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Tempeste di vento e gelo sull’Italia, le previsioni...

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Tempeste di vento e gelo sull’Italia, le previsioni meteo di oggi e domani

Che tempo farà fino a lunedì 27 novembre

Gelo sull'Italia in arrivo - Fotogramma

Tempeste di vento, crollo delle temperature e quindi gelo sull'Italia. Questo il quadro meteo delineato oggi 25 novembre dagli esperti, mentre la 'Sciabolata artica' colpisce il Paese in modo intenso portando con sé l'inverno. Ecco le previsioni degli esperti per oggi, domani e l'inizio della prossima settimana.

Che tempo farà, le previsioni degli esperti

Vento di Foehn forte verso la Pianura Padana, tempeste e raffiche al Centro-Sud con mareggiate sulle coste esposte, neve fino a 400-700 metri sull’Appennino centro-meridionale, crollo delle temperature anche di 10-12 gradi. E’ ovviamente inverno in anticipo, con la Sciabolata artica di Attila e Mattia Gussoni, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, non può far altro che confermare una delle più importanti e veloci irruzioni di aria artica degli ultimi tempi in Italia: in particolare il freddo resterà imprigionato al Nord per una settimana, non si escludono deboli fioccate anche in Pianura Padana e le gelate saranno estese, in una prima fase, anche alle pianure del Centro.

Insomma la Sciabolata artica di Attila colpirà in modo molto intenso tutta l’Italia nel weekend, poi da lunedì gradualmente avremo un leggero rialzo delle temperature al Centro-Sud con l’arrivo di una perturbazione atlantica e con alcune piogge a tratti anche intense.

Nelle prossime ore invece il gelo si impadronirà di tutta l’Italia, in varie forme: al Nord vedremo scendere il termometro sottozero anche in città durante la notte, anche al Centro avremo delle gelate notturne in pianura e nevicate deboli fino a 400-600 metri sull’Appennino versante adriatico; al Sud avremo neve sulle montagne fino ai 700-1000 metri e tanto maltempo con piogge a tratti anche persistenti tra Calabria e Puglia.

Il freddo poi sarà acuito, accentuato, aumentato, dal forte vento e dall’effetto ‘wind-chill’, dal raffreddamento causato appunto dal vento: le ‘temperature percepite’ scenderanno a causa delle raffiche ad oltre 80-100 km/h attese sui crinali ma localmente anche in pianura, soprattutto nelle zone raggiunte dal Foehn e dalla Tramontana più sostenuta.

Domenica il maltempo abbandonerà il Sud dove il tempo tornerà asciutto, ma il risveglio sarà gelido ovunque; anche a Firenze e Roma scenderemo sottozero di qualche grado e l’effetto ‘wind-chill’ sarà molto intenso: sulla Capitale nella notte e fino all’alba percepiremo una temperatura di -6°C.

La nuova settimana sarà ancora sottozero al Nord, mentre al Centro-Sud aria molto umida proveniente da Ovest porterà piogge e un graduale rialzo termico: nella giornata di martedì 28 novembre potremmo avere piogge torrenziali sul Centro-Basso Tirreno ma neve solo sulle cime più alte dell’Appennino.

Insomma prepariamoci ad un weekend di freddo polare su tutta l’Italia poi, i più fortunati (gli abitanti del Centro-Sud) troveranno subito una ripresa termica da martedì.

Un periodo complesso che ci costringerà a vestirsi pesantemente per alcuni giorni, e poi a tirar fuori di nuovo l’ombrello su molte zone del nostro Paese. Anche l’inizio di dicembre mostrerà ‘Barometro Freccia in Giù’, pressione in calo e tempo instabile.

Le previsioni meteo in dettaglio

Sabato 25. Al nord: forti venti di Foehn, nubi e neve su Alpi di Confine, soleggiato altrove, ma ventoso. Al centro: ventoso; nubi e rovesci su Lazio e versante adriatico, più sole altrove, neve in collina. Al sud: peggiora con rovesci diffusi e neve a quote collinari, venti forti da nord.

