Cultura
Esce giovedì 25 marzo “Area riservata (Ed. Homo...
Esce giovedì 25 marzo “Area riservata (Ed. Homo Scrivens)” dello scrittore Roberto Van Heugten
Roberto Van Heugten torna in libreria con una nuova avventura di Gianluca Vanetti, l’investigatore suo malgrado.
Esce giovedì 25 marzo Area riservata (Homo Scrivens), la quarta avventura di Gianluca Vanetti, l’investigatore della Valtènesi nato dalla penna dello scrittore Roberto Van Heugten.
Con questo libro, il nr. 1/2021 della collana “I dieci”, il lettore compie un viaggio nel mondo delle communities digitali, quelle che davanti ai recenti, drastici cambiamenti di abitudini si pongono come nuovi ambienti lavorativi, di scambio e di conoscenza. Tutto bello e condivisibile, senonché in uno di questi circoli virtuali succede qualcosa che esce dallo scopo per cui la community “Nuovi panorami” era stata ideata.
Sullo sfondo, la pressione di azioni criminose condotte da chi vuole compromettere i delicati equilibri dell’integrazione tra comunità reali, approfittando dell’anonimato garantito dal virtuale.
«Ho iniziato a pensare al romanzo Area riservata – ha dichiarato l’autore Van Heugten – già all’indomani della pubblicazione del precedente Asia, ombre e intrighi nella Brescia che conta.
Avevo appena finito di raccontare la crescita professionale e investigativa del protagonista, Gianluca Vanetti, che già pregustavo l’idea di affibbiargli un caso intricato in ambientazioni che non fossero confortevoli e vicine alle sue abitudini. Difatti gli ho fatto scoppiare la casa, e da lì in poi la trama è diventata un vortice di fatti e misfatti di crescente atmosfera thriller.
Il libro mette a confronto le nuove tecnologie digitali con le tradizioni di una civiltà millenaria, affronta inoltre il tema dell’integrazione e del rifiuto, creando un insieme ad alta tensione che lascia al lettore ben poche pause di relax. Posso però dire di essermi divertito molto, durante la sua scrittura; spero di riuscire a trasferire questa sensazione in chi si troverà a viaggiare insieme alle mie parole».
«Roberto Van Heugten – ha affermato l’editore Aldo Putignano – è di quegli autori cui non è difficile prevedere un futuro luminoso. Nato nel sottobosco del noir italiano, cui anche la grande editoria ha iniziato da qualche anno ad attingere con sempre maggiore frequenza, più volte premiato e segnalato in concorsi e manifestazioni di genere, ha col tempo affinato gli attrezzi del mestiere e sviluppato una scrittura che crea grande empatia con il lettore. Ha inoltre il pregio di accompagnarsi a un personaggio gradevole e anticonvenzionale, Gianluca Vanetti, detective “suo malgrado”, che fa dell’ascolto il suo principale strumento di indagine».
Un romanzo rapido, incalzante e pieno di colpi di scena, sorretto da una scrittura che non lascia tregua, disponibile in tutte le librerie indipendenti, su Bookdealer e negli store fisici e online. Per chi, poi, volesse avere un filo diretto con “l’investigatore suo malgrado”, può sempre scrivergli una mail all’indirizzo vanetti.gianluca@gmail.com
Titolo: Area riservata
Autore: Roberto Van Heugten
Editore: Homo Scrivens
Collana: Dieci
Anno edizione: 2021
In commercio dal: 25 marzo 2021
Pagine: 208 p., Brossura
Costo: 15,00 Euro
ISBN: 9788832782011
Sinossi
Pomeriggio settembrino, un boato scuote la paciosa pausa caffè di Calvagese, nei pressi del lago di Garda. La soddisfazione per il successo dell’annuale asta antiquaria di casa Vanetti è oscurata da fumo e calcinacci, così la famosa Casa sul meteorite, piegata ma non sconfitta, diventa di nuovo lo sfondo su cui prendono forma trame misteriose e intrighi inediti. Cosa c’è di tanto importante nei suoi scantinati? Perché un cliente folle, ma non meno determinato, è pronto a tutto pur di accaparrarsi il pezzo mancante di un ordigno dall’ignota origine? Quali macchinazioni si nascondono dietro i sempre più frequenti attentati a negozi e ristoranti del nord Italia gestiti da stranieri? Per vederci chiaro, Gianluca Vanetti, biografo e investigatore non convenzionale, decide di entrare nel mondo sfuggente delle communities digitali d’affari e partecipare ai progetti della Nuovi Panorami, gestita da Asia Vangadizza, sua vecchia conoscenza. E per cercare la verità, dovrà incamminarsi su un terreno accidentato.
L’autore
Roberto Van Heugten è nato in Olanda, ma vive sul Lago di Garda. Con Homo Scrivens ha pubblicato i romanzi La casa sul meteorite (nuova edizione 2020); Il silenzio di Ada (2017); Asia, ombre e intrighi nella Brescia che conta (2019) e l’e-book 1000 Miglia 1951. Una fantastica edizione della corsa più bella del mondo (2020) più volte premiati e tutti con protagonista lo scrittore Gianluca Vanetti, l’investigatore suo malgrado.
