Esteri
Ucraina, Putin: “Armi Russia migliori di quelle...
Ucraina, Putin: “Armi Russia migliori di quelle Nato”
Il presidente russo: "Abbiamo esportato per miliardi di dollari"
Le armi più recenti prodotti dall'industria della difesa della Russia sono migliori rispetto a quelle della Nato. A due anni dall'inizio della guerra in Ucraina, Putin rivendica la presunta superiorità dell'industria bellica russa nei confronti di armi ed equipaggiamenti prodotti dai paesi occidentali che sostengono Kiev.
"Naturalmente, se confrontiamo le armi moderne della Nato con le armi dell'ultimo periodo sovietico, quest'ultime sono inferiori in alcune qualità, tra l'altro, non sempre. Ma se parliamo delle nostre nuove armi, sono chiaramente meglio. È un fatto ovvio", dice Putin intervenendo a Tula al forum 'Tutto per la vittoria'.
L'industria della difesa russa ha mostrato buoni ritmi e qualità, aggiunge il presidente, sottolineando che l'anno scorso la Russia ha esportato equipaggiamenti militari "per un valore di miliardi di dollari" e che i sistemi missilistici Pantsir sono particolarmente apprezzati dagli acquirenti stranieri.
L'economia russa "è in crescita, contrariamente a quella di altri Paesi, ed è al momento quella più importante in Europa, a parità di potere di acquisto, la quinta nel mondo", prosegue Putin, assicurando che "questo processo continuerà a prendere slancio". A crescere anche è l'industria della difesa, con le fabbriche "che lavorano a ritmo continuo, in tre turni diversi, con volumi di produzione in aumento continuo", ha aggiunto.
Per il capo del Cremlino la produzione di carri armati per esempio è quintuplicata dall'inizio dell' 'operazione militare speciale'. Aumentata "in modo significativo" quella di droni e munizioni di vario tipo e per i 'dispositivi di protezione individuale' addirittura di nove volte. Putin, con parole di epoca sovietica, vuole ringraziare gli operai delle fabbriche della difesa che "non hanno abbandonato i loro compagni in armi, i soldati al fronte, che proteggono le frontiere e i cieli della Russia e controllano l'Oceano".
La strategia dello zar
Intanto, la strategia di Putin è sotto i riflettori dell'Institute for the Study of war (Isw), think tank americano che monitora quotidianamente il conflitto. Il presidente russo prepara piani per integrare pienamente in Russia i territori occupati in Ucraina, in una ulteriore indicazione che Mosca ha avviato piani a lungo termine per queste aree "e non prevede concessioni territoriali".
Il leader del Cremlino, riferisce l'Isw, ha dichiarato di voler mettere i territori occupate alla pari con la Russia in non meglio specificate "aree chiave" entro il 2030. Inoltre Putin ha esortato le banche russe "a non temere le sanzioni occidentali e aumentare la loro attività nelle aree occupate".
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Russia, Tajani convoca ambasciatore a Roma per vicenda...
L'annuncio del ministro degli Esteri, dopo che le filiali russe di Ariston e Bosch sono state trasferite in gestione temporanea al gruppo Gazprom
"Ho dato mandato al segretario generale della Farnesina di convocare l'ambasciatore della Federazione russa in Italia. Il Governo chiede chiarimenti sulla vicenda della nazionalizzazione dell'Ariston Thermo Group. Al lavoro anche con Bruxelles, in raccordo con la Germania". Lo ha annunciato sul social X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, dopo che le filiali russe di Ariston e Bosch sono state trasferite in gestione temporanea al gruppo Gazprom.
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Russia, domiciliari per il giornalista di Forbes arrestato
Sergei Mingazov era stato fermato ieri nella città di Khabarovsk con l'accusa di aver rilanciato un post su Telegram sugli abusi commessi a Bucha dalle forze russe
E' stato messo agli arresti domiciliari il giornalista di Forbes, Sergei Mingazov, arrestato ieri nella città russa di Khabarovsk con l'accusa di aver diffuso notizie false sull'esercito russo per aver rilanciato un post su Telegram sugli abusi commessi a Bucha dalle forze russe. Lo ha riferito l'agenzia Ria Novosti, citando fonti giudiziarie di Khabarovsk.
