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Finanza

Borsa Milano oggi, Piazza Affari cauta prima delle decisioni Fed

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Le principali Borse europee hanno chiuso la giornata con dati leggermente superiori alla parità, Piazza Affari nonostante un’apertura in rialzo ha chiuso invece la seduta con una perdita del -0,12% a 26.523 punti. Una cautela dovuta all’attesa per l’evento principale di oggi, ovvero la riunione della Fed con le indicazioni in materia di politica monetaria che ha portato ad un rialzo di 25 punti base dei tassi di interesse, in linea con quanto si attendeva il mercato.

Lo spread tra Btp e Bund tedeschi si attesta a 185 punti base con un rendimento del titolo decennale al 4,2%.

Sul listino principale di Piazza Affari spiccano le ottime performance di Iveco (+3,98%) e Leonardo (+1,71%). La società aerospaziale ha annunciato di aver ottenuto nuovi ordini da Medio Oriente, Asia, America ed Europa per un valore complessivo di circa 470 milioni di euro.

Al netto di Fineco Bank che ha chiuso a +0,82%, i titoli bancari hanno mostrato un andamento altalenante che ha portato ai ribassi di Banco Bpm (-2,66%) e Bper Banca (-1,43%). In calo anche A2A che a fine seduta cede il 2,05%. Ottima perfomance di Gvs che chiude a +13,66% dopo la diffusione dei dati di bilancio 2022. Dati positivi anche per Emak (7,1%), Aeffe (6,32%), Rizzoli Mediagroup (6,07%) e Mondo TV che, dopo il tracollo di ieri (-50%) e un eccesso di ribasso in mattinata, chiude la seduta con +5,9%.

Scarso interesse del mercato invece per Telecom Italia, che chiude in perfetta parità dopo l’annuncio di un accordo con i sindacati per 2.000 uscite volontarie sfruttando lo strumento dell’isopensione. (in collaborazione con Money.it).

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Premio BancaFinanza 2023, Patuelli e i grandi banchieri premiati a Torino

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Si è svolta nei giorni scorsi, con grande successo e partecipazione di pubblico, presso la magnifica cornice del Salone delle Feste di Palazzo Madama a Torino, la cerimonia di premiazione del Premio BancaFinanza 2023, la storica rivista nazionale specializzata che ogni anno pubblica le graduatorie delle banche italiane, classificate secondo gli indici di solidità, redditività e produttività. Il prestigioso riconoscimento è andato ai gruppi bancari e agli istituti primi classificati nelle nove categorie. L’evento, che è stato presentato dal professor Giuseppe Ghisolfi, banchiere, scrittore e direttore di BancaFinanza e da Eleonora Pedron, già Miss Italia e noto volto televisivo, è stato organizzato dall’editore della rivista insieme alla «Rina Prime Value Services», in collaborazione con lo Studio notarile e legale torinese «Leading Law» e la Sim «Cuniberti & Partners».

Ospite d’onore il presidente dell’Abi Antonio Patuelli anch’egli premiato con una targa «per le sue indiscusse qualità professionali ed umane e per il contributo, come presidente Abi, allo sviluppo economico del Paese e per aver promosso il protocollo di intesa tra Associazione Bancaria Italiana, Protezione Civile e Associazioni dei consumatori per i sostegni delle banche alle popolazioni colpite da calamità naturali».

