Economia
Sfide e soluzioni per il rischio climatico: cosa possiamo...
Sfide e soluzioni per il rischio climatico: cosa possiamo fare?
Le principali minacce secondo il World Economic Forum
Sono tre le gravi minacce climatiche globali che richiedono un'azione immediata. Il mondo si trova di fronte a un punto critico: le temperature globali hanno superato i livelli preindustriali di 1,48°C nel 2023, avvicinandosi pericolosamente alla soglia di 1,5°C, al di là della quale gli effetti sul pianeta diventano imprevedibili.
Sfide cruciali per l’umanità
Tra le principali minacce poste in evidenza dal Global Risks Report 2024 del World Economic Forum, tre rischi sono strettamente interconnessi e si rafforzano reciprocamente, creando una spirale di impatti negativi:
- gli eventi meteorologici estremi;
- i cambiamenti critici nei sistemi terrestri;
- la perdita di biodiversità e il collasso degli ecosistemi.
Un esempio tangibile di questa interconnessione è rappresentato dalle barriere coralline, fondamentali per la protezione dalle mareggiate costiere. Il riscaldamento globale mette a rischio la loro sopravvivenza; gli scienziati prevedono che il 99% di esse non sopravvivrà a un aumento di temperatura di 1,5°C, un traguardo che potrebbe essere raggiunto nei prossimi anni. Il collasso di questi ecosistemi avrà conseguenze devastanti non solo per la vita marina, ma anche per il turismo e la sicurezza alimentare globale.
Queste minacce legate al clima si affiancano a sfide come la disinformazione, la concorrenza geopolitica e l’inflazione, secondo il rapporto sul rischio globale pericoli definitivi del 2024 e oltre.
Soluzioni primarie
La riduzione delle emissioni e l'adozione di iniziative credibili per una transizione pulita rappresentano la priorità assoluta nel contrastare i cambiamenti climatici, secondo il World Economic Forum. Le emissioni umane sono la leva più immediata per evitare o ritardare cambiamenti critici nei sistemi terrestri. Ritardare questi cambiamenti il più possibile darà alla civiltà il tempo di sviluppare strategie di adattamento e resilienza efficaci.
Una volta superato il punto di non ritorno climatico, i sistemi naturali della Terra rafforzeranno i cambiamenti, rendendo ancora più difficile affrontarli. Perciò, la seconda priorità è adattarsi efficacemente ai cambiamenti futuri. Questo richiede un ecosistema di soluzioni interconnesse per affrontare minacce alla vita umana, al paesaggio e alle proprietà.
Le soluzioni esistenti, come le politiche dell'UE per gli sfollamenti forzati, possono essere adattate e migliorate per gestire la migrazione di massa causata dai cambiamenti climatici. Inoltre, le innovazioni degli agricoltori africani nella gestione della siccità e delle inondazioni possono essere applicate anche in altre regioni del mondo per proteggere i raccolti.
È fondamentale che ogni programma di sviluppo sostenibile e ogni sistema sociale ed economico sviluppino approcci di resilienza. Possiamo imparare molto dalla natura e dalla sua capacità di adattarsi a estinzioni di massa precedenti attraverso la biomimetica. È importante, inoltre, mantenere un equilibrio tra realismo e ottimismo nell’affrontare la minaccia climatica. Un'eccessiva enfasi sui rischi può portare a risposte traumatiche che favoriscono l'inazione, mentre un ottimismo eccessivo basato solo su soluzioni tecnologiche future può essere ingannevole.
L'umanità si trova di fronte a una sfida senza precedenti, ma ha anche l'opportunità di plasmare il futuro del pianeta e garantire la sopravvivenza delle generazioni future.
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Fincantieri: Folgiero, ‘focus subacquea, puntiamo a...
