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Russia, morto impiccato vice presidente Lukoil: è quarto...
Russia, morto impiccato vice presidente Lukoil: è quarto dirigente in due anni
Vitaly Robertus era nel suo ufficio. E' solo l'ultimo di una lunga serie di casi di morti sospette ai vertici delle aziende dell'energia russa
E' stato trovato morto impiccato nel suo ufficio il vice presidente di Lukoil, Vitaly Robertus, deceduto ieri. Lo denuncia il canale Telegram russo VCHK-OGPU, rilanciato dai media ucraini, dopo che l'azienda petrolifera russa aveva dato notizia della morte del dirigente di 53 anni, l'intera carriera trascorsa in Lukoil.
Nel pomeriggio di ieri un altro vice presidente dell'azienda Oleg Pashaev si era preoccupato dopo che Robertus non rispondeva alle telefonate ed era andato a bussare alla porta del suo ufficio. Voci non confermate parlano di un conflitto aperto fra Robertus e Pashaev. Robertus è solo l'ultimo di una lunga serie di casi di morti sospette ai vertici delle aziende dell'energia russa, il quarto in Lukoil, dall'inizio della guerra in Ucraina.
Le morti misteriose
Molto più lunga, negli ultimi anni, la lista di morti eccellenti e misteriose. Politici e amministratori, dirigenti e big della finanza. Cadute da finestre, incidenti, malori. Un elenco impressionante, che periodicamente va aggiornato.
Il vice presidente di Sberbank, Nikolai Vasev è morto improvvisamente per un attacco cardiaco, all'età di 42 anni, lo scorso novembre. Era stato responsabile del settore clienti privati e proprietà della principale banca russa. Dal dicembre 2022, meno di un anno dopo l'invasione dell'Ucraina, era diventato vice direttore della banca colpita duramente dalle sanzioni Ue e che ha di conseguenza registrato, nel 2022, un crollo dei profitti del 90 per cento.
L'ex comandante della sesta armata dell'aeronautica e la difesa aerea russa, Vladimir Sviridov, era stato trovato morto, assieme alla moglie Tatyana nella loro abitazione nel territorio di Stavropol, sempre lo scorso novembre. I corpi dell'ex generale 68enne e la moglie 72enne sono stati trovati uno accanto all'altro sul letto, nella loro casa del villaggio di Andzhievskij, vicino alla città di Mineralnye Vody. La morte risaliva ad almeno una settimana. Secondo Ria Novosti non vi erano segni di morte violenta. Si era ipotizzato un avvelenamento da monossido di carbonio, ma i tecnici dell'ente del gas, Gorgaz, non ne hanno trovato tracce. La sesta armata dell'aviazione, che Sviridov ha guidato fino al 2009, è ora impegnata nella guerra in Ucraina.
Vladimir Nekrasov, capo del Consiglio d'amministrazione di Lukoil, era morto per "insufficienza cardiaca acuta".
Lo scorso agosto, era morto in un incidente aereo il capo della Wagner Evgheny Prigozhin.
A luglio Anton Cherepennikov, 40 anni, era morto in seguito a un arresto cardiaco improvviso nel suo ufficio di Mosca. Era il numero uno di una grande società di informatica russa, la Ics holding, considerata molto vicina ai servizi segreti del Cremlino, che si sarebbe servita dell’azienda per i suoi sistemi sorveglianza delle attività online dei cittadini russi.
Il magnate della salsiccia e deputato Pavel Antov è morto in India a dicembre 2022, dopo essere precipitato dal terzo piano dell'albergo in cui soggiornava in quello che è stato considerato dalle autorità indiane come suicidio. Solo due giorni prima, il suo amico e compagno di viaggio, Vladimir Budanov era morto di attacco cardiaco il giorno del 65esimo compleanno di Antov. Budanov, 61 anni, soffriva di cuore.
Alexander Buzakov, direttore dei cantieri navali di sottomarini convenzionali, è morto all'improvviso a dicembre del 2022. Nessuna causa della morte riferita dalle autorità. Anatoly Gerashchenko, ex rettore dell'Istituto per l'aviazione di Mosca è morto in un incidente a settembre del 2022.
