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La profumeria artistica di Officina delle Essenze,...
La profumeria artistica di Officina delle Essenze, autentico Made in Italy
In collaborazione con: officinadelleessenze.com
“Se mettiamo da parte le logiche di mercato e pensiamo a prodotti che non sono creati per piacere a tutti, ma per essere il semplice prolungamento della personalità di un individuo, capite quanto sia affascinante il mondo dei profumi” afferma Maurizio Lembo, fondatore del brand italiano Officina delle Essenze. Anche se le dinamiche di mercato sono cambiate, il mondo ha sempre bisogno di qualità.
La profumeria a Campo Marzio
Tutto inizia negli anni ’50, la famiglia Lembo ha una profumeria tra le strade del centro di Roma. Nell’aria si respira ancora il profumo della Dolce Vita e da lì a breve lo spirito creativo dell’epoca sarà esportato in tutto il mondo sotto il nome di Made in Italy.
“Grazie alla mia storia sono arrivato a produrre fragranze e ad amarne le composizioni. La passione per la profumeria artistica è cresciuta con il tempo. Nella mia memoria sono ancora vividi i ricordi di quei lunghi pomeriggi trascorsi nella profumeria di mio padre, dal 1948 a Roma, dove ho imparato tutto quello che so sulle fragranze e sulla profumeria” racconta Lembo.
A proposito di Made in Italy
Quella del Made in Italy è una predilezione che tocca ogni aspetto del marchio. Quasi una fissazione. Con la scelta del “dove” corrisponde anche la scelta del “come”, del “quando” e “per quanto”, del “chi” e soprattutto del “perché”. L'obbiettivo finale è quello di ottenere un prodotto di ottima qualità, fatto rigorosamente in Italia, e sempre attuale, cosa che rende la produzione lunga e meticolosa, “artistica” appunto. La qualità si vede e si sente.
In un panorama industriale sempre più globalizzato, la produzione artigianale si pone come faro di eccellenza nel settore della profumeria artistica. La scelta di mantenere l'intero processo produttivo in Italia, dalla trasformazione delle materie prime alla creazione del vetro, dall'imbottigliamento al confezionamento, conferisce una qualità insuperabile e un'identità autenticamente italiana. Ogni fase del processo è eseguita con attenzione ai dettagli e una passione ineguagliabile. L'azienda diventa così una bandiera del Made in Italy, incarnando l'eccellenza, la tradizione e l'originalità che contraddistingue il brand.
Sono questi i principi di base che guidano la casa profumiera Officina delle Essenze e che presuppongono tecniche di realizzazione basate sull’utilizzo esclusivo di materie prime di elevata qualità provenienti da tutto il mondo, passando ovviamente per Grasse in Francia, la capitale della profumeria per eccellenza. Proprio questo, il processo di ricerca, è un vero e proprio viaggio, uno scambio culturale tra chi realizza le materie prime e il Maestro Profumiere, che le lavorerà per plasmare il prodotto.
Dietro la creazione di queste piccole opere d’arte c’è un mondo poco conosciuto, fatto di nasi alla continua ricerca di ispirazione, emozioni trasformate in essenze. Questo e molto altro si cela dietro la profumeria di nicchia e il suo voler essere per natura unica.
Profumi per l’ambiente e per la persona
Nel retrobottega della boutique a Campo Marzio vedono la luce le prime fragranze per l’ambiente: Arancia & Cannella, Muschio Bianco, Vaniglia e Ambra. Il loro successo tra le vie del centro convince Lembo a dare vita nel 2001 a Officina delle Essenze, e a espandere la collezione con Brezza Marina, Pepe Nero, Talcum, Legno di Rosa e Puro Lino. Quest’ultimo ha un tale successo da portare i consumatori a chiedere per la prima volta di poter indossare le fragranze: nasce così la prima Eau de Parfum Puro Lino.
L’ultima novità sono le candele profumate, create con la stessa cura artigianale che caratterizza ogni prodotto Officina delle Essenze. È quindi stato un passo significativo per il brand, che ha deciso di estendere la sua maestria anche al mondo delle candele come naturale completamento del segmento “profumi per l’ambiente”.
Maurizio Lembo racconta: "La ricerca della miglior cera sul mercato italiano ha rappresentato una sfida lunga e affascinante. La cera che abbiamo scelto infine è un autentico tesoro, pregiata per la sua capacità di diffondere uniformemente il profumo nell'aria, garantendo una lunga durata e un'intensità decisamente importante. Le nostre candele sono un atto di amore e passione, un tributo alla ricchezza del sapere artigianale italiano”.
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1 maggio, Margiotta (Confsal): “Occupazione,...
