Connect with us

Sostenibilità

Quanto inquina produrre la neve artificiale?

Published

on

Sempre più necessaria per gli impianti, sempre più dannosa per l’ambiente

Cannoni sparaneve - Canva

Sciare è bello, ma la neve cade sempre meno copiosa sul territorio italiano a causa del surriscaldamento climatico. Tanto che da anni si provvede a produrre e sparare neve artificiale per far sì che gli impianti sciistici continuino a popolarsi, che il turismo continui a girare.

Questa tecnologia è diventata di vitale importanza per l’economia di alcune zone di Italia, che dipendono dal successo della stagione invernale e, più in particolare, sciistica.

Quanto inquina la neve artificiale

La produzione di neve artificiale si rese necessaria in primis per le competizioni agonistiche. La prima edizione dei giochi olimpici invernali nella quale fu inevitabile ricorrere a sistemi di innevamento artificiale fu quella che si svolse a Lake Placid nel 1980. Inizialmente, la neve artificiale era considerata una soluzione “di emergenza”, ma negli anni a seguire è diventata sempre più comune nelle località turistiche.

Si arriva allora alla fatidica domanda: quanto costa la neve artificiale alle strutture sciistiche e all’ambiente? Tanto, in entrambi i sensi.

Sotto il profilo ambientale, i consumi sono essenzialmente di due tipi: energia elettrica e acqua. Sul primo punto bisogna evidenziare che solo raramente si ricorre a fonti di energia rinnovabile, e quindi c’è un grande dispendio economico, ma soprattutto ambientale, visto l’utilizzo di fonti fossili. La stessa National Geographic parla di una “enorme impronta di carbonio” lasciata nell’atmosfera da questi impianti.

Computo ambientale negativo anche sotto il profilo idrico, dal momento che l’acqua viene prelevata dalle fonti locali con un enorme impatto negativo sulla disponibilità di acqua potabile e sulla vita acquatica nelle zone circostanti. Un problema che, chiaramente, non riguarda solo l’Italia.

Secondo le stime del centro di ricerca Cipra per innevare un ettaro di piste occorre 1 milione di litri di acqua, per i circa 25000 ettari delle piste alpine in un anno si prelevano 95 milioni di metri cubi d’acqua, pari al consumo di una città di oltre un milione di abitanti.

Sotto il profilo dell’energia elettrica, occorrono circa 3.5 kWh per metro cubo di neve, una stima per la Francia indica che ogni anno, per produrre neve artificiale, si produce energia come per 130.000 famiglie di 4 persone. Il tutto al netto dei danni provocati all’ambiente e all’ecosistema dalla costruzione degli impianti, soprattutto perché la neve artificiale resta in alcuni tratti di montagna anche a primavera inoltrata, quando, per natura, non dovrebbe esserci.

Sotto il profilo dei costi per le strutture, un metro cubo di neve costa 3-4 euro, un costo che sale quando si inneva in condizione termiche al limite. Innevare completamente una pista da discesa libera in assenza di neve naturale può arrivare a costare 250.000 euro.

Alcuni ricercatori dell’Università di Basilea, in Svizzera, stanno svolgendo ricerche sull’innevamento tecnico e sui consumi idrici correlati sino al 2100. Il titolo della notizia pubblicata sul sito dell’Università in relazione al paper è abbastanza eloquente: “Sciare durante le vacanze di Natale non è più garantito, nemmeno con gli sparaneve”.

L’anno scorso, per la prima volta, la temperatura media globale ha superato i +2°C rispetto al periodo preindustriale e, nonostante l’impegno più o meno di facciata di enti e aziende, negli anni a venire non si prevede un miglioramento. Anzi, dalle simulazioni delle condizioni meteorologiche dei prossimi anni, secondo i ricercatori emerge un dato: sarà sempre più difficile garantire stagioni sciistiche lunghe come quelle di oggi.

Come viene prodotta la neve artificiale

Prima di vedere le condizioni che consentono di produrre neve in questo modo, diamo uno sguardo al processo, molto sofisticato, che porta alla produzione della neve artificiale. Appositi “cannoni” vaporizzano l’acqua in minuscole goccioline. Queste vengono immesse in aria attraverso ugelli e portate a distanza con grosse ventole o pressurizzando l’acqua.