Domenica 26. Al nord: sereno ma molto freddo all’alba. Al centro: sereno ma molto freddo all’alba, a tratti ventoso. Al sud: soleggiato ma freddo al primo mattino e a tratti ventoso, qualche rovescio in Puglia.

Lunedì 27. Al nord: via via cielo coperto, piovaschi in serata. Al centro: peggiora sul versante tirrenico con piogge, in intensificazione dalla sera. Al sud: peggiora sul versante tirrenico con piogge sparse.

Tendenza: settimana prossima invernale al Nord con possibile neve a bassa quota. Rialzo termico al Centro-Sud con piogge forti da Martedì 28.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Salute e Benessere

Omega 3, dubbi su integratori: nei sani possibili più...

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Uno studio evidenzia che l'uso regolare potrebbe aumentare, anziché diminuire, il rischio di malattie cardiache e ictus tra chi godono di una buona salute cardiovascolare

Una visita dal cardiologo - FOTOGRAMMA

Assumere pillole di Omega-3 protegge la salute di cuore e arterie? Un ampio studio a lungo termine pubblicato sulla rivista open access 'Bmj Medicine' avanza dei dubbi, o meglio fa un distinguo: "L'uso regolare di integratori di olio di pesce potrebbe aumentare, anziché diminuire, il rischio di malattie cardiache e ictus tra coloro che godono di una buona salute cardiovascolare, ma potrebbe rallentare la progressione di problemi cardiovascolari esistenti e ridurre il rischio di morte" in chi ne soffre, riassumono gli autori che evidenziano la necessità di ulteriori ricerche per chiarire questi risultati. Al momento, precisano, non è possibile trarre conclusioni sui rapporti causa-effetto tra le osservazioni raccolte.

Lo studio e le ipotesi

"L'olio di pesce è una fonte ricca di acidi grassi omega 3 e, come tale, viene raccomandato come strumento dietetico preventivo per scongiurare lo sviluppo di patologie cardiovascolari". Tuttavia, "le evidenze su che protezione offre sono inconcludenti", premettono i ricercatori.

Per questo gli scienziati, Hualiang Lin del Dipartimento di Epidemiologia della Sun Yat-Sen University di Guangzhou (Guangdong, Cina) e colleghi, hanno deciso di "stimare le associazioni tra integratori di olio di pesce e nuovi casi di fibrillazione atriale, di infarto, ictus e insufficienza cardiaca, e di morte per qualsiasi causa in persone senza malattie cardiovascolari note". Inoltre hanno valutato "il ruolo potenziale di questi supplementi sul rischio di progredire da una buona salute cardiaca alla fibrillazione atriale, a eventi cardiovascolari maggiori come un attacco cardiaco, fino alla morte".

Il lavoro, sostenuto anche dalla Bill and Melinda Gates Foundation, ha coinvolto 415.737 partecipanti all'Uk Biobank study, per il 55% donne e dai 40 ai 69 anni d'età. Attraverso interviste condotte tra il 2006 e il 2010, sono state raccolte informazioni di base che includevano il consumo di pesce grasso o non grasso e di integratori a base di olio di pesce. Le condizioni di salute del campione sono state monitorate sino a fine marzo 2021, per un periodo medio di quasi 12 anni, utilizzando i dati delle cartelle cliniche dei partecipanti. Quasi un terzo (130.365, il 31,5%) ha affermato di fare uso regolare di integratori di olio di pesce. All'interno di questo gruppo, i ricercatori riferiscono "percentuali più alte di anziani, bianchi e donne. Anche il consumo di alcol e il rapporto tra pesce grasso e non grasso consumato erano maggiori, mentre erano inferiori le quote di fumatori attuali e di persone residenti in aree svantaggiate".

