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Economia

Immobiliare, Caruso (Anaci): “Checasavuoi.it offre...

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Immobiliare, Caruso (Anaci): “Checasavuoi.it offre aiuto a chi deve ristrutturare”

SommaIl presidente di Anaci Milano alla presentazione della piattaforma Checasavuoi.it: "Piattaforma offre a nuovi condomini opportunità di avere maggiore consapevolezza del proprio ruolo"

Leonardo Caruso, presidente di Anaci Milano

“L’amministratore di condominio è in prima linea nel rapporto con i condomini. All’interno di un condominio sono numerosi i condomini che periodicamente cambiano, tra chi compra e chi vende. Per chi acquista e deve ristrutturare un appartamento in un momento particolare come questo, dove c’è una forte carenza di manodopera specializzata, individuare una piattaforma che possa, con un unico supporto, dare l’assistenza necessaria è di grande aiuto. Lo stesso vale per chi deve vendere e non sa come organizzarsi”. Sono le parole di Leonardo Caruso, presidente di Anaci Milano, a margine dell’evento di presentazione del progetto Checasavuoi.it, ideato da VEA Group s.r.l. Checasavuoi.it è la prima piattaforma in Italia rivolta ai giovani che desiderano acquistare, ristrutturare e arredare casa facendo affidamento sulle principali aziende nazionali e internazionali di settore e beneficiando di prezzi altamente vantaggiosi.

Emanuele Borriello, ventottenne residente a Milano con 10 anni di esperienza nel mercato condominiale-immobiliare, e i due soci, Alice Irene Fabbrica e Vladimir Senyuk, hanno ideato la piattaforma Checasavuoi.it con il desiderio di offrire uno strumento pratico, funzionale e smart ai giovani che intendono acquistare la loro prima casa. Nel progetto, sono stati coinvolti i principali gruppi immobiliari nazionali, Istituiti di credito, aziende di traslochi, imprese di ristrutturazione, professionisti, aziende d’arredamento, fornitori di luce – gas – internet e telefonia per riservare scontistiche fino al 50% sui prodotti e servizi al consumatore, garantendo sempre alti standard di qualità. “Un altro aspetto importante di questa piattaforma è l’opportunità di avere maggiore consapevolezza del proprio ruolo - aggiunge Caruso - e di cosa vuol dire diventare proprietario di una casa. Attraverso la formazione e l’informazione l’amministrazione di condominio avrà dei futuri condomini più preparati e consapevoli di quello che sarà il nuovo ruolo all’interno del contesto condominiale”.

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Economia

Presentata prima ricerca nazionale sulle società benefit in...

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Un ecosistema dinamico, in crescita e con performance superiori alle imprese non-benefit

Presentata prima ricerca nazionale sulle società benefit in Italia

Dinamicità, crescita e creazione di valore condiviso sono le caratteristiche che descrivono l’evoluzione in Italia delle Società Benefit che, tra il 2019 e il 2022, hanno registrato un aumento del fatturato del +37% in termini mediani, più del doppio rispetto alle imprese non-benefit (+18%). Le migliori performance rispetto alle non-benefit sono evidenziate anche da una più alta produttività (nel 2022 valore aggiunto per addetto pari a 62.000 euro vs 57.000 euro) e da livelli e crescita più elevati dell’Ebitda margin: il rapporto tra margine operativo lordo e ricavi è passato da 8,5% nel 2019 a 9% nel 2022 per le Società Benefit e da 8,1% a 8,3% per le non-benefit. A fine 2023 le Società Benefit in Italia hanno raggiunto il numero di 3.619, in crescita del 37,8% rispetto all'anno precedente. Rappresentano ancora una nicchia rispetto al totale delle imprese italiane (1,23 per mille), ma il trend di crescita è in continua accelerazione dal 2016, anno di introduzione della legge in Italia.

Questo è lo scenario fotografato dalla Ricerca Nazionale sulle Società Benefit 2024 – che per la prima volta analizza l’evoluzione del fenomeno anche da un punto di vista economico-patrimoniale, confrontando l’andamento delle Benefit con quello di un insieme di aziende tradizionali appartenenti agli stessi settori e classi dimensionali. Lo studio è realizzato da un gruppo di lavoro eterogeneo di esperti sul tema, composto da Nativa, Research Department di Intesa Sanpaolo, InfoCamere, Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Padova, Camera di commercio di Brindisi-Taranto e Assobenefit.

La ricerca evidenzia, inoltre, come le Società Benefit riconoscano maggiormente il valore del capitale umano (costo del lavoro mediano per addetto di 41.000 euro vs 38.000 euro), ridistribuendo dunque di più la ricchezza tra i lavoratori.

