Economia
Come riciclare il vetro, italiani al top ma 1 su 10 ancora...
Come riciclare il vetro, italiani al top ma 1 su 10 ancora sbaglia
Il vetro avrebbe una vita infinita, se gliene dessimo l’opportunità attraverso il suo recupero e il suo riciclo, che consentono di riutilizzarlo senza limiti di tempo
Gli specchi non sono vetro, e nemmeno le lampadine. Eppure molti italiani ancora sbagliano a fare la raccolta differenziata. Il vetro avrebbe una vita infinita, se gliene dessimo l’opportunità attraverso il suo recupero e il suo riciclo, che consentono di riutilizzarlo senza limiti di tempo. L’Italia, almeno in questo campo, può vantare risultati davvero lusinghieri: abbiamo raggiunto con 10 anni di anticipo il target di tasso di riciclo fissato dall’Europa per il 2030, il 75%. Ma possiamo ancora migliorare, perché quasi 1 italiano su 10 ha ancora dei dubbi su dove buttare cosa.
I dati forniti da CoReVe, Consorzio per il recupero del vetro, sono davvero buoni: nel 2022 il tasso di riciclo del vetro ha segnato un +4,2%, arrivando all’80,8%, per il quarto anno consecutivo sopra il 75% indicato dall’Ue. Mediamente ogni italiano nel 2022 ha riciclato 1,6 kg di vetro in più, passando da una media di 41 kg del 2021 a 42,6 kg.
Il che ha significato 100 mila tonnellate di vetro in meno in discarica, 18 milioni evitati sui costi di smaltimento in discarica e un risparmio diretto di quasi 4 milioni di m3 di gas e indiretto di quasi 7 milioni di m3 di gas.
Ma non ci si può sedere sugli allori. Se l’obiettivo dichiarato dal Consorzio è quello di sfondare quota 86% entro il 2025, bisogna agire su chi ancora fa male la raccolta differenziata. E non sono pochi: quasi 1 su 10 (9,1%), con i più incerti tra i giovani (18%), proprio coloro che guardano all’ambiente con particolare attenzione.
Gli errori più comuni
Secondo un’indagine condotta da AstraRicerche per CoReVe su circa 1500 persone, gli italiani sbagliano soprattutto l’inserimento di alcuni rifiuti nella raccolta differenziata:
• bicchieri (71%)
• vetri delle finestre (42,9%)
• lenti degli occhiali (20,7%)
• cristallo (22,9%).
• lampadine (14,1%)
• oggetti in porcellana come tazze e tazzine e pirofile in borosilicato (8,6%)
• tubo della tv (quasi il 20%, e pur sapendo di sbagliare)
• tubi al neon (5,3%)
Ci sono delle peculiarità regionali: nel Nord-est sono i bicchieri a finire più spesso nella raccolta del vetro (70%), mentre al Sud tocca a lampadine ed oggetti di cristallo. Nel Nord-ovest l’errore più comune è il conferimento in campana del vetro borosilicato e della porcellana. In generale le regioni del Sud sono quelle che giudicano peggio la propria capacità di riciclare il vetro correttamente, valutandosi nel 12% dei casi sotto la sufficienza, con una punta in Campania (13%).
E poi ci sono delle particolarità ‘generazionali’: i giovani buttano via male cristallo e lenti per gli occhiali (citati nel 32% dei casi) e oggetti di ceramica (14%), mentre il tallone d’Achille dei 55-70enni è il borosilicato.
“Solo 4 italiani su 10 non buttano il cristallo o le pirofile in borosilicato nel vetro perché sono certi sia sbagliato. Si tratta di un dato emblematico di quanto lavoro si debba ancora fare per aumentare conoscenza e consapevolezza in fatto di riciclo del vetro che è uno dei materiali più nobili di cui disponiamo, riciclabile all’infinito - dichiara Gianni Scotti, presidente di CoReVe.
“Solo aumentando la qualità della raccolta possiamo infatti contribuire a ridurre il peso dei rifiuti sull’ambiente, migliorare l’efficienza dell’economia circolare del vetro e aumentare i ricavi dei nostri Comuni. Le frazioni estranee, come i cosiddetti falsi amici o come il sacchetto che spesso finiscono nella raccolta del vetro, quando vengono eliminati dai macchinari nel processo di trattamento implicano una perdita di vetro per vicinanza o per trascinamento. Tale vetro che sarebbe potuto diventare materia prima seconda finirà negli scarti e quindi nelle discariche interrompendo per sempre il ciclo virtuoso del vetro, con un forte impatto negativo sia sull’ambiente che sull’economia”, spiega.
Come fare correttamente la raccolta del vetro
Vediamo allora come si fa una corretta raccolta differenziata del vetro, secondo i consigli del CoReVe:
• buttare solo bottiglie e vasetti. Le lastre e tutti gli oggetti in vetro che non siano imballaggi (bottiglie e vasetti appunto) devono essere conferiti all’isola ecologica
• svuotare (dai residui alimentari), svitare e separare (da pezzi non in vetro, come tappi metallici e collarini)
• togliere le etichette, ma anche tappi, collarini, ‘sleeves’, solo se facilmente asportabili. Altrimenti vanno lasciate, senza procedere a lavaggi prolungati o altri sistemi complicati di rimozione
• togliere i sacchetti di plastica usati per trasportare il vetro (vanno conferiti nella plastica)
• in vacanza, informarsi sulle modalità specifiche con cui è organizzata la raccolta differenziata nel luogo in cui ci si trova
• non mischiare vetro e cristallo. Quest’ultimo contiene piombo, ciò che gli regala la brillantezza ma che fa sì che questo tipo di oggetti debba andare nell’indifferenziata oppure all’isola ecologica in caso di grosse quantità
• attenzione alla ceramica e alla porcellana: un solo frammento di questi materiali, mescolato al ‘rottame di vetro (MPS)’ pronto per essere rifuso vanifica il processo di riciclo. Ceramica e porcellana vanno nell’indifferenziata oppure all’isola ecologica in caso di grosse quantità
• il vetro borosilicato, trasparente, robusto e resistente a gelo e fuoco, non è vetro e quindi non va confuso con quest’ultimo; piuttosto, va smaltito nell’indifferenziata oppure all’isola ecologica in caso di grosse quantità
• materiali da tenere separati: lampadine, lampade a scarica (quelle col filamento), scarica, neon e specchi contengono sostanze pericolose per l’ambiente e vanno nell’indifferenziata oppure all’isola ecologica in caso di grosse quantità. Attenzione anche ai rifiuti elettronici, che seguono le regole del sistema nazionale di recupero RAEE.