Il presidente della compagnia petrolifera Lukoil Ravil Maganov è morto all'inizio dello stesso mese, dopo essere caduto dalla finestra di un ospedale di Mosca. L'imprenditore Ivan Pechorin, a capo dell'Azienda per lo sviluppo dell'Estremo oriente e per l'artico, è annegato il 10 di quel mese infausto vicino a Punta Ignatyev a Vladivostock.
Il manager di Lukoil Alexander Subbotin è stato trovato morto vicino a Mosca a maggio 2022, dopo un trattamento con veleno di rospo somministrato da uno sciamano. Il dirigente di Gazprom Leonid Shulman, a capo della direzione trasporti di Gazprom Invest, è stato trovato morto nella sua dacia a Leninsky, vicino a San Pietroburgo il 30 gennaio. Accanto al suo corpo, gli inquirenti hanno trovato un biglietto di addio. Il mese successivo, il 25 febbraio, un altro dirigente di Gazprom, Aleksandr Tyulakov, è stato trovato morto nel garage della sua casa, nello stesso villaggio. Novaya Gazeta aveva parlato allora di suicidio.
L'ex vice presidente di Gazprombank, Vladislav Avayev, era stato trovato morto con la moglie e la figlia nella sua abitazione di Mosca il 18 aprile del 2022. Le autorità avevano parlato di omicidio- suicidio. Il 19 aprile Sergey Protosenya, ex dirigente della produttrice di gas Novatek, una azienda in parte controllato da Gazprom, è stato trovato morto nella sua casa di Lloret de Mar, vicino a Barcellona. Nella residenza sono stati trovati i corpi della moglie e della figlia, con segni di violenza. Anche in questo caso, le autorità spagnole avevano concluso che si era trattato di un duplice omicidio seguito da suicidio, una versione contestata dal figlio, secondo cui si è trattato di un triplice omicidio.
Il miliardario russo di origine ucraina Mikhail Watford, è stato trovato morto nella sua casa del Surrey, in Inghilterra, il 28 febbraio del 2022. Vasily Melnikov, 43 anni, a capo di MedStom, una società di componenti mediche, è stato trovato morto con la moglie, di 41, e i loro due bambini di dieci e quattro anni, a Nizhny Novgorod il 23 marzo del 2022.
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Usa, Urbinati (Columbia): ”La rettrice ha scatenato...
La docente di Teoria politica difende la protesta pacifica degli studenti e sostiene il dialogo senza toni aggressivi in spazi dedicati. Occorre portare avanti una trattativa che permetta il ritorno alla normalità ed eviti un grave danno di immagine per il campus, sostiene.
E' stata una ''reazione folle'' quella della rettrice della Columbia University, Nemat Shafik, di chiamare la polizia per rimuovere la manifestazione studentesca contro Israele. ''Era una protesta pacifica, fatta a suon di rap con giochi, canti e balli'', ma lei ''l'ha trasformata in un inferno''. Per fortuna, anche grazie ''a un documento di appello al dialogo che ho firmato anche io'', ora ''il clima è molto cambiato'' e si è aperto ''un tavolo di trattativa e negoziazione tra i rappresentanti degli studenti, il corpo docente, i dipendenti e l'ammnistrazione dell'università''. L'obiettivo è quello di rientrare in un ''clima di trattativa per riportare la normalità'', altrimenti ''c'è il rischio che salti il semestre'', ma ''nessuno vuole che si arrivi a tanto, sarebbe un danno di immagine incredibile, una rovina enorme''. Nadia Urbinati, che dal 1996 insegna Teoria politica alla Columbia University di New York, racconta ad Adnkronos dall'interno le contestazioni. ''Si tratta di un accampamento pacifico, gli studenti sono molto più moderati della rettrice, ma sono stati trattati da criminali e questo non è possibile'', ha aggiunto Urbinati.