Esistono due sistemi per produrre neve artificiale: a bassa pressione (cannoni), o ad alta pressione (lance posizionate in alte aste). Dietro, ci sono tubazioni che richiedono scavi, macchinari, sale di controllo e spesso appositi bacini idrici artificiali. Ben circa 150 sono stati realizzati nelle Alpi.

Infatti, anche la neve artificiale ha bisogno di determinate condizioni metereologiche: queste tecnologie, infatti, non usano sistemi di refrigerazione e se le temperature esterne non sono abbastanza basse (sotto lo zero) producono solo acqua. La temperatura ideale va dai -2°C ai -4°C. Fondamentale anche il tasso di umidità, che deve essere molto basso. Se l’aria è particolarmente secca, gli impianti riescono a creare neve artificiale anche con temperature leggermente sopra lo zero.

Il vento è un fattore di disturbo, perché può danneggiare i cristalli di ghiaccio che compongono i fiocchi di neve, facendoli disaggregare. Malgrado i miglioramenti tecnologici, la neve artificiale resta diversa dalla neve naturale e risulta più dura e densa. Il che è un risultato positivo per l’impianti sciistici, dato che la neve artificiale rende le piste più compatte e più veloci.

Esiste anche il cosiddetto “innevamento programmato”: quando l’impianto rileva le condizioni atmosferiche opportune si avvia in automatico e spara acqua che viene trasformata in neve. Dallo studio elvetico emerge che negli anni a venire sarà necessario una quantità sempre maggiore di acqua per avere un manto nevoso idoneo all’attività sciistica.

Non sempre, però, l’innevamento artificiale viene fatto per assenza di neve naturale. A volte la neve artificiale viene utilizzata anche in presenza di abbondante neve naturale per rispondere al crescente interesse verso l’attività sciistica. Il che, chiaramente, aumento l’impatto ambientale di questa tecnica.

I rischi sociali

Le risorse necessarie per produrre neve artificiale creano danni anche sotto il profilo sociale, altro aspetto cruciale dell’ambito Esg.

La principale autrice dello studio elvetico, la dott.ssa Maria Vorkauf, ha spiegato che, nel corso di pochi decenni, le riserve idriche sempre più scarse potranno causare situazioni di conflitto legate alla gestione dell’acqua, che in montagna viene utilizzata anche per gli impianti idroelettrici.

Non a caso, da anni la neve artificiale è oggetto di critiche da parte di organizzazioni ambientaliste e di contenziosi sociali per l’uso delle risorse idriche. I consumi infatti sono veramente elevati, comportando costi che spesso sono sostenuti da contributi pubblici.

L’esempio delle Olimpiadi di Pechino 2022

I problemi connessi all’impatto ambientale degli impianti sono noti e da tempo si cerca di capire come minimizzarli attraverso tecnologie, materiali e buone pratiche che consentano di ridurre l’impatto ambientale (energia elettrica, acqua, danni sull’ecosistema). Per questo si sta cercando il modo per:

- alimentare le strutture utilizzando fonti rinnovabili ;

- riutilizzare e riciclare le acque impiegate dagli sparaneve

Un esempio in tal senso viene dagli ultimi giochi olimpici invernali, quelli di Pechino 2022 a cui il Cio (Comitato olimpico internazionale) chiedeva di garantire la neutralità delle emissioni.

Per raggiungere quest’obiettivo l’organizzazione delle Olimpiadi ha utilizzato le fonti rinnovabili per alimentare tutti gli impianti e, per ridurre l’impatto ambientale legato all’innevamento artificiale, ha introdotto sofisticati sistemi di refrigerazione a CO2 naturale, alimentati da energia pulita, con l’obiettivo di ridurre notevolmente le emissioni di carbonio connesse ai processi di raffreddamento dell’acqua.

Come ultimo punto della strategia, gli organizzatori di Pechino 2022 hanno anche previsto un sistema per recuperare l’acqua disciolta dalla neve artificiale convogliandola in serbatoi locali.

