Salute e Benessere
Giornata degli operatori, documentario con storie e vite di...
Giornata degli operatori, documentario con storie e vite di infermieri
'La notte di Capodanno' della Fnopi celebra l'impegno e il sacrificio oltre la pandemia
Apre una finestra inedita su emozioni, paure e situazioni quotidiane degli infermieri, oltre le difficoltà della pandemia, il documentario ‘La notte di Capodanno – L’arte di curare e di raccontare’, prodotto dalla Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieri (Fnopi) e condiviso per celebrare la IV Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato che si celebra oggi, 20 febbraio. L’iniziativa è, per Fnopi, il modo migliore per rivivere, in 30 minuti (tanto è la sua durata), il periodo segnato dall’irrompere della pandemia nella professione e nella vita degli infermieri, celebrandone sacrificio e impegno. Nata da un’iniziativa promossa dal regista Ferzan Ozpetek e dal paroliere Mogol - si legge nel sito fnopi.it - la Giornata è stata istituita con la Legge 13 novembre 2020 “per onorare il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio del personale medico, sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato nel corso della pandemia da Coronavirus”. La data del 20 febbraio è stata scelta simbolicamente per ricordare il giorno in cui a Codogno venne scoperto il 'paziente uno' in Italia.
In ‘La notte di Capodanno’, per la prima volta, attori professionisti hanno potuto raccogliere, da veri operatori sanitari, situazioni di vita e di lavoro, storie, aneddoti, lessico e modi di dire tipici del setting ospedaliero, ricostruendo un infinito turno di notte svolto nell’ultimo giorno dell’anno. Le immagini ripercorrono gli inizi del progetto - realizzato con Roberto Gandini, regista del Teatro di Roma e coordinatore artistico del laboratorio teatrale integrato ‘Piero Gabrielli’, e Gianluca Rame, videoeditor e regista – che si è sviluppato a partire da un workshop residenziale svolto a Roma nel 2019.
Grazie a una serie di contribuiti raccolti attraverso l’attivazione di un canale di comunicazione aperto alle testimonianze e storie di infermieri di tutta Italia, il laboratorio è diventato uno spettacolo teatrale, andato in scena in prima nazionale al Teatro India di Roma, nel 2021 e riproposto, lo stesso anno, durante la tappa romana del Congresso nazionale itinerante della Fnopi. Nel documentario ‘La notte di Capodanno – L’arte di curare e di raccontare’, infatti, oltre alle immagini della genesi del progetto, del debutto teatrale, e del dietro le quinte – proprio in occasione di questa IV Giornata nazionale – sarà possibile scoprire, dalla viva voce degli infermieri, cosa significhi davvero essere operatore sanitario in un tempo difficile e inedito.
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Influenza in rialzo nei bimbi, l’esperto: colpa di...
Andreoni: "L'arrivo di temperature più miti farà progressivamente spegnere i casi"
Il rialzo dell'incidenza dell'influenza nei bimbi piccoli "anche a fine aprile non è inconsueto: in questo periodo circola l'influenza B (Haemophilus influenzae di tipo B) e questo fa aumentare gli effetti di un colpo di coda epidemiologico, poi il picco di freddo di queste settimane aiuta le malattie da raffreddamento come l'influenza perché i virus penetrano meglio nelle mucose. Immagino che l'arrivo di temperature più miti e in linea con la stagione farà progressivamente spegnere l'influenza". Così all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), interviene sull'ultimo bollettino del sistema di sorveglianza RespiVirNet, curato dall'Istituto superiore di sanità.
I dati
Secondo quanto riportano gli ultimi bollettini, superano quota 14 milioni gli italiani messi a letto da influenza e virus 'cugini', infezioni che ancora sembrano non voler mollare la presa, complici gli 'up and down' del meteo di questa strana primavera. Anzi, tra i bimbi più piccoli l'incidenza torna a risalire.