Si tratta tutto sommato di poche regole che però possono fare la differenza. Come sottolinea il Consorzio, consentono infatti di ridurre il peso dei nostri consumi e la spesa per la gestione pubblica dei rifiuti.
Economia
Ita-Lufthansa, decisione Ue slitta di 5 giorni al 13 giugno
Lo ha ufficializzato la Commissione europea indicando che il termine viene prorogato di 5 giorni lavorativi
La decisione della Commissione europea sull'operazione tra le due compagnie aeree Lufthansa e Ita slitta dal 6 al 13 giugno. Lo ha ufficializzato la Commissione europea indicando che il termine viene prorogato di 5 giorni lavorativi.
Lufthansa e Ita Airways sarebbero disposte a cedere 11 coppie di slot al giorno all'aeroporto di Milano Linate che corrispondono a 22 voli nell'ambito del pacchetto di 'rimedi' richiesti dall’Antitrust Ue per dare il via libera alle 'nozze' in alta quota. Le due società sarebbero inoltre in trattative 'avanzate' con easyJet, individuata come 'remedy taker', cioè il soggetto che dovrà subentrare laddove, secondo l’Ue, i due promessi sposi diventerebbero monopolisti. E' quanto risulta al Corriere della Sera, notizia che ha appreso da quattro fonti comunitarie a conoscenza delle discussioni e che sottolineano come spetti ai soggetti coinvolti consegnare il pacchetto definitivo.
Ita, ministero dell’Economia, Lufthansa e Commissione europea non commentano. No comment 'sulle speculazioni' anche da easyJet dove una portavoce conferma che "ci siamo impegnati nel processo che la Commissione normalmente conduce". Gli uffici guidati dalla commissaria Margrethe Vestager hanno chiesto alcune integrazioni al secondo pacchetto di 'rimedi' che Ita e Lufthansa hanno inviato l’11 aprile. Per questo la data ultima del parere Ue sulla proposta di nozze è stata spostata dal 6 al 13 giugno 2024.
Economia
G7, Pichetto: “Clima molto buono, convergenze tra...
“Il nucleare di quarta generazione è l'indirizzo di ricerca e sperimentazione che abbiamo avuto dal Parlamento e di conseguenza lo sto portando avanti"
“Vi sono molte convergenze e limature tra le posizioni dei diversi Paesi, che rispecchiano la realtà rispetto alle condizioni energetiche dei vari Paesi, ma il clima è molto buono”. Lo dice, a margine della sua partecipazione all'incontro 'Bridging tradition and sustainable energy', promosso da Italgas, il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, che sulle priorità del G7 aggiunge: “Siamo il Paese che è al centro del Mediterraneo e che proprio per questo soffre più di tutti il cambiamento climatico, il rischio di perdita di biodiversità che è una caratteristica forte del nostro Paese, e naturalmente anche la questione dell’inquinamento, usiamo il termine più comune ma che dà più senso. Quindi le priorità sono le variazioni da realizzare sulla decarbonizzazione: un termine che significa la riduzione in modo forte dell'emissione carbonica, che parte dal primo inquinante, il carbone, poi passa al petrolio e infine alla produzione di energia pulita, utilizzando il gas come transizione al 2050”.
“Il nucleare di quarta generazione è l'indirizzo di ricerca e sperimentazione che abbiamo avuto dal Parlamento – aggiunge Pichetto Fratin – di conseguenza lo sto portando avanti. All'altra parte, rispetto alle varie ipotesi di scenario, tengo conto e riporterò nell'ambito di ciò che mi compete, quelle che sono le risultanze della piattaforma per il nucleare sostenibile". Sul tema della sicurezza energetica il Ministro non si sbilancia: “Ci sarà il confronto durante le Ministeriali sia nella parte plenaria, sia in quella Ambiente che Energia, che sono le due settoriali, sia nelle molte bilaterali che si terranno in questi giorni, a partire da oggi”.
Economia
G7, Pichetto: “Ruolo determinante per accelerare la...
Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica a proposito del G7 Ambiente, Clima ed Energia che si svolge in questi giorni a Venaria
"E' un'agenda fittissima perché copre tutti i campi, quello che stiamo vivendo è un momento di forte cambiamento climatico, di rischio di perdita biodiversità, di inquinamento e dobbiamo svolgere azioni prima di tutto di mitigazione che significa di decarbonizzare e ridurre a livello mondiale le emissione di CO2, e il ruolo del G7 che rappresenta i 7 Paesi industrializzati, può essere determinate per le scelte a livello di Cop per accelerare percorsi di decarbonizzazione nel tentativo di evitare che le temperature della Terra superino un grado e mezzo". Lo ha affermato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a proposito del G7 Ambiente, Clima ed Energia che si svolge inq questi giorni a Venaria (Torino), del ospite della trasmissione radiofonica 'Non stop News' su Rtl 102,5.