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Franco Di Mare, cos’è il mesotelioma: il cancro...
Franco Di Mare, cos’è il mesotelioma: il cancro provocato dall’amianto
Il giornalista a Che tempo che fa parla della sua malattia
"Mi sono preso il mesotelioma, un tumore molto cattivo". E' la scioccante rivelazione di Franco Di Mare, giornalista della Rai, a Che tempo che fa. Di Mare, 68 anni, parla a Fabio Fazio con l'ausilio di un respiratore, indispensabile per far fronte agli effetti della malattia.
Il mesotelioma, come spiega l'Airc dal proprio sito, è un cancro tumore che nasce dalle cellule del mesoteli, le membrane che rivestono, come una sottile pellicola, gli organi interni. A seconda dell'area che ricopre, il mesotelio assume nomi diversi: si chiama pleura nel torace, peritoneo nell'addome, pericardio nello spazio attorno al cuore e tunica vaginale nella zona attorno ai testicoli.
Oltre al mesotelioma maligno, dal mesotelio possono svilupparsi anche tumori benigni che in genere vengono rimossi chirurgicamente e non richiedono ulteriori trattamenti.
Cos'è il mesotelioma
Il mesotelioma maligno è una patologia rara che colpisce prevalentemente gli uomini. In Italia rappresenta lo 0,8 per cento di tutti i tumori diagnosticati nell'uomo e lo 0,3 per cento di quelli diagnosticati nelle donne. Il 90% dei mesoteliomi è dovuto all’esposizione ad amianto. Con il termine amianto o asbesto si indica una famiglia di minerali dalla struttura fibrosa, molto resistenti al calore. Le fibre di amianto, oltre mille volte più sottili di un capello umano, possono essere inalate e danneggiare le cellule. Se si depositano nei polmoni, le fibre possono dare origine ad altre malattie come l'asbestosi (una sorta di fibrosi del tessuto polmonare che impedisce la corretta espansione dell'organo) o il tumore polmonare.
La maggior parte dei mesoteliomi interessa persone che sono entrate in contatto con l’amianto sul posto di lavoro. Tuttavia anche l’esposizione non professionale, per esempio ambientale, all’asbesto e ad altre fibre minerali asbestiformi aumenta il rischio di mesotelioma. I familiari dei lavoratori esposti all’amianto sono anch’essi a rischio, dal momento che le fibre di amianto si possono depositare sui vestiti ed essere trasportate dal posto di lavoro a casa, e in tal caso si parla di esposizione passiva. Il periodo di latenza, ossia il tempo che intercorre tra l’esposizione all’amianto e la comparsa del mesotelioma, è molto lungo, circa 40-50 anni. Il rischio aumenta all'aumentare della durata dell'esposizione e della quantità di fibre di amianto inalata.
Altri fattori di rischio meno comuni per il mesotelioma sono l’esposizione alle radiazioni ionizzanti o al diossido di torio (utilizzato in passato come mezzo di contrasto per le immagini radiografiche). Esistono rari casi di predisposizione familiare legate a mutazioni del gene BAP1.
Si distinguono diversi tipi di questo tumore:
- mesotelioma pleurico: si sviluppa nella cavità toracica ed è il tipo più diffuso (circa 3 casi su 4);
- mesotelioma peritoneale: si sviluppa nell'addome e rappresenta la quasi totalità dei restanti casi di mesotelioma;
- mesotelioma pericardico: si sviluppa dalla membrana che riveste il cuore ed è estremamente raro;
- mesotelioma della tunica vaginale: si sviluppa dalla membrana che riveste i testicoli ed è molto raro.
A seconda delle caratteristiche delle cellule, si distinguono quattro sottotipi di mesotelioma pleurico:
- epitelioide, il più comune (70-85 per cento dei casi), e quello con una migliore prognosi;
- sarcomatoide o fibroso (10 per cento);
- misto o bifasico (10-25 per cento)
- desmoplastico, il più raro (meno del 2 per cento) e più difficile da diagnosticare.