"Nella sedicesima settimana del 2024", dal 15 al 21 aprile, si legge, "i casi stimati di sindrome similinfluenzale, rapportati all'intera popolazione italiana, sono circa 282.000, per un totale di circa 14.399.000 casi a partire dall'inizio della sorveglianza". Nei 7 giorni analizzati l'incidenza delle sindromi simil-influenzali resta "stabile", pari a 4,8 casi per mille assistiti (erano 4,7 nella settimana precedente). Rimangono "maggiormente colpiti i bambini sotto i 5 anni di età, in cui si osserva un livello di incidenza di 14 casi per mille assistiti, in leggero aumento rispetto alla settimana precedente (13,7)". In Toscana, Puglia e Basilicata, l'incidenza di influenza & Co. torna alla soglia basale.
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Aviaria, Andreoni: “Rischio è H5N1 nei maiali, così...
"Ad oggi però non è mai stata registrata una trasmissione interumana"
"In Usa è ormai stabilito il passaggio del virus dell'influenza aviaria H5N1 dai volatili alle mucche, ma il rischio - molto temuto - è che ci possa essere un transito del virus anche nei maiali e, come abbiamo visto per altre malattie, questo faciliterebbe poi la possibilità che arrivi all'uomo. Ad oggi però, è bene chiarirlo per non generare allarmismo, non è mai stata registrata una trasmissione interumana". Così all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), interviene sulla valutazione preliminare del rischio associato al patogeno - "basso ma evolve insieme al virus" - fatta dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) insieme all'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao) e alla Woah (Organizzazione mondiale della sanità animale).
Oms-Fao-Woah hanno suggerito di "non consumare latte crudo, ma solo pastorizzato". "Nell'animale infetto il virus oltre a trasmettersi per via naso-faringea si trova anche nel latte fresco - ricorda Andreoni raggiunto telefonicamente a Barcellona dove da domani inizia il congresso europeo Escmid, che raccoglie gli esperti di malattie infettive e microbiologia - E' quindi è chiaro che non va consumato e serve massima attenzione degli operatori che lavorano negli allevamenti e nelle filiere".
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Sanità, Siaarti: ‘anestesisti merce rara ma serve...
Giarratano, 'contrari a formare specializzandi rianimatori, medici d'urgenza e chirurghi in ospedali periferici fuori rete formativa'
"Anestesisti, rianimatori, medici d'urgenza e chirurghi sono ormai merce rara. Tuttavia, formare questi specializzandi anche in ospedali fuori rete formativa per colmare carenze di organico dovute ad anni di programmazione sbagliata ci lascia molto perplessi. La formazione sul campo e negli ospedali non è in discussione. Anzi, è fondamentale, ma occorre una riforma piena del sistema di formazione post-laurea Medicina che garantisca qualità della stessa, competenze e attività maturate sul campo". Così all'Adnkronos Salute il presidente della Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti) Antonino Giarratano, commenta l'approvazione da parte del Senato del 'Decreto Pnrr' che tanto preoccupa i medici specializzandi in cerca di una vera formazione post-laurea.
Per Giarratano "occorre evitare che lo specializzando sia considerato una risorsa destinata a coprire buchi di organico del Servizio sanitario regionale in strutture periferiche prive di molte specialità, dove - sottolinea - per restare alla disciplina di Anestesia e rianimazione, farebbe un'attività diversa e comunque priva di quelle specialità necessarie alla sua formazione, non maturando competenze essenziali per chi poi dovrà da tali nuovi specialisti essere assistito e curato".
Inoltre, "con questo provvedimento - evidenzia il presidente di Siaarti - è stata tolta ai docenti la loro funzione di certificare le acquisizioni di competenze. Chi lo farà, soprattutto se in alcune reti gli specializzandi non le matureranno? Insistiamo, troviamo soluzioni complessive che garantiscano tutte le esigenze, del sistema sanitario e della formazione. O la fuga dalle iscrizioni in alcune specialità diventerà una emorragia".