Asilo e migrazione: la nave di una ONG con un centinaio di migranti a bordo è diretto in Francia.
L’imbarcazione Alan Kurdi dell’ONG tedesca Sea-Eye, che sabato 19 settembre, ha salvato 133 migranti in mare, si sta dirigendo verso il porto di Marsiglia in Francia dopo aver visto fallire i suoi tentativi di raggiungere le coste italiane, ha annunciato, mercoledì 23 settembre, l’ONG.
Alan Kurdi, il nome dato all’imbarcazione in memoria al bambino siriano di tre anni, di etnia curda di Siria, divenuto un simbolo della crisi europea dei migranti dopo la sua morte per annegamento e l’iconica foto scattata al ritrovamento del suo corpo senza vita su una spiaggia (essendo un contenuto sensibile abbiamo deciso di non pubblicare la foto, ma potete trovarla facilmente sul web).
“L’inerzia delle autorità italiane e tedesche ci costringe a questa misura“, ha dichiarato in un comunicato il leader della ONG, Gorden Isler.
Da martedì 22 sera, quindi, “Alan Kurdi si è diretto verso il porto nel sud della Francia dove si trovava, come previsto, per effettuare un cambio di equipaggio e preparare un nuovo intervento nel Mediterraneo Orientale“, ha detto Sea-Eye, una ONG con sede a Regensburg in Baviera, Germania. Martedì mattina, la guardia costiera italiana ha evacuato due donne, un uomo e cinque bambini, tra cui un bambino di 5 mesi, ha detto Sea-Eye, aggiungendo su Twitter che 125 persone sono ancora a bordo. Sea-Eye spiega che fino a martedì sera “nessun posto di comando delle operazioni di soccorso europee ha assunto il coordinamento delle persone soccorse sulla Alan Kurdi“. Quest’ultima ha rinnovato sempre martedì sera i suoi appelli ai posti di comando di Italia, Malta, Germania e Francia oltre che a Ministero degli Esteri tedesco, “ma nessuno ha risposto, nessuno“, sottolinea Sea-Eye.
L’anno 2020 è segnato da un’impennata di imbarcazioni nel Mediterraneo centrale, la rotta migratoria più mortale al mondo per i candidati all’esilio in Europa, principalmente dalla Libia e dalla vicina Tunisia. Tra l’inizio di gennaio e la fine di luglio i tentativi di traversata dalla Libia sono aumentati del 91%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, rappresentando 14.481 persone che hanno preso il mare. Quelli dalla Tunisia sono saliti, con 10.174 persone colpite, con un incremento del 462%. Più di 300 migranti sono morti quest’anno tentando la traversata, ma la cifra potrebbe effettivamente essere molto più alta, stima l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni OIM.