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Politica

E’ morto Nerio Nesi, il ‘banchiere rosso’...

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E’ morto Nerio Nesi, il ‘banchiere rosso’ che amava Cavour aveva 99 anni

Ebbe una lunga militanza nella sinistra socialista con la vicinanza al suo leader, Riccardo Lombardi. Nel 1982 la rottura con Craxi

Nerio Nesi - Fotogramma

"Banchiere rosso" per eccellenza anche se lui preferiva la definizione di "banchiere di complemento" (ricoprendo le cariche tra le altre di vice presidente della Cassa di Risparmio di Torino e di presidente della Banca Nazionale del Lavoro), con una lunga militanza nella sinistra socialista con la vicinanza al suo leader, Riccardo Lombardi, Nerio Nesi, morto all'età di 99 anni a Torino, sua città di adozione, è stato protagonista di primo piano nell'industria e nella finanza come nella politica.

Dopo essere stato impegnato nella Democrazia cristiana, nel 1960 Nesi era entrato nel Psi, di cui a lungo è stato dirigente. In polemica con il segretario Bettino Craxi, nel 1982 lasciò il Partito socialista; nel 1996 venne eletto alla Camera dei Deputati nelle fila di Rifondazione comunista e nel 2001 nelle fila dell'Ulivo (in quota PdCi). E' stato anche ministro dei Lavori pubblici nel governo Amato II.

Personaggio dai vasti interessi culturali, amico del grande filosofo torinese Norberto Bobbio, con cui si è confrontato ampiamente sui temi del liberal-socialismo, Nesi ha coltivato anche la passione per il più celebre degli statisti piemontesi, il Camillo Benso conte di Cavour, fino a diventare presidente della Fondazione Cavour, passando nel 2020 il testimone a Marco Boglione, e quindi assumendo la carica di presidente onorario. Anche per questo era cittadino onorario di Santena, dove ha sede il Castello Cavour che ospita la Fondazione.

Nato a Bologna il 16 giugno 1925, dopo aver partecipato alla Resistenza come giovanissimo partigiano in Emilia, Nerio Nesi si era laureato in giurisprudenza all'Università della sua città. Iniziò la carriera lavorando dal 1950 al 1958, a Torino, alla direzione amministrativa della Rai, ricoprendo nel tempo gli incarichi di capo dell'Ufficio Fiscale e, poi, di direttore del Servizio Affari Amministrativi.

Dal 1958 al 1970 è stato direttore dei Servizi Finanziari del gruppo Olivetti di Ivrea. Nel 1965 era entrato nel sistema bancario: è stato vice presidente della Cassa di Risparmio di Torino, amministratore delegato della Banca Subalpina, consigliere di amministrazione della Banca Popolare di Milano, vice presidente dell'Istituto di Credito per le Imprese di Pubblica Utilità e, dal 1978 al 1989, presidente della Banca Nazionale del Lavoro. Pochi mesi prima del termine della presidenza Nesi, nell'agosto 1989, emerse lo scandalo dell'esposizione creditizia di Bnl, tramite la filiale di Atlanta, verso l'Iraq di Saddam Hussein. Nesi è stato il fondatore della prima società di leasing italiana e della società di studi sull'economia reale "Nomisma".

Autore di numerosi saggi in materia economico-finanziaria, Nesi ha pubblicato cinque libri: "Le banche della crisi", "Il codice delle nomine bancarie", "Banchiere di complemento", "Capitalismo e globalizzazione", "Epistolario con Norberto Bobbio".

Nel 1995 Nesi entrò nel Partito della Rifondazione Comunista e venne eletto deputato in Liguria nel 1996: fu presidente della Commissione Attività Produttive, Commercio, Turismo e Ricerca Scientifica alla Camera. Nel 1998 però si staccò dal partito di Fausto Bertinotti, in quanto contrario alla sfiducia che il Prc diede al governo di Romano Prodi e fu tra i fondatori del Partito dei Comunisti Italiani. Durante secondo governo guidato da Giuliano Amato fu ministro dei Lavori pubblici dal 28 aprile 2000 al 12 giugno 2001. Alle elezioni regionali del 2000 si candidò per il PdCI alla presidenza della Regione Lombardia ottenendo il 2,0% dei suffragi.

