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Superlega, ok da Corte giustizia Ue: la sentenza contro la Uefa

Per la Corte esiste un abuso di potere dominante da parte della Uefa e della Fifa che esercitano un monopolio. La Superlega: "Il calcio ora è libero"

Aleksandr Ceferin, presidente della Uefa  - (Fotogramma)

Superlega, arriva la sentenza favorevole. La Corte di Giustizia Europea certifica oggi l'abuso di posizione dominante da parte di Uefa e Fifa e sdogana competizioni parallele a quelle organizzate in particolare dalla confederazione continentale.

"Le norme Fifa e Uefa sull'approvazione preventiva delle competizioni calcistiche interclub, come la Super League, sono contrarie al diritto dell'Ue", scrive la Corte sottolineando che esiste un abuso di potere dominante da parte della Uefa e della Fifa che esercitano un monopolio. In sostanza, la Uefa non può sanzionare club che decidono di partecipare ad altre competizioni. La decisione, che non costituisce un via libera automatico alla Superlega nella forma proposta dai suoi promotori, può ridefinire gli equilibri e la struttura dell'intero calcio europeo.

La sentenza

Secondo la Corte di Giustizia Ue, la Uefa non può esercitare il monopolio sul calcio e sarebbe legale creare una competizione parallela gestita dai club. "Le norme Fifa e Uefa sull'approvazione preventiva delle competizioni calcistiche interclub, come la Super League, sono contrarie al diritto dell'Ue. Sono contrari alla bassa concorrenza e alla libera prestazione dei servizi", spiega la Corte nella Sentenza C-333/21 sulla Superlega.

"Le norme Fifa e Uefa che subordinano alla loro previa approvazione qualsiasi nuovo progetto calcistico interclub, come la Super League, e vietano ai club e ai giocatori di giocare in tali competizioni, sono illegali. Non esiste un quadro normativo per le norme Fifa e Uefa che garantiscano che siano trasparenti, obiettive, non discriminatorie e proporzionate. Allo stesso modo, le norme che attribuiscono alla Fifa e all'Uefa il controllo esclusivo sullo sfruttamento commerciale dei diritti relativi a tali competizioni sono tali da restringere la concorrenza, data l'importanza per i consumatori dei media e i telespettatori nella Comunità europea".

"La Federation internationale de football Association (Fifa) e l'Unione delle associazioni calcistiche europee (Uefa) sono associazioni di diritto privato con sede in Svizzera. Il loro obiettivo è promuovere e definire il quadro per il calcio a livello mondiale ed europeo. Hanno adottato norme che conferiscono loro il potere di approvare le competizioni calcistiche interclub in Europa e di sfruttare i vari diritti mediatici relativi a tali competizioni. Un gruppo di 12 squadre di calcio europee, che agiscono attraverso la società spagnola European Superleague Company ha deciso di avviare un nuovo progetto di competizione calcistica, la Super League. Fifa e Uefa si sono opposte al progetto, minacciando di imporre sanzioni ai club e ai giocatori che dovessero partecipare".

"La European Superleague Company ha intentato un'azione contro la Fifa e la Uefa dinanzi al Tribunale commerciale di Madrid (Spagna), sostenendo che le loro norme sull'approvazione delle competizioni e sullo sfruttamento dei diritti dei media sono contrarie alla legge -si legge nell'atto-. Avendo alcuni dubbi in merito in relazione, tra l'altro, al fatto che la Fifa e l'Uefa detengono un monopolio su tale mercato, il giudice spagnolo ha sottoposto alcune questioni alla Corte di giustizia", spiega la Corte che "rileva che l'organizzazione di competizioni calcistiche interclub e lo sfruttamento dei diritti mediatici costituiscono, evidentemente, attività economiche. Devono quindi rispettare le regole della concorrenza e rispettare le libertà di movimento, anche se il valore economico dello sport presenta alcune caratteristiche specifiche, come l'esistenza di associazioni dotate di determinati poteri di regolamentazione e controllo e il potere di imporre sanzioni. La Corte rileva inoltre che, parallelamente a tali competenze, anche la Fifa e l'Uefa si organizzano competizioni calcistiche".

