Politica
Calenda contro Elon Musk: “Ma chi cacchio sei?”
"Gli italiani devono fare figli? Nemmeno il Papa ce lo dice più"
"Elon Musk, ma chi cacchio sei?". Carlo Calenda, leader di Azione, non nasconde lo scarso apprezzamento - per usare un eufemismo - per le parole di Elon Musk a Atreju. Il magnate - numero 1 di X, Tesla e Space X - dal palco della kermesse di Fratelli d'Italia ha esortato gli italiani a fare più figi.
"Il problema di fare figli, in Italia è un grande problema. La dichiarazione di Elon Musk è stata fatta in termini assurdi: 'Italiani, fate più figli'. Sembrava Dio, ma chi cacchio sei? Ora perché hai fatto i soldi vieni Italia e ci spieghi che dobbiamo fare i figli", dice Calenda, anche lui oggi ospite a Atreju. "Questi -dice riferendosi ai miliardati come Musk o Mark Zuckerberg - sono ricchi viziati, plutocrati digitali: bisognerebbe trovare l'orgoglio nazionale per dirgli 'Caro Elon Musk, noi usiamo X. Fai la Tesla, ma quando parli come se fossi Dio ti diamo una pedata metaforica nelle chiappe".
"E' tutto un controsenso. Questi pensano di potersi permettere qualunque cosa, anche affittare un anfiteatro romano che non è un mucchio di pietre ma è la nostra storia per darsele di santa ragione", dice riferendosi all'ipotesi, poi tramontata mesi fa, di un match tra Musk e Zuckerberg al Colosseo. Hanno perso il senso del limite e la cosa più deprimente è che stati nazionali si sottomettano a questi bulli straricchi. 'Fate figli' non ce lo dice più nemmeno il Papa. Tu, Elon Musk, pensa a mettere i filtri su X che è invaso da bot russi... quello è il tuo lavoro...".
Politica
Giorgia Meloni, Mantovano: “Mai a rischio la sua...
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio riferisce in merito a notizie giornalistiche sulla presenza di due uomini vicino all'auto dell'ex compagno della premier, Andrea Giambruno
"La sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio". Lo sottolinea il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, in riferimento a notizie giornalistiche che parlavano della presenza di due uomini nei pressi dell'auto dell'ex compagno della presidente del Consiglio, Andrea Giambruno.
"Dell'episodio accaduto sotto l'abitazione del presidente del Consiglio nella notte tra il 30 novembre e il 1 dicembre, mentre il presidente Meloni era impegnata in una missione all'estero, ho puntualmente riferito - quale Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica - nella mia ultima audizione al Copasir il 4 aprile scorso. Non ho difficoltà a ribadire quanto già chiarito nella sede parlamentare propria, e cioè che gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell'intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento nell'episodio di appartenenti ai Servizi".
Politica
Europee, Calenda si candida: “La scelta di Meloni...
"In tutte le circoscrizioni"
Il leader di Azione Carlo Calenda si candida alle elezioni Europee. "Dopo aver consultato il Direttivo del partito, i o ed Elena Bonetti abbiamo deciso di accettare la sfida e candidarci insieme in tutte le circoscrizioni - annuncia - per dare ancora più forza alla squadra di straordinaria qualità che abbiamo messo in campo da settimane, con un programma netto e chiaro e l'obbligo per tutti i candidati di aderire al gruppo Renew. Siamo europei e lo dimostreremo l'8 e il 9 giugno" aggiunge.
"Dobbiamo opporci al progetto di Giorgia Meloni"
"Nei mesi scorsi ho più volte sollecitato pubblicamente tutti i leader politici a firmare un accordo per non candidarsi alle Europee" dice. "Schlein e Tajani hanno già scelto la strada della candidatura diretta. Ma la discesa in campo della presidente del Consiglio e la sua piattaforma antieuropea e sovranista, cambiano completamente lo scenario. Dobbiamo opporci con tutti i mezzi al progetto di 'una piccola Italia in una piccola Europa' di Giorgia Meloni. È necessario rispondere a questa sfida antieuropea mettendosi direttamente in gioco".
Politica
Europee, ecco perché si potrà votare Meloni scrivendo solo...
Le schede che riporteranno solo il nome di battesimo della premier saranno valide
"Chiedo agli italiani di scrivere sulla scheda il mio nome, ma il mio nome di battesimo, scrivete sulla scheda Giorgia, perché io sono e sarò sempre una di voi". Dal palco di Pescara, dove ha annunciato la sua candidatura alle Europee come capolista in tutte le circoscrizioni, Giorgia Meloni ha invitato gli elettori a scrivere sulla scheda solo 'Giorgia'. A spiegare il perché e a fugare ogni dubbio sulla scelta è stato poco dopo il ministro per le Politiche agricole Francesco Lollobrigida, che, al termine dei lavori della kermesse Fdi, ha spiegato che, sulla scheda per le Europee, "ci sarà scritto 'Giorgia Meloni detta Giorgia'", chiarendo quindi che le schede che riporteranno solo il nome di battesimo della premier saranno perfettamente valide.
"È una possibilità che la norma dà proprio per semplificare il concetto", ha chiarito il ministro. Una possibilità, quella dello pseudonimo elettorale, usata più volte anche in passato. L'esempio più noto è quello dello scomparso leader dei Radicali, che sulla scheda elettorale compariva come "Giacinto Pannella detto Marco". Più di recente, nell'elezione che lo ha incoronato sindaco di Milano, Sala ha usato sulla scheda "Giuseppe Sala detto Beppe". Ha aggiunto invece il solo nome di battesimo proprio come farà la premier una candidata delle liste di Carlo Calenda alle comunali di Roma del 2021, "Cecilia Frielingsdorf detta Cecilia".