Come trovare un dentista di fiducia nella tua città
Trovare un dentista di fiducia è essenziale per mantenere una buona salute orale. Che tu ti sia trasferito in una nuova città o semplicemente desideri cambiare il tuo attuale dentista, ci sono diversi fattori da considerare per fare la scelta giusta. Nelle città con un alto tasso di ricambio, come quelle con una grande popolazione lavorativa, come Milano, o universitaria, come Bologna, seguire queste indicazioni diventa ancora più cruciale. Vediamo quindi alcuni consigli utili per la ricerca del dentista ideale, assicurandoti di trovare un professionista competente e affidabile.
Ricerca di raccomandazioni
Un ottimo punto di partenza è chiedere raccomandazioni a persone di cui ti fidi. Parenti, amici, colleghi o vicini di casa possono offrire consigli basati sulle loro esperienze personali. Le testimonianze dirette sono spesso più affidabili delle recensioni online, poiché provengono da persone che conosci e di cui ti fidi. Tuttavia, è anche utile considerare le recensioni online su piattaforme come Google, Yelp o siti specializzati in recensioni di servizi sanitari. Queste recensioni possono darti un’idea delle esperienze di altri pazienti e delle competenze del dentista.
Verifica delle qualifiche e delle certificazioni
Assicurarsi che il dentista sia qualificato e certificato è un passaggio cruciale. In Italia, tutti i dentisti devono essere iscritti alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO). Puoi visitare il loro sito web per verificare se il dentista è registrato. Inoltre, appartenere ad associazioni professionali come l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI) può essere un indicatore di serietà e impegno verso l’aggiornamento professionale continuo.
Valutazione della prima visita
La prima visita dal dentista è fondamentale per farti un’idea del professionista e dello studio. Osserva attentamente la pulizia e l’ordine dello studio dentistico. Un ambiente pulito e ben organizzato è indicativo di professionalità e attenzione ai dettagli. Presta attenzione all’accoglienza e alla disponibilità del personale. Un team cordiale e disponibile è un buon segnale di un ambiente lavorativo positivo e di un servizio al paziente di alta qualità.
Un buon dentista dovrebbe essere in grado di comunicare chiaramente e con empatia. Durante la visita, il dentista dovrebbe spiegare in modo comprensibile i trattamenti proposti, i benefici, i rischi e le alternative disponibili. La comunicazione efficace è cruciale per creare un rapporto di fiducia tra paziente e dentista. Non esitare a fare domande e a esprimere eventuali dubbi. Un dentista che prende il tempo di rispondere alle tue domande e di spiegarti tutto nei dettagli dimostra professionalità e interesse per il benessere del paziente.
Tecnologie, Attrezzature, Specializzazioni
Gli studi dentistici moderni tendono a investire in tecnologie avanzate per migliorare l’esperienza del paziente. Tecnologie come lo scanner intraorale per impronte digitali e l’ortodonzia invisibile sono esempi di come l’innovazione può rendere i trattamenti più confortevoli ed efficienti. Verificare che il tuo dentista utilizzi attrezzature all’avanguardia può garantire cure di alta qualità e risultati migliori. Spesso ti basta anche cercare semplicemente online un dentista a Bologna o in qualsiasi altra città in cui ci si è traferiti e visitare il sito web dello studio per conoscere tutti gli strumenti utilizzati.
Inoltre, ogni dentista può avere aree di specializzazione diverse. Se hai bisogno di un trattamento specifico, come ortodonzia, implantologia o parodontologia, assicurati che il dentista abbia l’esperienza e le competenze necessarie in quel campo. La maggior parte degli studi dentistici offre una gamma di servizi che possono includere pulizie dentali, trattamenti ortodontici, chirurgia orale, trattamenti estetici e molto altro. Informati sui servizi offerti dallo studio per assicurarti che possano soddisfare tutte le tue esigenze odontoiatriche.