A premiare il presidente Patuelli il sindaco di Torino Stefano Lo Russo che, pochi minuti prima ha aperto la cerimonia portando alla platea i saluti della Città di Torino. Tra il pubblico numerosi banchieri, imprenditori, professionisti e professori universitari. Nel suo intervento, Lo Russo ha sottolineato con orgoglio l’importanza storica di una rilevante presenza finanziaria a Torino, che nel corso delle stagioni ha supportato la città, sia nei momenti di crescita che in quelli di difficoltà economico-finanziaria. «C’è sempre stato un rapporto dialogico tra istituzioni e mondo bancario – ha spiegato – anche perchè la Città di Torino è un grande cliente delle banche italiane». «Un cliente che paga – ha precisato il primo cittadino – i rimborsi delle rate dei mutui, che sono molto onerose». «Torino – ha aggiunto – ha fatto tanti investimenti nei decenni passati, che hanno fatto cambiare pelle alla città: ad esempio, ha costruito la metropolitana, il passante ferroviario». Ciò è stato possibile grazie al ricorso alla leva del credito e quindi agli istituti bancari che hanno investito nella strategia di sviluppo della Città di Torino e hanno erogato risorse finanziare importanti, che hanno permesso al capoluogo piemontese di trasformarsi radicalmente. Si è trattato di investimenti fondamentali, che però gravano ancora sulle casse d Palazzo Civico. «Quest’anno – ha dichiarato il sindaco Lo Russo – la Città rimborsa 252 milioni di euro di mutui contratti tra il 2003 e il 2005 e pagherà altri 700 milioni di euro tra capitali e interessi nel prossimo triennio».

ll primo cittadino ha quindi ringraziato gli istituti di credito torinesi e piemontesi che hanno sempre creduto nello sviluppo di Torino e hanno anche saputo restituire al territorio le ricchezze derivanti dai profitti delle attività svolte. «Il territorio – ha affermato – ha una enorme rete di solidarietà sociale, che ha permesso di affrontare, gestire e superare le crisi, tra cui l’ultima pandemia, grazie anche alle banche che sono sempre state estremamente attente a questo tipo di situazioni. Dopo l’intervento del sindaco Lo Russo è iniziata la cerimonia di premiazione con la consegna dei premi «BancaFinanza 2023».

Il professor Gian Luigi Gola ha premiato il presidente di Banca Mediolanum SpA, Giovanni Pirovano, istituto classificatasi al primo posto nella categoria «Gruppi Maggiori».

L’architetto Piercarlo Rolando, ha premiato Paola Garibotti, regional manager Nord-Ovest di Banca Unicredit SpA, istituto risultato primo classificato tra le «Banche Maggiori».

La dottoressa Rosaria Ravasio, giornalista economica, ha premiato Gian Maria Gros-Pietro, presidente del Gruppo Intesa Sanpaolo, classificatosi al primo posto per solidità nella categoria «Gruppi Maggiori». Il notaio torinese Andrea Ganelli ha premiato il dottor Michele Seghizzi, direttore marketing di Gruppo Banca Generali, classificatosi al primo posto nella categoria «Grandi Gruppi». Il professor Stefano Bresciani ha premiato il dottor Gianni Debernardi, responsabile dell’area private banking di San Paolo Private Banking Fideuram, istituto primo classificato tra le «Banche Grandi».

La professoressa Irene Bertucci ha premiato Alberto Merchiori, amministratore delegato di Santander Consumer Bank, istituto primo classificato nelle categorie «Gruppi Medi» e «Banche Medie». Il dottor Luca Delfino ha premiato Piermarco Alciati, vice direttore generale di Banca Psa ora Stellantis Financial Services, istituto primo classificato nella categoria «Banche Piccole». Infine L’ingegner Stefano Bongiovanni ha infine premiato Gian Luigi Bertini e Francesco Guarnieri, rispettivamente vice presidente e amministratore delegato di Guber Banca, prima classificata tra le «Banche minori».

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Rischio recessione, perché potrebbe arrivare davvero: il segnale dai mercati

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L’allarme per più di 200 giorni di negoziazione consecutivi: curva rendimenti del Treasury costantemente invertita dal 5 luglio 2022

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L’indicatore di recessione preferito dai mercati ha lanciato l’allarme per più di 200 giorni di negoziazione consecutivi, ovvero il periodo più lungo dal 1980: il chiaro messaggio è che gli Usa non saranno risparmiati da un freno alla crescita.

Nello specifico, la curva dei rendimenti del Treasury, rappresentata come differenza tra il rendimento del titolo del Tesoro a 2 anni e il rendimento della nota a 10 anni, è stata costantemente invertita dal 5 luglio 2022, secondo Dow Jones Market Data. Questa è la serie più lunga in cui i rendimenti a breve termine hanno eclissato quelli a lungo termine dal maggio 1980.