Gli effetti degli Omega 3 nello studio

Durante il periodo di osservazione - emerge dallo studio - 18.367 partecipanti hanno sviluppato fibrillazione atriale, 22.636 hanno avuto un infarto/ictus o hanno sviluppato insufficienza cardiaca e 22.140 sono morti, 14.902 senza fibrillazione atriale o gravi malattie cardiovascolari. Tra coloro che sono passati da uno stato di buona salute cardiovascolare alla fibrillazione atriale, 3.085 hanno sviluppato insufficienza cardiaca, 1.180 hanno avuto un ictus e 1.415 un infarto. Tra le persone con insufficienza cardiaca, 2.436 sono morte, così come 2.088 fra chi aveva avuto un ictus e 2.098 dei colpiti da un infarto.

"L'uso regolare di integratori di olio di pesce - analizzano gli scienziati - ha avuto ruoli diversi" relativamente a "salute cardiovascolare, progressione di malattia e morte. Per coloro che non presentavano patologie cardiovascolari note all'inizio del periodo di monitoraggio, l'utilizzo regolare di integratori di olio di pesce era associato a un +13% del rischio di sviluppare fibrillazione atriale e a un +5% del rischio di ictus. Ma tra chi aveva malattie cardiovascolari all'inizio del periodo di monitoraggio, l'uso regolare di integratori di olio di pesce era associato a un -15% del rischio di progredire dalla fibrillazione atriale all'infarto e a un -9% del rischio di passare dall'insufficienza cardiaca alla morte".

"Ulteriori analisi approfondite - proseguono gli autori - hanno mostrato che età, sesso, fumo, consumo di pesce non grasso, ipertensione, uso di statine e di farmaci conto la pressione alta hanno modificato le associazioni osservate". Ad esempio, "l'uso regolare di integratori di olio di pesce e il rischio di passare da una buona salute a infarto, ictus o insufficienza cardiaca erano del 6% più alti nelle donne e nei non fumatori". Mentre "l'effetto protettivo di questi supplementi sul passaggio da uno stato di buona salute alla morte è stato maggiore negli uomini (rischio ridotto del 7%) e nei più anziani (rischio ridotto dell'11%)".

Le conclusioni degli scienziati

"Poiché si tratta di uno studio osservazionale - commentano i ricercatori - non possibile trarre conclusioni sui fattori causali. Inoltre, non erano disponibili informazioni né sulla dose né sulla formulazione degli integratori di olio di pesce" consumati, fattori "potenzialmente influenti", ossia in grado di condizionare l'esito dell'analisi. Infine, "considerato che la maggior parte dei partecipanti erano bianchi, i risultati potrebbero non essere applicabili a persone di altre etnie".

"L'uso regolare di integratori di olio di pesce - concludono gli scienziati - potrebbe avere ruoli diversi nella progressione delle malattie cardiovascolari. Sono necessari ulteriori studi per determinare i meccanismi precisi per lo sviluppo e la prognosi di eventi cardiovascolari con l'uso regolare di integratori di olio di pesce".

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Giro d’Italia, oggi 17esima tappa: orario, come...

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Pogacar a caccia di un'altra vittoria

Tadej Pogacar

Il Giro d'Italia 2024 propone oggi la 17esima tappa, la Selva di Val Gardena - Passo Brocon di 159 km. La frazione del 22 maggio è ancora ricca di salite, con 5 Gran premi della montagna e un'altra giornata movimentata all'orizzonte: possibilità di fughe e iniziative a 'lunga gittata', ma non si può escludere un nuovo show della maglia rosa Tadej Pogacar, signore delle salite e vincitore già di 5 tappe.

La frazione di oggi è corta, meno di 160 km, ma estremamente impegnativa. Il Passo Sella, GPM di prima categoria, arriva dopo soli 8,9 km con una partenza caratterizzata da pendenze fino all'11%. Quindi, circa 38 km di discesa fino a Predazzo, da dove si ricomincia a spingere per salire fino al Passo Rolle (km 67), altro GPM di prima categoria da raggiungere dopo 20 km di ascesa graduale, con la pendenza che varia tra il 4,8 e il 10%.

I 100 km di tappa vengono 'festeggiati' con il comodo passaggio sul Passo Gobbera, GPM di terza categoria che precede il finale con i 2 passaggi sul Passo Brocon. La prima ascesa sul lato nord è lunga 13,3% con pendenze tra il 6,5 e il 12% fino al GPM di seconda categoria. Quindi, l'epilogo: 'assalto' al fronte sud del Passo per chiudere la tappa con un GPM di prima categoria con pendenze fino al 13%.