Richiedi un preventivo
Prima di iniziare qualsiasi trattamento, è importante avere un’idea chiara dei costi. Chiedi un preventivo dettagliato che includa tutte le procedure necessarie, i materiali utilizzati e il tempo stimato per completare il trattamento. Un preventivo trasparente ti aiuta a pianificare finanziariamente e a evitare sorprese sgradite. Confronta i preventivi di diversi dentisti per avere un’idea del costo medio dei trattamenti nella tua area.
Accessibilità e Orari
La comodità è un altro fattore importante da considerare. Lo studio dentistico dovrebbe essere facilmente accessibile dalla tua casa o dal tuo luogo di lavoro. Verifica gli orari di apertura per vedere se sono compatibili con il tuo programma. Alcuni studi dentistici offrono orari serali o di fine settimana per accomodare i pazienti con impegni lavorativi.
Inoltre, le emergenze dentali possono capitare in qualsiasi momento, quindi è importante sapere se il dentista offre un servizio di emergenza. Chiedi come vengono gestite le urgenze e se è possibile contattare il dentista al di fuori degli orari di lavoro normali. Un buon dentista dovrebbe avere un piano per le emergenze e offrire supporto tempestivo quando necessario.
Costi e modalità di pagamento
I costi delle cure dentali possono variare notevolmente a seconda della complessità dei trattamenti e delle politiche dello studio. È importante sapere in anticipo quali sono le modalità di pagamento accettate. Alcuni studi dentistici offrono piani di pagamento rateali o collaborano con compagnie assicurative. Informati sulle opzioni di finanziamento disponibili per evitare stress finanziario e gestire meglio le spese.
Ambiente confortevole
Un ambiente confortevole può rendere le visite dal dentista meno stressanti. Alcuni studi dentistici offrono servizi aggiuntivi come musica rilassante, TV o occhiali per la realtà virtuale per distrarre i pazienti durante i trattamenti. Un ambiente accogliente e rilassante può fare una grande differenza, specialmente per chi soffre di ansia dentale.

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Curiosità
Facebook e gli altri social: quanto tempo passiamo sulle piattaforme?

Gli strumenti digitali hanno preso piede nella quotidianità di milioni di persone, offrendo occasioni per ritrovarsi, scambiare messaggi e condividere immagini in tempo reale. Basta pensare a quanto spesso si senta parlare di Facebook o di altre realtà simili, entrate a far parte delle conversazioni come se fossero strumenti che si conoscono da sempre. È un’evoluzione che ha sorpreso molti, perché ha modificato il ritmo con cui si comunica e il tipo di informazioni a cui si presta attenzione. Attualmente un numero notevole di utenti si connette regolarmente a queste reti sociali, al punto da chiedersi quante ore della giornata vengono dedicate a queste piattaforme e che peso hanno nelle vite di tutti.
La trasformazione di Facebook
Secondo un articolo di ExpressVPN, che ha lanciato un approfondimento incentrato su Facebook e sulle prospettive di questa piattaforma nel 2025, il social creato da Mark Zuckerberg conserva una posizione di rilievo. Lo studio a cui si fa riferimento ripercorre la storia di Facebook a partire dalle sue origini, per arrivare a tempi più recenti, mettendo in luce come l’interfaccia e le funzioni abbiano risposto ai continui cambiamenti del mercato.
Nei primi anni, l’entusiasmo era evidente: ci si iscriveva per cercare vecchi amici, condividere foto di vacanze o momenti di festa e scoprire gruppi tematici. Con l’arrivo di piattaforme basate su video brevi o contenuti veloci da condividere, alcuni hanno scelto di spostarsi altrove, mentre altri continuano a usare Facebook per mantenere i contatti o informarsi in modo rapido.
Diverse generazioni interpretano il social in maniera differente: giovani e adulti mostrano comportamenti e motivazioni specifiche e questo incide sulle funzioni più utilizzate all’interno della piattaforma. Alcuni preferiscono i gruppi dedicati, altri si concentrano sul marketplace o restano fedeli alle classiche condivisioni di post. La coesistenza di diversi modi di impiego fa di Facebook un luogo virtuale dalle tante sfaccettature, capace di offrire spazi sia a chi preferisce comunicazioni immediate sia a chi ama approfondire tematiche di vario genere.