Il segnale non è rincuorante e racconta di una recessione imminente. In genere, infatti, le obbligazioni a più lunga scadenza offrono rendimenti più elevati perché gli investitori chiedono di essere compensati per il rischio aggiuntivo che assumono acquistando debito a lunga scadenza.

Tuttavia, quando crescono i timori di recessione o la Fed aumenta i tassi di interesse in modo aggressivo, questa relazione può essere ribaltata. I rendimenti delle obbligazioni a breve scadenza sono maggiori perché si teme che un imminente rallentamento economico metta a rischio la capacità dello Stato di rimborsare gli investitori. I quali, a loro volta, vogliono un esborso maggiore in termini di tassi di interesse (cedole) per tenere il debito acquistato.

Una curva invertita ha preceduto ogni recessione negli Stati Uniti dall’inizio degli anni ’60, ha affermato Campbell Harvey, professore di finanza alla Duke University. L’esperto ha anche notato che l’inversione particolarmente profonda ha causato problemi al settore bancario, contribuendo a istigare il crollo della Silicon Valley Bank e di altri istituti.

In questo momento, è difficile dire quando il rapporto tra rendimenti obbligazionari a breve e lungo termine potrebbe tornare alla normalità. Secondo Priya Misra, stratega di TD Securities, per trovare ottimismo gli investitori dovrebbero credere nella sconfitta dell’inflazione o che l’economia statunitense riuscirà a farcela.

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Spettro default Usa affonda le borse europee, Milano la peggiore

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Piazza Affari cede il 2,39%

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Lo spettro del default Usa affonda le borse europee che hanno chiuso tutte in forte calo con Milano a registrare la performance peggiore.

L’indice Ftse Mib termina le contrattazioni scivolando a 26.524 punti, a quota -2,39%. Male anche Parigi (-1,70%) e Londra (-1,77%). Perdite ancora più marcate per Francoforte, che lascia sul terreno l’1,92%.

A pesare sulle piazze del Vecchio continente le notizie che arrivano da Oltreoceano, con il mancato accordo sul tetto al debito pubblico Usa.

Tra i titoli peggiori, oggi, Banca Monte Paschi Siena, che ha chiuso con un calo del 7,10%, Stm (-5,42%) e Pirelli (-5,03%).

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Le nuove interazioni nel settore finanziario: il contributo delle FinTech

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I modelli classici nel settore delle finanze sono stati predominanti per decenni. Grandi aziende, in molti casi, con un notevole potere finanziario e una solida struttura, hanno segnato il destino di questo mercato e hanno avuto un rapporto con i loro clienti, o potenziali clienti, contraddistinto dalla loro supremazia in questo settore. Sebbene vi sia stata concorrenza tra queste stesse entità, l’uguaglianza delle circostanze ha portato a una comunicazione cliente/entità notevolmente rigida e comune in molti casi. L’esempio più evidente è quello delle banche.

Sebbene la digitalizzazione abbia introdotto altri canali di comunicazione più attuali, come le email o le sezioni all’interno dell’ambiente digitale, il modello non è cambiato in modo significativo negli ultimi due decenni. Tuttavia, ciò non è esattamente vero se consideriamo il ruolo che stanno giocando le FinTech. Queste nuove imprese, la cui comparsa risale a circa 15 anni fa, ma la cui consolidazione è più recente, stanno creando un nuovo paradigma per la comunicazione tra clienti e aziende finanziarie.

Molti potrebbero pensare che il servizio clienti faccia la differenza. In certo modo è vero, poiché questo servizio ha subito importanti cambiamenti. L’uso di diverse lingue e un orario molto più ampio sono due aspetti di grande rilevanza. Ma ci sono anche tipi di canali di comunicazione che non includono solo il telefono o le email, ma anche forme più attuali come i social media o le piattaforme di messaggistica istantanea. Inoltre, i professionisti che compongono il team di questa area hanno una notevole preparazione per risolvere molti dei dubbi e dei contrattempi che gli utenti possono incontrare.