Cultura
G7, a Barletta summit internazionale di Filosofia
Nella città della disfida due giorni di riflessioni sul tema 'Convivialità e dialogo tra popoli' con la presenza di alcuni tra i più grandi intellettuali dei Paesi del G7
Barletta si appresta a vivere un prestigioso evento internazionale organizzato nell’ambito del G7 che, come è noto, vedrà il suo appuntamento principale nel vertice dei leader mondiali a Borgo Egnazia dal 13 al 16 giugno prossimi. La città della disfida è stata scelta per ospitare il Summit internazionale di Filosofia "Convivialità e dialogo tra i popoli" sui temi dei saperi nella società del XXI secolo, in programma al Teatro comunale Giuseppe Curci il 23 e il 24 maggio. L’evento è organizzato, con l’Alto patrocinio della presidenza italiana del G7, dal Dipartimento di ricerca e innovazione umanistica dell’università degli studi di Bari Aldo Moro, dalla presidenza della XXV edizione del congresso mondiale di Filosofia 2024 e dal Comune di Barletta in collaborazione con la Regione Puglia.
Nelle due giornate di riflessione filosofica è prevista la presenza di alcune tra le maggiori figure intellettuali dei paesi del G7, e non solo, tra i quali, per citarne alcuni: Maurice Aymard dell'Ehess di Parigi, Michael Beaney della Freie Universität di Berlino, Mario De Caro dell'Università di Roma Tre, Rolf Elberfeld dell'università di Hildesheim, Nkolo Foe dell'Ecole normale supérieure Yaoundé, Mayuko Uehara dell'università di Kyoto, Fabrizia Giuliani dell'Università di Roma 'Sapienza', Marienza Benedetto dell'università di Bari. La due giorni si svilupperà in due momenti ben distinti: la prima, durante le mattinate gli ospiti internazionali si riuniranno in sessione chiusa presso il Castello di Barletta durante le quali verrà redatto un documento sul tema dell’interculturalità nel XXI secolo che sarà inviato alla presidenza del G7. La seconda, nelle due serate aperte al pubblico nel Teatro Curci con discussioni aperte a beneficio della cittadinanza a cui seguiranno momenti di intrattenimento.
Il sindaco di Barletta Cosimo Cannito e l'assessore alla Cultura Oronzo Cilli sottolineano il valore esponenziale dell'evento, di assoluto richiamo che "Cci colloca al centro di un confronto tematico di eccelso livello. La città sarà per due giorni al centro di dibattito internazionale di primissimo piano ed è un onore poterlo ospitare nella nostra città e dar così risalto al patrimonio storico e culturale. È un'ulteriore testimonianza del potenziale che Barletta può e deve proporre al territorio, a tutto il Paese, a scenari sempre più ampi e innovativi nei confronti dei quali la nostra attenzione è sempre alta".
Cultura
E’ morta la scrittrice Alice Munro, nel 2013 premio...
La scrittrice canadese aveva 92 anni, da un decennio era malata di demenza senile
E' morta Alice Munro. La scrittrice canadese, premio Nobel per la letteratura nel 2013, aveva 92 anni. La scrittrice è deceduta in una casa di cura in Ontario. Soffriva di demenza da oltre un decennio.
Nel 2013 era stata insignita del Premio Nobel per la letteratura come "maestra del racconto breve contemporaneo" e subito dopo annunciò il suo ritiro dalla scrittura. Munro non si recò a ritirare il prestigioso riconoscimento dell'Accademia Svedese a Stoccolma perchè già malata. Era nata a Wingham, nell'Ontario, il 10 luglio 1931.
Definita "la Cechov canadese", Munro ha sviluppato un'opera basata su forme e argomenti tradizionalmente ignorati dal mainstream letterario. Solo in tarda età la reputazione della scrittrice ha cominciato a crescere: le sue storie sobrie di gente apparentemente semplice in un Canada non drammatico e di provincia hanno accumulato una serie di riconoscimenti importanti: per tre volte il Governor General's Literary Award, il National Book Critics Circle Award, l'O. Henry Award e il Man Booker International Prize. Tanti riconoscimenti culminati nel Nobel letterario, prima canadese a conquistarlo.
Acclamata per i suoi racconti sull'oscurità e il desiderio che si trovano nella vita di tutti i giorni, ha pubblicato numerose raccolte di storie brevi e un romanzo. In Italia Munro è stata ha pubblicata da Einaudi: "Il sogno di mia madre "(2001), "Nemico, amico, amante..." (2003), "In fuga" (2004), "Il percorso dell'amore" (2005), "La vista da Castle Rock" (2007), "Segreti svelati" (2008), "Le lune di Giove" (2008), "Troppa felicità" (2011), "Chi ti credi di essere?" (2012), "Scherzi del destino" (2013), "Danza delle ombre felici" (2013), "Uscirne vivi" (2014), "Lasciarsi andare" (2014), "Amica della mia giovinezza" (2015), ""Mobili di famiglia" (2016), "Una cosa che volevo dirti da un po'" (2016) e "La vita delle ragazze e delle donne" (2018). (di Paolo Martini)
Cultura
La Gioconda, lite fra esperti sul paesaggio: è Lago di Como...