La crescita costante dei social
Si sente spesso parlare di una presunta stanchezza accumulata dopo aver passato molto tempo online nei periodi di lockdown. Alcuni ritengono che le persone abbiano iniziato a ridurre l’uso dei social negli ultimi anni. Eppure, se si confrontano i dati dal 2020 al 2023, secondo quanto riporta il report di We Are Social, viene fuori un quadro decisamente diverso. Il numero di utenti globali è cresciuto con costanza, così come il tempo complessivo trascorso sui vari canali digitali.
Nel 2019, la media giornaliera si attestava intorno ai 144 minuti. L’anno seguente l’aumento non è stato notevole, ma si è comunque passati a 145 minuti. Nel 2021 c’è stato un aumento a 147, per poi raggiungere 151 nel 2022. Alcuni esperti hanno interpretato questo rialzo come effetto di una diffusione più ampia dei social nella routine delle persone, complice la pandemia che ha spinto tanti a cercare modalità virtuali per restare in contatto.
La discussione si fa interessante nel momento in cui si esaminano le singole piattaforme: TikTok, ad esempio, ha conquistato un pubblico ampio, sottraendo minuti preziosi ad altre realtà. Facebook, nello stesso periodo, ha dovuto fronteggiare rivali molto forti, ma non è sparito dai radar globali. Gli osservatori affermano che la pandemia ha accelerato la diffusione dei social, tanto che si è arrivati a superare 4,20 miliardi di utenti attivi, pari a una fetta importante della popolazione totale.
La flessione improvvisa e i nuovi trend
Tutto cambia nel 2023, quando la media giornaliera scende a 143 minuti, 8 in meno rispetto all’anno precedente. Il dato fa riflettere, soprattutto perché nello stesso arco di tempo l’uso di internet, in generale, risulta in leggero aumento. Da cosa dipende questa variazione? Secondo alcuni, il cambiamento potrebbe essere collegato anche a metodologie differenti di rilevazione.
Naturalmente, la questione resta delicata, perché investire meno sui social, partendo da un solo anno di calo, rischia di non essere una strategia ottimale. Gli esperti, infatti, indicano che sarebbe opportuno guardare alle singole realtà nei Paesi e alle preferenze dei segmenti demografici.
Nel 2024, la media quotidiana scende ancora di 2 minuti. TikTok continua a crescere, mentre Facebook mantiene comunque un bacino enorme di iscritti attivi. In un contesto di cambiamenti continui, le piattaforme introducono novità per trattenere gli utenti. Una notizia recente riguarda Instagram, che sperimenta il pulsante non mi piace con l’obiettivo di migliorare la qualità dei commenti e stimolare le interazioni.
L’utilizzo dei social media in Italia
È opportuno considerare che ogni nazione presenta delle peculiarità diverse. I dati sull’uso delle piattaforme social in Italia, per esempio, mostrano come il Paese continui ad amare la condivisione sui canali digitali. Durante il 2023, molti utenti della penisola non hanno affatto ridotto il tempo trascorso online: anzi, alcune statistiche indicano una crescita lieve, in controtendenza rispetto alla media globale.
Un fenomeno che non può essere ignorato è l’ingresso di nuovi utenti su piattaforme come Facebook. I giovanissimi che hanno sempre preferito video brevi e immagini istantanee a volte riscoprono il fascino di un social più tradizionale, magari per contattare parenti e amici lontani. Facebook è così uno strumento di collegamento tra generazioni, anche se rimane la concorrenza di servizi molto dinamici.