Ma questo non è l’unico punto, poiché sono emerse nuove formule per interagire nelle FinTech, che si allontanano da modelli rigidi e basati sugli interessi delle entità più tradizionali; modelli che di solito non sono graditi dai clienti, i quali tendono a sentirsi come meri destinatari di materiale commerciale e non si percepiscono abbastanza valorizzati né con la necessaria autonomia. A questo proposito, è importante sottolineare l’innovazione introdotta da NAGA, una società FinTech di investimento, che ha lanciato quello che è noto come una piattaforma di social trading per criptovalute e altri asset. Ciò che è veramente innovativo in questo approccio è che NAGA ha facilitato il contatto tra i propri utenti all’interno del proprio ambiente, in modo che possano socializzare e contattarsi reciprocamente condividendo idee, esperienze, consigli e partecipando a dibattiti che apportano conoscenza e benefici, consentendo al trader di avere più informazioni a disposizione. Sebbene il catalogo di NAGA sia ampio per quanto riguarda gli asset con cui operare, con oltre 1.000 asset suddivisi in varie categorie come forex, criptovalute, materie prime, azioni, ecc…, l’innovazione, oltre a un ambiente digitale comodo e completo, risiede nella rottura dell’interazione rigida che le entità più tradizionali solitamente hanno.

L’idea di NAGA Trade è innovativa, ma molti possono pensare che sia logica, considerando che l’attuale era è segnata dal Web 2.0 e dalle sue forme di comunicazione aperte e dinamiche. Tuttavia, rimane rivoluzionaria perché altre entità o si sono rifiutate di aderire a questo modello o non hanno avuto la visione di aggiornare i propri stili a una nuova società che differisce notevolmente da quella di 20 anni fa. Sta di fatto che il loro approccio e concetto rappresentano un buon esempio di come le FinTech abbiano cambiato il paradigma della comunicazione nel settore.

Le FinTech hanno ancora un lungo cammino da percorrere, non solo per il loro potenziale e l’accoglienza positiva che stanno ricevendo dai consumatori attuali, ma anche per le sfide che devono affrontare nel breve termine. Tuttavia, è anche vero che hanno già apportato contributi significativi. E il modo di comunicare nel settore è uno di questi, sia per ciò che offrono, sia per le adattamenti che altre entità si sono viste costrette a effettuare per non perdere i propri clienti a favore di queste nuove aziende che, secondo quanto sembra, riescono a connettersi meglio con loro.

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Mercato npl, Banca Ifis compra Revalea da Mediobanca per 100 mln

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Fürstenberg: "Partnership di lungo termine". Geertman: "In sicurezza target piano 22-24"

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Banca Ifis e il Gruppo Mediobanca hanno siglato una partnership di lungo periodo per la gestione dei crediti deteriorati. Secondo l’accordo Banca Ifis rileverà da Mediobanca, per un corrispettivo di 100 milioni di euro, Revalea, società nata nel 2022 dallo scorporo di Npl derivanti da attività di acquisizioni di portafogli di sofferenze, business che non rientra più tra le attività core del Gruppo Mediobanca.

La partnership ha una forte valenza industriale poiché consolida il posizionamento di Banca Ifis come operatore di riferimento nel mercato dei crediti deteriorati nel segmento small tickets unsecured e permette a MbCredit Solutions, società del Gruppo Mediobanca e specializzata nella gestione dei crediti, di focalizzarsi nell’attività core di gestione e recupero potendo contare su volumi di business costanti per i prossimi anni. I due istituti hanno infatti contestualmente siglato un accordo pluriennale di servicing che prevede che MbCredit Solutions continui ad affiancare Banca Ifis nell’attività di gestione nonché di recupero dei crediti in sofferenza e deteriorati mettendo a disposizione del partner le proprie competenze professionali e industriali, in aggiunta a un accordo di forward flow sugli Npl derivanti dal credito al consumo di Compass.