I primi sintomi con cui si presenta il mesotelioma pleurico, spesso legati all’accumulo di liquido nella cavità pleurica (versamento pleurico), sono respiratori: fiato corto (dispnea) e tosse. Possono essere presenti anche dolore nella parte bassa della schiena o a un lato del torace e sintomi più aspecifici, come debolezza muscolare e perdita di peso. Dolore addominale, perdita di peso, nausea e vomito sono, invece, i sintomi più comuni in caso di mesotelioma peritoneale. Il volume dell’addome può aumentare a causa dell’accumulo di liquido nel peritoneo (ascite).
Determinare lo stadio del tumore, ovvero quanto la malattia sia estesa, è essenziale per decidere il tipo di terapia. Per il mesotelioma vengono individuati quattro stadi (I-IV) sulla base dei criteri TNM che tengono conto dell'estensione del tumore (T), dell'eventuale coinvolgimento dei linfonodi (N) e delle metastasi (M).
Come per la maggior parte dei tumori, anche per il mesotelioma più basso è lo stadio e migliori sono le probabilità di successo del trattamento. Spesso però la diagnosi di questo tumore arriva quando la malattia ha già superato gli stadi iniziali ed è ormai difficile da trattare, perciò è uno dei tumori con prognosi raramente positiva. A distanza di 5 anni dalla diagnosi sono ancora vivi solo l’8 per cento degli uomini e il 10 per cento delle donne colpiti dal mesotelioma.
La terapia
Il mesotelioma è un tumore raro e difficile da curare. I medici valutano innanzitutto la possibilità di intervenire chirurgicamente. In linea di massima i mesoteliomi in stadio iniziale sono operabili, ma l’opportunità di rimuoverli dipende dal sottotipo, dalla posizione, dalle dimensioni e dalle condizioni generali del paziente. Nella maggior parte dei casi la chirurgia non ha intento curativo, ma palliativo, ossia serve a prevenire o ridurre i sintomi.
Esistono anche altri trattamenti che possono essere utilizzati a scopo palliativo: la rimozione di liquido mediante un ago lungo e sottile dalla cavità toracica (toracentesi), addominale (paracentesi) o attorno al cuore (pericardiocentesi) è in grado, per esempio, di dare sollievo, ma, purtroppo, deve essere ripetuta periodicamente, perché il liquido tende a riformarsi.
Il trattamento standard per il mesotelioma consiste nella chemioterapia. I farmaci più efficaci sono i derivati del platino, come il cisplatino, e gli antifolati, come il pemetrexed, spesso usati in associazione.
I farmaci chemioterapici possono essere somministrati per via sistemica, con una iniezione intravenosa che li porta in tutto l'organismo, oppure direttamente nella cavità toracica (per via intrapleurica) o addominale (per via intraperitoneale). Questa somministrazione localizzata è usata soprattutto nel caso del mesotelioma peritoneale e permette di colpire il tumore con dosi più alte di chemioterapico, che a volte viene riscaldato per aumentarne l'efficacia (chemioterapia ipertermica), limitando gli effetti collaterali al resto dell'organismo.
Da alcuni anni sono in corso diverse sperimentazioni terapeutiche con farmaci biologici e con l’immunoterapia, seppure sinora nessuno di questi approcci abbia ancora dimostrato un reale significativo impatto sulla sopravvivenza dei pazienti trattati. Il progressivo miglioramento delle conoscenze scientifiche su questa malattia sta comunque aprendo nuove interessanti prospettive terapeutiche.
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Cronaca
Italia divisa in due, prove d’estate al Centro-Sud e...
Nubifragi tra Valle d’Aosta, Piemonte e zone alpine e prealpine del Nord, piogge sparse altrove al settentrione con una Milano super piovosa. Nel Meridione le temperature saliranno oltre i 35°C
Italia divisa in due dal punto di vista del meteo nei prossimi giorni. Ancora un ciclone normanno, che spingerà pioggia forte verso il Nord e aria molto calda verso il Centro-Sud. Una situazione che durerà per i prossimi 3-4 giorni.
