, per una due giorni di approfondimenti, dibattiti e study visit organizzati da Ismea. Al centro, i temi dell'accesso alla terra, della sicurezza alimentare e dell'osservazione satellitare.
“Negli ultimi 40 anni, le operazioni fondiarie di Ismea – ricorda la direttrice generale Ismea Maria Chiara Zaganelli - hanno permesso la creazione di oltre 8.500 imprese agricole, per complessivi 232mila ettari di superficie, realtà con una dimensione media aziendale pari a quasi tre volte quella nazionale rilevata dall’Istat in occasione nell’ultimo censimento dell’agricoltura. I giovani che si sono insediati in agricoltura, grazie agli interventi di primo insediamento gestiti dall’Istituto, sono stati circa 800, per complessivi 27 mila ettari”.
Le due giornate di lavori hanno visto alternarsi le relazioni degli organi direttivi e amministrativi dell’Aeiar, i contributi della francese FNSafer (la federazione delle società di gestione fondiaria e di insediamento rurale), delle società di gestione fondiaria Safer di Corsica e Nuova Aquitania, dei ministeri dell’Agricoltura di Lettonia e Spagna, della tedesca Blg (associazione federale delle imprese rurali senza scopo di lucro), della compagnia fondiaria fiamminga Vlaamse Landmaatschappij, di Kowr (agenzia governativa polacca di sostegno all’agricoltura), Spw - Public service of Wallonia - Environment and Agriculture, Altum (Agenzia governativa lettone) e infine della Fao e di Ismea.
Tra gli interventi programmati, la Fao ha presentato il progetto globale 'Accesso alla terra per tutti', il cui scopo è garantire diritti fondiari sicuri, registrati e legalmente protetti, e istituire un'Agenda fondiaria globale, parte integrante della Strategia per la sicurezza alimentare, prevista tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile al 2030. FNSafer ha presentato i primi dati dell'osservatorio del mercato azionario dei terreni agricoli istituito dalla legge Sempastous per favorire il consolidamento delle attività agricole, il ricambio generazionale e contrastare il fenomeno di concentrazione eccessivo e accaparramento di terreni. Dai dati raccolti è emerso che nel 2023 oltre 900.000 ettari di terreni agricoli sono stati interessati da transazioni azionarie, circa il doppio degli ettari oggetto delle compravendite normalmente monitorate da Safer.
Ismea ha incentrato il suo contributo sul Programma Ue di osservazione della Terra Copernicus che riveste una valenza strategica anche nelle attività di istruttoria e monitoraggio degli investimenti fondiari. Grazie all'esperienza maturata dall'Istituto in ambito formativo, con le Open School Copernicus realizzate nell'ambito del Programma Rete Rurale Nazionale, nel campo della ricerca, come partner del Dottorato Nazionale in Osservazione della Terra coordinato da Sapienza Università di Roma, e nella sperimentazione applicata, nel ruolo di Pilot user agricolo del Programma Iride, Ismea sta valutando di estendere alla gestione fondiaria le competenze in osservazione della Terra, già acquisite e implementate nella gestione del rischio in agricoltura
Costituita nel 1966, l'Aeiar associa 12 Paesi europei, coinvolgendo organizzazioni e istituzioni pubbliche impegnate nella pianificazione e attuazione degli interventi fondiari e delle politiche di sviluppo rurale, volte a rafforzare la struttura e il peso contrattuale delle aziende agricole e a migliorare le condizioni economiche, sociali e ambientali delle aree rurali. Ismea, membro ventennale dell’Aeiar, quest’anno anche nel ruolo di Vicepresidente, contribuisce all’attività dell’Associazione mediante la condivisione delle proprie competenze ed esperienze maturate in oltre 70 anni di gestione fondiaria a favore della ricomposizione della proprietà coltivatrice e del ricambio generazionale in agricoltura.
L’istituto, ai sensi della normativa italiana, riveste il ruolo di Organismo fondiario nazionale, gestendo misure specifiche (l’ultima è “Generazione Terra”) per l’ampliamento aziendale e l’insediamento dei giovani agricoltori.
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Europee, Ahk Italien: “Per imprese italo-tedesche...
L'intervista al consigliere delegato della Camera di Commercio Italo-Germanica Jörg Buck
"Ahk Italien ha effettuato una rilevazione interna ascoltando le imprese più rappresentative su quale dovrebbe essere la priorità per la prossima Commissione Europea: il 40% ha indicato transizione ambientale e competitività, una chiara indicazione della necessità di decarbonizzare i nostri processi industriali senza, al tempo stesso, perdere competitività globale, soprattutto a livello manifatturiero, da sempre centrale per Italia e Germania". Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Jörg Buck, consigliere delegato della Camera di Commercio Italo-Germanica (Ahk Italien), sulle aspettative delle aziende italo tedesche in un momento caratterizzato dal rinnovo del Parlamento Europeo.
Secondo Buck "il 33% delle imprese, inoltre, ha indicato la necessità di riforme strutturali dell’Ue, che aprano a una maggiore integrazione politica ed economica e a un più efficiente sistema di governance".
Buck sottolinea che "una impresa su cinque vorrebbe un supporto attivo alla creazione di indotti e piattaforme industriali nei settori ritenuti strategici per l’autonomia europea (come chip, rinnovabili ecc). Una parte più ridotta, invece, auspica una revisione delle norme sugli aiuti di Stato e nuovi strumenti sul modello di Next Generation EU. In generale, le imprese sono convinte che solo una forte integrazione europea sul piano politico ed economico può gestire le grandi trasformazioni che viviamo: basti pensare che solo l’1% dei rispondenti ha dichiarato di voler continuare con l’assetto attuale", sottolinea.
E Buck entra quindi sui dati sullo stato di salute delle aziende. "Nel valutare la propria situazione attuale, come rilevano nel Business Outlook di primavera 2024, più del 90% delle imprese italo-tedesche la definisce buona o soddisfacente, e solo il 13% si aspetta peggioramenti nei prossimi (una percentuale fortemente in calo rispetto a qualche mese fa).Coerentemente, il 34,5% delle aziende che prevede più investimenti e quasi la metà delle aziende a campione prevede una crescita dell’occupazione. Tra i principali rischi individuati, il calo della domanda, la mancanza di personale qualificato e le scelte politico-economiche", sottolinea.
Secondo Buck, "a due anni dalla guerra in Ucraina, a seguito della diversificazione energetica, sono diminuiti drasticamente i timori legati ai prezzi dell’energia (15,4%) e alle materie prime (19,8%)".
"In relazione alla protezione del clima e alla transizione energetica, in Italia le maggiori opportunità di business vengono individuate nell’efficientamento industriale (64%), nella produzione di energia rinnovabile (59%) e nella mobilità elettrica (52%). Una criticità si rileva sull’incentivazione alla produzione delle rinnovabili, per cui le aziende vorrebbero interventi legislativi più efficaci", conclude.