Cronaca
Carlo Acutis, il ‘patrono di Internet’ diventa...
Carlo Acutis, il ‘patrono di Internet’ diventa santo
Lo ha deciso il Papa dopo l'udienza con il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei Santi. Ritenuta miracolosa la guarigione di Matheus, un bimbo brasiliano di sei anni
Carlo Acutis, il 'patrono di Internet' diventa santo. Lo ha deciso il Papa dopo l'udienza concessa al cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, autorizzando il Dicastero a promulgare i Decreti riguardanti il miracolo attribuito all’intercessione del Beato Carlo Acutis, fedele laico.
Acutis è il ragazzo 15enne, stroncato dalla leucemia fulminante nel 2006, è considerato il “patrono di Internet” per la sua passione per l’informatica. Carlo aveva una fede molto radicata, anche a dispetto delle sofferenze procurategli dalla malattia che lo portò rapidamente alla morte. Ripeteva spesso: “L’Eucaristia è la mia autostrada per il cielo”.
Nel caso di Carlo Acutis è stata ritenuta miracolosa la guarigione di Matheus, un bambino brasiliano di sei anni affetto da pancreas anulare, una rara anomalia congenita del pancreas, evidenziata da un esame clinico nel 2012, che avrebbe potuto essere corretta solo con un intervento chirurgico.
Cronaca
Ucraino ucciso a Bologna, fermato connazionale per omicidio
Il 40enne è stato trovato la sera del 14 giugno scorso riverso su una sedia con varie ferite sul corpo e alla testa
La Squadra Mobile di Bologna ha fermato ieri sera un ucraino di 38 anni, con precedenti di Polizia, gravemente indiziato dell’omicidio di un 40enne ucraino consumato all’interno della sua abitazione in via Ferrarese. Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore di Bologna Michele Martorelli. Il 40enne è stato trovato la sera del 14 giugno scorso riverso su una sedia con varie ferite sul corpo e alla testa. Condotto all’ospedale Maggiore dove è stato operato d’urgenza con accertamento di un trauma alla pancia con conseguente asportazione della milza e frattura al cranio, è morto ieri mattina.
Nel corso della perquisizione in casa la Polizia Scientifica ha rilevato alcune impronte latenti attribuibili al fermato, la cui partecipazione all’efferato delitto è stata confermata anche dalla acquisizione minuziosa di alcune telecamere presenti che ne hanno immortalavano l’arrivo nella palazzina dove abitava la vittima, armato di oggetto contundente, e la successiva fuga dopo alcuni minuti con alcune evidenti tracce ematiche lungo il braccio.
Gli elementi forniti hanno consentito al pubblico ministero di emettere un provvedimento di fermo per il reato di omicidio nei confronti del cittadino ucraino rintracciato in zona Pilastro a bordo di un mezzo a lui in uso. Condotto in questura dopo le dovute perquisizioni, è stato sottoposto a interrogatorio e, dopo il fermo, è stato condotto nella locale casa circondariale. Il movente è da ricondurre a motivi passionali.
Cronaca
Roma Hortus Vini, in 1.500 all’Orto botanico per...
Aperto anche stasera, domenica 16 giugno, dalle 18:00 alle 22:00 (ultimo ingresso ore 21:00) con il programma conclusivo
Oltre 1500 partecipanti ieri sera all’Orto Botanico di Roma per la seconda serata di Roma Hortus Vini, ideata e organizzata da Sens Eventi per I Migliori vini Italiani di Luca Maroni, la kermesse dedicata ai migliori vini da monovitigno del nostro Paese che ha registrato il sold out già alle 20.00.
"Con mio fratello Luca siamo convinti che solo il rispetto di altissimi criteri qualitativi ci permette di coltivare il rapporto di fiducia che nel tempo abbiamo costruito con i produttori di vino e con il magnifico e affezionato pubblico che ci segue", commenta Francesca Maroni, organizzatrice della manifestazione.