Nel 2001 si candidò di nuovo per il PdCi come deputato in Liguria e venne eletto nella coalizione dell'Ulivo, assumendo alla Camera la carica di vice presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici. Nel marzo 2004 uscì polemicamente dai Comunisti Italiani per aderire ai Socialisti Democratici Italiani con i quali partecipò al progetto di "Unità Socialista". Nel 2008 si era avvicinato al Partito Democratico.

Nesi è stato presidente della Associazione Culturale Italia e Spagna, presidente della Fondazione Gianfranco Pittatore di Alessandria, presidente della Associazione Nazionale Riccardo Lombardi, consigliere della Fondazione della Bnl - Gruppo Bnp Paribas, presidente onorario del Comitato di Coordinamento delle Associazioni dei Piccoli Azionisti, presidente onorario della Associazione Parlamentare "Juventus Club Giovanni Agnelli". Gli sono stati conferiti i titoli onorifici di Cavaliere di gran croce della Repubblica e Cavaliere del Lavoro, Cavaliere di Gran croce dell'ordine di Isabella la Cattolica. Nel 2001 si è sposato con la cardiologa Patrizia Presbitero. (di Paolo Martini)

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Politica

Crosetto: “Vannacci candidato? Vittoria di Lega ed...

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Dopo le parole del ministro, la replica del candidato: "Crosetto sarcastico? Il sarcasmo lo lascio a lui"

Guido Crosetto e il generale Vannacci - Fotogramma

"Era chiaro da mesi che lo avrebbe fatto. Sarà certamente eletto e le istituzioni europee potranno godere del suo contributo di idee e valori. Sono certo che la sua presenza aiuterà elettoralmente la Lega. Una scelta win-win, come si dice. Per lui, per la Lega e per l'esercito". Con queste parole il ministro della Difesa Guido Crosetto commenta con Affaritaliani.it la candidatura da indipendente del generale Roberto Vannacci nelle liste della Lega, in tutta Italia, alle elezioni europee del prossimo 8-9 giugno.

La replica di Vannacci

"E' una sua opinione, se ritiene che sia così buon per lui. Non vorrei deluderlo però. Sembrava sarcastico? Il sarcasmo lo lascio al ministro. Lui è molto criptico quindi non saprei", replica a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, il generale candidato intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. La sua candidatura ha suscitato critiche anche dai suoi compagni di partito. "Sono problemi loro, io vado avanti per la mia strada, discutano tra di loro all'interno del partito, io non ho la tessera" della Lega "al momento, sono un candidato indipendente". Centinaio però ha detto chiaramente che non la voterà mai. "Molto bene. Gli faccio un in bocca al lupo e tanti auguri". Fedriga ha detto, poco fa ai nostri microfoni, che sceglierà i tre candidati del suo territorio. "E io - ha concluso Vannacci - faccio tanti auguri anche a loro".

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Politica

Europee, Cateno De Luca: “Vannacci? Mi ha chiesto...

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Il leader di Sud chiama Nord: "Lega lo aveva fatto fuori, l'ho autorizzato a usarmi per alzare il prezzo con Salvini che c'è cascato"

Roberto Vannacci - Fotogramma

Il Generale Vannacci? "Prima di scendere in campo con la Lega mi aveva chiesto di essere candidato in tutta Italia, gli ho detto di no...". A parlare, contattato telefonicamente dall'Adnkronos, è il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca, il quale, all'indomani dell'annuncio della candidatura di Roberto Vannacci con la Lega alle europee, racconta un retroscena sull'autore del libro 'Il mondo al contrario', sostenendo che quest'ultimo, prima di dare il suo sì definitivo a Matteo Salvini, abbia provato a ottenere una candidatura con la lista 'Libertà' di cui De Luca è federatore. "Ho sentito più volte Vannacci. Dalla Lega lo avevano fatto fuori e l'ultima proposta era una candidatura solo al Centro, mentre lui voleva esserlo in tutta Italia", spiega il sindaco di Taormina ed ex primo cittadino di Messina.

