Cronaca
Al via ‘Atleti con la A’, campus itinerante per...
Al via ‘Atleti con la A’, campus itinerante per giovani atleti con emofilia
Parte oggi da Milano l'iniziativa di Sobi, FedEmo, Fidal e Coni su benessere articolare e attività sportiva
Parte oggi dalla Palazzina Appiani a Milano 'Atleti con la A', il primo percorso di avvicinamento all'atletica leggera per ragazzi dai 12 anni in su e giovani adulti con emofilia, promosso da Sobi Italia con il patrocinio di FedEmo (Federazione delle associazioni emofilici), del Coni e di Fidal (Federazione italiana di atletica leggera). Il primo campus itinerante, che farà tappa in tre città italiane, ha lo scopo di educare e informare le persone con emofilia e i loro caregiver sulla pratica dell'attività fisica/sportiva e la protezione articolare, affrontando il tema in modo più consapevole. Per l'occasione, presente in veste di madrina e volto del progetto, l'ex lunghista e due volte medaglia d'argento alle Olimpiadi, Fiona May.
"In Sobi cerchiamo sempre di fare la differenza, con l'obiettivo di ascoltare i bisogni insoddisfatti delle persone che vivono con queste patologie rare, i cosiddetti unmet needs, garantendo loro una migliore qualità di vita - afferma Annalisa Adani, VP e GM di Sobi Italia, Grecia, Malta e Cipro - 'Atleti con la A' ci consente di veicolare un messaggio importante, ovvero che oggi le articolazioni sono più protette e che, grazie a una corretta profilassi, la gamma delle attività sportive praticabili dalle persone con emofilia è aumentata notevolmente. Anche una disciplina come l'atletica, con le dovute accortezze, oggi non fa più paura".
'Atleti con la A' - riporta una nota - nasce dall'ascolto di chi convive con l'emofilia e da una serie di importanti considerazioni rispetto a quanto oggi sia cambiata (in meglio) la qualità di vita delle persone con emofilia. Vivere con l'emofilia in modo più libero e sereno significa anche poter scegliere quale sport piace di più praticare, in particolar modo per i giovani, che spesso sono spaesati rispetto alla propria condizione con il risultato di rinunciare a praticare l'attività sportiva. Al fine di poter decidere con maggiore consapevolezza e sicurezza, è importante seguire alcuni accorgimenti, primo tra tutti quello di valutare, insieme al proprio ematologo, quali siano le proprie capacità e la propria condizione fisica. Prima di scegliere uno sport, infatti, bisognerebbe pensare a quali effetti potrebbe avere sul proprio corpo, quanto contatto ci sarà con altri eventuali giocatori e soprattutto quali muscoli e quali articolazioni andrà a coinvolgere.
"L'emofilia è culturalmente intesa come riduzione di tutte le attività motorie a causa del rischio di incorrere in emorragie. Lo sport, invece, è esaltazione e libertà di movimento - afferma Marco Mandarano, consigliere FedEmo e presidente dell'Associazione Ate Toscana - La conseguenza per il paziente emofilico è quella di essere escluso dal gruppo e sappiamo per un giovane quanto possa essere frustrante. Si pensi che negli anni Ottanta e Novanta, quando i benefici del trattamento sostitutivo (profilassi) non erano ben noti, si riteneva che, dedicandosi ad attività sportive, i pazienti emofilici avrebbero messo in discussione il loro stato muscolo-scheletrico".
Recentemente, sottolinea Mandarano, "alcune pubblicazioni scientifiche hanno dimostrato il contrario. Ora i pazienti possono fare affidamento su trattamenti terapeutici di profilassi che evitano l'insorgenza della artropatia emofilica ed evitano la paura del ruolo che la traumatologia sportiva può avere sulla stessa artropatia. Oggi per un emofilico fare sport è infatti possibile, anzi è fortemente consigliato. Questo segna un importante cambio di paradigma nella gestione della patologia e le associazioni di pazienti devono essere parte di questo cambiamento veicolando le corrette informazioni".