“Il mar Mediterraneo è il mare più geopolitico, dove passano più cavi sottomarini, cavi per le telecomunicazioni e gasdotti e l'attenzione di Fincantieri per il dominio subacqueo punta innanzi tutto a sviluppare sistemi di protezione di queste infrastrutture critiche. Produrremo sommergibili più piccoli, droni di 9 metri e di 3 metri con equipaggio e senza equipaggio che serviranno con la Marina militare italiana a definire quelle missioni di protezione delle infrastrutture critiche, ma svilupperemo questi prodotti anche per l’utilizzo in settori diversi come l’energia, esplorazione mineraria dei fondali marini, l’acquacoltura. I nuovi prodotti tecnologici funzioneranno solo se ci saranno dei sistemi di telecomunicazione che funzioneranno sott’acqua, dove si propaga solo l’ottico e l’acustico: stiamo lavorando con aziende del settore per creare delle reti di telecomunicazione subacquee che consentono a questo ecosistema di svilupparsi”. Così Pierroberto Folgiero, amministratore delegato di Fincantieri, nel suo intervento alla conferenza programmatica di Fratelli d'Italia.
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Nucleare, Corvaro: “Abbiamo know how, doveroso...
Così l'inviato speciale del governo per il cambiamento climatico
Sul nucleare “la volontà del Governo è quella di non lasciare indietro nessuna tecnologia che possa permetterci di arrivare all'obiettivo di zero emissioni, qui dobbiamo essere molto tecnici”. Così Francesco Corvaro, inviato speciale del governo per il cambiamento climatico, che a margine del ‘Transitioning to net zero: energy technology roadmaps’ in corso a Torino ha osservato: “noi abbiamo un comparto industriale e un know-how elevatissimo nel settore”.
“In questo momento, e la Cop l'ha messo tra le possibili soluzioni tecnologicamente vantaggiose per arrivare a Net Zero nel 2050 - ha proseguito - è doveroso pensare e valutare l'ipotesi di rientrare in questo settore perché abbiamo il know tecnologico, aziende che già lavorano in questo settore con queste nuove tecnologie di nucleare E poi in prospettiva - ha aggiunto - lavoriamo sulla fusione, che è l'energia che ci permetterà probabilmente dopo il 2050 o a ridosso del 2050 di fare un decisivo passo avanti verso il completo abbandono dei combustibili fossili”.
“Noi dobbiamo aver chiari gli obiettivi. Se gli obiettivi sono chiari, mettere in pista tutto quello che abbiamo è doveroso perché gli obiettivi che abbiamo sono ambiziosi, il tempo che abbiamo è poco quindi tutto quello che è utile per poter arrivare a quello scopo, che sono i target dell'accordo di Parigi, cioè l'1.5 gradi, va preso in considerazione - ha concluso - e direi che il governo ha una visione molto pragmatica, realistica della situazione”.
“Non esiste per il governo il negazionismo per il cambiamento climatico. Ce ne rendiamo conto. A volte viene confusa l’idea di pragmatismo con l’idea di negazionismo, non hanno niente a che fare. Il governo - ha aggiunto - è per un futuro sostenibile partendo da un presente che sia altrettanto sostenibile perché il cambiamento climatico riguarda principalmente la vita dell’uomo sulla terra oltre che la natura”.
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Energia, Margheri (Wec): “Accelerare su transizione...
“Il G7 di Torino è il luogo ideale per mettere a fattor comune l’esperienza italiana, che e’ stata leader in Europa nel reagire all'invasione russa dell'Ucraina e nell'ottenere in tempi record nuove forniture da nuovi Paesi con le infrastrutture costruite nel corso del tempo, e ripartire accelerando sulla transizione energetica, ma senza dimenticare la necessità di mantenere la sicurezza e gli approvvigionamenti”.
Così Marco Margheri, ceo di World Energy Council. (Wec) a margine del ‘Transitioning to net zero: energy technology roadmaps’ in corso a Torino. “L'energia - ha aggiunto - è un settore di lungo periodo che ha bisogno di grandi investimenti e nel mondo della transizione, in particolare, abbiamo bisogno di cooperazione tra tanti attori economici, politici, istituzionali, della ricerca. L'invasione russa dell'Ucraina ha ricordato all'Europa che la sicurezza energetica non è mai garantita a prescindere, deve essere garantita con infrastrutture e con diversificazione”.