

Salute e Benessere
Le voci dei pazienti oncoematologici nel podcast ‘La Strada...
Le voci dei pazienti oncoematologici nel podcast ‘La Strada davanti a sé’
Disponibili da oggi il racconto del percorso affrontato da 3 pazienti con diagnosi oncoematologica

Tre storie, tre voci, quelle di Enrico, Franca e Gabriella - che dopo la diagnosi di patologia oncoematologica hanno ricevuto la terapia Car-T (Chimeric Antigen Receptor T cell therapies) - sono protagoniste in ‘La Strada davanti a sé’, il podcast Chora Media, disponibile da oggi sulle principali piattaforme audio (Spotify, Apple Podcast, Spreaker, Google Podcasts) promosse de Gilead Sciences, azienda che ha creduto e reso disponibile queste nuove terapie. L’esperienza della malattia - spiega una nota - è raccontata come un viaggio personale, un percorso unico che varia molto da protagonista a protagonista in cui però tutti gli ascoltatori possono trovare connessioni profonde e frammenti di loro stessi.
Carolina Di Domenico torna alla guida del racconto accogliendo, in uno spazio autentico ed empatico, i pensieri e le parole dei protagonisti in tre episodi di circa 25 minuti ciascuno. La seconda e nuova stagione esplora il percorso che queste persone hanno fatto da una diagnosi difficile da ricevere fino all’incontro con il medico e la struttura in cui sono stati curati con le terapie Car-T per ritornare a immaginare e programmare una strada, un percorso di vita pieno e felice.
“La diagnosi - ricorda Franca - è stata un colpo durissimo, non potevo credere che stesse capitando proprio a me, una diagnosi di linfoma diffuso a grandi cellule B. Tutti mi sono stati vicini, ma da subito ho capito che avrei dovuto farcela da sola e che nessuno sarebbe stato in grado di combattere questo tipo di battaglia al posto mio”. Nel percorso a ostacoli che, dopo la diagnosi, hanno affrontato i protagonisti tra percorsi terapeutici poco efficaci e faticosi, in alcuni casi il trapianto, in uno stato di paura per la costante incertezza sul futuro emerge, dalle loro voci, come le terapie Car-T siano state un punto di svolta.
“Le terapie Car-T - spiega Prassede Salutari, responsabile ambulatorio leucemie acute e mielodisplasie, ospedale civile Spirito Santo di Pescara - rappresentano una vera rivoluzione per il trattamento dei tumori oncoematologici e offrono un’opportunità per un numero sempre maggiore di pazienti. Utilizzano specifiche cellule immunitarie (i linfociti T), che vengono estratte da un campione di sangue del paziente, modificate geneticamente e coltivate in laboratorio ('ingegnerizzate') per essere poi re-infuse nel paziente per attivare la risposta del sistema immunitario contro la malattia. E’ importante far capire l’enorme potenzialità che le CAR-T rappresentano - aggiunge - perché aprono prospettive di cura finora precluse per alcuni pazienti. E’ una terapia rivoluzionaria che sta portando risultati sorprendenti e direi anche emozionanti dopo aver ascoltato le voci di persone che ne hanno beneficiato”.
Attraverso la loro voce Enrico, Franca e Gabriella, testimoniano cosa significhi e cosa comporti affrontare una grave patologia oncoematologica, e come però esista la possibilità di essere trattati con terapie avanzate, ed avere quindi la speranza di un futuro pieno perchè libero da malattia. “Ascoltare questo podcast - afferma Gemma Saccomanni, Senior Director Public Affairs di Gilead Sciences - riempie di significato tutte le ore che dedichiamo al nostro lavoro. Siamo orgogliosi, come azienda, di essere protagonisti della rivoluzione terapeutica che le Car-T rappresentano. Le voci di Enrico, Franca e Gabriella ci spingono quindi a non fermarci e continuare su una strada di cui siamo ormai protagonisti in Italia e nel mondo”.
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Insonnia cronica per il 10% degli italiani, esperti a...