Il portafoglio di crediti deteriorati di Revalea, del valore nominale di 6,8 miliardi di euro e netto di bilancio di 256 milioni di euro, è caratterizzato da prestiti unsecured provenienti per l’89% dal settore bancario e composti per il 64% da crediti Retail e per il restante da crediti corporate. Al perfezionamento dell’operazione, il team di 22 professionisti che fanno parte di Revalea andrà a rafforzare la squadra di Banca Ifis. Il closing dell’operazione, subordinato solo all’ottenimento delle relative autorizzazioni normativo regolamentari, è atteso entro il quarto trimestre del 2023. L’operazione comporterà un miglioramento del Cet1 di Mediobanca nell’ordine di 10bps e per Banca Ifis una decurtazione di circa 40bps.

“L’accordo – commenta Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca – è coerente con la nostra volontà di aumentare l’esposizione a business a minor assorbimento di capitale e maggior contenuto commissionale, nel rispetto del consueto approccio prudente nell’assunzione e gestione dei rischi, e ci consente di valorizzare ulteriormente l’expertise maturata negli anni da MbCredit Solutions nella gestione dei crediti non performanti in sinergia all’attività di erogazione del credito svolta dalla divisione Consumer Banking”. Questa operazione, aggiunge Ernesto Fürstenberg Fassio, presidente di Banca Ifis, “suggella una partnership strategica di lungo termine con Mediobanca e rafforza la nostra leadership in un settore core per il Gruppo. L’acquisizione di Revalea testimonia la capacità di Banca Ifis di essere partner autorevole e qualificato per il sistema bancario italiano ed europeo”.

Per Gian Luca Sichel, amministratore delegato di Compass Banca, l’operazione “consolida la partnership industriale tra il nostro Gruppo e Banca Ifis, con cui negli ultimi anni abbiamo attivato una proficua collaborazione nella gestione e nelle attività di recupero delle sofferenze. Conclude Frederik Geertman, amministratore delegato di Banca Ifis: “Attraverso l’acquisizione di Revalea, Banca Ifis dimostra la propria capacità di cogliere opportunità strategiche di crescita sul mercato e di gestire operazioni con elevati livelli di complessità. Con questa transazione, mettiamo in sicurezza i target di acquisti Npl previsti dal piano industriale 2022-24, aumentando il nostro portafoglio di proprietà a circa 30 miliardi di euro di valore nominale e un valore contabile complessivo di 1,8 miliardi di euro, e rafforziamo la nostra crescita organica con un’operazione di acquisizione significativa”.

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Piazza Affari chiude in rialzo (+1,05%), giù banche

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Maglia nera Banca Monte Paschi Siena (-1,56%), seguita da Banco Bpm (-0,84%) e Unicredit (-0,4%). Brillano Interpump Group (+4,4%), Hera (+3,07%) e A2a (+2,28%)

Chiusura in positivo per le principali piazze finanziarie europee, compresa Piazza Affari, la migliore nel Vecchio Continente, che termina le contrattazioni in rialzo dell’1,05% a 27.520 punti. Francoforte mette a segno +0,69%, Londra guadagna lo 0,17% e Parigi lo 0,61%.

Sul listino principale milanese il comparto bancario chiude in calo: maglia nera Banca Monte Paschi Siena che lascia sul terreno l’1,56%, seguita da Banco Bpm a -0,84% e Unicredit che chiude a -0,4%. Brillano Interpump Group, la migliore a +4,4%, Hera a +3,07% e A2a, che guadagna il 2,28%.

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Piazza Affari in lieve rialzo (+0,14%), comparto utility in calo

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Il titolo Stmicroelectronics termina la giornata di contrattazioni mettendo a segno la migliore performance (+3,54%). Bene anche Saipem (+3,34%) e Stellantis (+2,06%)

I principali indici del Vecchio Continente chiudono la giornata di contrattazioni in positivo: la piazza migliore sul fronte europeo è quella di Francoforte, che termina gli scambi a +1,30%, la peggiore Piazza Affari, seppur in lieve rialzo dello 0,14% a 27.235 punti.

Sul listino principale milanese le utilities registrano vendite pesanti: A2a, maglia nera della giornata, segna un calo del 4,07%, seguita da Hera, che lascia sul terreno il 3,82% mentre Italgas chiude a -2,63%. Il titolo Stmicroelectronics termina la giornata di contrattazioni mettendo a segno la migliore performance (+3,54%). Bene anche Saipem (+3,34%) e Stellantis (+2,06%).