La Corte dichiara poi che, "quando un’impresa in posizione dominante ha il potere di determinare le condizioni alle quali imprese potenzialmente concorrenti possono accedere al mercato, tale potere, tenuto conto del rischio di conflitto di interessi che dà luogo a tale potere, deve essere soggetto a criteri utili per garantire che siano trasparenti, oggettivi, non discriminatori e proporzionati. Tuttavia, i poteri della Fifa e della Uefa non sono soggetti a nessuno di questi criteri. La Fifa e la Uefa stanno quindi abusando di una posizione dominante".

"Inoltre, data la loro natura arbitraria, le loro norme in materia di approvazione, controllo e sanzioni devono essere considerate restrizioni ingiustificate alla libera prestazione dei servizi. Ciò non significa che una competizione come il progetto della Superlega debba necessariamente essere approvata. La Corte, interpellata in generale sulle regole Fifa e Uefa, nella sua Sentenza non si pronuncia su quello specifico progetto".

Parallelamente, la Corte osserva che "le norme Fifa e Uefa relative allo sfruttamento dei diritti mediatici sono tali da arrecare danno ai club calcistici europei, a tutte le società operanti nei mercati dei media e, in ultima analisi, ai consumatori e ai telespettatori, impedendo loro di godere di nuove e potenzialmente innovative Competizioni interessanti, spetta però al Tribunale di Commercio, verificare se tali regole possano comunque avvantaggiare diversi attori del calcio, ad esempio garantendo in modo solidale la redistribuzione dei profitti generati da queste serate".

Superlega, la reazione della Uefa

La sentenza di oggi non contiene una formale approvazione del progetto Superlega ed è su questo aspetto che la Uefa si concentra. "La Uefa prende atto della sentenza pronunciata oggi dalla Corte di Giustizia della Corte Europea nel caso della European Super League. Questa sentenza non implica l'approvazione o la convalida della cosiddetta 'super league', ma piuttosto sottolinea una carenza storica nel quadro della pre-autorizzazione della Uefa, un aspetto tecnico che è già stato riconosciuto e affrontato nel giugno 2022", dice l'organizzazione presieduta da Aleksander Ceferin.

"La Uefa è fiduciosa nella solidità delle sue nuove regole, e nello specifico che siano conformi a tutte le leggi e regolamenti europei pertinenti", sottolinea la Uefa nella nota. "La Uefa rimane risoluta nel suo impegno a sostenere la piramide calcistica europea, assicurando che continui a servire i più ampi interessi della società. Continueremo a plasmare il modello sportivo europeo collettivamente con associazioni nazionali, leghe, club, tifosi, giocatori, allenatori, istituzioni europee, governi e partner".

Il progetto Superlega

Il progetto Superlega è nato nel 2021 con l'iniziativa di 12 club e nella sua forma originaria è rapidamente tramontato. Nove società si sono immediatamente sfilate davanti allo scontro con la Uefa, a favore della quale si sono schierati anche i governi di diversi paesi. A sostenere il progetto sono rimaste Real Madrid e Barcellona, con la Juventus in una posizione più defilata dopo l'annuncio di uscita dall'iniziativa.

Inizialmente, la Superlega è stata presentata come un 'torneo chiuso', con presenze garantite per top club e inviti per alcune società. Nella successiva rielaborazione, è stato modificato lo schema che è diventato 'aperto' a 60 club, con una struttura divisa in categorie differenti, con meccanismi di promozione e retrocessione. Ogni squadra disputerebbe tra le 14 e le 20 partite ogni anno, in un format compatibile con i campionati nazionali.

"Abbiamo ottenuto il diritto di competere. Il monopolio Uefa è finito. Il calcio è libero. I club sono ora liberi dalla minaccia di sanzioni e liberi di determinare il proprio futuro", dice Bernd Reichart, Ceo della società A22 che ingloba il progetto Superlega. "Per i tifosi: Proponiamo la visione gratuita di tutte le partite della Super League", aggiunge. "Per i club: Le entrate e le spese di solidarietà saranno garantite", afferma.

