In data 31 agosto, come ogni lunedì, assistiamo a un forte calo dei tamponi (vengono comunicati quelli elaborati, non quelli eseguiti il giorno precedente). Quindi vediamo numeri riferiti alla domenica, giorno in cui molti laboratori non sono operativi, e per un ritorno ai dati più veritieri bisognerà attendere i giorni centrali della settimana.
Elaborati 58.518 tamponi (ieri 81.723) con 996 positivi. Per un confronto immediato: nei giorni tra mercoledì e sabato della scorsa settimana il numero totale dei tamponi è stato compreso tra un minimo di 93.529 e un massimo di 99.108; rapporto positivi/tamponi 1,70% (ieri 1,67%). L’incremento nazionale dei casi è +0,37% (ieri +0,51%) con 269.214 contagiati totali, 207.653 dimissioni/guarigioni (+117): il dato totale è più basso di ieri per un ricalcolo della Regione Veneto. I deceduti sono 35.483 (+6); 26.078 infezioni in corso (+873). Ricoverati con sintomi 1.288 (+37); terapie intensive: +8 (94).
Nuovi casi soprattutto in: Campania 184 (5.783 tamponi, rapporto positivi/tamponi del 3,18%); Lazio 148 (13.093 tamponi, rapporto positivi/tamponi dell’1,13%); Emilia Romagna 117 (6.132 tamponi, rapporto positivi/tamponi del 1,90%); Sardegna 79 (1.083 tamponi, rapporto positivi/tamponi del 7,29%); Toscana 73 (4.438 tamponi, rapporto positivi/tamponi del 1,64%). In Lombardia curva +0,13% (ieri +0,23%) con 9.866 tamponi (ieri 12.863) e 135 positivi; rapporto positivi/tamponi 1,36% (ieri 1,82%); 100.075 contagiati totali; ricoverati +1 (195); terapie intensive +2 (22); 2 decessi. Qualche rapida informazione sulla letalità (decessi in percentuale su malati): nel periodo tra il 10 e il 23 (dati Iss) sono stati individuati 8.997 nuovi casi, dei quali 14 sono deceduti (non sono stati considerati i decessi di persone con diagnosi di positività antecedente al 10 agosto).
La letalità nel periodo si attesta quindi allo 0,15%: il dato è per ora provvisorio, perché per avere un conteggio definitivo bisognerà attendere che tutti i soggetti presi in esame abbiano concluso (si spera con la guarigione) il periodo di malattia o di positività asintomatica. Tuttavia si nota come la letalità sia molto più bassa di quella rilevata complessivamente da inizio epidemia (13,2%) anche come conseguenza del crollo dell’età mediana dei contagiati: scesa da un picco di 68 anni nella prima settimana di aprile ai 29 anni dell’ultima settimana di rilevazione (chiusa il 25 agosto). Senza dimenticare, però, un altro elemento chiave: i dati di inizio epidemia si riferivano in larga parte ai pazienti ospedalizzati, perché a lungo è stato praticamente impossibile ottenere un tampone al di fuori delle strutture sanitarie.
Oggi i dati si riferiscono a un campione totalmente diverso, dove il peso delle persone con sintomatologia severa o critica, quindi candidate al ricovero, è scesa da settimane sotto il 10% (dati Iss). Anche così si spiega la differenza tra i numeri attuali, e quelli di inizio anno, in rapporto ai casi rilevati.