Disturbi del sonno il 1 dicembre all’Auditorium Bonomo con ricercatori, rappresentanti istituzioni e società scientifiche

L’insonnia cronica è un disturbo del sonno di grandissimo rilievo dal punto di vista epidemiologico e sociale, interessando fino al 10% della popolazione globale. È, quindi, molto più diffuso di quanto si pensi, ma, nonostante ciò, viene sottovalutato e, di conseguenza, in moltissimi non ricevono le cure adeguate. E proprio i disturbi del sonno saranno al centro di un incontro istituzionale che si terrà venerdì 1 dicembre, presso l’Auditorium Bonomo di Bari, con il patrocinio dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri (Omceo). L’appuntamento si inserisce all’interno di altri, curati da FB & Associati e realizzati con il contributo non condizionato di Idorsia, che avranno luogo – a porte chiuse – oggi a Roma e giovedì 14 dicembre a Milano. I tavoli di lavoro - si legge in una nota - vedono protagonisti stakeholders politico-istituzionali confrontarsi con i massimi esperti nazionali sulla patologia e con le principali società scientifiche di riferimento sui temi più emergenziali e rilevanti per questa malattia.
Quanto emerso dal lavoro di revisione della letteratura scientifica, a cura di Engage minds hub dell’Università̀ Cattolica del Sacro Cuore, e della messa a sistema delle differenti esperienze maturate all’interno delle singole specializzazioni, condiviso nel corso dell’incontro - dettaglia la nota - segnala che il 30% della popolazione dorme troppo poco, mostrando un peggioramento rispetto agli anni precedenti. Da un’analisi più approfondita, considerando solo gli individui che si rivolgono effettivamente al medico di base, l’incidenza dell’insonnia risulta molto più alta: fra il 55% e il 64%. A causa della sua elevata rilevanza, del notevole impatto sul benessere psicofisico e sulle performances lavorative, l'insonnia cronica rappresenta un'importante sfida non solo sanitaria, ma anche politica. La sua valutazione e la gestione nelle fasi iniziali dovrebbero essere una priorità al fine di individuare al meglio le strategie che migliorino la prevenzione e il trattamento della malattia e delle sue comorbidità, per incrementare la qualità di vita degli individui, aumentarne il rendimento ed abbattere costi sostenuti dalla spesa pubblica sanitaria.
L’insonnia ci pone davanti un’importante sfida, che non impatta solo sulla sfera sanitaria, ma anche su quella economica: tra costi diretti e indiretti - conclude la nota - si calcola che il fabbisogno di spesa pubblica sul tema raggiunga i 30 miliardi di euro ogni anno. Con il fine di comprendere come poter al meglio rispondere all’istanza proveniente dalla popolazione che soffre di insonnia cronica e dal mondo medico-sanitario che si trova a fronteggiare l’appello al 'buon sonno', consapevoli della necessità di indirizzare la politica sanitaria verso la prevenzione e corretta gestione del disturbo da insonnia cronica e validare il riconoscimento dell’essenzialità̀ del sonno notturno per favorire il benessere dell’individuo e la sua qualità di vita, i tavoli di lavoro saranno l’occasione per elevare l’attenzione verso il disturbo da insonnia cronica, perché́ dall’insonnia cronica si può̀ guarire migliorando globalmente e universalmente la vita dell’individuo che ne è affetto.
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Insetti nel piatto, pediatri ‘no farine ai bimbi,...