Spunti da non perdere di vista se si vuole che la transizione ecologica sia effettiva e conciliabile con le attività turistiche ed economiche. Un approccio del genere può evitare che le promesse green, almeno quelle, non si sciolgano come neve al sole.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Sostenibilità

Moda, glamour e innovazione al Italia Green Film Festival

Published

on

Madrina della serata, che si è svolta al al Wegil di Trastevere, la cantante Noemi che ha sottolineato i temi cardine legati all'Ambiente e alla sostenibilità

credits_Alessandro Arsì

Un evento da urlo quello che ha visto protagonista la Moda sostenibile nella kermesse di Italia Green Film Festival. Una serata in cui glamour e innovazione sono andati a braccetto con il Made in Italy legato al green, tema portante del Festival arrivato alla sua quinta edizione. Madrina della serata, che si è svolta al al Wegil di Trastevere, la cantante Noemi che ha sposato il Green Festival e ha sottolineato i temi cardine legati all'Ambiente e alla sostenibilità. “Si tratta di un'iniziativa importante che lega l'industria del Cinema e della Moda in un'ottica Green – ha detto Noemi – questa sera ho voluto scegliere di cantare Vuoto a Perdere, poi per dare forza al tema delle donne, sulla consapevolezza dell’accettazione che risuona come un grido di orgoglio e di rivalsa”. Per la cantante la Golden Leaf (il premio simbolo del Green Film Festival) speciale.

Ma l'evento, il terzo dopo quello legato al Food e al Cinema ovviamente, ha toccato il settore Moda in una chiave nuova. Quella della sostenibilità e dello sviluppo di nuove produzioni con attenzione speciale all'ambiente. Da sottolineare l'impegno di stilisti e maison per il Green. Tra questi sicuramente spicca Marilena Spiridigliozzi stilista, artista, imprenditrice e formatrice di sartoria alta moda che ha creato il brand Mariel da giovanissima e a seguire altre cinque linee dalla sposa alta moda alle linee da giorno tecnici per una donna moderna e dinamica. La sua eccellenza tutta made in Italy è prodotta in made in Lazio si esprime negli abiti dipinti a mano con colori ecologici esclusivi e dove la femminilità e l'amore per la natura viene fortemente espressa.

Poi Lisa Tibaldi: stilista e designer romana, con il suo brand dal 1989 è presente con numerose pubblicazioni sulle riviste più prestigiose quali Vogue Sposa, Elle, Marie Claire; è stata invitata a chiudere la Monte Carlo Fashion Fair, ha vestito l’orchestra ed il coro del Festival di Sanremo, collabora da anni con diverse produzioni cinematografiche e televisive (Detto Fatto, Temptation Island, Uomini e Donne). Dal 2018 inoltre, la stilista realizza le linee ecosostenibili Lisa Tibaldi Terra Mia di Accessori moda -alta bigiotteria con foglie di stramma (erba del territorio anticamente usata per cesteria) e foulard in seta ispirati alla bellezza della terra aurunca – e Lisa Tibaldi Privernum Collection di Home design con vasi in resina di mais biodegradabili in stampa 3D ispirati al patrimonio della città di Priverno (Lt). Dal 2021 la stilista è Presidente di CNA Federmoda Latina, nonché madrina di nuovi corsi di studi professionali di Moda Made in Italy presso Istituti superiori della provincia e docente di corsi professionalizzanti di moda e sartoria. A febbraio 2023 ha fondato l’associazione #AmolamiaTerra aps di cui è Presidente, per la valorizzazione sostenibile, culturale ed ambientale del territorio aurunco e sud pontino. È l’unico Maestro Artigiano di abiti su misura riconosciuto dalla Regione Lazio e annovera diversi premi e riconoscimenti, tra i più recenti: Premio culturale Aurunci Patres , Premio Camilla Città di Priverno, Premio Internazionale Eroe Antonio Ambroselli, Premio Immagine Latina.

E ancora La capsule Fashion in Blue presentata all'Italia Green Film Festival è stata realizzata con gli scarti della filiera dell'industria velica e della pesca del Golfo di Gaeta con l'intento di valorizzare un'economia circolare sostenibile a km 0.

Il direttore artistico del Festival Pierre Marchionne che da sempre ha creduto in questo progetto: “Dopo cinque anni ci troviamo qui con la stessa emozione e la stessa passione che ci ha spinto a credere in questo Festival. Nel corso degli anni siamo cresciuti e il nostro obiettivo è quello di crescere ancora per dare evidenza e portare in primo piano i temi dell'ambiente e del nostro futuro”.

Continue Reading

Sostenibilità

‘Effetto Oasi’, 27mila ettari di territorio...