La tappa in tv e streaming

La sedicesima tappa del Giro d'Italia sarà trasmessa in diretta in tv in chiaro e in streaming. La Rai racconterà la giornata della seconda tappa in chiaro ogni giorno di gara. La giornata televisiva comincerà con un'ora di 'Giro Mattina' su Rai Sport HD, che proporrà poi 'Prima diretta' per seguire il momento della partenza della tappa, in programma oggi alle 12.30. L'arrivo è atteso tra le 17.10 e le 17.30.

Per la parte clou della programmazione il palinsesto della Corsa Rosa si trasferisce su Rai 2, con 'Giro in Diretta' e 'Giro all’Arrivo'. Subito a ruota, le tradizionali analisi del dopo gara del Processo alla Tappa. Il Giro può essere visto anche su Eurosport 1 HD e in streaming su Rai Play, discovery+, Sky Go, NOW e DAZN.

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Redditometro divide maggioranza, Palazzo Chigi aggiusta il...

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Il viceministro Leo: nessun ritorno al "vecchio redditometro". Nel prossimo Cdm terrà un'informativa "sul superamento" dello strumento

Palazzo Chigi

L'argine arriva nel pomeriggio, a slavina già partita. A provocarla i titoloni dei siti online sul ritorno del 'redditometro', vale a dire il 'radar' del fisco per stanare furbi e furbetti avvalendosi della capacità di spesa dei contribuenti per risalire ai loro redditi. Un esempio su tutti? Se stando alla tua dichiarazione dei redditi fai fatica ad arrivare a fine mese, difficile tu possa giustificare l'acquisto di una barca e di una seconda casa in una località di grido.

Dopo essere stato abrogato nel 2018, il decreto ministeriale del 7 maggio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lunedì e firmato dal vice ministro all'Economia Maurizio Leo, ripristina lo strumento di 'accertamento sintetico' che risale al reddito analizzando la capacità contributiva per gli anni d'imposta a decorrere dal 2016. Ritorno al redditometro, dunque? Matteo Renzi non ha dubbi: "Giorgia Meloni è la premier delle tasse", punta il dito sui social l'ex premier, attribuendosi il merito di aver cancellato la 'sentinella' del Fisco nel 2015.

A poco più di due settimane dal voto, il ritorno del redditometro rischia di trasformarsi in un boomerang per le forze di maggioranza al governo, sarà per questo che Forza Italia e Lega non perdono tempo a marcare le distanze.

"Il redditometro non è certo la pietra miliare della nostra politica - dice all'Adnkronos il deputato di Fratelli d'Italia e presidente della Commissione Finanze della Camera Marco Osnato -. Se qualcuno vuole puntualizzare benissimo, ma un conto è evidenziare qualche critica e un altro conto dire 'il provvedimento è del viceministro Leo, chiedete a Fratelli d'Italia'. I provvedimenti - rimarca Osnato - sono tutti collegiali, nessuno attribuisce a Giorgetti la paternità esclusiva delle misure sul superbonus. Ci vuole serenità, siamo in campagna elettorale, è giusto far valere le proprie ragioni ma ricordiamoci che siamo una coalizione. Non penso che domani vedremo Leo col fucile puntato contro i contribuenti".

Il chiarimento di Leo

Che così non sarà lo chiarisce lo stesso Leo, quando decide, giustappunto, di arginare la slavina. In una nota, rimbalzata anche all'interno di Palazzo Chigi, il viceministro puntualizza che non c'è nessun ritorno al "vecchio redditometro", il decreto ministeriale che ha fatto fibrillare la maggioranza mette invece "limiti" al potere discrezionale dell'amministrazione finanziaria.

