Economia
Fava: “Attiveremo road show per educazione...
Fava: “Attiveremo road show per educazione previdenziale”
Il presidente dell'Inps alla sua prima uscita in occasione dell'evento di Affari&Finanza a Milano “L’Italia, le pensioni e la previdenza complementare”
“Quando ho iniziato a lavorare non pensavo alla pensione, oggi è importante farlo. Ho due figli e penso al loro futuro, così come al futuro di tutti i giovani. Ecco perché attiveremo un road show presso il tessuto scolastico, a partire dalle università, che sarà una grande campagna non solo di ascolto, per ascoltare e intercettare criticità da risolvere e bisogni, ma anche per portare soluzioni. Il road show consisterà in un’educazione previdenziale proprio per far capire ai giovani quanto vale il loro futuro previdenziale e assistenziale e quanto sia importante avvicinarvisi da subito, maturando la consapevolezza che è importante per loro. Se inizi subito riuscirai ad arrivare alla posizione pensionistica, se si inizia tardi è sempre più complicato arrivarci”. Così Gabriele Fava, presidente Inps, nel corso dell’intervista rilasciata al direttore di Repubblica Maurizio Molinari in occasione dell’evento “L’Italia, le pensioni e la previdenza complementare”, in svolgimento al Teatro Gerolamo di Milano ed organizzato da Affari&Finanza.
Economia
Rimborsi fiscali: come comunicare l’IBAN...
L’accredito dei rimborsi fiscali diventa più veloce per chi comunica il proprio IBAN all’Agenzia delle Entrate.
Nel pieno della stagione del modello 730/2024 e in vista dei primi pagamenti delle somme a credito emerse dalla dichiarazione dei redditi, è quindi bene capire come fare per indicare al Fisco i dati del conto per l’accredito.
Diverse le vie a disposizione, dall’invio online o a mezzo PEC alla possibilità di consegna del modulo cartaceo presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate.
Rimborsi fiscali: come comunicare l'IBAN all'Agenzia delle Entrate
La comunicazione dell’IBAN per i rimborsi fiscali passa dai servizi online dell’Agenzia delle Entrate.
I contribuenti in possesso delle credenziali utili per l’accesso ai servizi fiscali online possono procedere in autonomia in pochi e semplici passaggi.
Il primo passo consiste nella verifica del possesso delle “chiavi” per l’accesso al servizio dedicato: servono le credenziali SPID, CIE o CNS o Entratel per gli intermediari.
Il servizio è disponibile all’interno dell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate, seguendo il percorso “Servizi > Rimborsi > Comunicazione IBAN per accredito su c/c”. Qui sarà necessario inserire le coordinate del conto sul quale si intende ricevere il pagamento del rimborso fiscale, non solo relativamente al modello 730 o Redditi ma in tutti i casi in cui si è titolari di un credito da parte del Fisco.
L’intestatario o cointestatario del conto indicato dovrà corrispondere al soggetto beneficiario del rimborso e tra i dati da inserire, oltre ovviamente al codice IBAN, vi è anche il codice BIC del conto di riferimento.
Una volta finalizzata la prima fase, e confermati i dati inseriti, per le persone fisiche e le ditte individuali sarà necessario inserire il codice PIN già utilizzato per l’accesso. Per le società sarà necessario inserire il PIN dell’azienda.
La medesima procedura consente anche di modificare o eliminare i dati precedentemente comunicati se, ad esempio, è stato chiuso il conto già indicato e si intende fornire nuovi dati per l’accredito dei rimborsi fiscali.
Comunicazione dell’IBAN per i rimborsi fiscali anche tramite PEC o di persona
Oltre alla procedura online presente sul portale dell’Agenzia delle Entrate, la comunicazione dell’IBAN per i rimborsi fiscali potrà essere effettuata anche a mezzo PEC.
In tal caso servirà compilare il modello disponibile sul portale del Fisco, che dovrà essere firmato digitalmente dal titolare del conto corrente e inviato alla PEC di un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate, preferibilmente alla Direzione Provinciale di competenza per territorio.
Una terza via è disponibile per chi non possiede le credenziali per utilizzare i servizi online del Fisco o la PEC: il modulo potrà essere presentato anche di persona, presso gli uffici territoriali. Sarà in ogni caso necessario prenotare preventivamente un appuntamento tramite la pagina dedicata.
