Bollettino Coronavirus del 29 Dicembre 2020
In data 29 dicembre l’incremento nazionale dei casi è +0,54% (ieri +0,41%) con 2.067.487 contagiati totali, 1.425.730 dimissioni/guarigioni (+17.044) e 73.029 deceduti (+659); 568.728 infezioni in corso (-6.493). Elaborati 128.740 tamponi totali (ieri 68.681) con 45.702 casi testati (ieri 29.665); 11.212 positivi (target 4.311); rapporto positivi/tamponi totali 8,70% (ieri 12,49% – target 2%); rapporto positivi/casi testati 24,53% (ieri 28,93% – target 3%). Ricoverati con sintomi -270 (23.662); terapie intensive -16 (2.549) con 256 nuovi ingressi del giorno.
Nuovi casi soprattutto in: Veneto 2.655; Lazio 1.218; Sicilia 995; Emilia Romagna 894; Lombardia 843; Piemonte 840; Puglia 749; Campania 625. In Lombardia curva +0,17% (ieri +0,12%) con 11.607 tamponi totali (ieri 5.486) e 3.842 nuovi casi testati (ieri 2.190); 843 positivi (target 1.000); rapporto positivi/tamponi totali 7,26% (ieri 10,44% – target 2%); rapporto positivi/nuovi casi testati 21,94% (ieri 26,16% – target 3%); 473.371 contagiati totali; ricoverati -157 (3.634); terapie intensive -14 (498) con 45 nuovi ingressi del giorno; 24.958 decessi (+49).
Il forte calo dei test effettuati, pur considerando le festività, non trova giustificazione nelle regole dell’epidemiologia: non tracciando il virus sul territorio otteniamo un’illusoria riduzione del contagio reale. I primi segnali di questo trend al ribasso risalgono a più di un mese fa (ne abbiamo parlato già nel commento del 21 novembre e nell’analisi approfondita del 23 novembre). Nella prima settimana epidemiologica di novembre (7-13 novembre) i test totali eseguiti sono stati 1.503.520 (media 214.788), con 880.173 nuovi casi testati (soggetti a cui è stato eseguito per la prima volta un tampone diagnostico, media 125.739). Nelle settimane successive il numero dei test, sia totali, sia diagnostici, è progressivamente diminuito fino ad arrivare ai valori attuali: in parallelo abbiamo assistito a una riduzione dei casi individuati, che ha portato buona parte delle Regioni a ottenere allentamenti delle misure di mitigazione.
Negli ultimi 7 giorni (22-28 dicembre) sono stati eseguiti 897.525 tamponi totali (media 128.217). La riduzione è fortissima e per di più abbinata a un esiguo numero di casi testati: 353.886 (media 50.555). In termini percentuali, rispetto a inizio novembre, il calo è del 40,30% per i test totali e del 59,79% per i casi testati. Si notano intanto i primi segnali di un’inversione di tendenza nel numero dei ricoverati in area medica (+267 il 27 dicembre, +361 il 28) come conseguenza della settimana epidemiologica 12-18 dicembre, chiusa con un leggero rialzo dei casi (+1,38%) rispetto al periodo precedente. Allo stesso modo la curva dell’occupazione delle terapie intensive mostra da qualche giorno una tendenza alla stabilizzazione/rialzo. Ricordiamo che in condizioni normali l’epidemia segue una precisa sequenza: prima aumentano i nuovi casi, poi i ricoveri, quindi le terapie intensive e infine i decessi.
Il calo dei test non consente di osservare correttamente l’andamento dei nuovi casi (sottostimati) ma non ha alcuna influenza su ricoveri, terapie intensive e decessi: che si manifestano comunque rispecchiando la reale diffusione del Sars-CoV-2 sul territorio. Considerando la concentrazione di giorni festivi, fino al 6 gennaio del prossimo anno, appare probabile la prosecuzione di un periodo con basso numero di test che avrà due principali ricadute: la mancata individuazione di casi comunque presenti sul territorio, in particolare asintomatici; la potenziale trasmissione del virus da parte degli stessi soggetti, che alimenterà l’epidemia. In questo caso avremo una divergenza tra il numero dei positivi (basso e in discesa rispetto alle scorse settimane) e quello dei ricoverati e delle terapie intensive (stabile o in risalita). Nei prossimi giorni saranno proprio questi ultimi due i parametri che dovremo osservare con particolare attenzione: in quanto del tutto insensibili alla riduzione dei tamponi effettuati e capaci di restituirci una fotografia realistica della diffusione del contagio. (M.T.I.)non più legata alla conferma con test molecolare, ma estesa all’individuazione con test rapido.
Vedremo, nel caso accadesse, se verrà seguita la linea francese correggendo a ritroso tutti i dati da inizio emergenza, o se verrà introdotto un conteggio parallelo a quello in essere a partire dalla data di modifica.

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