Con l’occhio del ciclone sulla Normandia avremo maltempo a più riprese al Nord, mentre sul resto del Paese, specialmente al meridione, vivremo una prova generale d’estate. Nelle prossime ore sono previsti nubifragi tra Valle d’Aosta, Piemonte e zone alpine e prealpine del Nord, piogge sparse altrove al settentrione fa sapere iLMeteo.it che parla di una Milano super piovosa. Al Centro troveremo qualche nuvola in più in Toscana e dal pomeriggio anche sul versante adriatico dove potrebbero scendere frequenti temporali dagli Appennini. Al Sud invece inizierà la prova generale dell’estate 2024 dove le temperature saliranno invece oltre i 35°C e sfioreremo diffusamente i 30 gradi anche al Centro, pure a Roma. Nei giorni seguenti ancora gran caldo al Sud con picchi attesi di 37-39°C in Sicilia almeno fino al 20 maggio.
Per avere un cambiamento significativo dello scenario meteorologico dovremo attendere la prossima settimana quando il ciclone normanno deciderà di spostarsi definitivamente dalla Normandia verso il Mare del Nord e poi verso la Scandinavia. Da quel momento in poi, potrebbe iniziare l’estate anche al settentrione: si tratta di una tendenza, per adesso teniamo ombrelloni aperti (al Sud), ombrelli ed occhi aperti (al Nord) perché ci aspettano cinque giornate di maltempo e di fiammate africane sul nostro Paese.
Oggi, martedì 14 maggio - Al nord: tempo diffusamente instabile con rovesci. Al centro: instabile sugli Appennini con temporali verso le adriatiche. Al sud: cielo nuvoloso ma più caldo.
Domani, mercoledì 15 maggio - Al nord: forti temporali sparsi con grandine. Al centro: temporali su Toscana, alta Umbria e Marche. Al sud: sole a tratti velato e caldo estivo.
Giovedì 16 maggio - Al nord: temporali forti e sparsi con grandine. Al centro: sole a tratti velato e caldo estivo. Al sud: sole a tratti velato e caldo estivo.
TENDENZA: almeno fino a domenica ciclone atlantico in azione sull’Italia settentrionale; caldo estivo altrove.
Esteri
Rafah, fonti Usa: “Israele ha ammassato abbastanza...
Dirigenti dell'amministrazione americana alla Cnn: anche se non è chiaro se in effetti l'operazione ci sarà
Israele ha ammassato alla periferia di Rafah un numero sufficiente di soldati per lanciare nei prossimi giorni un'invasione su larga scala della città del sud della Striscia di Gaza, anche se non è chiaro se in effetti l'operazione ci sarà. Lo hanno detto alla Cnn due fonti dell'amministrazione americana, una delle quali ha sottolineato che Israele non ha ancora fatto i preparativi adeguati necessari in vista di una possibile evacuazione di oltre un milione di persone da Rafah.
Quasi 360.000 persone sono fuggite da Rafah, da quando l'esercito israeliano ha emesso i primi ordini di evacuazione una settimana fa, secondo gli ultimi dati delle Nazioni Unite. “Non c'è nessun posto dove andare. Non c'è sicurezza senza un #ceasefire (cessate il fuoco)", ha scritto l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA) su X.
Caccia israeliano intercetta drone proveniente da est
Un caccia dell'Idf ha intercettato un drone diretto verso Israele proveniente da est. A darne notizia sono state le forze armate israeliane, precisando che il drone non è entrato nello spazio aereo del paese.
Due droni e un missile antinave lanciati dagli Houthi dello Yemen sul Mar Rosso sono invece stati abbattuti dalle forze americane, ha riferito il Centcom, secondo cui non si registrano né danni né feriti tra le forze degli Stati Uniti, della coalizione e sulle navi mercantili in navigazione nell'area. Il Comando centrale americano, su X, ribadisce che l'intervento si è reso necessario a causa della "minaccia imminente" rappresentata dall'attacco degli Houthi.
Attacco contro veicolo Onu a Rafah, Hamas accusa Israele
Più tardi, un portavoce delle Nazioni Unite ha dichiarato che uno dei dipendenti dell'organizzazione mondiale è stato ucciso nella Striscia di Gaza dopo che un'auto è stata colpita da un incendio. Si tratta del primo dipendente straniero delle Nazioni Unite ucciso a Gaza, ha dichiarato il portavoce. Un altro dipendente delle Nazioni Unite è rimasto ferito nell'incidente. La nazionalità e il sesso delle vittime non sono stati inizialmente resi noti.