Lei stessa ha avuto contatti con gli studenti, ''hanno scritto un documento bellissimo e molto moderato rivolto alla rettrice che ho firmato insieme a colleghi del mio dipartimento. Un documento in cui chiedevano di tenere in considerazione il problema della violenza che si amplifica se si chiama la polizia''. Tra i suoi studenti, racconta, ''uno che aveva fatto con me un corso sulla retorica è stato arrestato ieri per uso sconsiderato del linguaggio. Ha detto che i sionisti dovrebbero sparire dalla faccia della terra... Ma a parte questo caso nessuno mio studente è stato sospeso o arrestato''. Sottolineando che ''il 20 per cento degli studenti della Columbia arrestati sono ebrei'', Urbinati racconta anche il caso di ''uno studente ebreo israeliano che ha chiesto di non venire in classe per non attraversare il campus in quanto si sente a disagio''. La sua richiesta è stata accolta, ''un caso eccezionale risolto permettendogli di seguire le lezioni tramite Zoom''.
Urbinati racconta poi che in questi giorni hanno visitato la protesta al campus ''il rappresentante repubblicano e quello democratico. Entrambi sono stati ottusamente arroganti. L'esponente repubblicano ha proposto di chiamare guardia nazionale, il che avrebbe riportato il campus a livelli raggiunti solo nel '68''. Secondo la politologa, quindi, è stata ''la rettrice che ha radicalizzato'' la manifestazione. Shafik, spiega Urbinati, ''è alla Columbia da nove mesi e si è dimostrata molto inadeguata. Viene dal mondo delle finanza e ha dimostrato totale incapacità di comprendere che qui non si tratta di dipendenti di una banca, ma di persone varie con le quali occorre entrare in contatto''. E invece, durante la protesta, ''la rettrice è rimasta sempre chiusa nel suo ufficio o nella sua casa. Non ha mai interagito con gli studenti''.
L'auspicio, ora, è che ''vengano messi a disposizione degli spazi, delle aule, dove poter proseguire il dibattito sulla guerra e sui rapporti con Israele''. Perché, prosegue Urbinati, ''se c'è libertà di insegnamento, se si studiano argomenti come la guerra e la pace, gli stati nazione, è evidente che ne esca un dibattito''. Anzi, aggiunge, ''ben venga il dialogo e la riflessione promossi dagli studenti, certo senza usare toni aggressivi''.
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Elezioni Usa, Biden prende in giro Trump: “Sono in...
Durante la cena annuale con i corrispondenti accreditati alla Casa Bianca
''Sono un uomo adulto e sono in corsa contro un bambino di sei anni''. Così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha preso il giro l'ex inquilino della Casa Bianca e suo rivale alle prossime elezioni americane Donald Trump. ''L'unica cosa che abbiamo in comune è l'età'', ha aggiunto Biden durante la cena annuale con i corrispondenti accreditati alla Casa Bianca. Anche se, età anagrafica alla mano, Biden ha 81 anni contro i 77 di Trump. ''Le elezioni del 2024 sono in pieno svolgimento e sì, l'età è un argomento - ha detto Joe Biden - Sono un adulto che corre contro un bambino di sei anni''.
Molti gli ospiti illustri, giornalisti e celebrità presenti all'hotel Hilton di Washington mentre all'esterno un centinaio di manifestanti hanno scandito slogan contro la guerra di Israele nella Striscia di Gaza e sventolato una bandiera palestinese lunga diversi metri. Ma all'interno il conflitto in Medioriente non è stato al centro della scena, soppiantato appunto dalle battute sull'età dei candidati alla presidenza Usa.
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Re Carlo torna agli impegni pubblici, martedì la visita a...
Buckingham Palace: "Medici incoraggiati dai suoi progressi"
Buckingham Palace mette fine alle congetture sullo stato di salute di Re Carlo. Il sovrano, malato di cancro, da martedì riprenderà i suoi impegni pubblici. Con la regina Camilla si recherà in visita a un centro di cure per i tumori. "Il team medico di Sua Maestà - fa sapere una nota della Casa Reale - è molto incoraggiato dai progressi compiuti finora e rimane positivo quanto al continuo recupero del re".