"Io - precisa De Luca - con il Generale ero stato chiaro: ti candidi solo nel tuo collegio e in ordine alfabetico, da noi non ci sono privilegiati. L'ho autorizzato ad usarmi per alzare il prezzo con Salvini che è impazzito quando ha saputo che era in contatto con me ed è caduto nella trappola". Il leader di Sud chiama Nord chiude la telefonata con un commento rivolto ai nostalgici della Lega Nord: "Poveri leghisti 'celoduristi' della prima ora, dopo l'Udc ora anche Vannacci...".

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Politica

Gualtieri playlist, tutte le schitarrate del sindaco di Roma

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10 anni di performance del sindaco di Roma, dal cavallo di battaglia “Bella Ciao” ai premi dati a Vasco e Baglioni (una scusa per poter duettare con loro). Con gli sfottò di Crozza e Littizzetto

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e Claudio Baglioni

“Suona la nostra canzone, Rob, come a quel tempo…” Non è Casablanca, ma Roma, non è un pianobar ma è il palco del 25 aprile (ma potrebbe essere il box di “Viva Rai2”, gli uffici del Campidoglio, un teatro o una radio locale), e al posto di Sam c’è Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, che ormai ogni settimana si esibisce pubblicamente in una performance alla chitarra. “Sono appassionato di musica brasiliana, ai miei tempi c’era un gemellaggio, la musica di Toquinho, i gol di Falcao…”. È chiaro che preferisce avere al collo la chitarra piuttosto che la fascia tricolore. Ma quali sono le canzoni preferite e in quali occasioni l’ex ministro del Tesoro ed ex europarlamentare, tuttora professore di Storia contemporanea in aspettativa dall’Università La Sapienza, ha trasformato il luogo in cui si trovava in un falò di Ferragosto? Ecco una – parziale – Gualtieri playlist:

'Bella Ciao'

“Bella Ciao” è il suo cavallo di battaglia. Quest’anno ha accompagnato un gruppo di partigiani in occasione della lezione di Alessandro Barbero sul 25 aprile. Gualtieri prima di sedersi in mezzo ai reduci dell’Anpi premette “Mi hanno messo in mezzo”, come a dire che è un momento improvvisato, ma è almeno la decima volta che si cimenta davanti a una folla nella canzone che “la Casa di Carta” ha trasformato in un tormentone globale. Lo ha fatto nel 2018 al web talk degli europarlamentari Pd “Alta fedeltà” e in un evento elettorale, nel 2022 accompagnato dalla voce (o meglio, dall’urlo) dell’assessore Roberto Morassut, nel 2023 durante il Roma Pride e al Teatro Palladium, sempre per la Festa della Liberazione. Persino Crozza nella sua imitazione non può che immortalarlo mentre strimpella “Bella Ciao”.

 

'Tu come stai' - Claudio Baglioni

Il cantautore romano Claudio Baglioni ha ricevuto il 13 aprile 2024 la Lupa Capitolina, il premio più importante conferito dal Comune di Roma, e non è mancato il momento voce+chitarra: nell’ufficio del sindaco, insieme all’assessore ai Grandi Eventi Alessandro Onorato e alla responsabile relazioni esterne dell’Auditorium Berta Zezza, Baglioni e Gualtieri hanno intonato “Tu come stai”, video poi pubblicato sul profilo Instagram del sindaco. E commentato da Luciana Littizzetto nella puntata domenicale di “Che tempo che fa”: “Guarda la faccia che fa Baglioni: era rigido, avrebbe preso la maglietta fina e se la sarebbe legata sugli occhi, avrebbe voluto cantare “Io me ne andrei”. Gualtieri sembra il Dodi Battaglia dei sindaci italiani. Fa bene a tenersi aperta questa possibilità di lavoro. Suona anche bene eh, ma poi ha un ego importante, oh, suonare Baglioni davanti a Baglioni è come tirare un rigore davanti a Donnarumma o sparare insieme a Pozzolo. Poteva fare ‘Strada facendo’, però con tutte le buche non se l’è sentita”.