Il giornalista è stato arrestato con l'accusa di aver diffuso notizie false sulle forze militari, con le aggravanti dell'odio e dell'inimicizia, ha denunciato il suo avvocato, Kostantin Bubon, citato da Rbk. Mingazov aveva lavorato in precedenza per il quotidiano Vedomosti e anche per la Tass. Sono già numerose le condanne 'fotocopia' in Russia per la diffusione delle notizie su Bucha.
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Hamas: “Ricevuta risposta Israele a proposta su...
Dopo più di sei mesi di guerra, i negoziati rimangono ancora in una fase di stallo
Hamas ha ricevuto la risposta ufficiale di Israele alla sua ultima proposta di tregua e "la studierà" prima di rispondere a sua volta. Lo ha affermato il vice capo del braccio politico di Hamas a Gaza, Khalil al-Hayya, che attualmente si trova in Qatar. "Hamas ha ricevuto la risposta ufficiale dell'occupazione sionista alla proposta presentata ai mediatori egiziano e del Qatar il 13 aprile", ha dichiarato in una nota. Dopo più di sei mesi di guerra a Gaza, i negoziati rimangono in una fase di stallo, con Hamas che insistere nel chiedere che qualsiasi intesa si trovi debba mettere fine alle ostilità.
Per Israele "accordo a breve o operazione a Rafah"
Questo è l'ultimo momento utile per un accordo per arrivare a una tregua a Gaza, perché in alternativa Israele darà il via alla sua operazione di terra a Rafah. Sarebbe questo - secondo l'emittente Channel 12, che cita una fonte israeliana - il messaggio trasmesso con chiarezza da Israele agli interlocutori egiziani - e per il loro tramite al leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar - durante i colloqui tra i negoziatori inviati dal premier Benjamin Netanyahu e una delegazione di mediatori egiziani in visita nel Paese come riferisce il Times of Israel.
La fonte afferma che Israele non è disposto a lasciare che Sinwar trascini i negoziati. Si tratta dell'alternativa tra "un accordo nel prossimo futuro, e Rafah". Le fonti confermano che Israele è disposto ad accettare la liberazione di un numero di ostaggi inferiore ai 40 proposti in precedenza, ma anche che non accetterà la liberazione di soli 20 ostaggi, come Hamas avrebbe suggerito in recenti contatti indiretti.
Israele ritiene che Hamas detenga 33 ostaggi che rientrano nella designazione di ostaggi 'umanitari', donne, bambini, uomini di età superiore ai 50 anni e malati - e insiste affinché vengano tutti liberati. La fonte non precisa se questa sarebbe la prima fase di un accordo più ampio per tutti gli ostaggi, né la durata della tregua proposta.
La proposta dell'Egitto: liberare i 33 ostaggi ancora vivi
L'Egitto ha messo ieri sul tavolo dei colloqui con Israele una proposta per il rilascio di 33 ostaggi, detenuti a Gaza, donne, malati e anziani, che si ritiene siano gli unici rimasti in vita dei 133 che erano ancora nelle mani di Hamas. Lo scrive il Jerusalem Post, che cita una fonte israeliana al corrente dell'incontro tra una delegazione egiziana e una di Tel Aviv.
"Quello che c'è - ha continuato - è un tentativo dell'Egitto di riavviare colloqui con una proposta egiziana che prevede il rilascio di 33 ostaggi, donne, anziani e malati".
Il Cairo sta lavorando per garantire un accordo che impedisca l'operazione israeliana a Rafah. Secondo quanto riferito ieri dai media ebraici, il gabinetto di guerra israeliano ha autorizzato la squadra negoziale del Paese ad avere un approccio più flessibile nei negoziati.