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‘Sandokan’ pentito, il boss ispirò ‘Gomorra’
Alla fine il boss Francesco Schiavone ha dato ascolto a Roberto Saviano
A 'pentirsi' l'aveva esortato lo stesso Roberto Saviano quando, dopo l'arresto del primo figlio, il suo potere cominciava a sgretolarsi. Oggi Francesco Schiavone detto 'Sandokan', capo del temibile clan dei casalesi, si pente e annuncia l'inizio della sua collaborazione con la giustizia. La notizia è clamorosa: a pentirsi infatti è il personaggio che ha ispirato le vicende di 'Gomorra', la saga divenuta celebre in tutto il mondo. Tutto nasce nel 2006 con l'omonimo libro scritto proprio da Roberto Saviano, che svelò il 'Sistema' camorristico, tra narcotraffico, racket di quartiere e finanza internazionale, spiegando come un'organizzazione criminale abbia potuto tenere in pugno un'intera regione e non solo.
Il best seller di Saviano e il film di Garrone
Il libro, che divenne un best seller internazionale, racconta come, silenziosamente, la camorra sia diventata potentissima superando Cosa Nostra per numero di affiliati e giro d'affari. Un successo tale da ispirare, nel 2008, il film che ha lanciato nell'Olimpo della notorietà il suo regista, Matteo Garrone. 'Gomorra', interpretato tra gli altri da Toni Servillo, Gianfelice Imparato, Salvatore Abruzzese e Marco Ruocco, racconta le vite di diversi personaggi tutti legati da un filo invisibile chiamato camorra, ispirandosi proprio alle vicende di vita di Francesco Schiavone e della sua famiglia, a partire dal cugino più anziano Carmine, morto a 71 anni e che aveva intravisto in Francesco il suo 'delfino'.
Da Pasquale, abilissimo sarto d’alta moda che si trova di fronte alla scelta di tradire o meno il proprio datore di lavoro in favore di un’azienda cinese, a Totò, che viva a Scampia e la cui adolescenza è infestata dalla faida tra gli scissionisti e il clan Di Lauro. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha ottenuto 4 candidature e vinto un premio ai Nastri d'Argento, ha ottenuto 11 candidature e vinto 7 David di Donatello, ha ottenuto 1 candidatura ai Golden Globes e a Critics Choice Award.
La serie tv
Dal film alla serie il passo è stato breve: Sky Italia ha infatti prodotto, dal 2014 al 2021, cinque stagioni della serie 'Gomorra', liberamente ispirata al romanzo di Saviano, che narra le vicende dei clan camorristici di varie zone di Napoli, in particolare Secondigliano. Diretta inizialmente da tre registi, Stefano Sollima, Francesca Comencini e Claudio Cupellini, la serie ha al centro le vicende del clan della famiglia Savastano. Come il film, anche la serie si è resa protagonista di un successo di pubblico clamoroso, anche perché capace di tratteggiare ritratti di personaggi iconici, da don Pietro Savastano, interpretato da Fortunato Cerlino, il capo della cosca, al figlio Genny, interpretato da Salvatore Esposito.
'Gomorra - La serie' ha collezionato riconoscimenti di pubblico e critica e ha conquistato più di 190 territori nel mondo. E' stata una delle pochissime produzioni non in lingua inglese ad essere stata selezionata dal New York Times. Ora Francesco Schiavone, l'uomo che ha ispirato la saga, annuncia di essersi pentito e di aver cominciato a cominciare a collaborare con la giustizia: quando la realtà supera la fantasia.
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Roma, metro A chiusa oggi fra Termini e Battistini
Atac: verifiche sugli impianti di alimentazione
Il servizio della linea A della metropolitana è momentaneamente sospeso e sostituito da bus nel tratto fra Termini e Battistini a Roma. Lo fa sapere Atac spiegando che i tecnici dell'azienda sono sul posto per verifiche sugli impianti di alimentazione al fine di ripristinare le normali condizioni del servizio. Tutti gli aggiornamenti verranno comunicati sul sito atac.roma.it.
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Ucraina, “attacco Russia in estate e poi risposta di...
L'Institute for the study of war delinea i prossimi mesi del conflitto: offensiva di Mosca, Ucraina può replicare alla fine del 2024 o all'inizio del 2025
La Russia avanza e continuerà a compiere "significativi progressi tattici" nella guerra contro l'Ucraina. Kiev, che attende l'arrivo delle armi garantite dagli Usa, potrà pensare a "limitate operazioni di controffensiva alla fine del 2024 o all'inizio del 2025". E' l'Institute for the study of war a delineare lo scenario a breve e medio termine per la guerra tra Ucraina e Russia. Il think tank statunitense analizza i possibili sviluppi del conflitto sulla base della quotidiana attività di monitoraggio delle operazioni.
Gli Stati Uniti hanno appena formalizzato l'invio di due diversi pacchetti di armi per Kiev. Oltre alla fornitura da 61 miliardi di dollari, appena approvata dal Congresso, ce n'è anche una da 6 miliardi che comprende in particolare sistemi Patriot. Gli aiuti di Washington, però, difficilmente modificheranno in tempi brevi gli equilibri sul campo.