Così il segretario generale di Confsal aprendo la giornata del lavoro di Confsal in piazza del Plebiscito a Napoli
"Nel contesto attuale, aggravato dalle frequenti morti sul lavoro, dalla disparità retributiva e da una occupazione giovanile che fatica a decollare, il primo maggio assume un valore ancor più denso di significato”. Lo ha dichiarato il segretario generale di Confsal Angelo Raffaele Margiotta, aprendo la giornata del lavoro di Confsal in piazza del Plebiscito a Napoli.
"Da questa piazza e da tutte le piazze delle Regioni d’Italia - ha continuato Margiotta - rivendichiamo con forza il valore e la dignità del lavoro pubblico e privato ribadendo le priorità fondamentali: occupazione giovanile attraverso lo sviluppo del Mezzogiorno; equità retributiva, un piano straordinario per la sicurezza nei luoghi di lavoro".
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Inps: Valeria Vittimberga direttore generale, al via nuovo...
La Dg sarà a capo di una macchina complessa, pilastro del welfare del Paese
Con la nomina di Valeria Vittimberga a direttore generale prende il via definitivamente il nuovo corso dell’Inps presieduto da Gabriele Fava. Valeria Vittimberga, già direttore centrale risorse strumentali e centrale acquisti, fonda le basi della sua azione manageriale su un solido curriculum di studi e su una lunga carriera nei ruoli dirigenziali. La Dg sarà a capo di una macchina complessa, pilastro del welfare del Paese, chiamata ad alimentare e sostenere una rete di protezione sociale fatta di più di 400 prestazioni erogate a 42milioni di cittadini-utenti. Questa nomina avviene in un momento importante, in una fase di ricambio generazionale dell'Istituto e di definizione di nuovi equilibri tra il centro e il territorio. E' quanto annuncia una nota dell'Inps.
“L’Inps è attivamente ingaggiato nell'attuazione del Pnrr ed è protagonista della digitalizzazione della Pa. In questo senso, tra gli indirizzi del mio mandato -ha affermato Valeria Vittimberga- ci saranno la trasparenza e il rigore morale come riferimento di una rinnovata azione amministrativa. Per ampliare ancor più il suo ruolo di presidio di legalità, l’Inps dovrà presentarsi come una casa di vetro, dove proprio la trasparenza nei confronti dei cittadini, degli stakeholder e dell’ecosistema comunicativo non deve essere solo uno slogan o un dettato normativo, ma una prassi interiorizzata”.
Commentando la nomina il presidente Gabriele Fava ha affermato: “La tempestività della decisione tra l’insediamento del nuovo Cda, la proposta del nome del nuovo Direttore generale e l'effettiva nomina rappresenta un segnale forte che vogliamo dare al Paese e di cui ringrazio il ministro Elvira Calderone e il Governo tutto. Ringrazio, inoltre, Antonio Pone (dg facente funzioni) e tutti i dirigenti e funzionari che con spirito di servizio hanno guidato questa delicata fase di passaggio. Con il nuovo assetto organizzativo prende il via quel progetto di Inps su cui il Parlamento mi ha dato fiducia e che ha l’obiettivo di supportare l'evoluzione del nostro sistema di welfare da difensivo a generativo, puntando sulla effettiva centralità delle persone, che sarà connotato da concretezza, efficienza e semplificazione su obiettivi definiti”.
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Criad, incontro su evoluzione dell’intelligenza...
Sono sempre maggiori i casi in cui risulta difficile discernere tra scelte attribuibili alla volontà della persona-programmatore o ai sistemi di IA implementati
L’evoluzione dell’intelligenza artificiale va di pari passo con il costante impegno del legislatore nel cercare di istituire norme adeguate. Sono sempre maggiori, infatti, i casi in cui risulta difficile discernere tra scelte attribuibili alla volontà della persona-programmatore o ai sistemi di IA implementati. Il prossimo 7 maggio Stefano Preziosi, ordinario di Diritto penale presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’università degli Studi di Roma Tor Vergata e coordinatore scientifico del nuovo Centro di ricerca su intelligenza artificiale e diritto (Criad) https://giurisprudenza.uniroma2.it/criad/ dell’Università di Roma Tor Vergata, è tra i protagonisti del convegno intitolato 'Intelligenza artificiale e responsabilità umana. Uno spazio non libero dal diritto. Nuova disciplina europea e ordinamento interno', organizzato da Dipartimento di Giurisprudenza – Criad e Ordine degli Avvocati di Roma, presso la Cassa Forense a Roma in via Ennio Quirino Visconti 8, in cui si mette a fuoco il rapporto tra diritto e intelligenza artificiale.