Published

on

I numeri del nuovo report Wwf lanciato in occasione del Mese delle Oasi

Ambiente - (Fotolia)

Ben 27mila ettari di territorio protetto, circa 100 Oasi, 350mila visitatori annui: è l''effetto oasi' lungo 57 anni, dalla prima creata in Toscana, quella di Burano nel 1967, da cui si è sviluppato un sistema di aree protette complesso e articolato, il primo in Italia gestito da una associazione privata e tra i primi in Europa, che impiega nelle attività di gestione, fruizione e tutela a diverso titolo 150 persone e circa 500 volontari. Sono alcuni dei numeri di 'Effetto Oasi', il report Wwf lanciato in occasione del Mese delle Oasi per la campagna OurNature.

I numeri delle Oasi Wwf

'Effetto Oasi' sono anche gli habitat mappati nelle aree protette del panda, ben 109 (di cui 27 definiti prioritari in ambito europeo), 378 le attività di educazione ambientale realizzate nel 2023, 130 i progetti di conservazione in corso e 80 le attività di creazione di nuovi habitat come stagni, zone umide o aree per impollinatori. Le Oasi ospitano anche 10 centri di educazione ambientale e 8 Cras (Centri recupero Animali selvatici) che curano ogni anno oltre 8mila animali feriti o in difficoltà.

Dalla ricerca scientifica alle vacanze natura, dall’educazione ambientale con le scuole all’impegno nella conservazione di specie e habitat e nel recupero ambientale con progetti di ripristino e restauro ecologico, le Oasi sono anche luoghi di aggregazione sociale, di sperimentazione di attività legate al benessere psicofisico, di formazione. Soprattutto, hanno giocato un ruolo centrale per la conservazione di alcune specie simbolo, quali l’orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus), la lontra (Lutra lutra), il cervo Sardo (Cervus elaphus corsicanus).

"Il più grande progetto di conservazione del Wwf in Italia"

“La natura italiana è tra le più ricche in Europa, ma questa ricchezza oggi la stiamo perdendo sempre più rapidamente: il 50% delle specie di vertebrati in Italia è minacciato d’estinzione, il 52% delle specie di fauna protette dalla Direttiva Habitat mostra uno stato di conservazione inadeguato e quasi il 90% degli habitat tutelati versa in uno stato di conservazione inadeguato o sfavorevole. L’impegno e l’investimento del Wwf con il sistema Oasi, nato più di 50 anni fa con l’azione di pionieri come Fulco Pratesi e altri illuminati precursori, che decisero di acquisire il lago costiero di Burano per farne la prima Oasi (1967), è divenuto oggi il più grande progetto di conservazione del Wwf in Italia. Tutto ciò è stato possibile grazie a sinergie e collaborazioni con soggetti pubblici e privati, con i quali si è fatta rete, e all’insostituibile contributo dei volontari”, ha detto Marco Galaverni, direttore Oasi Educazione e Attivazione Wwf Italia.

Le Oasi sono anche laboratori a cielo aperto, centri di educazione ambientale e aree indirizzate alla ricerca scientifica. Nel solo 2023, sono state 378 le attività di educazione ambientale condotte nelle Oasi. Le attività svolte con scuole o Università e campi natura sono state ben 72, con circa 45mila studenti coinvolti.

Il mese delle Oasi

Il Mese oasi, la formula di ‘lungo evento’ che da un paio di anni ha trasformato la tradizionale Festa delle Oasi celebrata da oltre 30 anni in una sola giornata, è una vera e propria Festa della Natura dedicata alla biodiversità italiana ed è parte della campagna Wwf Our Nature per la difesa della biodiversità. Per 5 weekend consecutivi sarà per tutti l’occasione di tuffarsi nella bellezza della natura, tra orchidee, farfalle, aironi e fenicotteri, immersi nei boschi o lungo fiumi, laghi e sentieri di montagna. Ben 150 gli eventi in programma nel mese delle Oasi: visite guidate, a piedi o in bicicletta, laboratori e attività per i più piccoli, eventi di citizen science.

Continue Reading

Sostenibilità

Clima ed energia: obiettivi 2030 ancora alla portata...