Curiosità
Can Yaman: dalla Turchia al successo internazionale, tra nuovi progetti e impegno sociale

Can Yaman, beh… che dire. Probabilmente lo conosci già, o magari no, ma fidati: se lo incroci anche solo per sbaglio sullo schermo, non lo dimentichi facilmente. È di Istanbul, classe 1989 e con quel sorriso da far girare la testa ha conquistato mezzo mondo. Ha dentro di sé un mix particolare di radici balcaniche, un passato non proprio facile – genitori separati, due nonne meravigliose che lo hanno praticamente cresciuto – e una determinazione che l’ha portato lontano.
Da bambino era uno di quelli che non mollava mai. Hai presente il tipo bravo a scuola che però nasconde una gran voglia di vita? Ecco, lui. Ha studiato al liceo italiano di Istanbul, si è laureato in legge e ha anche provato a fare l’avvocato, ma niente: sentiva il bisogno di respirare un’altra aria. Poi arriva l’estate 2013 a Bodrum, mare blu, vento caldo, incontri casuali che diventano destino: due manager, İlker Bilgi e Cüneyt Sayıl, lo incoraggiano a tentare la carriera di attore. E lui si butta. E ci riesce. Alla grande.
Oggi tutti lo amano per quei personaggi che ti entrano dentro e non se ne vanno più. È impulsivo, spontaneo, affascinante da far paura. Uno che fa il suo lavoro con una passione folle, e si vede. È diventato grande, famoso, importante ma è rimasto sempre se stesso, con la stessa fame di vita.
Carriera: dagli esordi ai successi internazionali
Lo hai mai visto agli inizi? Università, palcoscenico minuscolo di teatro studentesco, quasi invisibile. Poi, quasi per caso, arriva un ruolo in tv: Gönül İşleri. Nel 2015 interpreta Yalın Aras nella commedia romantica İnadına Aşk, e nel 2016 è Tarık in Hangimiz Sevmedik. Inizia a farsi notare sul serio.

Nel 2017 diventa Ferit Aslan in Bitter Sweet e non puoi non innamorarti. Con Özge Gürel forma una coppia pazzesca, la Turchia impazzisce, l’Italia poco dopo. Nel 2018 la svolta definitiva: è Can Divit, il fotografo ribelle di DayDreamer. Ascolti da urlo, premi importanti come il Murex d’Or e “Uomo dell’anno” per GQ Turchia. Nel 2020 rieccolo: Mr. Wrong, dove interpreta Özgür Atasoy, bello e impossibile che alla fine capitola, come spesso accade nella vita vera.
Intanto cresce la sua popolarità anche fuori dalla Turchia, soprattutto in Italia. Lo vediamo in un cameo in Che Dio ci aiuti 6, poi nello spot con Claudia Gerini, sotto la regia di Ferzan Özpetek. Lux Vide gli propone una cosa grossa: Sandokan. Una scommessa rischiosa, perché tutti ricordano Kabir Bedi ma Can sembra nato per osare. Nel frattempo, fa su e giù tra Italia e Turchia e si infila nell’avventura di Viola come il mare: Palermo, sole, mare e lui che interpreta un ispettore testardo e affascinante accanto a Francesca Chillemi. La serie funziona alla grande, tanto che arriva anche la seconda stagione.
Progetti recenti e futuri: da Il Turco a Sandokan
Adesso Can Yaman è pronto a stupirci con Il Turco, una serie ambientata nel 1683 in cui interpreta Hasan Balaban, soldato ottomano che sopravvive a una battaglia disastrosa e finisce in un paesino sperduto del Trentino. Al suo fianco Greta Ferro nei panni di Gloria, mentre il cast internazionale comprende nomi come Will Kemp, Kieran O’Reilly e Slavko Sobin, diretti da Uluç Bayraktar.
E poi… Sandokan. In molti hanno storto il naso, ricordando l’iconico Kabir Bedi, ma Yaman non si spaventa. Tra set in giro per l’Italia e nomi pazzeschi come Alessandro Preziosi (Yanez), Alanah Bloor (Lady Marianna) ed Ed Westwick (antagonista), la serie – girata in inglese e destinata a un pubblico internazionale – promette di riportare in auge il mito della Tigre della Malesia con un taglio moderno e spettacolare. L’uscita è prevista nell’autunno 2025 sulla Rai, come uno degli eventi televisivi di punta.