Proprio grazie a questa premessa - prosegue la nota - nasce il campus itinerante 'Atleti con la A', rivolto ai giovani con emofilia di tipo A, ma non solo, che vogliono scoprire in sicurezza alcune discipline dell'atletica guidati in pista da un team di istruttori esperti. Durante il campus è prevista anche una sessione dedicata all'informazione su attività fisica ed emofilia grazie al coinvolgimento di un gruppo multidisciplinare di clinici e delle associazioni di pazienti locali.
L'emofilia - ricorda la nota - è una patologia principalmente maschile: è estremamente raro che le donne ne siano colpite, pur essendo portatrici della malattia. Perché ciò accada, il padre deve essere affetto da emofilia e la madre portatrice sana. Molte donne portatrici possono presentare livelli di fattore della coagulazione relativamente bassi e presentare i segni di una emofilia lieve.
"L'emofilia è una malattia rara di origine genetica legata alla coagulazione del sangue. Ne esistono principalmente due forme, l'emofilia A e l'emofilia B, la prima è dovuta alla carenza di fattore VIII, la seconda alla carenza di Fattore FIX" spiega Chiara Biasoli, responsabile del Centro emofilia della Romagna presso l'Azienda Romagna a Cesena e membro Aice - Associazione italiana centri emofilia, ricordando il grande impatto che la malattia ha sulla vita del paziente e dei suoi familiari, "perché la carenza dei fattori della coagulazione provoca emorragie che possono essere anche gravi e si verificano più frequentemente a livello articolare e muscolare".
Negli ultimi anni, conclude Biasoli, "si sta modificando la gestione delle persone con emofilia. Abbiamo a disposizione terapie innovative che permettono una reale personalizzazione dei trattamenti e ci affidiamo non solo a farmaci, ma associamo prevenzione e protezione consigliando la corretta attività fisica. Abbiamo implementato le multicompetenze cercando di ottimizzare la multidisciplinarità. E' importante instaurare un processo di collaborazione tra medici e pazienti volto all'accrescimento della conoscenza reciproca con l'obiettivo di rendere i pazienti, o i genitori dei pazienti più piccoli, più consapevoli e partecipativi nel loro percorso di cura".
Cronaca
G7, questore Brindisi: ”Mai un summit senza...
Lionetti all'Adnkronos: "Qualche preoccupazione su protesta Fasano con pro Palestina, anarchici e antagonisti. I manifesti con Meloni a testa in giù? Offensivi ma minimali rispetto a possibili scontri''
Oltre tre mesi di lavoro ''intenso, straordinario e fatto con entusiasmo'' tra comitati provinciali e tavoli tecnici, una squadra con le migliori professionalità, una paziente opera di mediazione per gestire il dissenso e una grande collaborazione tra le varie forze di polizia in campo. Sono gli ingredienti che, secondo il questore di Brindisi, Giampietro Lionetti, hanno portato al ''successo'' nella gestione della sicurezza del G7. ''Non mi vorrei sbagliare - confida all'Adnkronos - ma non ricordo un summit dove non è accaduto nulla come in questo caso: per me è stato un successo professionale. Sono molto contento''.
Lionetti si è insediato in questura a Brindisi a fine aprile, ''dopo 20 anni passati alla Digos''. ''Ero abituato a quel tipo di attività - dice - Ma organizzare un evento del genere è tutta un'altra cosa: il capo della Polizia mi ha dato la possibilità di scegliere la 'squadra' e ho avuto a disposizione dirigenti e ufficiali preparati, professionalmente molto bravi, i migliori che abbiamo. Quindi nonostante le difficoltà dovute al territorio, un territorio molto bello ma molto vasto, avere questa professionalità sul campo ci ha dato una marcia in più. Siamo riusciti assieme a risolvere ogni problema che non è poco e alla fine è stato più facile di quello che pensassi''.
''Non dimentichiamo poi tutti i comitati e i tavoli tecnici fatti col prefetto, a cui hanno partecipato anche i comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza e i militari - sottolinea - E' stato un lavoro da manuale e molto intenso di partecipazione, condivisione e confronto, ognuno con le sue prerogative''.