I pediatri bocciano gli 'insetti nel piatto' dei bambini, almeno per ora. "I dati scientifici oggi a disposizione non sono ancora sufficienti per raccomandare ai bambini cibi contenenti polveri di grillo, locusta e altri insetti". Il 'verdetto' arriva dai pediatri della Società italiana di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica (Sigenp), in un articolo in pubblicazione a breve sull''Italian Journal of Pediatrics'. Un gruppo di ricercatori, coordinato da Lorenzo Norsa, responsabile dell'area Nutrizione della Sigenp, nel loro studio concludono infatti che, sulla base delle attuali conoscenze, sono necessarie "ulteriori ricerche prima di pronunciarsi su un possibile uso per la dieta dei bambini, a causa di prove insufficienti sui benefici nutrizionali e sulle possibili allergie alimentari".
Tra febbraio 2022 e febbraio 2023 la Commissione europea - ricorda una nota - aveva autorizzato l'immissione nel mercato europeo di quattro 'novel food', cioè 'alimenti che non erano diffusi in Europa prima del maggio 1997, ma che venivano consumati in Paesi extraeuropei da almeno 25 anni': in pratica si tratta delle farine di insetti, di cui si è molto discusso. Per la precisione alimenti a base di Acheta domesticus (grillo domestico) congelato, essiccato e in polvere; Locusta migratoria congelata, essiccata e in polvere; Tenebrio molitor (tarma della farina) congelata, essiccata e in polvere; polvere parzialmente sgrassata sempre di Acheta domesticus (grillo domestico) e di Alphitobius diaperinus, un'altra larva. La decisione era stata presa sulla base dei lavori condotti da una commissione di esperti dell'European Food Safety Authority (Efsa), che giudicavano questi nuovi alimenti sicuri e consumabili, con una sola eccezione: le larve della farina, di cui veniva sconsigliata l'assunzione nei minori di 18 anni perché un aumentato rischio di reazioni allergiche rispetto ad altri tipi di insetti.
"L'area di Nutrizione della nostra società scientifica - spiega Claudio Romano, presidente Sigenp - ha voluto approfondire le possibili conseguenze della immissione sul mercato dei prodotti a base di insetti, valutando e discutendo tutte le evidenze presenti nella letteratura scientifica. Questo non solo per chiarirne ogni aspetto relativo alla sicurezza, ma anche i reali benefici derivanti dal loro consumo da parte dei bambini italiani. Cosa secondo noi necessaria, anche perché le evidenze disponibili derivavano da esperienze effettuate in Paesi in via di sviluppo, in cui la supplementazione con nuovi alimenti naturali a base di insetti era stata attuata nell'ambito di programmi di prevenzione della malnutrizione e di deficit di macro e micronutrienti. Quindi su soggetti con problemi molto diversi dai nostri".
I ricercatori hanno esaminato tutta la letteratura scientifica oggi disponibile sull'argomento, hanno fatto le loro valutazioni e alla fine qualche dubbio è rimasto. "Il potenziale di questi alimenti per prevenire la fame e la carenza nei Paesi a basso reddito è indiscutibile", sottolinea Lorenzo Norsa. "Tuttavia, una certa cautela è necessaria se si parla di bambini sani e ben nutriti come sono, in generale, i nostri: occorre chiarire meglio quale sia il reale assorbimento di nutrienti come proteine e ferro che dovrebbero essere contenuti in alta percentuale nelle farine a base di insetti, mancano prove sui loro benefici nutrizionali. Infine, può esserci un rischio di allergie per i bambini più piccoli che non sono stati esposti ad altri tipi di allergeni alimentari come crostacei o polvere di acari. In conclusione, nonostante la sicurezza certificata dal panel Efsa, dovrebbe essere prodotta qualche evidenza in più prima di inserire questo novel food nella dieta dei bambini su larga scala".
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Influenza, mezzo mln casi, arriva dieta antigelo


Con quasi mezzo milione di casi di influenza nell'ultima settimana, arriva la dieta antigelo contro i malanni provocati dallo sbalzo termico fino ai dieci gradi causato dall’ondata di maltempo che con freddo e gelo si è abbattuta sulla Penisola dopo un autunno particolarmente caldo con una temperatura di oltre 2 gradi superiore la media. E’ quanto afferma la Coldiretti sugli effetti del freddo artico con l’arrivo della neve e forte vento, sulla base dell’ultimo Rapporto Epidemiologico RespiVirNet dell’Istituto superiore della Sanità.
Un valido aiuto può venire da una giusta alimentazione. L’apporto di vitamine e altre sostanze antiossidanti e ricca di alimenti energetici e nutrienti, in grado di dare il giusto apporto di fibre, ferro, sali minerali – sottolinea la Coldiretti – rafforza infatti le difese immunitarie dal rischio d`insorgenza dell’influenza e raffreddamento. Va tenuto nella giusta considerazione – precisa la Coldiretti – l’effetto delle basse temperature sull’organismo degli animali isotermici, tra cui l’uomo: il dispendio calorico superiore richiesto per mantenere la temperatura corporea stabile alla temperatura media di 37 gradi.
Le vitamine più importanti in questo tipo di alimentazione sono – sostiene la Coldiretti – la vitamina C, dalle proprietà antiossidanti e toccasana per il sistema immunitario, presente soprattutto nella frutta fresca di stagione, come i nostri agrumi (arance, clementine, etc.) e i kiwi; la vitamina A, presente in numerose verdure di stagione, oltretutto ricche anch’esse di vitamina C e sali minerali, come spinaci, cicoria, zucca, ravanelli, zucchine, carote, broccoletti; la vitamina B, che coadiuva l’organismo nel trasformare il cibo in energia, e si trova soprattutto in cereali integrali, avena, carne rossa, verdure a foglia verde (cavolfiori, broccoli, spinaci), tuorlo d’uovo e ceci; la vitamina D, ottimo sostegno per il sistema immunitario e per l’umore, che d’inverno, a causa della diminuita luce solare, è bene assumere tramite i cibi che maggiormente la contengono, come pesce, fegato, latte e uova; è utile anche assumere vitamina E attraverso – continua la Coldiretti – frutta secca e olio extra vergine di oliva.