"Al Real Madrid accogliamo con favore la decisione della Corte", dice Florentino Perez, presidente del Real Madrid e pilastro del progetto. "Nei prossimi giorni studieremo la portata di questa delibera. In primo luogo, il calcio europeo non sarà un monopolio. In secondo luogo, i club saranno padroni del proprio destino. Oggi trionfa l'Europa delle libertà, del calcio e dei suoi tifosi. Oggi prevalgono la legge e la libertà. 70 anni fa compivamo un passo fondamentale con la creazione della Coppa dei Campioni. Difenderemo un progetto moderno e compatibile con le competizioni nazionali e che imporrà effettivamente il rispetto del fair play finanziario. Proteggerà i giocatori ed entusiasmerà i tifosi", dice annunciando che "da oggi gli sforzi si intensificheranno. Nessuno ha detto che porre fine a un monopolio sarebbe stato facile". Con la Superlega "ci sarà un calcio all'altezza del XXi secolo. Lavoreremo senza minacce, senza agire contro niente e nessuno. Da oggi il presente e il futuro sono nelle mani dei club e dei loro tifosi. È un grande giorno per la storia del calcio e dello sport".

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Ferragni, Fedez e l’amore per Paloma: segnali di...

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Le immagini social che fanno sognare i fan della coppia

La foto postata su Instagram da Fedez insieme a Paloma

Una foto con Paloma, il golden retriver arrivato in casa dopo la morte di Matilda, che ritrae Fedez mentre lei lo lecca festosamente, e una scritta eloquente: "Miss You", con un cuore spezzato e una faccina che piange. Così il rapper, che nelle stories di Instagram sorprende i fan postando un'immagine 'nostalgica' della vita quotidiana quando era ancora in casa con la sua famiglia e con la moglie Chiara Ferragni. Una foto che non è usuale e che fa sognare i fan che sperano ancora in un ritorno di fiamma tra i due. Come se non bastasse, poco dopo è Chiara Ferragni a postare, nelle sue stories, un video in cui, senza parlare, accarezza dolcemente lo stesso cagnolino.

Dopo la rottura tra i due, della cagnolina color miele si erano perse le tracce, tanto da far sorgere in più di un fan l'interrogativo sulla sorte che le era toccata. Ora è chiaro che sta benissimo, e continua ad essere amata da entrambi allo stesso modo. Che siano piccoli segnali di disgelo? I fan, intanto, sognano.

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Cronaca

Monastero sotto sfratto nel Lazio, Sos dei monaci...

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Monastero sotto sfratto nel Lazio, Sos dei monaci ortodossi:

Un monastero sotto sfratto. Se non cambierà qualcosa i monaci del monastero ortodosso di Campo di Carne, a sud della capitale, dovranno sgomberare a giorni, dopo avere celebrato la Pasqua ortodossa. Padre Luca Monti, il Superiore del monastero, all’Adnkronos lancia un sos: “Si sta cercando di forzare i tempi per cedere l’immobile. Chiediamo soltanto che si attenda l’udienza del Tribunale di Latina fissata per il 3 luglio prossimo”. La chiesa ortodossa oggetto di sfratto esecutivo è’ stata fondata nel 1991 da mons. Antonio De Rosso, una sorta di ‘eminenza grigia’ di Giovanni Paolo I. De Rosso venne consacrato prete cattolico da Albino Luciani e alla sua morte si fece consacrare vescovo ortodosso, continuando la sua attività nella chiesa a Campo di Carne.

“Questo monastero - spiega il padre superiore - è la nostra sede legale ed è la sola chiesa che possediamo in Italia. Poco prima di morire, mons. De Rosso ha acceso un mutuo, non a nome della chiesa, ma della diaconia Onlus tuttora esistente”. Le cose, come spiega padre Monti, sono filate lisce sino al 2014 quando, in assenza di disponibilità , il mutuo non e’ stato più pagato. “La chiesa - spiega padre Monti subentrato successivamente come superiore del monastero - è andata all’asta giudiziaria come luogo di culto”.