Published

on

A che punto siamo secondo quanto rilevato da Italy for Climate

jonny-clow-unsplash

Il 22 aprile 2024 si è celebrata la Giornata Internazionale della Terra. Tra le tante iniziative ed eventi organizzati in ogni angolo del Mondo, è stato anche il momento di condividere bilanci e analisi sullo stato attuale in tema di clima ed energia. Con riguardo al nostro Paese, in occasione della Giornata della Terra, Italy for Climate ha pubblicato la quinta edizione del rapporto “10 Key trend sul clima” che analizza le principali tendenze registrate nel 2023 in Italia con riferimento alla lotta al cambiamento climatico e alla transizione energetica. Tra i dati principali, emerge che nell'ultimo anno il nostro Paese ha prodotto uno sforzo davvero considerevole nel tagliare le emissioni di gas serra con una diminuzione del 6,5% rispetto all'anno precedente, percentuale che corrisponde a una diminuzione di circa 27 milioni di tonnellate di gas serra prodotti. Il dato, qualora confermato, significherebbe che il nostro Paese si trova nella condizione di raggiungere ancora gli obiettivi di decarbonizzazione fissati per il 2030. Tra i principali fattori che hanno influito sulla diminuzione registrata nel 2023 vi sono il minore utilizzo di carbone per produrre energia, i consumi energetici ridotti anche dovuti a un inverno piuttosto mite, un calo della produzione industriale, ma anche un'accelerazione nelle rinnovabili.

I principali trend sul clima in Italia

Oltre al primo trend che, come detto, riguarda la drastica riduzione delle emissioni, le altre principali tendenze in tema di clima ed energia segnalate da Italy for Climate non sono tutte esattamente positive. A cominciare dal numero di eventi climatici, drammaticamente aumentato nel 2023, che secondo le stime di Ispra risulta essere stato il secondo anno più caldo mai registrato in Italia. Non solo, l'anno passato, sul nostro territorio sono stati registrati 3.400 eventi climatici estremi. In quanto all'energia, secondo le stime Enea è calata del 3% l'intensità energetica del Pil ovvero del fabbisogno energetico necessario a produrre una unità di Pil. In calo, nel valore assoluto, anche i consumi di energia negli edifici (-2,3 Mtep) e nell'industria (-1,2% Mtep). Sempre secondo Enea, il calo delle emissioni globali di cui sopra è dovuto principalmente all'evoluzione del settore elettrico che sempre più si basa sulle fonti rinnovabili (+15 Twh) e meno su quelle fossili (-33 Twh). In particolare, la quota complessiva di energia prodotta da eolico e fotovoltaico è pari al 20%, mentre la quota di tutte le rinnovabili sfiora il 44% della produzione, il tetto massimo mai raggiunto. Meno bene invece gli indicatori sulla dipendenza energetica che vedono l'Italia tra i Paesi europei a più elevata dipendenza, seppur in lieve calo rispetto al 2022. Parlando di riqualificazione degli edifici, una questione di grande portata visto l'impatto che il parco immobiliare ha sul clima, nel 2023 sono state riqualificate oltre 700 mila abitazioni grazie agli incentivi introdotti dal Superbonus, il triplo in più rispetto alla media degli anni precedenti. Inoltre, a fine anno risultano installati 1,3 milioni di impianti fotovoltaici nel settore residenziale. Il mercato dell'auto elettrica seppur lentamente appare in crescita e ad oggi rappresenta il 4,2% del totale immatricolazioni. Dati comunque molto contenuti rispetto alla media europea del 14,6% con punte del 18,4% in Germania. Da segnalare infine il deficit medio nazionale del 60% sulle scorte di acqua nevosa nei principali bacini del Paese, con punte fino a -70% nel bacino dell'Adige e -67% in quello del Po. Proprio la crisi idrica rappresenta uno dei temi che andranno affrontati con maggiore attenzione, rapidità ed efficacia.

Continue Reading

Ultime notizie

Ultima ora5 ore ago

Ucraina, “attacco Russia in estate e poi risposta di...

L'Institute for the study of war delinea i prossimi mesi del conflitto: offensiva di Mosca, Ucraina può replicare alla fine...

Cronaca6 ore ago

“Sono malato, ho un cancro”: chi è Franco Di...

Il giornalista in collegamento con Fabio Fazio Franco Di Mare, 68 anni, annuncia a Che tempo che fa di essere...

Politica6 ore ago

Europee, Meloni in campo: “Scrivete Giorgia sulla...

