Politica
M5S contro Gasparri. In Aula Senato cartelli con scritta:...
M5S contro Gasparri. In Aula Senato cartelli con scritta: “Querelaci tutti”
La protesta a proposito delle querele, annunciate dal capogruppo di Forza Italia, sul caso del suo incarico nella società Cyberealm
Protesta in Aula del Senato. Nel mirino dei Cinque Stelle finisce il capogruppo di Forza Italia, Maurizio Gasparri, contro cui i pentastellati alzano cartelli con la scritta 'Gasparri querelaci tutti', riferiti alle querele, annunciate dal capogruppo di Forza Italia, sul caso del suo incarico nella società Cyberealm. "Che bellezza, tanto non vi inquadrano", ha ironizzato il presidente del Senato Ignazio La Russa. "Credo che, dopo tante belle parole, ci sia stata una caduta di tono da parte del suo gruppo, una grossa caduta di tono che mi sento di censurare", ha detto rivolto al presidente del gruppo M5S, Stefano Patuanelli.
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Europee, è corsa al manifesto: centrodestra punta sui...
Da Meloni a Tajani, città tappezzate dai 'faccioni'. Anche di chi non corre come Salvini
A poco più di un mese dal voto per le europee - con election day anche per il rinnovo di tante amministrazioni locali in tutto il Paese - è partita la guerra dei manifesti elettorali, che negli anni hanno accompagnato gli italiani alle urne, sin dalla nascita della Repubblica, ormai 80 anni fa. Facile oggi incappare nei volti dei big della politica nostrana nei manifesti giganti magari accanto a perfetti signor nessuno, in corsa per qualche remoto consiglio comunale.
Tra i primi faccioni a campeggiare nelle città, a Milano e Roma, quello di Matteo Salvini, che oltre alla presenza da qualche settimana, sebbene unico leader del centrodestra non in lista, ci ha messo per primo lo slogan 'Più Italia-meno Europa', tanto per chiarire quali sono le idee della Lega. Per ora nessun 6X3 invece per il nome più chiacchierato di questa tornata in casa del Carroccio, quello del generale Vannacci, magari a breve sui cartelloni in mimetica e stellette o su qualche camion-vela.
Fratelli d'Italia si era intanto già portata avanti: ben prima che Meloni annunciasse la candidatura anche i suoi avevano scelto lei come testimonial 'Con Giorgia' con tanto di foto. Qui lo slogan è di segno quasi europeista: "L'Italia cambia l’Europa'. L'altro partito dell'alleanza al governo, Forza Italia rivendica il primato a difesa dell'Europa. Il volto in doppiopetto è quello di Antonio Tajani, capolista in quattro circoscrizioni, che si fa affiancare da Silvio Berlusconi, chiedendo il voto per "una forza rassicurante al centro dell’Europa".
A sinistra, a partire dal Pd, si punta sulla foto ad effetto, quasi d'autore, come le due mani che si sfiorano, con dietro un drappo arcobaleno su sfondo rosso ("una famiglia, non un bersaglio"), perché per i democratici 'L'Europa che vogliamo è inclusiva". Si punta quindi a parlare di temi e programmi, ma chi può gioca pure sul nome: Cecilia Strada, ex presidente di Emergency e capolista nel Nord Ovest per il partito di Elly Schlein scrive "la Strada siamo noi - Cecilia è l’Europa che vogliamo".
A Lecce si corre pure per il rinnovo del consiglio comunale. Tra chi chiede di nuovo fiducia anche l'attuale assessore al traffico 'Marco detto Urban De Matteis'. Anche lui, come Giorgia Meloni potrà essere votato semplicemente scrivendo 'Urban' sulla scheda, come ricorda nel suo manifesto elettorale nel capoluogo salentino.
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Renzi querela Lilli Gruber: “In Ue io ci andrò”
Il leader di Italia Viva annuncia la candidatura alle europee
Matteo Renzi querela Lilli Gruber. "Il senatore Matteo Renzi ha dato mandato ai propri legali di agire in giudizio contro Lilli Gruber per le dichiarazioni rilasciate questa sera nel corso della trasmissione 8 e mezzo, su La7, per la parte in cui la conduttrice ha affermato che Renzi come gli altri leader se eletto non andrà in Europa", si legge in una nota l'ufficio stampa di Italia Viva. Renzi oggi ha annunciato la candidatura alle elezioni europee e l'intenzione di andare al Parlamento Ue in caso di elezione.
"È una affermazione falsa, tendenziosa e priva di fondamento. Il senatore Renzi ha più volte detto che, a differenza degli altri, come tutti i candidati della lista Stati Uniti d’Europa se eletto andrà a Strasburgo", si legge nella nota.
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Europee 2024, traguardo firme raggiunto per ‘Pace...
Quasi centomila quelle raccolte. Il giornalista: "Domani presentiamo la lista"
"Traguardo raggiunto per Michele Santoro, Raniero La Valle e Maurizio Acerbo, la lista Pace Terra Dignità ha raccolto le firme per presentarsi alle europee, ma con non poche difficoltà, come racconta Santoro al termine del lungo viaggio per l’Italia in cui, città dopo città, ha messo in fila quasi centomila firme. Una denuncia ad un sistema obsoleto che penalizza e affatica la democrazia". Si legge in una nota.
“È semplicemente assurdo - scrive Santoro su Facebook - che nel 2024, al solo scopo di difendere l’esistente, con uno sbarramento alle Elezioni europee del 4 per cento, le nuove formazioni politiche siano state costrette a raccogliere un numero così elevato di firme, praticamente casa per casa e a certificarle manualmente una per una. Questo governo ha dimenticato volutamente le promesse per la firma digitale e per di più ha di fatto autorizzato molti comuni, tra i quali il Comune di Roma, a fare ostruzionismo e a rallentare la raccolta. Ma grazie allo straordinario lavoro di chi ha cuore la Pace volontari (cattolici, comunisti, liberali) e grazie a chi crede nel confronto delle idee e nella partecipazione democratica, siamo andati caparbiamente avanti regione dopo regione. Possiamo essere finalmente fieri di aver realizzato un’impresa che sembrava impossibile e domani, Primo Maggio, festa dei lavoratori, consegneremo la lista Pace Terra Dignità in tutte le circoscrizioni, sottoscritta da quasi centomila nomi”.