Si rileva anche un maggiore grado di investimento in leve strategiche per il futuro: ad esempio, tra le aziende manifatturiere la quota di imprese internazionalizzate è pari al 41% tra le Società benefit, sette punti percentuali in più rispetto alle altre imprese; lo stesso vale per la richiesta di brevetti (24% vs 13%), i marchi registrati a livello internazionale (35% vs 19%) e l’ottenimento di certificazioni ambientali (35% vs 18%), a conferma di come una delle caratteristiche principali delle Benefit sia quella di operare con una visione di lungo termine.

“Questa ricerca, frutto del lavoro congiunto di un insieme di partner qualificati, evidenzia per le Società Benefit una miglior dinamica del fatturato e una più alta produttività associata a salari più generosi – hanno sottolineato Giovanni Foresti e Sara Giusti, economisti del Research Department di Intesa Sanpaolo - In queste imprese l’attenzione alla sostenibilità è spesso accompagnata da un impegno deciso in innovazione e internazionalizzazione, con riflessi positivi sull’evoluzione economico-reddituale. Una maggiore diffusione di queste strategie può favorire un’accelerazione della crescita del PIL italiano e, al contempo, garantire la distribuzione di ricchezza a tutti gli stakeholder del territorio, a partire dal capitale umano. In prospettiva una crescita superiore può dunque essere anche più sostenibile e inclusiva”.

“La continua evoluzione del panorama imprenditoriale - ha detto il Direttore Generale di InfoCamere, Paolo Ghezzi - richiede sempre più l’utilizzo di strumenti evoluti e affidabili, capaci di cogliere i fenomeni che lo attraversano. I numeri del Registro delle imprese delle Camere di commercio sono il punto di partenza indispensabile per analizzare contesti produttivi, territori, strategie organizzative e profili di chi fa impresa in chiave benefit, per supportare al meglio l’analisi del loro impatto sull’economia e la società da parte di stakeholder e istituzioni. La partnership avviata per realizzare la Ricerca Nazionale riflette questa consapevolezza e vuole rappresentare un punto di riferimento per uno sviluppo diffuso di questo istituto giuridico”.

L’accelerazione del fenomeno evidenzia una crescente sensibilizzazione sui temi dell’impatto sociale e ambientale che, anche per effetto della pandemia, ha portato molte imprese a riflettere sulle proprie priorità e strategie di business in ottica di sostenibilità: infatti nel 2020-2021 le Società Benefit sono più che raddoppiate (da 805 nel 2020 a 1.697 nel 2021) e i loro addetti sono passati da 18.000 nel 2020 a ben 98.000 nel 2021 (+433%). Una tendenza che è poi proseguita negli anni, tanto che a fine 2023 le persone impiegate in Società Benefit hanno toccato quota 188.000, con un’incidenza di 10,4 addetti su mille sul totale Italia.

La distribuzione territoriale delle Società Benefit restituisce un profilo del fenomeno a più forte diffusione nei quadranti settentrionali della Penisola. In particolare, le Società Benefit sono presenti principalmente nel nord ovest del paese (42,4%). Seguono il nord est (23,5%), il centro (20,9%) e il sud e isole (13,2%). Il dato regionale evidenzia la spiccata trazione lombarda del fenomeno (1.218 le società), cui segue il contributo di Lazio (394 unità, seconda), Veneto (359) ed Emilia Romagna (340).

Guardando all’incidenza delle Società Benefit sul totale delle imprese, il primato della Lombardia si conferma anche in termini relativi (2,22 imprese ogni mille il valore dell’indicatore), ma in questo caso a emergere con forza alle spalle della regione leader è il Nord-Est con (nell’ordine) Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Veneto tutte con valori al di sopra dell’1,5 per mille imprese.

Spostando l’ottica nel campo del valore generato, è ancora la Lombardia a risultare prima per valore della produzione (7,2 miliardi di euro nel 2022), seguita da Emilia Romagna (a quota 4,8 miliardi) e Veneto (3.4 miliardi). Il Friuli Venezia Giulia è invece la regione in cui le Società Benefit contribuiscono maggiormente al totale del valore generato dal territorio (16,9 euro ogni mille prodotti), seguita dall’Emilia Romagna (16,8) e dalla Sardegna (12,8).

La Ricerca nazionale sulle società benefit 2024 conferma il ruolo significativo delle società benefit come un'evoluzione promettente nel panorama imprenditoriale. Queste società integrano gli obiettivi di lucro con l'impegno a promuovere benefici comuni per la società e l'ambiente, rappresentando così una concreta espressione di innovazione. Questa integrazione mira a creare un valore aggiunto che potrebbe avere un impatto positivo su diversi settori economici e, in ultima analisi, sull’intero Sistema Paese.

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Economia

Fava (Inps): “Dobbiamo aumentare base...