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'Albachiara' - Vasco Rossi

Prima di Baglioni è stato il turno di Vasco Rossi: per la Lupa Capitolina del 2022 (sarà forse assegnata in funzione dei possibili duetti con i suoi idoli?) conferita al rocker di Zocca, è partita la schitarrata su “Albachiara”. Sempre con Alessandro Onorato che assiste e non sa se unirsi al coro.

'Apri tutte le porte' - Gianni Morandi

A “Oggi è un altro giorno”, programma condotto fino all’anno scorso da Serena Bortone, Roberto Gualtieri si è esibito nella canzone che Gianni Morandi ha portato al Festival di Sanremo 2022, accompagnato dallo sguardo divertito di Memo Remigi e dalla voce di Jessica Morlacchi (non era ancora avvenuto lo spiacevole episodio che avrebbe portato all’allontanamento del cantante dal programma di Rai1).

'La ragazza di Ipanema' - 'Roma nun fà la stupida stasera'

Nel 2021, a “L’aria che tira” all’epoca condotta da Myrta Merlino, l’allora candidato sindaco con la chitarra ha chiuso la puntata con “Ragazza di Ipanema”, anzi Garota de Ipanema, pronunciato con un ottimo accento brasiliano (Gualtieri ha una passione per il Brasile ed è amico di Lula da Silva, al quale aveva dedicato un messaggio-video in portoghese con l’augurio di vincere le elezioni nel 2022). Per tornare in territorio capitolino, ha raccontato di aver suonato insieme alla vedova di Armando Trovajoli “Roma nun fa’ la stupida stasera”, riproposta nello studio de La7 (e anche in un evento elettorale organizzato da Europa Verde).

'Tanto pe cantà' - 'Imagine'

A “Un giorno da pecora” su Radio1, a dicembre 2023, Gualtieri ha dedicato a Giorgia Meloni “Tanto pe’ canta’”, canzone romanesca di Ettore Petrolini portata al successo nazionale da Nino Manfredi al Sanremo 1970 (con la famigerata strofa “m’arintontoniva de bucie”, forse dedicata alla premier?). A Elly Schlein, invece, “Imagine” di John Lennon.

'Beggin'/Termovalorizzatore' - Maneskin e Fiorello

A “Viva Rai2” ha suonato “Beggin”, cover dei Maneskin del successo di Frankie Valli, che Fiorello trasforma in un’ode al termovalorizzatore in costruzione nella città di Roma. E il presentatore già anticipa la critica del romano medio che vede il programma: “Invece de risolve’ i problemi della città se ne va da Fiorello a canta’, ma limortaccisua!”. Per poi giustificarlo: “Invece secondo me un sindaco ha bisogno dei suoi svaghi, così è più sereno per governare una città come Roma, ci hanno provato 38 sindaci e so’ morti tutti”.

'Estate' - Bruno Martino

Qui si entra nella preistoria (politica): è il 2014 e sul canale Youtube di Youdem, la defunta web tv del partito democratico, un Roberto Gualtieri con qualche capello in più e qualche chilo in meno suona “Estate”, malinconico pezzo di Bruno Martino, in chiave bossanova (riecco la passione brasileira). La stessa canzone sarà suonata in campagna elettorale nel 2021, al Teatro Marconi di Roma.

'Roma Capoccia' - Antonello Venditti

Su Radio Capital, ancora da candidato sindaco nel 2021, è stato invitato a parlare della scena musicale romana. Quale scusa migliore per intonare “Roma Capoccia” di Antonello Venditti?

L'imitazione di Crozza: "Come Tria, più di tria io vivrò"

A “Fratelli di Crozza” sul Nove, quando Gualtieri era ministro del Tesoro, Maurizio Crozza gli dedica un’imitazione e un medley da non perdere.

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