Salvini si videocollega in strada con la figlia Mirta. La presidente del Consiglio punge: "Ci ha preferito il ponte" A...

Ultima ora6 ore ago

Gaza, Israele aspetta la risposta di Hamas. Biden chiama...

Israele continua a preparare l'attacco a Rafah. Hamas non accetterà "alcun accordo che non includa la fine dell'aggressione nella Striscia"...

Cultura7 ore ago

Scurati a Che tempo che fa: “Trascinato nella lotta...

"Se qualcuno vuole accusarmi di qualcosa può accusarmi di fare soldi contro Mussolini, non con Mussolini" "Se qualcuno vuole accusarmi...

Attualità8 ore ago

I nuovi casting per Mister Talent of Italy a Milano e poi a...

È nato un nuovissimo concorso maschile: “Mister Talent of Italy“. Il concorso unisce bellezza e talento con l’obiettivo di scoprire...

Ultima ora8 ore ago

Ostia, in fiamme stabilimento La Casetta: distrutte alcune...

Il rogo sul lungomare Amerigo Vespucci Fiamme nello stabilimento 'La Casetta' di Ostia. Un incendio ha coinvolto oggi pomeriggio alcune...

Ultima ora8 ore ago

Franco Di Mare, cos’è il mesotelioma: il cancro...

Il giornalista a Che tempo che fa parla della sua malattia "Mi sono preso il mesotelioma, un tumore molto cattivo"....

Ultima ora9 ore ago

Franco Di Mare: “Ho il mesotelioma, un tumore molto...

La rivelazione del giornalista a 'Che tempo che fa': "Non voglio fossilizzarmi attorno all'idea di morte, l'arbitro non ha ancora...

Sport9 ore ago

Napoli-Roma 2-2, Abraham salva De Rossi dopo la rimonta...

Giallorossi avanti con il rigore di Dybala, i campioni d'Italia ribaltano il risultato con Olivera e Osimhen. Nel finale, il...

Sport10 ore ago

Scudetto Inter, lo striscione di Dumfries contro Theo...

Il giocatore del Milan raffigurato come un cane Non poteva mancare il 'caso striscione' durante la festa scudetto dell'Inter. Nella...

Politica10 ore ago

Giorgia Meloni, Mantovano: “Mai a rischio la sua...

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio riferisce in merito a notizie giornalistiche sulla presenza di due uomini vicino all'auto dell'ex...

Ultima ora10 ore ago

Harry a Londra a maggio, prima volta da visita a re Carlo...

Parteciperà a una cerimonia in occasione del decimo anniversario degli Invictus Games Il principe Harry tornerà nel Regno Unito il...

Politica11 ore ago

Europee, Calenda si candida: “La scelta di Meloni...

"In tutte le circoscrizioni" Il leader di Azione Carlo Calenda si candida alle elezioni Europee. "Dopo aver consultato il Direttivo...

Ultima ora11 ore ago

Cristiano Malgioglio: “Ho scritto una canzone...

L'annuncio a Verissimo: "Lui ancora non lo sa" "Ho scritto una canzone con una dedica d'amore a Cristiano Ronaldo. E'...

Spettacolo12 ore ago

I tanti progetti di Giuseppe Pisacane

Sono tanti i progetti che attendono nei prossimi mesi Giuseppe Pisacane, attore italiano con alle spalle un lungo curriculum fatto...

Cultura12 ore ago

Libri: esce ‘Palestina Israele – Il lungo inganno. La...

Scritto da Mario Capanna e Luciano Neri, il volume documenta le responsabilità nella mancata soluzione del conflitto La polveriera mediorientale,...

Sport12 ore ago

Bologna-Udinese 1-1, gol di Payero e Saelemaekers

I rossoblu falliscono l'aggancio alla Juve al terzo posto Il Bologna pareggia 1-1 in casa con l'Udinese nel match della...

Politica12 ore ago

Europee, ecco perché si potrà votare Meloni scrivendo solo...

Le schede che riporteranno solo il nome di battesimo della premier saranno valide "Chiedo agli italiani di scrivere sulla scheda...

Spettacolo12 ore ago

La ‘risposta’ di Amadeus a Presta, allo stadio...

Dopo l'intervista dell'ex manager, Ama pubblica una Storia su Instagram con lo scatto e la celebre 'Buona Domenica' di Antonello...