Sorrisi, risate e brindisi al chiaro di luna hanno fatto da cornice alle pillole teatrali di Michele La Ginestra, in scena sull’iconica scalinata della Fontana degli Undici Zampilli, e alle incursioni musicali di Francigena in Jazz & Swing del Trio Borghese, fino al momento “clou” della serata: la dégustation sur l’herbe condotta da Luca Maroni. Tra i filari del Vitigno Italia illuminati a festa, seduti sull’erba fresca dell’Orto Botanico, i partecipanti, si sono lasciati coinvolgere dalle emozioni di un format vincente che unisce i profumi sprigionati dai calici in degustazione al fascino delle bolle di sapone (anche infuocate) create da Idà, abile performer originario di Capo Verde. "Un momento di pura magia e suggestione che ha tenuto adulti e piccini con il fiato sospeso tra l’emozione e la fascinazione, e che sarà aperto anche stasera, domenica 16 giugno, dalle 18:00 alle 22:00 (ultimo ingresso ore 21:00) con il programma conclusivo. Informazioni e prevendita sul sito www.romahortusvini.com", si legge in una nota.
Cronaca
Omicidio Michelle Causo, i genitori: “Ha ucciso...
Gianluca e Daniela Causo all'Adnkronos: "Le nostre segnalazioni all'Istituto cadute nel vuoto"
"L'assassino di nostra figlia cosa fa in carcere? Un corso di informatica, proprio lui che ha alle spalle una accusa per aver tentato di estorcere soldi alle ragazze, minacciandole con foto ritoccate ad arte. Non solo. Dalla stessa struttura minorile di Treviso, che nulla ha a che fare con l'istituto penitenziario dove era stato recluso in un primo momento a Roma, a quanto ci risulta starebbe creando profili Instagram sempre nuovi con i quali visualizzare di volta in volta quelli delle amiche di Michelle". Lo denunciano all'Adnkronos Gianluca e Daniela Causo, genitori di Michelle, uccisa un anno fa a Primavalle e gettata in un carrello della spesa accanto ai secchioni dell'immondizia.
"Avevo già fatto presente la cosa - spiega il padre della ragazza - ma le mie segnalazioni anche al carcere di Treviso sono cadute nel vuoto. Poi una decina di giorni fa ci ha chiamati una amica di nostra figlia, dicendo che tra le visualizzazioni del suo profilo Instagram ne compariva una secondo lei riconducibile all'assassino di Michelle, ovviamente sotto falso nome ma con la sua foto chiaramente riconoscibile". "Nel tempo - denunciano i genitori - a quanto ci hanno riferito ha contattato altri amici, o almeno, quelli che lui credeva suoi amici ma che dopo i fatti naturalmente gli hanno voltato le spalle. Ha scritto a decine di persone. Ma è una cosa che si può fare?".
Nell'istituto penale per i minorenni di Treviso, il ragazzo oggi 18enne è recluso insieme ad altri 13 detenuti, due in più rispetto alla capienza regolamentare. Fonti interne alla Polizia Penitenziaria confermano la possibilità per tutti di accedere al corso di informatica e a laboratori vari. "Lui è sicuramente un ragazzo esuberante - dice all'Adnkronos Aldo Di Giacomo, segretario generale della S.Pp. - ma l'accesso ai social non è mai autorizzato", puntualizza, spiegando che il sindacato "chiederà verifiche" sulla denuncia dei genitori di Michelle.
"Gli insegnassero l'educazione civica - interviene la mamma - altro che informatica". "Non è possibile, dopo che ti ammazzano una figlia in quel modo, subire pure questa umiliazione. Adesso basta. Chiediamo che la giustizia faccia il proprio dovere, non che gli diano ospitalità lasciandolo libero di guardare i profili social delle amiche della sua vittima".
L'avvocato Daniele Meles, difensore del giovane cingalese reo confesso arrestato e attualmente sotto processo per aver ucciso Michelle Causo il 28 giugno dello scorso anno proprio in casa sua, contattato dall'Adnkronos in merito a quanto segnalato dai genitori della vittima, dice: "Non posso confermare né smentire. Non mi risulta assolutamente che abbia accesso al computer, ma potrei anche sbagliare". (di Silvia Mancinelli)