Esteri
Pena di morte sospesa, iniezione letale su detenuto fallita...
Pena di morte sospesa, iniezione letale su detenuto fallita per 10 volte
E' successo in Idaho. Per quasi un'ora hanno tentato 10 volte di mettere ago in braccia e gambe del condannato. Scaduto l'ordine di esecuzione per il 73enne
Hanno tentato per quasi un'ora di inserire l'ago per l'iniezione letale al condannato legato al lettino nella stanza della morte, ma alla fine le autorità carcerarie dell'Idaho hanno dovuto sospendere l'esecuzione di Thomas Eugene Creech, condannato per 5 omicidi.
"Il team medico non ha potuto stabilire la linea endovenosa, rendendo impossibile procedere con l'esecuzione", ha dichiarato la portavoce del dipartimento carcerario dell'Idaho, spiegando che l'ordine di esecuzione di Creech, che ha 73 anni ed è stato condannato a morte per un omicidio del 1981, è ora scaduto. Quella di Creech sarebbe dovuta essere la prima esecuzione in Idaho in oltre un decennio, dopo che la Corte Suprema degli Stati Uniti non aveva accolto il ricorso in extremis del condannato.
Gli avvocati di Creeech hanno detto che è stato tentato per 10 volte di inserire l'ago dell'iniezione letale su entrambe le braccia e gambe del condannato. "Siamo arrabbiati ma non stupiti, questo è quello che succede quando persone ignote di cui non si conosce la preparazione vengono incaricate di portare a termine le esecuzioni", hanno affermato denunciando il fatto che le autorità carcerarie hanno tenuto completamente "coperto dal segreto" le modalità delle esecuzioni e anche il tipo di medicinali usati.
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Fili staccati e ‘record mondiale’, intoppi e...
Dietro le quinte dei primi 100 giorni post impianto: ecco cos'è successo
Traguardi da record ma anche problemi per l'impianto cerebrale Neuralink, la startup di neuroscienze fondata da Elon Musk. Quando a gennaio di quest'anno la compagnia, che si occupa di interfacce cervello-computer, ha annunciato al mondo di aver eseguito il primo impianto nel paziente zero, Noland Arbaugh, i riflettori mondiali si sono accesi anche sulla tecnologia che ha reso possibile al 29enne, arruolato nello studio Prime, imprese come muovere un cursore, inviare mail, giocare a scacchi e a videogiochi di corse d'auto stile Mario Kart col pensiero.
In particolare colpiva l'identikit dell'impianto: 1.024 elettrodi distribuiti su 64 fili altamente flessibili e ultrasottili per registrare l'attività neurale. Un sistema hi-tech che nei primi 100 giorni dentro il cervello di Noland ha regalato traguardi da record, ma ha costretto anche gli ingegneri e i ricercatori a risolvere intoppi. Incidenti di percorso, poi risolti.
Il problema si è verificato "nelle settimane successive all'intervento - hanno raccontato gli esperti di Neuralink nel loro resoconto - Alcuni fili" del chip "si sono ritirati dal cervello, determinando una netta diminuzione del numero di elettrodi efficaci. Ciò ha portato a una riduzione dei valori di bit al secondo (Bps)", l'unità di misura con cui sono state valutate le performance dell'impianto. "In risposta a questo cambiamento - hanno spiegato ancora gli esperti - abbiamo modificato l'algoritmo di registrazione per renderlo più sensibile ai segnali della popolazione neurale, migliorato le tecniche per tradurre questi segnali in movimenti del cursore e migliorato l'interfaccia utente". Queste modifiche "hanno prodotto un miglioramento rapido e duraturo del valore Bps, che ora ha superato la performance iniziale di Noland".
Nei giorni feriali, Noland è impegnato in sessioni di ricerca per un massimo di 8 ore al giorno. Nei fine settimana, l'uso personale e ricreativo dell'impianto può superare le 10 ore al giorno. Recentemente il paziente zero ha utilizzato il dispositivo per un totale di 69 ore in una sola settimana: 35 di sessioni strutturate e ulteriori 34 di uso personale. Le sessioni permettono di valutare le performance del device. Più sono alti i valori Bps, migliore è il controllo del cursore. Durante la prima sessione, hanno riportato gli esperti, Noland ha stabilito anche "un nuovo record mondiale per il controllo del cursore" con un'interfaccia cervello-computer, "di 4,6 Bps. Successivamente ha raggiunto 8 Bps e attualmente sta cercando di battere i punteggi degli ingegneri Neuralink utilizzando un mouse".
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Il chip di Elon Musk nel cervello tra intoppi e record,...
Dietro le quinte dei primi 100 giorni post impianto: ecco cos'è successo
Traguardi da record ma anche problemi per l'impianto cerebrale Neuralink, la startup di neuroscienze fondata da Elon Musk. Quando a gennaio di quest'anno la compagnia, che si occupa di interfacce cervello-computer, ha annunciato al mondo di aver eseguito il primo impianto nel paziente zero, Noland Arbaugh, i riflettori mondiali si sono accesi anche sulla tecnologia che ha reso possibile al 29enne, arruolato nello studio Prime, imprese come muovere un cursore, inviare mail, giocare a scacchi e a videogiochi di corse d'auto stile Mario Kart col pensiero.
In particolare colpiva l'identikit dell'impianto: 1.024 elettrodi distribuiti su 64 fili altamente flessibili e ultrasottili per registrare l'attività neurale. Un sistema hi-tech che nei primi 100 giorni dentro il cervello di Noland ha regalato traguardi da record, ma ha costretto anche gli ingegneri e i ricercatori a risolvere intoppi. Incidenti di percorso, poi risolti.
Il problema si è verificato "nelle settimane successive all'intervento - hanno raccontato gli esperti di Neuralink nel loro resoconto - Alcuni fili" del chip "si sono ritirati dal cervello, determinando una netta diminuzione del numero di elettrodi efficaci. Ciò ha portato a una riduzione dei valori di bit al secondo (Bps)", l'unità di misura con cui sono state valutate le performance dell'impianto. "In risposta a questo cambiamento - hanno spiegato ancora gli esperti - abbiamo modificato l'algoritmo di registrazione per renderlo più sensibile ai segnali della popolazione neurale, migliorato le tecniche per tradurre questi segnali in movimenti del cursore e migliorato l'interfaccia utente". Queste modifiche "hanno prodotto un miglioramento rapido e duraturo del valore Bps, che ora ha superato la performance iniziale di Noland".
Nei giorni feriali, Noland è impegnato in sessioni di ricerca per un massimo di 8 ore al giorno. Nei fine settimana, l'uso personale e ricreativo dell'impianto può superare le 10 ore al giorno. Recentemente il paziente zero ha utilizzato il dispositivo per un totale di 69 ore in una sola settimana: 35 di sessioni strutturate e ulteriori 34 di uso personale. Le sessioni permettono di valutare le performance del device. Più sono alti i valori Bps, migliore è il controllo del cursore. Durante la prima sessione, hanno riportato gli esperti, Noland ha stabilito anche "un nuovo record mondiale per il controllo del cursore" con un'interfaccia cervello-computer, "di 4,6 Bps. Successivamente ha raggiunto 8 Bps e attualmente sta cercando di battere i punteggi degli ingegneri Neuralink utilizzando un mouse".
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Carenza di uomini al fronte, Kiev arruola i detenuti...
L'Ucraina cerca di colmare la carenza di uomini al fronte: il Parlamento di Kiev ha approvato una legge che permetterà di arruolare i detenuti.