''Sulla manifestazione di Fasano c'era qualche preoccupazione - dice Lionetti - nella componente pro Palestina c'erano diverse realtà, tutta la sinistra antagonista e la parte anarchica ma, nonostante tutto, è andata bene, il merito è proprio di questo lavoro di squadra. Ci sono stati mesi intensi di dialogo con queste realtà per cercare di portare a casa un risultato e ci siamo riusciti''. ''E' vero che ci sono stati i manifesti, una cosa offensiva sì ma minimale rispetto a quello che è successo di recente durante le manifestazioni'', spiega.
''Dobbiamo considerare che questo vertice si è tenuto in un momento delicato con i conflitti in medio oriente e in ucraina in corso - sottolinea - Un momento in cui in diversi paesi ma anche in alcune città italiane ci sono state manifestazioni in cui si sono verificati anche degli incidenti. In questo contesto, in cui gli animi erano abbastanza accesi, siamo riusciti con il lavoro di comunicazione e di mediazione a ottenere un risultato importante''.
''Sono partito dal presupposto, come garantito dalla Costituzione, che bisognava dare la possibilità alla gente di manifestare il dissenso rispetto alle politiche del G7 - racconta - Gli organizzatori delle proteste sono venuti qui in questura a presentare preavviso, gli abbiamo assegnato delle aree che non intaccavano la zona di massima sicurezza, ovvero quella a ridosso del vertice, e lì si sono svolte le manifestazioni. Poi abbiamo fatto un'attività importante di mediazione''.
Fondamentale per la gestione dell'evento è stata poi l'sitituzione della Sala operativa interforze, dove erano presenti tutte le forze di polizia e le forze armate, coordinata proprio dalla questura di Brindisi. ''Anche questa è stata un'esperienza straordinaria. C'è stata collaborazione e la condivisione. In sala è stato utilizzato il canale unico per le comunicazioni: abbiamo scommesso su questo e non c'è stato nessun problema per quanto riguarda la comunicazione''. Inoltre è stata istituita anche una sala operativa avanzata più vicina al luogo del vertice, ''necessaria'', sottolinea il questore di Brindisi, ''viste le distanze''. (di Giorgia Sodaro)
Cronaca
Maturità 2024, al via il 19 giugno per circa 500mila...
Anche per quest’anno si conferma lo stesso impianto: due prove scritte a carattere nazionale e un colloquio
Al via il 19 giugno per circa 500mila studenti la prova di Maturità 2024. Anche per quest’anno si conferma lo stesso impianto: due prove scritte a carattere nazionale e un colloquio. Le commissioni sono composte da commissari interni ed esterni e presiedute da un presidente esterno. Le commissioni sono composte da commissari interni ed esterni e presiedute da un presidente esterno.
Cronaca
Salerno, aggressione e spari nella notte ad Angri: 35enne...
Colpito alle gambe, l'uomo è stato ritrovato privo di vita in strada. Indagano i carabinieri
Aggressione e spari nelle strade del centro di Angri, in provincia di Salerno: 35enne morto dissanguato. Stanno cercando di chiudere il cerchio i carabinieri della stazione di Angri e della compagnia di Nocera Inferiore, che stanno indagando sull'episodio avvenuto nella notte. Inizialmente si pensava ad un accoltellamento, ma dall'esame esterno della salma da parte del medico legale è emersa una ferita da colpo d'arma da fuoco alla coscia.
Secondo quanto si apprende, un 35enne, tossicodipendente e noto alle forze dell'ordine, sarebbe stato aggredito all'incrocio tra via Risi e via da Procida, intorno alle 3. Qualcuno ha esploso alcuni colpi di pistola verso le gambe del 35enne, che non è stato soccorso ed è morto dissanguato in strada. La Procura di Nocera Inferiore ha aperto un'inchiesta che sembra vicina alla svolta: il pm di turno sta interrogando alcune persone informate sui fatti.