Rimborsi fiscali in tempi più lunghi per chi non comunica l’IBAN
L’accredito mediante bonifico sul conto corrente bancario o postale comunicato dal beneficiario del rimborso è la via prioritaria seguita dall’Agenzia delle Entrate.
Tuttavia, in caso di mancata comunicazione le somme spettanti saranno riconosciute mediante l’emissione di assegni vidimati emessi da Poste Italiane, recapitati a mezzo raccomandata presso l’indirizzo di domicilio del beneficiario.
Entro i 60 giorni successivi all’emissione sarà possibile versare il rimborso sul proprio conto corrente o incassarlo in contanti.
Si tratta tuttavia di una procedura che sconta tempistiche più lunghe rispetto al bonifico online. Non è raro dover attendere anche più di un anno dalla data di maturazione del rimborso per ricevere l’assegno, ed è quindi consigliabile sempre procedere con la comunicazione dell’IBAN per “snellire” le tempistiche del Fisco.
Economia
Autovelox, addio ai bancomat delle strade, ecco le nuove...
Salvini ufficializza la pubblicazione domani in Gazzetta del decreto che fissa i 'paletti' per questi dispositivi: no a 'trappole' per gli automobilisti
"Lo avevamo promesso e lo abbiamo fatto: domani, martedì 28 maggio, viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale - e diventa legge - il decreto voluto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che mette fine alla giungla delle migliaia di autovelox selvaggi in tutta Italia". Con questo tweet il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ufficializza la pubblicazione delle nuove norme sugli autovelox che - mantenendo l'obiettivo di garantire sicurezza sulle nostre strade - introduce importanti novità sul posizionamento e il funzionamento dei dispositivi nell'ottica anche di evitare che diventino 'bancomat' per le casse comunali a spese dei cittadini.
Fra le principali novità, infatti, quelle relative alla collocazione degli autovelox che deve rispondere a effettive necessità di controllo e non a 'vessare ingiustamente' gli automobilisti. La scelta dei tratti di strada sui quali collocare i dispositivi va individuata con provvedimento del prefetto, e selezionata in base a un elevato livello di incidentalità, documentata impossibilità o difficoltà di procedere alla contestazione immediata sulla base delle condizioni strutturali;
Fuori dai centri abitati il segnale che impone il limite di velocità deve essere collocato almeno un km prima del dispositivo e la velocità massima individuata non deve essere inferiore di oltre 20 km/h rispetto a quella massima generalizzata, "salvo specifiche e motivate deroghe". Così ad esempio sulle strade extraurbane principali, dove è previsto un limite di 110 km/h, "il dispositivo può essere utilizzato solo se il limite di velocità è fissato ad almeno 90 km/h, ma non per limiti inferiori».
In città invece non si potranno imporre multe limiti di velocità inferiori a 50 km/h dal momento che in tali casi è necessaria la contestazione immediata la distanza dovrà essere di almeno 200 metri sulle strade di scorrimento e 75 metri sulle altre.
Quanto agli autovelox 'mobili' senza contestazione immediata potranno essere posizionati - e chiaramente riconoscibili - solo la' dove non sia possibile collocare dispositivi fissi o mobili.
Ma una 'spada di Damocle' pesa sui nuovi autovelox ed è quella della omologazione: il decreto - che da' tempo un anno ai sindaci per adeguare i dispositivi - non tocca il nodo dell’omologazione dei dispositivi che e' stato sollevato da una recente sentenza della Corte di cassazione. Finora nessun dispositivo sarebbe omologato e questo potrebbe aprire la porta a una ondata di ricorsi. Senza questa certificazione, comunque, dopo i dodici mesi concessi alle amministrazioni locali gli “autovelox che non rispetteranno la norma” saranno disinstallati fino al loro adeguamento. Una soluzione potrebbe comunque arrivare dal nuovo Codice della Strada , in arrivo nei prossimi mesi. Un Codice che - fra l'altro - dovrebbe sancire il principio della 'sanzione unica', ovvero, in caso di violazione - come il superamento dei limiti di velocità - più volte sullo stesso tratto di strada nel giro di un'ora, l'automobilista dovrebbe pagare solo una multa.
Economia
Retribuzioni, i dati della Bce
La crescita delle retribuzioni oggetto di rinnovo si è attestata al 4,7% nel primo trimestre 2024 su base annua
Secondo quanto emerge dai dati pubblicati dalla Bce, la crescita delle retribuzioni oggetto di rinnovo si è attestata al 4,7% nel primo trimestre 2024 su base annua contro il +4,5% registrato nei tre mesi precedenti.