Economia
Amsa, nominato Cda per triennio 2024-2026: Ventura...
Amsa, nominato Cda per triennio 2024-2026: Ventura presidente e Milani confermato ad
Lo rende noto la società, al termine dell'assemblea degli azionisti, riunitasi oggi
Carlotta Ventura è la nuova presidente di Amsa. Lo rende noto la società, al termine dell'assemblea degli azionisti, riunitasi oggi. Marcello Milani è stato confermato amministratore delegato, mentre il nuovo Consiglio di amministrazione per il triennio 2024-2026 risulta composto da Giulia Isola, Daniela Martinazzi e Fulvio Roncari, dirigenti del Gruppo A2a.
Carlotta Ventura, direttore comunicazione, sostenibilità e affari regionali di A2a dal luglio 2020, ha un consolidato background nei settori energia, mobilità, telecomunicazioni e digitale, con esperienze in corporate come Telecom Italia, Gruppo Fs ed Ey-Ernst Young ed è da sempre impegnata in progetti di sostenibilità ambientale, sociale e inclusione. Laureata in Lettere e Filosofia all'università La Sapienza di Roma, a febbraio 2023 ha conseguito il Sep presso la Stanford University ed è docente universitaria alla Luiss Business School e alla Pontificia Università Gregoriana.
"Desidero innanzitutto ringraziare gli azionisti per la fiducia che mi è stata accordata e Federico d’Andrea per il lavoro svolto in questi anni alla presidenza di Amsa -ha detto la neopresidente Ventura-. È per me motivo di orgoglio poter rappresentare una società storica e riconosciuta da tutti per il contributo fondamentale dato alla qualità della vita e al decoro della città di Milano. Sono consapevole della grande responsabilità che questo nuovo incarico comporta, il mio impegno sarà al servizio dei cittadini e del territorio così come la mia esperienza sui temi della sostenibilità ambientale. Nel prossimo triennio cercherò di rappresentare al meglio il lavoro e il talento dei miei colleghi, promuovendo una cultura aziendale rispettosa del contributo di tutti e inclusiva. Il nuovo Consiglio di amministrazione riflette certamente questi valori e una missione orientata a garantire qualità a persone e imprese grazie all’utilizzo delle tecnologie più avanzate". L'incarico della nuova presidente non prevede alcuna forma di remunerazione.
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Fincantieri: Folgiero, ‘focus subacquea, puntiamo a...
“Il mar Mediterraneo è il mare più geopolitico, dove passano più cavi sottomarini, cavi per le telecomunicazioni e gasdotti e l'attenzione di Fincantieri per il dominio subacqueo punta innanzi tutto a sviluppare sistemi di protezione di queste infrastrutture critiche. Produrremo sommergibili più piccoli, droni di 9 metri e di 3 metri con equipaggio e senza equipaggio che serviranno con la Marina militare italiana a definire quelle missioni di protezione delle infrastrutture critiche, ma svilupperemo questi prodotti anche per l’utilizzo in settori diversi come l’energia, esplorazione mineraria dei fondali marini, l’acquacoltura. I nuovi prodotti tecnologici funzioneranno solo se ci saranno dei sistemi di telecomunicazione che funzioneranno sott’acqua, dove si propaga solo l’ottico e l’acustico: stiamo lavorando con aziende del settore per creare delle reti di telecomunicazione subacquee che consentono a questo ecosistema di svilupparsi”. Così Pierroberto Folgiero, amministratore delegato di Fincantieri, nel suo intervento alla conferenza programmatica di Fratelli d'Italia.
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Nucleare, Corvaro: “Abbiamo know how, doveroso...
Così l'inviato speciale del governo per il cambiamento climatico
Sul nucleare “la volontà del Governo è quella di non lasciare indietro nessuna tecnologia che possa permetterci di arrivare all'obiettivo di zero emissioni, qui dobbiamo essere molto tecnici”. Così Francesco Corvaro, inviato speciale del governo per il cambiamento climatico, che a margine del ‘Transitioning to net zero: energy technology roadmaps’ in corso a Torino ha osservato: “noi abbiamo un comparto industriale e un know-how elevatissimo nel settore”.
“In questo momento, e la Cop l'ha messo tra le possibili soluzioni tecnologicamente vantaggiose per arrivare a Net Zero nel 2050 - ha proseguito - è doveroso pensare e valutare l'ipotesi di rientrare in questo settore perché abbiamo il know tecnologico, aziende che già lavorano in questo settore con queste nuove tecnologie di nucleare E poi in prospettiva - ha aggiunto - lavoriamo sulla fusione, che è l'energia che ci permetterà probabilmente dopo il 2050 o a ridosso del 2050 di fare un decisivo passo avanti verso il completo abbandono dei combustibili fossili”.
“Noi dobbiamo aver chiari gli obiettivi. Se gli obiettivi sono chiari, mettere in pista tutto quello che abbiamo è doveroso perché gli obiettivi che abbiamo sono ambiziosi, il tempo che abbiamo è poco quindi tutto quello che è utile per poter arrivare a quello scopo, che sono i target dell'accordo di Parigi, cioè l'1.5 gradi, va preso in considerazione - ha concluso - e direi che il governo ha una visione molto pragmatica, realistica della situazione”.
“Non esiste per il governo il negazionismo per il cambiamento climatico. Ce ne rendiamo conto. A volte viene confusa l’idea di pragmatismo con l’idea di negazionismo, non hanno niente a che fare. Il governo - ha aggiunto - è per un futuro sostenibile partendo da un presente che sia altrettanto sostenibile perché il cambiamento climatico riguarda principalmente la vita dell’uomo sulla terra oltre che la natura”.
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Energia, Margheri (Wec): “Accelerare su transizione...
“Il G7 di Torino è il luogo ideale per mettere a fattor comune l’esperienza italiana, che e’ stata leader in Europa nel reagire all'invasione russa dell'Ucraina e nell'ottenere in tempi record nuove forniture da nuovi Paesi con le infrastrutture costruite nel corso del tempo, e ripartire accelerando sulla transizione energetica, ma senza dimenticare la necessità di mantenere la sicurezza e gli approvvigionamenti”.
Così Marco Margheri, ceo di World Energy Council. (Wec) a margine del ‘Transitioning to net zero: energy technology roadmaps’ in corso a Torino. “L'energia - ha aggiunto - è un settore di lungo periodo che ha bisogno di grandi investimenti e nel mondo della transizione, in particolare, abbiamo bisogno di cooperazione tra tanti attori economici, politici, istituzionali, della ricerca. L'invasione russa dell'Ucraina ha ricordato all'Europa che la sicurezza energetica non è mai garantita a prescindere, deve essere garantita con infrastrutture e con diversificazione”.