Presenza mediatica e fanbase
In Italia si parla spesso di “Can Yaman mania”: ogni sua apparizione pubblica attira folle entusiaste, come a Palermo durante le riprese di Viola come il mare, dove centinaia di persone hanno atteso ore per vederlo. L’affetto del pubblico italiano è autentico, alimentato dall’immagine disponibile e calorosa che l’attore ha sempre offerto: lo si vede spesso concedersi a selfie, autografi e battute spontanee con i fan.

Sul fronte social, Can Yaman ha costruito una fanbase mondiale. Fino al 2023 era solito aggiornare i suoi canali quasi quotidianamente, ma nell’estate 2024, durante le riprese di Sandokan, ha chiuso il suo account Instagram a sorpresa. Il silenzio è terminato nei primi giorni di marzo 2025, quando l’attore ha riattivato la sua presenza online con un nuovo profilo ufficiale, raccogliendo in poche ore decine di migliaia di follower. Ogni mossa di Yaman, insomma, continua a generare attenzione e dibattito.
Vita privata e curiosità
Can Yaman cerca sempre un po’ di tranquillità ma finisce che tutti sanno tutto di lui. Basti pensare alla storia con Diletta Leotta: una passione esplosiva che ha tenuto banco ovunque e poi si è spenta rapidamente. In Turchia si ricordano relazioni con attrici come Açelya Topaloğlu e Bestemsu Özdemir; in Italia si è vociferato di flirt con la modella Maria Giovanna Adamo e persino con Francesca Chillemi. Ad oggi, ufficialmente single, sembra concentrato sul lavoro.
Fisicamente, be’, è alto circa 1,85, di quelli che quando passano ti fermi un attimo a guardare. Sport, palestra, capelli castani lunghi: impossibile immaginarlo diversamente. Il nome “Can” vuol dire vita o anima e in effetti è quello che trasmette quando sorride alla telecamera. Parla turco, inglese, tedesco, spagnolo e un italiano così fluente da lasciare di stucco.
E poi il calcio: tifa come un pazzo per il Beşiktaş. Vive a metà tra Roma e Istanbul, un po’ di qua e un po’ di là e forse è proprio questo essere sospeso a renderlo così affascinante.
Impegno sociale e solidarietà
Can non si ferma alla TV e al successo. Ha fondato l’associazione “Can Yaman for Children”, che aiuta bambini e ragazzi in difficoltà. Non si tratta di semplici buone intenzioni: ha donato un’incubatrice al Policlinico Umberto I di Roma e portato avanti il tour “Break the Wall”, incontrando giovani in situazioni di disagio, ascoltandoli e sostenendoli senza pose da star.

Quando la terra ha tremato forte, là nella sua Turchia, Can non ci ha pensato due volte. Ha sentito quel colpo al cuore che ti prende quando è casa tua, quando è la tua gente che soffre, che trema, che perde tutto. Non ha fatto grandi discorsi, non ha detto parole troppo belle: si è mosso e basta. Subito, in fretta, come fai quando qualcuno che ami è in pericolo e non puoi stare fermo. Ha messo insieme fondi, soldi, aiuti concreti. E poi in un’intervista ha detto, con quella voce spezzata, sincera, che il suo sogno è solo vedere quei bambini, quelli che soffrono, quelli che aspettano in ospedale, tornare fuori a giocare. Tornare a ridere, a correre, come dovrebbero fare tutti i bambini. Ecco, quando lo senti parlare così, capisci che Can è uno vero, uno che non recita, uno che ci mette il cuore davvero.