I sistemi di IA sono quelli che per analogia possono definirsi organizzazioni complesse capaci di produrre decisioni autonome, cioè non completamente governate né governabili dall’uomo. Un aspetto cruciale in ambito di diritto è che più aumenta la capacità di auto apprendimento delle intelligenze artificiali – attraverso gli strumenti di machine learning – maggiori saranno in futuro le cautele necessarie nell’attribuire responsabilità ai programmatori del software originario.
“La premessa fondamentale - sostiene Preziosi - è che ormai qualunque regolamentazione della materia deve accettare che non è più possibile difendere l’esclusività del dominio dell’uomo sulla macchina. In quest’ottica, nulla esclude che si possa pensare ai sistemi di IA anche in chiave di centri di imputazione giuridica e di persone giuridiche. Fondamentale diventa per il futuro la definizione di ambiti di rischio permesso nel quadro di precisi limiti normativi. Diventa perciò necessaria la creazione di uno ‘Statuto dell’IA’ per definire un’area di rischio permesso, considerato che non è (sempre) possibile stabilire a priori la decisione finale che il sistema prenderà, dipendendo quest’ultima da un comportamento fortemente adattativo della macchina”.
Il Criad (Centro di ricerca su intelligenza artificiale e diritto) è il Centro di ricerca dipartimentale istituito all’inizio del 2024 su proposta di quattordici professori ordinari del Dipartimento di Giurisprudenza di Roma Tor Vergata. Attualmente i componenti del consiglio scientifico del Centro sono i docenti Carlo Bonzano, Maria Floriana Cursi, Roberto Fiori, Enrico Gabrielli,Giovanni Guzzetta, Raffaele Lener, Venerando Marano, Francesco Saverio Marini, Donatella Morana, Andrea Panzarola, Stefano Preziosi, Giuseppe Santoni, Adolfo Scalfati, Alberto Zito.
Preziosi ne è coordinatore scientifico: “L'ampiezza del Consiglio garantisce una competenza e una rappresentanza praticamente di tutte le branche del diritto che entra necessariamente in gioco con l'IA: in primo luogo perché i sistemi che se ne avvalgono generano inevitabilmente contenzioso; poi perché il contenzioso in questione non può facilmente risolversi sempre sulla base dei principi consolidati”.
“Vi è inoltre - precisa il giurista Preziosi - un problema regolativo: deve il diritto disciplinare i sistemi di IA? La questione è molto delicata perché ha a che fare con la possibilità di disciplinare lo sviluppo scientifico. Molti vedono i tentativi di stabilire regole giuridiche come lacci al progresso, altri invece auspicano l'intervento di un regolatore terzo, che non siano le grandi aziende di gestione dei dati e dei motori di ricerca (big data)”.
“Vi sono poi implicazioni politico-giuridiche: la tenuta dei sistemi democratici al cospetto della possibile costruzione/manipolazione del consenso con l'IA generativa così come il potenziale carattere sostitutivo dell'IA rispetto al decisore politico. I timori e le lodi a questo sistema di intelligenza artificiale penso che lascino il tempo che trovano”.
“E' più interessante - conclude il giurista - una riflessione filosofica, in cui ci si domandi quale può essere il destino dell'uomo nella nuova dimensione tecnologica: seguire il percorso della storia delle idee alla luce di questo orizzonte fenomenologico, esistenziale, scientifico, in cui la centralità dell'essere umano può entrare in crisi, nell'idea magari che ci sia qualcosa di migliore del pensiero e dell'agire umani, capace di evitarci (secondo questa idea) molti disagi, e perfino molte sciagure come carestie, guerre e altro”.
“Il momento è propizio - commenta Preziosi - da poco è stato approvato dal Parlamento europeo il regolamento sull'IA e nei prossimi mesi dovrebbe essere varato dopo l'ultimo passaggio formale dalla Commissione europea”.
Anche in una recente intervista il professore di Roma Tor Vergata ha approfondito il ragionamento sulle normative in studio a livello europeo riguardo questa tecnologia avanzata, sottolineando che “Il Consiglio dell’Ue dovrà terminare l’iter approvativo nei prossimi mesi, dopodiché il Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale sarà diritto dell’Unione” e come tale applicabile, anche se ci vorranno provvedimenti normativi nazionali di attuazione di questo regolamento.
Le nuove regole imporranno dei sistemi di compliance che impegneranno le imprese e gli enti più in generale, ma anche gli operatori del diritto, che saranno chiamati a confrontarsi con tali regole in sede di loro applicazione o di consulenza. Verranno poste le basi di vari aspetti regolativi: gli usi vietati, i controlli, la valutazione prognostica dei rischi, la riserva di umanità nella programmazione algoritmica, il rapporto con la gestione dei dati e le relative garanzie individuali e molto altro ancora.