Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, in visita in Italia, ha ha firmato martedì scorso a Roma due nuovi accordi commerciali.
Anche la questione della repressione a Hong Kong è stata discussa, mentre martedì nella Capitale era presente un attivista di Hong Kong, Nathan Law, per chiedere al Governo di condannare le violazioni dei diritti umani di Pechino.
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha detto martedì di aver firmato a Roma due accordi con il suo omologo cinese Wang Yi: uno per la fornitura di gas naturale a Snam, il più grande operatore di gasdotti in Europa, l’altro per l’export di prodotti alimentari “Made in Italy” in Cina. “Ci sono anche importanti partnership nel settore dell’energia e dei trasporti” , ha detto Di Maio in una conferenza stampa.
Roma è la prima tappa di un viaggio di cinque giorni del signor Wang, che lo porterà poi in Olanda, Francia, Germania e Norvegia, in mezzo alla forte tensione tra Pechino e Washington. Questa è la sua prima uscita dalla Cina dallo scoppio della pandemia di Covid-19. “Un’Europa unita, stabile e prospera è importante per il mondo intero“, ha commentato alla stampa il signor Wang, che desidera consolidare le relazioni tra UE e Cina.
Questo rapporto ha subito “provocazioni e danni inflitti da forze esterne“, ha aggiunto, senza però citare gli Stati Uniti. “La Cina non vuole una guerra fredda“, da Paesi che guardano solo “ai propri interessi privati“, ha aggiunto, ritenendo che ciò costituirebbe un passo indietro nella storia.
Hong Kong prende parte ai dibattiti bilaterali
Nel marzo 2019, il Governo italiano e quello cinese, hanno firmato un protocollo d’intesa non vincolante per suggellare l’ingresso dell’Italia nelle nuove vie della seta. L’Italia è quindi diventata il primo membro del G7 ad integrare questo faraonico progetto di infrastrutture marittime e terrestri, lanciato da Pechino nel 2013. In totale, sono stati firmati 29 contratti o memorandum d’intesa, relativi secondo il governo a 2,5 miliardi di euro e un potenziale complessivo di 20 miliardi. I partner europei dell’Italia temono che l’accordo sulla “Via della seta” destabilizzi i piccoli Paesi indebitandoli e rafforzando il potere della Cina, dandole accesso alle tecnologie chiave.
Martedì l’attivista di Hong Kong Nathan Law ha incontrato a Roma una delegazione di deputati italiani, chiedendo all’Italia di condannare severamente i precedenti della Cina in termini di diritti umani. L’attivista, recentemente fuggito a Londra, ha chiesto una forte alleanza contro Pechino, oltre a sanzioni contro i funzionari cinesi responsabili di abusi contro la popolazione uigura in Cina. Di fronte alla stampa, Luigi Di Maio ha giudicato “fondamentali la stabilità e la prosperità di Hong Kong“. È inoltre necessario, secondo lui, tutelare la grande autonomia del Paese e la tutela dei diritti fondamentali dei suoi abitanti.
La sua controparte cinese ha osservato di aver sollevato l’argomento in uno spirito di non interferenza. Pechino ha approvato una legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong “per colmare le lacune che esistono da anni a Hong Kong e combattere gli atti di violenza che si verificano in tutta l’isola” , ha detto Wang.