Economia
Apple e Meta, in bilico il monopolio di big tech su musica...
Apple e Meta, in bilico il monopolio di big tech su musica e news
La difesa della concorrenza e la corretta remunerazione dei contenuti restano i nodi da sciogliere
Due notizie sono più di un indizio e iniziano a delineare una prova. Il monopolio di fatto di big tech sulla fruizione di musica e news inizia a vacillare. La maxi multa a Apple per abuso di posizione dominante da parte dell'Antritrust Ue, oltre a richiamare il precedente illustre della crociata di Mario Monti contro Microsoft, riporta in primo piano il tema della concorrenza. Mentre la decisione di Meta di archiviare Facebook News nei paesi in cui il servizio era attivo crea una ulteriore difficoltà al mercato dell'editoria, a livello globale. Il gigante guidato da Mark Zuckerberg non pagherà più per ripubblicare notizie negli Stati Uniti e in Australia, a partire da aprile 2024, dopo la scelta già consumata a settembre 2023 in Regno Unito, Francia e Germania. In Italia non cambia nulla, perché il servizio non è mai stato attivato.
Tutela del mercato e interessi di parte, un equilibrio che non c'è più
Sono due notizie diverse che hanno una stessa possibile lettura. Tenere insieme le regole del sistema con gli interessi industriali, vero nodo mai sciolto nell'ascesa e nella consacrazione dei big tech, si dimostra un obiettivo sempre più difficile da raggiungere. Per tutte e due le parti in causa. Perché per difendere la tutela del mercato è ancora necessario sanzionare e perché i giganteschi utili dei colossi Apple, Meta, Microsoft, Google e Amazon sono sempre più difficili da replicare in un contesto che si evolve rapidamente e che l'intelligenza artificiale aspira a sconvolgere.
La musica, il dilemma della remunerazione dello streaming
Guardando allo streaming musicale, ci sono le esigenze di un mercato che non può essere lasciato al monopolio, o all'oligopolio di pochissimi, con le autorità Antitrust che intervengono nel tentativo di ristabilire un equilibrio rotto ormai da anni. Quando si sostiene che Apple controlla ogni aspetto dell'esperienza dell'utente e che gli utenti hanno pagato prezzi più alti a causa delle commissioni imposte, si mette nero su bianco il fallimento del mercato, che non è stato in grado di autoregolarsi per il comportamento di chi, la casa di Cupertino, può contare su una evidente posizione dominante. Un vantaggio che ha portato nelle casse di Apple introiti ben superiori rispetto all'entità della sanzione, pure rilevante, di 1,8 miliardi di euro.
Il mercato delle news, un bolla che sta definitivamente esplodendo?
Entrando nel mercato dell'informazione, sembra arrivare alla definitiva esplosione la bolla che negli anni è stata alimentata con l'utilizzo sostanzialmente libero delle notizie da parte di Facebook, e degli altri grandi aggregatori, in cambio di visibilità e accessi, spesso pompati da generose campagne pubblicitarie. Oggi, con i rubinetti del traffico praticamente chiusi, emerge ancora una volta il tema mai realmente sviluppato compiutamente della remunerazione dei contenuti editoriali in Rete. Perché il tentativo di riconoscerla con accordi nei singoli mercati si è rivelato per Meta sostanzialmente antieconomico. Da qui, il passo indietro e la progressiva uscita dal mercato delle news.
Le conseguenze, per gli utenti e per gli editori
Cosa cambia per utenti che cercano musica in streaming con la maxi multa a Apple? La logica delle sanzioni Antitrust è quella di punire un abuso che penalizza gli utenti e ristabilire condizioni che, al contrario, favoriscano un accesso più equo al mercato. In questo caso, non è di certo detto che il beneficio sia automatico ma il presupposto della decisione è questo. E cosa cambia per gli editori con il passo indietro di Meta? Delineare le conseguenze è più complicato, posto che nel caso del mercato italiano non cambia nulla. A livello più ampio, archiviata ormai la fase in cui i social network facevano da traino alle notizie online, la sfida principale resta quella di trovare rapporti più corretti possibile con i big tech, e da tempo a pesare sono molto di più gli algoritmi di Google dei post di Facebook, Instagram, LinkedIn o TikTok, e soprattutto una modalità di remunerazione diretta che la quantità di abbonamenti online di certo non sono ancora in grado di assicurare. (Di Fabio Insenga)
Economia
Ita-Lufthansa, decisione Ue slitta di 5 giorni al 13 giugno
Lo ha ufficializzato la Commissione europea indicando che il termine viene prorogato di 5 giorni lavorativi
La decisione della Commissione europea sull'operazione tra le due compagnie aeree Lufthansa e Ita slitta dal 6 al 13 giugno. Lo ha ufficializzato la Commissione europea indicando che il termine viene prorogato di 5 giorni lavorativi.
