Si sono tenuti nel pomeriggio, a Caivano, i funerali di Maria Paola Gaglione, morta dopo essere stata speronata dal fratello mentre era in motorino con il compagno Ciro, un ragazzo transessuale.
“Vola in alto più forte che puoi”, si legge su uno striscione appeso fuori alla Parrocchia del Parco Verde di Caivano. Il portone si è aperto alle ore 16 per accogliere i tanti che vorranno partecipare al funerale di Maria Paola. Come deciso ieri nell’udienza di convalida del fermo il fratello Michele resta in carcere e quindi non è stato presente ai funerali. Ciro è stato dimesso ma non è stato presente alla cerimonia. La tensione e il dolore sono stati alle stelle.
“Non vado perché non me la sento, è stata una tragedia. I figli si accettano per come sono, poi ognuno ha la sua mentalità“, dice una donna che conosceva Maria Paola.
Sul palazzo dove abitava Maria Paola si vede il drappo bianco e proprio di fronte c’è la casa dove vive Ciro: “Caivano chiede giustizia, non si può andare avanti così. Chi nasce qui non ha nessuna opportunità“.
Un altro giorno di dolore tra i palazzoni di Caivano, tappezzati dai manifesti dei funerali fatti appendere dalla famiglia di Maria Paola, “venuta tragicamente a mancare“, scrivono. Ma Ciro, il ragazzo trans di cui la giovane era innamorata e la sua famiglia parlano di una tragedia annunciata: botte e minacce, racconta il giovane, erano cominciate già da tempo.
Il quartiere oggi è chiuso nel suo dolore, qui tutti conoscono Maria Paola e Ciro, pochi hanno voglia di parlare “Ho battezzato Ciro e anche Paola, ho unito in matrimonio Michele. Sono famiglie povere, questo è un quartiere molto povero, è un quartiere popolare“, dice Don Maurizio Patriciello, Parroco del Parco Verde di Caivano.
Una povertà che spesso rende difficile intravedere un futuro.