Per Ann Pizzorusso raffigura il lago di Como, ma Silvano Vinceti demolisce l'ipotesi
Il paesaggio dietro la Gioconda di Leonardo da Vinci continua a dividere gli esperti di storia dell'arte. Secondo Ann Pizzorusso, geologa e storica dell'arte rinascimentale che vive e lavora tra l'Italia e New York, il capolavoro custodito al Louvre di Parigi raffigurerebbe una zona di Lecco, sulle rive del lago di Como. Pizzorusso ha accostato il ponte disegnato da Leonardo, la catena montuosa e il lago della Monna Lisa al ponte Azzone Visconti di Lecco del XIV secolo, alle Alpi sud-occidentali che sovrastano la zona e al lago di Garlate, situato a sud del lago di Como, che Leonardo avrebbe visitato 500 anni fa.
Il ricercatore storico e scrittore Silvano Vinceti, presidente del Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali, demolisce la nuova ipotesi: "Poggia sulle sabbie mobili". Nel 2023 Vincetti è stato al centro di un caso internazionale perché ha identificato il paesaggio che fa da sfondo alla Gioconda in un tratto del fiume Arno attraversato dall'antico ponte Romito, a Laterina, in provincia di Arezzo.
"Se Leonardo riproduceva fedelmente quel che vedeva - dichiara Vinceti all'Adnkronos - allora avrebbe dovuto riprodurre un ponte a nove arcate, con archi irregolari, di struttura medievale e poggiante su un terreno pianeggiante. Per quanto concerne gli aspetti geologici del paesaggio, abbinata alla nostra scoperta che quello della Gioconda è il ponte Romito di Laterina, abbiamo probabilmente individuato le caratteristiche geologiche e la morfologia del paesaggio che si trova nella parte bassa a sinistra della nobildonna ritratta da Leonardo".
Ann Pizzorusso per la sua ipotesi, illustrata con un'intervista al quotidiano inglese "The Guardian", si è basata su dirette esperienze dei luoghi visitati da Leonardo e illuminanti particolari riportati nei suoi dipinti. "Se si accetta questa interpretazione realistica e non fantastica della composizione del paesaggio, tesi che noi condividiamo, allora non si spiega come Leonardo non abbia raffigurato il ponte della Gioconda e alcune aspetti olografici e morfologici tipici del ponte Azzone Visconti, realizzato nel XIV secolo, con otto arcate irregolari e due aggiunte dopo, con connesse torri di difesa - controreplica Vinceti - Se così fosse, allora Leonardo nel suo famoso dipinto avrebbe dovuto riprodurre un ponte uguale a quello Visconti collocato sull'Adda, cosa che non è. Al contrario, Leonardo realizza un ponte altamente simile al ponte Romito in provincia di Arezzo, di epoca etrusca-romana, a quattro arcate regolari (oggi ne resta solo una), di tipica ingegneria romana, poggiante su due faraglioni e con un andamento sinuoso. E ci sono documenti storici che attestano la presenza di Leonardo in quel territorio fra il 1501 e il 1503".
Un anno fa Vinceti, al termine di una lunga ricerca, ha individuato il ponte Romito come quello raffigurato nella Gioconda e le strutture geologiche, le cosiddette Balze o piramidi di terra, presenti solo in Valdarno, come quelle dipinte nella parte bassa del paesaggio a sinistra della nobildonna. "La Pizzorusso - afferma Vinceti - sostiene di avere sicuramente individuato il paesaggio della Gioconda, il ponte annesso e le montagne sovrastanti il lago di Lecco, portando come prova regina i colori usati da Leonardo che rinvierebbero alla natura calcarea di tali rocce. Allora non si spiega minimamente l'anomalia del ponte riprodotto da Leonardo nel dipinto, che rinvia a quello Romito, non si spiega l'anomalia delle piramidi di terra del Valdarno, riprodotte in disegni di Leonardo presenti in alcuni suoi codici. Non si spiega il ritrovamento alle spalle della Gioconda della torre di Caprona, collocata nelle vicinanze dell'Arno, in territorio pisano, fatto circa due anni fa dal grande ricercatore francese Pascal Cotte (ingegnere ottico, inventore della prima camera multispettrale ad alta definizione). Né si spiegano vari scritti di famosi storici Leonardeschi sui viaggi fatti da Leonardo sul Monte Bianco e catene montuose contigue".
"C'è, infine, da chiedersi come la geologa possa ritenere sicure prove della validità del suo ritrovamento il lago riprodotto nella parte alta del paesaggio di destra e sinistra della Gioconda, posto che si tratti di un lago, e il colore bianco con cui Leonardo ha dipinto le vette delle montagne che compongono il paesaggio", conclude Vinceti, che annuncia a breve la presentazione dei risultati di due ulteriore ricerche realizzate sull'ultimo viaggio di Leonardo e un particolare del paesaggio della Gioconda collocato nella parte alta a sinistra della nobildonna.