L'auto in cui i dipendenti si stavano recando in ospedale era chiaramente contrassegnata come veicolo delle Nazioni Unite, ha detto il portavoce. In totale, dall'inizio della guerra di Gaza sono stati uccisi quasi 200 dipendenti delle Nazioni Unite, finora tutti palestinesi.
Hamas ha accusato Israele per l'attacco: "Israele ha ucciso due cittadini stranieri (un uomo e una donna) che viaggiavano in un veicolo delle Nazioni Unite con una bandiera e segni di identificazione dell'Onu", ha dichiarato Hamas in una nota nella quale ha indicato che Israele e Stati Uniti "hanno la piena responsabilità" per i danni riportati dai "team stranieri" di soccorso a Gaza e per i "crimini di guerra" commessi nell'enclave.
Casa Bianca: "Israele deve fare di più, ma a Gaza non è genocidio"
"Noi crediamo che Israele possa e debba fare di più per proteggere la vita di civili innocenti, non crediamo che quello che sta succedendo a Gaza sia un genocidio", ha affermato dal canto suo il consigliere per la Sicurezza Nazionale, Jake Sullivan, durante un briefing in cui ha ricostruito per punti la posizione dell'amministrazione Biden sul conflitto a Gaza, ricordando che gli Stati Uniti hanno "fermamente e pubblicamente respinto" le accuse di genocidio.
Sullivan ha ricordato che la guerra è iniziata a causa degli attacchi del 7 ottobre di Hamas, "gruppo terroristico che ha come obiettivo di distruggere Israele", e che gli israeliani hanno un "peso insolito e senza precedenti in questa guerra, perché Hamas usa ospedali, scuole e altre infrastrutture civili per usi militari ed ha costruito tunnel sotto aree civili, mettondo così in civili in mezzo al fuoco".
Questo non toglie a Israele "la responsabilità di fare tutto il possibile per proteggere civili innocenti", ha detto ancora Sullivan sottolineando che per i civili palestinesi "questa guerra è un inferno, il livello di morte e trauma che stanno subendo è inimmaginabile, la loro pena e sofferenza sono immense, nessun civile dovrebbe subirle. Il presidente - ha concluso - ha questo nei suoi pensieri ogni giorno".
Nel criticare la scelta strategica di Israele di attaccare Rafah, Sullivan ha poi ricordato che i militari israeliani sono già entrati a Gaza City ed altri centri della Striscia "e si sono visti sempre i terroristi uscire dalle macerie perché secondo noi non c'è integrazione sufficiente tra piano militare e piano politico".
"Siamo preoccupati per questo - ha aggiunto il consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, che più volte nel corso del briefing ha ribadito il "ferreo" sostegno di Washington all'alleato israeliano - abbiamo sollevato queste preoccupazioni, non con rancore, ma perché vogliamo vedere guerra concludersi con successo, vogliamo vedere Hamas sconfitta, vogliamo vedere i suoi leader consegnati alla giustizia".
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Santo del giorno, oggi 14 maggio si celebra San Mattia...
Eusebio di Cesarea lo considera uno dei settantadue discepoli del Signore
Eusebio di Cesarea lo considera uno dei settantadue discepoli del Signore. E’ certo che dopo l’Ascensione, Pietro, trovandosi nel Cenacolo con gli apostoli, Maria e altri credenti, in numero di circa 120 persone, propone di riportare a dodici il numero degli apostoli, come era stato per volere del Maestro, scegliendo tra i presenti uno che fosse stato con Gesù fin dall’inizio. La comunità presenta due candidati: Giuseppe detto il Giusto e Mattia. Dopo una breve preghiera si tira a sorte e questa cade su Mattia.
Fu ucciso a Sebastopoli dopo essere stato decapitato, e le sue reliquie, molto venerate, si conservano, parte a Treviri nella Germania e parte in Santa Maria Maggiore a Roma. Altri autori lo vogliono martire in Etiopia, oppure in Palestina dove sarebbe stato lapidato come nemico della legge mosaica