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Standard Ethics conferma rating di sostenibilità ‘E+’ a Lvmh

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Standard Ethics ha confermato il Corporate Standard Ethics Rating (Ser) ‘E+’ a Lvmh. Il primo Corporate Ser assegnato alla società risale al 2015. La società è una costituente dello Se French Index e dello Se European 100 Index. È una candidata all’ingresso nello Se European Fashion&Luxury Index, in uscita a giugno 2023.

Lvmh Moët Hennessy Louis Vuitton è un gruppo diversificato che produce e vende beni di lusso. Le principali aree di business dell’azienda, oltre al settore della moda, includono vini e liquori, profumi e cosmetici, orologi e gioielli. “La portata e il coinvolgimento della società in diversi mercati rendono complessa e articolata la composizione di politiche di sostenibilità – spiega Stardard Ethics -. Tuttavia, gli analisti hanno rilevato un allineamento volontario e progressivo di Lvmh alle indicazioni internazionali con specifico riguardo alle politiche ambientali e ai principali strumenti di governance, tra cui il codice di condotta e il Codice di condotta dei fornitori”.

Sul piano della corporate governance, è apprezzato il raggiungimento della parità di genere. Tra le future implementazioni si intravede la possibilità di ampliare le policy pubbliche a copertura dell’intero spettro Esg.

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Borsa Milano, oggi Piazza Affari negativa

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A Milano, l'indice Ftse Mib termina la seduta odierna di scambi in calo dello 0,17% a 27.198 punti

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Chiusura negativa per le Borse europee, con Wall Street che sul finale ha fatto sentire il peso dell’attesa per il confronto tra l’Amministrazione Biden e il Congresso, spingendo in rosso tutti i listini del Vecchio continente.

A Milano, l’indice Ftse Mib termina la seduta odierna di scambi in calo dello 0,17% a 27.198 punti. Andamento analogo per Parigi, che chiude con un ribasso dello 0,16%, mentre Francoforte arretra dello 0,09%.

Perdite più marcate per Londra, che archivia le contrattazioni lasciando sul terreno lo 0,34%.

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Piazza Affari in calo, male le banche

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Seduta negativa per le Borse europee. Gli investitori monitorano gli interventi dei rappresentanti della Banca centrale europea, mentre i listini pagano anche il dato del primo trimestre deludente per il Prodotto interno lordo dell’Eurozona. Non creano particolari scompensi, invece, gli ultimi dati sull’inflazione negli Stati Uniti.

Al Ttf di Amsterdam stabile il prezzo del gas attorno ai 39 euro al megawattora. In crescita il prezzo del petrolio, con Brent e Wti che aumentano di quasi l’1%. A Milano il Ftse Mib chiude in negativo: segna una diminuzione dello 0,30% a 27.077,44 punti. In diminuzione lo spread tra Btp e Bund tedeschi, che si muove sui 185 punti base. In forte calo anche il rendimento del titolo decennale, attorno al 4,20%.

Sul listino principale di Piazza Affari bene in particolare Eni (+1,96%). Il colosso petrolifero ha comunicato i risultati finanziari del 1° trimestre 2023, periodo in cui il colosso petrolifero ha risentito di minori prezzi di realizzo delle produzioni, ma ha registrato comunque buoni ricavi.

In coda, invece, Bper (-4,03%). L’istituto ha comunicato di aver concluso una operazione di cessione di un portafoglio di crediti Utp Bper e della controllata Banco di Sardegna per un valore pari a circa 470 milioni di euro. Male anche Banco Bpm (-4,16%). Dalle comunicazioni periodiche diffuse dalla Consob si apprende che il 24 aprile 2023 Norges Bank ha ridotto dal 3,317% al 2,897% la partecipazione detenuta nel capitale dell’istituto.

Intesa Sanpaolo ha poi perso il 2,99%. L’assemblea degli azionisti dell’istituto ha approvato il bilancio dell’esercizio 2022 e il relativo dividendo. Male, infine, Unicredit (-3,74%) e Mps (-4,22%). (in collaborazione con Money.it)

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