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Sui disabili: "Lavoriamo a portale unico, in contatto con ministro Locatelli"

Fava (Inps):

“Dobbiamo riuscire ad aumentare la base occupazionale, dando un futuro ai giovani e ai ‘diversamente giovani’. Questo vuol dire guardare contestualmente alle politiche passive e alle politiche attive, vuol dire ridisegnare il welfare in senso lato, dando una prospettiva stabile, strutturale e di crescita ai nostri giovani, oltre alla gratificazione professionale. Al tempo stesso dobbiamo guardare al nostro tessuto di cittadini, come gli anziani e i disabili, per riuscire a soddisfare contemporaneamente tutte le esigenze di queste varie categorie”. Sono le parole del presidente dell’Inps, Gabriele Fava, intervenuto in occasione dell’evento “L’Italia, le pensioni e la previdenza complementare”, in svolgimento al Teatro Gerolamo di Milano ed organizzato da Affari&Finanza.

“Un altro aspetto su cui stiamo già lavorando, avendo preso contatto subito con il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, è quello della disabilità, con 250 milioni a tendere per gestire queste situazioni. Stiamo lavorando ad un portale unico per la disabilità, che vada incontro non solo alla semplificazione ma a queste situazioni che vanno prese in carico” prosegue Fava.

“Anche nella previdenza c’è una questione di genere da attribuire sicuramente al legislatore, che deve intervenire ed interverrà sulle politiche. L’Inps è un attuatore delle politiche del governo. Aiuteremo per quanto possiamo, anche in termini propositivi laddove possibile, per migliorare il gender gap” conclude Fava.

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Economia

Pensioni, Fava (Inps): “Tecnologia aiuterà moltissimo...

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“Dobbiamo passare da un welfare difensivo ad un welfare generativo"

Pensioni, Fava (Inps):

“L'Inps è al servizio dei cittadini e dunque deve rendere dei servizi ai cittadini che siano fruibili e veloci, semplificando tutte le procedure in essere e rendendo l'Istituto molto affidabile agli occhi dei cittadini attraverso la massima trasparenza e il rapporto diretto. La tecnologia ci aiuterà moltissimo in questo, oggi è un'opportunità perché ci aiuta ad andare verso la massima semplificazione. Faccio un esempio, tutti noi abbiamo l'app della banca”. Così Gabriele Fava, presidente Inps, rispondendo al direttore di Repubblica Maurizio Molinari in occasione dell’evento “L’Italia, le pensioni e la previdenza complementare”, in svolgimento al Teatro Gerolamo di Milano ed organizzato da Affari&Finanza.

"Faccio un esempio, tutti noi abbiamo l'app della banca - aggiunge il presidente Fava - e le banche gestiscono milioni di clienti e miliardi di euro. L’Inps, mutatis mutandis, sta facendo più o meno stessa cosa. Come con grande semplicità e facilità di navigazione io entro la mia app della banca e vedo il mio conto corrente e i miei investimenti, così dovrò fare con l’app dell'Inps, che mi consentirà di vedere il mio stato pensionistico subito, facilmente e, con ulteriori gradi di affinamento di perfezionamento, anche simulazioni della mia posizione pensionistica. Questa l'opportunità che vorrei restituire a tutti i cittadini”.

“Da un Istituto che regge tutta la sua vita, il cittadino desidera certamente semplificazione, velocità nell'ottenere servizi e dati certi. Ecco che qui, ad esempio, ci aiuterà moltissimo l'intelligenza artificiale - sottolinea Fava - Si tratta di algoritmi, quindi quanto più lavorano, tanto più i dati che avremo saranno certi e li avremo più velocemente. Questa sarà un'opportunità che non va a detrimento dell'occupazione, va ad aiutare l’occupazione e a migliorarla da questo punto di vista. Dobbiamo sicuramente abbracciare favorevolmente questa nuova tecnologia che aiuterà tutti”.

“Dobbiamo passare da un welfare difensivo ad un welfare generativo, ovvero un welfare che, alla luce del nuovo mercato del lavoro e del tessuto occupazionale, ti segua durante tutto il ciclo di vita, tenendo conto delle diverse esigenze. La mission del mandato che ho ricevuto è proprio quella di guardare a un nuovo welfare generativo, che sia proattivo nei confronti dei cittadini. Sarà un welfare misto, quindi previdenza e assistenza, customizzato secondo le varie esigenze delle società che si sono distinte, dal giovane all'anziano, dal disabile alla famiglia e via dicendo. Attraverso la tecnologia avremo la possibilità accompagnare il cittadino in tutto il ciclo di vita”.

Infine, “sul tema degli anziani lavoreremo molto con il ministro del Lavoro. Sono molto consapevole della situazione, che è importante ed è da preservare, salvaguardare e governare in termini propositivi, proprio per prevenire situazioni di crisi. Da questo punto di vista, ad esempio, stiamo lavorando ad una Smart Tv che permetta agli anziani di vedere il loro stato pensionistico e anche una simulazione del loro stato pensionistico, comodamente da casa. È una novità assoluta che aiuterà moltissimo proprio questi soggetti che hanno bisogno di strumenti facili e diretti che li raggiungano direttamente senza complicazioni” conclude Fava.

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