Le aste giudiziarie per un po’ si conclusero con un nulla di fatto. “All’epoca - spiega il padre superiore - non avevamo la disponibilità economica che ora invece avremmo . Due anni fa pare abbiano comprato degli indiani per 124 mila euro a fronte di un edificio che occupa mille metri quadrati : la cosa strana è che si sono palesati per avere i loro diritti solo qualche mese fa”. Nel frattempo il monastero ha continuato ad essere attivo con le funzioni religiose. Padre Monti segnala quelle che definisce 'anomalie’: “Noi non abbiamo mai ricevuto alcuna notifica; probabilmente perche’ si riteneva che la chiesa fosse vuota e sconsacrata ma non e’ così. Ho chiesto al tribunale di sospendere la vendita in attesa dell’udienza fissata per il prossimo 3 luglio. In teoria fino a quella data tutto dovrebbe restare fermo invece ora è arrivata una mail che comunica che lo sfratto esecutivo avverrà il 6 maggio, il giorno dopo la Pasqua. Il che significa che dovremmo smontare la chiesa l’indomani le celebrazioni pasquali in poche ore per liberare tutto. Se il 3 luglio avremo torto lo deciderà il giudice, nel frattempo non si capisce il perché si stiano forzando i tempi ”.

Il Vaticano a quanto risulta a padre Monti non sarebbe al corrente della questione. Intanto, spiega, “stiamo pensando di fare una manifestazione davanti al Tribunale di Latina il 2 maggio . Il paradosso è che l’ufficiale giudiziario scavalca il giudice . E’ vero che lo sfratto è esecutivo ma il rischio è che ci buttino fuori ora per farci rientrare a luglio se il giudice ci darà ragione. Non chiediamo la luna. Ora noi abbiamo i mezzi per pagare e in tribunale riproporremo l’acquisto, rendendo i soldi agli indiani in maniera trasparente”. Lamenta il superiore del monastero ortodosso:”Si sta cercando di forzare i tempi per cedere l’immobile a persone che non si sa che ne faranno. Garantiranno il luogo di culto e poi quale culto?”.

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Politica

Crosetto: “Vannacci candidato? Vittoria di Lega ed...

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Dopo le parole del ministro, la replica del candidato: "Crosetto sarcastico? Il sarcasmo lo lascio a lui"

Guido Crosetto e il generale Vannacci - Fotogramma

"Era chiaro da mesi che lo avrebbe fatto. Sarà certamente eletto e le istituzioni europee potranno godere del suo contributo di idee e valori. Sono certo che la sua presenza aiuterà elettoralmente la Lega. Una scelta win-win, come si dice. Per lui, per la Lega e per l'esercito". Con queste parole il ministro della Difesa Guido Crosetto commenta con Affaritaliani.it la candidatura da indipendente del generale Roberto Vannacci nelle liste della Lega, in tutta Italia, alle elezioni europee del prossimo 8-9 giugno.

La replica di Vannacci

"E' una sua opinione, se ritiene che sia così buon per lui. Non vorrei deluderlo però. Sembrava sarcastico? Il sarcasmo lo lascio al ministro. Lui è molto criptico quindi non saprei", replica a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, il generale candidato intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. La sua candidatura ha suscitato critiche anche dai suoi compagni di partito. "Sono problemi loro, io vado avanti per la mia strada, discutano tra di loro all'interno del partito, io non ho la tessera" della Lega "al momento, sono un candidato indipendente". Centinaio però ha detto chiaramente che non la voterà mai. "Molto bene. Gli faccio un in bocca al lupo e tanti auguri". Fedriga ha detto, poco fa ai nostri microfoni, che sceglierà i tre candidati del suo territorio. "E io - ha concluso Vannacci - faccio tanti auguri anche a loro".

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