Oggi rappresenta un fenomeno completo: artista talentuoso in continua evoluzione, icona di fascino e uomo attento alle responsabilità sociali. Mentre il 2025 lo vede protagonista di nuovi ambiziosi progetti sullo schermo, fuori dal set Can Yaman continua a dimostrare passione, determinazione e un grande cuore. E la sua storia, iniziata da un quartiere di Istanbul, sembra destinata a proseguire sotto i migliori auspici.
Attualità
A fine marzo tornerà l’ora legale: quel sottile mix di emozione, dibattito e luce...

Vi proponiamo un viaggio attraverso le pieghe di questo rito che, puntuale come l’alba, bussa alle nostre porte ogni anno a fine marzo. Forse a qualcuno pare cosa banale, un’abitudine scontata. Eppure, dietro il semplice gesto di spostare l’orologio avanti di un’ora nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo, si cela un mosaico di storie, confronti accesi e dati concreti. Sentiamo di volerlo raccontare con tutta la nostra passione, perché qui non si parla soltanto di tempo ma anche di energia, salute e scelte politiche.
Quando scatta l’ora legale: ecco cosa aspettarsi
Allo scoccare delle 2, tutto si capovolge e le lancette saltano alle 3. Un’ora di sonno che svanisce, è vero, ma in cambio avremo una porzione di luce in più nelle nostre giornate. Pare una piccola magia: improvvisamente il tramonto si sposta in avanti, le serate diventano più lunghe e – magari – vi sentirete invogliati a fare una passeggiata dopo il lavoro. Questo regime resterà in vigore per ben sette mesi, fino all’ultimo fine settimana di ottobre, quando poi ritroveremo l’ora solare tra sabato 25 e domenica 26 ottobre.
Una discussione accesa in Europa
Non è un mistero che nell’Unione Europea il tema del cambio d’ora sollevi continue controversie. Diversi Paesi del Nord chiedono da tempo di abolire questa pratica, ritenendola ormai superflua. Lo scontro si è fatto sentire anche nel Parlamento europeo, dove sin dal 2015 la Commissione è stata invitata a valutare gli impatti reali del passaggio da un orario all’altro. Nel 2023, l’esecutivo ha scelto di prendere ancora tempo in attesa che gli Stati membri raggiungano un accordo. L’incertezza continua a generare reazioni contrastanti, raccolte firme e opinioni condivise in ogni angolo del continente, compresa l’Italia.
Effetti sulla salute: cosa dicono gli esperti
Un po’ di stanchezza, qualche sbadiglio di troppo al mattino, la sensazione di essere “fuori fase” per qualche giorno: secondo gli specialisti, il ritmo circadiano richiede un minimo di assestamento. Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), ha messo in guardia proprio su questo: quando si cambia l’orario, l’orologio biologico subisce un piccolo scossone e in tanti registrano disturbi del sonno, mancanza di concentrazione e calo dell’umore. Nulla di catastrofico, di solito, ma un fastidio che può incidere sulle attività quotidiane.
Risparmio energetico: i dati di Terna
L’ora legale non nasce certo a caso. È un’antica convenzione che, fin dalle sue origini, puntava a risparmiare energia sfruttando meglio la luce solare. Secondo i dati forniti da Terna, la società che gestisce la rete elettrica italiana, nei sette mesi di ora legale il nostro Paese riduce i consumi di circa 340 milioni di kWh, pari al fabbisogno medio annuo di 130 mila famiglie. Non è poca cosa, soprattutto perché significa un risparmio di oltre 75 milioni di euro. Un beneficio economico e ambientale che spinge a rivalutare l’efficacia di questa scelta, nonostante i disagi che qualcuno lamenta.
Insomma, la nostra ora legale ha radici lontane e sempre attuali. Voi, come vivete questo cambio? Per alcuni è solo un piccolo sacrificio in termini di riposo, per altri è l’occasione di godere di più luce e orizzonti luminosi. Quel che è certo è che, scorrendo i numeri e ascoltando le tante opinioni, l’argomento non smette di pulsare. Cambiamo orario ma non la curiosità di sapere come andrà a finire la lunga storia di questo dibattito.