La situazione economica e il mercato del lavoro italiano sono preoccupanti. Secondo i dati pubblicati nelle scorse settimane a causa della crisi Covid, tra gennaio e luglio 2020 la produzione industriale è scesa del 16,8% rispetto al 2019, e nel secondo trimestre dell’anno si è attestata a -2 % di dipendenti con bassa. di 841mila posti di lavoro.
Tuttavia, i giovani che entrano per la prima volta nel mondo del lavoro sono anche a discapito della situazione attuale. Il Covid, infatti, ha anche provocato un crollo dei tirocini, attualmente la principale porta d’accesso al mercato del lavoro per i giovani italiani under 35. “Il Covid – spiega Eleonora Voltolina, fondatrice e direttrice della Repubblica degli stagisti – ha provocato un crollo. Nei primi sei mesi del 2020 le opportunità di stage sono state la metà rispetto allo stesso periodo del 2019“.
Riassumendo il primo e il secondo trimestre del 2020 – secondo i dati relativi all’evoluzione delle pratiche extrascolastiche (le uniche verificate e conteggiate) durante i primi due trimestri del 2020, elaborati dalla rivista on line Repubblica degli Stagisti – risultano 96.376 gli stage rimasti in Italia. Nella stessa metà del 2019, invece, le attivazioni sono state 185152. Pertanto, la diminuzione delle opportunità di stage è inferiore del 48% per la prima metà del 2020.
Come sempre, questa crisi generata da Covid avrà un impatto devastante anche sui giovani, rafforzando ulteriormente il sistema di tutela della famiglia, già malata erodendo i risparmi e le pensioni di nonni e genitori, per tenere fuori le giovani generazioni. Il persistere di una situazione del genere avrebbe effetti devastanti: bisogna monitorare i dati molto da vicino, discuterli pubblicamente ed elaborare proposte politiche. Nei primi tre mesi del 2020 il calo è stato solo 18% rispetto al 2019. Tra aprile e giugno c’è stato, ma un vero e proprio crollo del 73% con quasi tre quarti delle opportunità di stage in meno.
Il calo delle opportunità, sottolinea il rapporto, colpisce in modo uniforme tutte le fasce d’età. Ma quando si parla di genere, la situazione deve essere monitorata molto da vicino. “Il fenomeno degli stage in generale non ha risentito della discriminazione di genere che troppo spesso colpisce il mercato del lavoro italiano”, afferma Voltolina.
Inoltre, nel secondo trimestre, si può notare il 4% in più di opportunità di stage per gli uomini e il 4% in meno per le donne. “Il lavoro delle donne comincia a contare, in alcuni contesti, per alcuni datori di lavoro, meno di quello degli uomini. Mentre è importante, sottolinea Voltolina, che le donne possano continuare ad avere le stesse opportunità degli uomini, anche nell’era Covid. A cominciare dallo stage“.
A livello regionale, l’impatto di Covid va da una riduzione minima del 28%, poco più di un quarto, a una riduzione massima del 66%, che equivale a due terzi in meno. Le regioni più colpite dalla situazione sono Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e Umbria, con un calo certificato di diversi punti percentuali sopra la media nazionale. All’estremo opposto si trovano Sicilia, Calabria e provincia di Bolzano, territori che hanno registrato cali molto inferiori alla media.
Per quanto riguarda i settori di attività, il settore in cui si è registrato un calo percentuale maggiore del numero di stage nella prima metà del 2020 a livello nazionale è stato quello dell’ospitalità, in particolare il settore alberghiero e della ristorazione. “Un settore che ovviamente va inteso in senso lato, e che quindi comprende anche locande, campeggi, villaggi turistici, bar, gelaterie, mense, precisa il direttore della Repubblica degli Stagisti, tra gennaio e giugno di quest’anno in questo settore sono state attivati più di 8.000 stage extracurriculari: il 62% in meno rispetto alle oltre 21.000 dello scorso anno”.
Nella pubblica amministrazione e nei settori dell’istruzione e della sanità, il calo è stato minimo, solo il 38%. Inoltre, sorprendentemente, anche il settore delle costruzioni non sembra essere stato troppo colpito dalla situazione: il calo registrato è solo del 39%.