Mosca spinge e Kiev soffre
Da mesi, la Russia preme in maniera costante e costringe l'Ucraina a difendersi lungo il fronte orientale, dove la differenza in termini di mezzi e uomini si è fatta sentire in maniera rilevante. Il generale Oleksandr Syrsky, comandante delle forze armate ucraine, nelle ultime ore descrive un quadro allarmante per Kiev: "Siamo in difficoltà", dice in sostanza. Analisti e esperti non escludono una nuova massiccia offensiva russa tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate, con riflettori puntati in particolare sulla regione di Kharkhiv, che Vladimir Putin ha ripetutamente indicato come eventuale 'zona cuscinetto' per garantire maggiore sicurezza ai territori che la Russia controlla.
"Le forze russe probabilmente otterranno significativi vantaggi tattici nelle prossime settimane mentre l'Ucraina attende l'arrivo al fronte dell'assistenza di sicurezza degli Stati Uniti, ma è improbabile che possano sopraffare le difese ucraine", afferma l'Isw. "L'arrivo degli aiuti statunitensi al fronte nelle prossime settimane consentirà alle forze ucraine di far fronte alle attuali carenze e di contrastare le operazioni offensive russe in corso. Le forze di Mosca, intanto, sembrano intensificare gli sforzi per destabilizzare le difese ucraine e guadagnare terreno prima dell'arrivo" delle armi Usa.
Secondo l'Isw, "le forze russe hanno l'opportunità di ottenere vantaggi tattici significativi nell'area di Avdiivka e di perseguire un obiettivo significativo con la presa di Chasiv Yar", importante snodo logistico nell'est. "E' improbabile, però, che questi sforzi si trasformino in una penetrazione operativamente significativa nel breve termine" e appare fuori discussione "il crollo della linea difensiva ucraina nell'oblast di Donetsk".
Come sarà l'offensiva della Russia
L'Istituto ritiene che le truppe di Kiev "ben equipaggiate saranno probabilmente in grado di impedire avanzamenti russi significativi" durante l'estate, secondo un copione già visto in passato. "E' improbabile - osserva il think tank- che le forze russe condurranno quest'estate un'operazione offensiva significativamente più ampia e più intensa della percedente". Anche la Russia, d'altra parte, deve fare i conti con carenze e lacune: "La preparazione dell'esercito non è migliorata dal 2022. L'esercito si trova ad affrontare limitazioni sulla quantità di attrezzature moderne ed efficaci che può e sarà in grado di schierare in Ucraina. E l'efficacia complessiva delle formazioni e delle unità continua a diminuire". Mosca, però, può contare su "vantaggi quantitativi" per quanto riguarda mezzi e uomini: "L'esercito russo sta accettando perdite che le forze ucraine non potrebbero sostenere".
Ci sono elementi per prevedere, a grandi linee, dove attaccherà la Russia. "Sembra che il comando militare russo stia imparando dagli errori di pianificazione commessi in passato e probabilmente condurrà un'operazione offensiva estiva per sopraffare le forze ucraine su una linea del fronte più ampia nell'Ucraina orientale", osserva l'Isw. La strategia delle ultime settimane è caratterizzata dall'"uso massiccio di bombe plananti", con l'attuazione di attacchi aerei "più sicuri da posizioni più lontane".
Quando potrà attaccare l'Ucraina
E' evidente il peso determinante delle nuove armi che l'Ucraina ha già iniziato a ricevere dagli Stati Uniti. Dall'inizio di aprile, Kiev ha a disposizione i missili Atamcs che possono colpire obiettivi fino a 300 km. Questo consente alle forze ucraine di incidere sulla logistica russa e sui piani di Mosca, che quasi quotidianamente colpisce città e infrastrutture con missili e droni. Con l'arrivo in particolare dei Patriot, Kiev potrà aumentare la qualità della propria difesa aerea.
Inoltre, si faranno sentire gli effetti della legge firmata recentemente dal presidente Volodymyr Zelensky, che mira ad aumentare il numero dei soldati a disposizione delle forze armate. Con l'arruolamento di migliaia di uomini, in particolare nella fascia 25-26 anni, verranno puntellati i reparti al fronte.
Ci sono gli elementi, quindi, per ipotizzare anche un approccio più aggressivo dell'Ucraina nei prossimi mesi. Non una 'controffensiva generale', come quella che non ha prodotto risultati sperati nel 2023, ma una serie di operazioni articolate. "È molto probabile che l’Ucraina stabilizzi la linea del fronte nei prossimi mesi e possa essere in grado di avviare limitate operazioni di controffensiva alla fine del 2024 o all’inizio del 2025", dice l'Isw.
Cronaca
“Sono malato, ho un cancro”: chi è Franco Di...
Il giornalista in collegamento con Fabio Fazio
Franco Di Mare, 68 anni, annuncia a Che tempo che fa di essere malato. "Ho un mesotelioma, un tumore molto cattivo", dice il giornalista. Di Mare è un nome e un volto notissimo per i telespettatori italiani. La sua carriera comincia negli anni '80, con una serie di collaborazioni prima dell'assunzione a L'Unità, presso cui diventa inviato e caporedattore. Nel 1991 Di Mare approda in Rai e dal 1995 diventa inviato Speciale per il Tg2. Nel 2002 il passaggio al Tg1.
Nel 2003 diventa conduttore televisivo con Unomattina Estate prima di Uno Mattina week end . Dal 2004 diventa il volto di Uno Mattina. Il curriculum comprende programmi di informazione e attualità nella fascia mattutina e una serie di serate su Rai1. Nel 2019 diventa vicedirettore di Raiuno, con delega ad approfondimenti ed inchieste, e l'anno successivo viene nominato direttore generale dei programmi del giorno della Rai prima di assumere la direzione di Raitre il 15 maggio 2020.