"Il centrodestra - chiarisce Leo - è sempre stato contrario al meccanismo del 'redditometro' introdotto nel 2015 dal Governo Renzi. Il decreto ministeriale pubblicato in questi giorni in Gazzetta mette finalmente dei limiti al potere discrezionale dell'Amministrazione finanziaria di attuare l'accertamento sintetico, ovvero la possibilità del Fisco di contestare al contribuente incongruenze fra acquisti, tenore di vita e reddito dichiarato. Potere previsto dall'ordinamento tributario fin dal 1973''.

Nel dettaglio, spiega, "con il nostro decreto, siamo intervenuti per correggere una stortura che si è creata nel 2018, quando il Governo Conte 1 ha abolito il dm 16 settembre 2015, il cosiddetto 'redditometro', del Governo Renzi e aveva contestualmente stabilito che si dovesse emanare un nuovo decreto con dei paletti precisi a garanzia del contribuente, in modo da limitare al minimo il contenuto induttivo dell'accertamento, e privilegiando sempre il dato puntuale a garanzia del contribuente".

Palazzo Chigi indica la linea

A rilanciare ci pensa Palazzo Chigi, con fonti che rendono noto che al prossimo Cdm -slittato ancora una volta e atteso venerdì- Leo terrà un'informativa "sul superamento del redditometro". Parole usate non a caso, ma con la ferma volontà di smarcarsi da un provvedimento che rischia di far storcere il naso a larghe fasce di potenziale elettorato. O a spostare voti verso chi è più lesto a piantare paletti. Sarà per questo che le parole di Leo non bastano a silenziare malumori e mugugni. "L'inquisizione è passata da tempo - tuonano fonti di via Bellerio - e non tornerà di certo con la Lega al governo. Controllare la spesa degli italiani, in modalità Grande fratello, non è sicuramente il metodo migliore per combattere l'evasione. Auspichiamo che la proposta del viceministro Leo non sia orientata in questa direzione. Da sempre invece la Lega punta su un fisco più equo e su una progressiva riduzione della pressione tributaria".

Cosa dice Forza Italia

Stessa linea in Forza Italia, seppur con toni meno barricadieri o da "capitan Fracassa", per citare le parole usate oggi da Antonio Tajani e che sembrano puntare dritto alla Lega. "Noi riteniamo, come Fi, che il governo di centrodestra debba subito determinare l'obsolescenza del redditometro e il suo superamento, per passare al concordato preventivo fiscale", dice all'Adnkronos il capogruppo in Senato Maurizio Gasparri.

Ma anche per Fdi, come è pronta a rimarcare la stessa premier Giorgia Meloni in Cdm, il 'radar' del fisco è roba del passato. Anche se gli affondi della Lega e i dubbi di Fi non passano certo inosservati in via della Scrofa. "Mi sono un po' meravigliato che tanti leghisti, e altri, abbiano fatto dichiarazioni probabilmente senza aver letto bene il provvedimento. Io mi riservo di leggerlo attentamente...", dice, parlando con l'Adnkronos, il deputato di Fratelli d'Italia e commercialista Andrea De Bertoldi, e promuovendo a pieni voti Leo, "il più bravo di tutti".

"Fratelli d'Italia è sempre stato contro il redditometro e davvero non c'è nessun ritorno a quello varato da Renzi - assicura Fausto Orsomarso, esponente di Fdi e membro della Commissione Finanze di Palazzo Madama -. Il decreto Leo interviene per correggere una stortura che si è creata nel 2018, quando il governo Conte 1 ha abolito il redditometro Renzi e aveva contestualmente stabilito che si dovesse emanare un nuovo decreto con dei paletti precisi a garanzia del contribuente, in modo da limitare al minimo il contenuto induttivo dell'accertamento, e privilegiando sempre il dato puntuale a garanzia del contribuente. Purtroppo quel decreto non è mai stato emanato e col decreto Leo si mettono finalmente dei limiti al potere discrezionale dell'amministrazione finanziaria di attuare l'accertamento sintetico, ovvero la possibilità del fisco di contestare al contribuente incongruenze fra acquisti, tenore di vita e reddito dichiarato". Fatto sta che, redditometro o meno, il decreto ministeriale firmato Leo continua a far ballare la maggioranza.

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