Lufthansa e Ita Airways sarebbero disposte a cedere 11 coppie di slot al giorno all'aeroporto di Milano Linate che corrispondono a 22 voli nell'ambito del pacchetto di 'rimedi' richiesti dall’Antitrust Ue per dare il via libera alle 'nozze' in alta quota. Le due società sarebbero inoltre in trattative 'avanzate' con easyJet, individuata come 'remedy taker', cioè il soggetto che dovrà subentrare laddove, secondo l’Ue, i due promessi sposi diventerebbero monopolisti. E' quanto risulta al Corriere della Sera, notizia che ha appreso da quattro fonti comunitarie a conoscenza delle discussioni e che sottolineano come spetti ai soggetti coinvolti consegnare il pacchetto definitivo.
Ita, ministero dell’Economia, Lufthansa e Commissione europea non commentano. No comment 'sulle speculazioni' anche da easyJet dove una portavoce conferma che "ci siamo impegnati nel processo che la Commissione normalmente conduce". Gli uffici guidati dalla commissaria Margrethe Vestager hanno chiesto alcune integrazioni al secondo pacchetto di 'rimedi' che Ita e Lufthansa hanno inviato l’11 aprile. Per questo la data ultima del parere Ue sulla proposta di nozze è stata spostata dal 6 al 13 giugno 2024.
Economia
G7, Pichetto: “Clima molto buono, convergenze tra...
“Il nucleare di quarta generazione è l'indirizzo di ricerca e sperimentazione che abbiamo avuto dal Parlamento e di conseguenza lo sto portando avanti"
“Vi sono molte convergenze e limature tra le posizioni dei diversi Paesi, che rispecchiano la realtà rispetto alle condizioni energetiche dei vari Paesi, ma il clima è molto buono”. Lo dice, a margine della sua partecipazione all'incontro 'Bridging tradition and sustainable energy', promosso da Italgas, il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, che sulle priorità del G7 aggiunge: “Siamo il Paese che è al centro del Mediterraneo e che proprio per questo soffre più di tutti il cambiamento climatico, il rischio di perdita di biodiversità che è una caratteristica forte del nostro Paese, e naturalmente anche la questione dell’inquinamento, usiamo il termine più comune ma che dà più senso. Quindi le priorità sono le variazioni da realizzare sulla decarbonizzazione: un termine che significa la riduzione in modo forte dell'emissione carbonica, che parte dal primo inquinante, il carbone, poi passa al petrolio e infine alla produzione di energia pulita, utilizzando il gas come transizione al 2050”.
“Il nucleare di quarta generazione è l'indirizzo di ricerca e sperimentazione che abbiamo avuto dal Parlamento – aggiunge Pichetto Fratin – di conseguenza lo sto portando avanti. All'altra parte, rispetto alle varie ipotesi di scenario, tengo conto e riporterò nell'ambito di ciò che mi compete, quelle che sono le risultanze della piattaforma per il nucleare sostenibile". Sul tema della sicurezza energetica il Ministro non si sbilancia: “Ci sarà il confronto durante le Ministeriali sia nella parte plenaria, sia in quella Ambiente che Energia, che sono le due settoriali, sia nelle molte bilaterali che si terranno in questi giorni, a partire da oggi”.
Economia
G7, Pichetto: “Ruolo determinante per accelerare la...
Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica a proposito del G7 Ambiente, Clima ed Energia che si svolge in questi giorni a Venaria
"E' un'agenda fittissima perché copre tutti i campi, quello che stiamo vivendo è un momento di forte cambiamento climatico, di rischio di perdita biodiversità, di inquinamento e dobbiamo svolgere azioni prima di tutto di mitigazione che significa di decarbonizzare e ridurre a livello mondiale le emissione di CO2, e il ruolo del G7 che rappresenta i 7 Paesi industrializzati, può essere determinate per le scelte a livello di Cop per accelerare percorsi di decarbonizzazione nel tentativo di evitare che le temperature della Terra superino un grado e mezzo". Lo ha affermato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a proposito del G7 Ambiente, Clima ed Energia che si svolge inq questi giorni a Venaria (Torino), del ospite della trasmissione radiofonica 'Non stop News' su Rtl 102,5.