Centinaia di uccelli annientati dai fuochi d’artificio di Capodanno a Roma
Roma, una delle capitali più verdi d’Europa, ha un gran numero di parchi che in precedenza appartenevano all’aristocrazia locale. Con i suoi lussureggianti giardini, spesso chiamati “ville” perché si trovano su antiche tenute patrizie, è anche una delle poche grandi città ad avere così tanto spazio agricolo e rurale al suo interno, l’ Agro Romano . In totale, le zone verdi libere coprono un’area totale di 86.000 ettari, pari al 67% dei 128.500 ettari di Roma Capitale.
Con la sua diversità di paesaggi e la sua estensione, Roma offre una grande varietà di habitat per le piante. Un’analisi della flora effettuata, ha permesso di contare più di 1.300 specie di piante: questo numero, importante per una città di queste dimensioni, è naturalmente spiegato dall’ottimo clima mite e dal sole. Tra le specie più tipiche, Pini , Cipressi , Palme, Oleandri, Magnolie, Eucalipti, Cedri, Lecci, sono presenti nei parchi, nei vicoli, nelle aree archeologiche, lungo le strade e nelle piazze. La visibilità di questa vegetazione mediterranea ed esotica crea l’impressione di una città verde.
Anche la fauna selvatica beneficia di queste speciali condizioni ecologiche. 145 specie di vertebrati sono state censite a Roma. I Gatti, che vivono in libertà, soprattutto nelle aree archeologiche, sarebbero circa 300.000 e dal 2001 sono stati protetti come “patrimonio bioculturale”. La presenza di uccelli come Storni, Cormorani, Gabbiani, Gheppi, Rondoni, Balestrucci, Pappagalli, Sparvieri bruni, Falchi, Anatre selvatiche e una moltitudine di piccoli uccelli come Passeri, Merli, Pettirossi, Cardellini, Fringuelli, Verdoni, Usignoli, Verzellini e alcune specie di Cincie, come la Cinciallegra, la Cinciarella e la Cincia Mora, dimostrano la straordinaria qualità della magnifica Città Eterna e delle sue ricche acque fluviali, dove vivono abbastanza pesci e in una varietà sufficiente per nutrirli.
Ed ecco che, in questa lussureggiante metropoli dagli antichi nobili fasti, esattamente in Via Cavour, centinaia di uccelli sono disgraziatamente morti, la fragorosa notte di Capodanno. Secondo l’OIPA, l’ Associazione per la Protezione degli Animali, che tutela e difende i dei diritti degli Animali attraverso campagne alla lotta al randagismo, alla caccia ed a qualsiasi forma di maltrattamento. Collabora attivamente con personale medico-veterinario, con la finalità di abolire la vivisezione e promuovere una ricerca medica esente da qualsiasi aspetto negativo o sfavorevole dall’utilizzo di animali come cavie da laboratorio.
La tragica ecatombe, è dovuta ai fuochi d’artificio sparati dagli abitanti della Città Eterna. Tuttavia, pare che la pratica di tale tradizione, era stata vietata quella notte, in totale rispetto delle sfortunate Vittime da coronavirus. L’Associazione chiede, memore di questa riprovevole tragedia, un divieto perpetuo per gli individui, ricordando i molteplici pericoli di questi spari pirotecnici, razzi o quant’altro, per gli inconsapevoli animali domestici ed allo stato brado.
L’Organizzazione Internazionale per la Protezione degli Animali OIPA, chiede quindi il divieto totale dei fuochi d’artificio per i privati, oggi, domani e sempre. L’Associazione li considera pericolosissimi per gli animali.
A tal proposito, si ritiene infatti che, pochi giorni fa, i fuochi d’artificio siano stati la causa della morte di centinaia d’innocenti uccelli a Roma, proprio durante la notte della vigilia di Capodanno, riferisce in maniera straziante la LIPU, Lega Italiana Protezione Uccelli associazione ambientalista italiana, fondata nel 1965 con il fine di contrastare l’eliminazione degli uccelli, ma anche di conservare la natura mediante l’educazione ambientale e la tutela della biodiversità .
“Un’esplosione di paura”
La crisi da Covid-19 aveva però spinto le autorità locali a dichiarare il coprifuoco alle 22:00. Anche i fuochi d’artificio erano stati banditi. Tuttavia molti razzi e fuochi d’artificio vari, sono stati euforicamente esplosi durante la notte. Per Loredana Diglio, Responsabile Ufficio stampa, Direttore responsabile Gli Altri Animali, organo ufficiale dell’OIPA Italia, nonché portavoce di quest’ultima; non ci sono dubbi: “Potrebbero essere spaventati a morte. Possono anche morire di infarto.” Ha specificato preoccupata.
Succede che gli uccelli “volano insieme e si scontrano tra loro, o colpiscono finestre o linee elettriche“, spiega ancora l’attivista. In una dichiarazione rilasciata qualche giorno fa, l’OIPA ha paragonato i fuochi d’artificio a “un’esplosione di paura” sia per gli animali d’appartamento che per quelli selvatici. Per loro “è solo un rumore assordante che li spaventa e li terrorizza“.
“Sono gli uccelli naturalmente le più liete creature del mondo. Non dico ciò in quanto se tu li vedi o gli odi, sempre ti rallegrano; ma intendo di essi medesimi in sé, volendo dire che sentono giocondità e letizia più che alcuno altro animale. Si veggono gli altri animali comunemente seri e gravi; e molti di loro anche paiono malinconici: rade volte fanno segni di gioia, e questi piccoli e brevi; nella più parte dei loro godimenti e diletti, non fanno festa, né significazione alcuna di allegrezza; delle campagne verdi, delle vedute aperte e leggiadre, dei soli splendidi, delle arie cristalline e dolci, se anco sono dilettati, non ne sogliono dare indizio di fuori: eccetto che delle lepri si dice che la notte, ai tempi della luna, e massime della luna piena, saltano e giuocano insieme, compiacendosi di quel chiaro, secondo che scrive Senofonte. Gli uccelli per lo più si dimostrano nei moti e nell’aspetto lietissimi; e non da altro procede quella virtù che hanno di rallegrarci colla vista, se non che le loro forme e i loro atti, universalmente, sono tali, che per natura dinotano abilità e disposizione speciale a provare godimento e gioia…” (Giacomo Leopardi “Elogio degli uccelli“)

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