Esperto obesità: “Sugar tax? Riduce consumi ma sola non basta”
Spiega all'Adnkronos Salute Luca Busetto, vicepresidente Sud Europa dell'European Association for the study of Obesity (Easo)

"Ci sono evidenze, dalle esperienze in altri Paesi, come il Messico, che una tassazione delle bevande zuccherate ne riduce il consumo. Questo non vuol dire, però, che mettere una tassa risolva il problema dell'obesità, perché nulla, singolarmente, è risolutivo rispetto a un problema così complesso. Contro l'obesità la sugar tax non basta. Va vista come un pezzo di un intervento sistemico: in questo caso può aver senso", spiega all'Adnkronos Salute Luca Busetto, vicepresidente Sud Europa dell'European Association for the study of Obesity (Easo), a margine del Congresso europeo sull'obesità in corso al Lido di Venezia.
Per arginare l'epidemia di obesità, continua Busetto, "servono politiche combinate per contrastare il consumo di tutti i cibi non sani, che non comprendono solo le bevande zuccherate. Serve poi favorire il consumo di alimenti sani, anche con leve di tipo fiscale. E ancora: favorire l'esercizio fisico, in tutti i settori: luoghi di lavoro, scuola, aree cittadine. E anche sul piano legislativo, è utile una legge come quella - in Parlamento in avanzato stato di esame - che permetterà la deduzione fiscale delle spese sostenute per l'esercizio fisico in chi ha problemi di salute. Questi sono gli interventi sistemici".
Meno convinto dell'utilità della sugar tax Michele Carrubba, direttore del Centro studi e ricerche sull'obesità dell'università Statale di Milano. L'esperto ricorda che "siamo di fronte a una malattia molto complessa, multifattoriale, alla quale contribuiscono tantissimi elementi. Non si può pensare che si risolva tutto agendo soltanto su uno di essi. Ci sono già esperienze nel mondo che non hanno funzionato". Inoltre "gli alimenti che influiscono sul peso sono molti - sottolinea - serve un equilibrio tra le diverse componenti, serve una dieta equilibrata. La soluzione non può che essere complessiva, riguarda la cultura dell'alimentazione che andrebbe insegnata a scuola più che ogni altra materia. Non ho mai visto morire nessuno - dice provocatoriamente - perché non conosceva una data storica o non sapeva chi fosse Galileo Galilei. Ma ho visto morire tante persone perché non sapevano mangiare".

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Ministero Salute diffida vendita integratori e simili in...


Il ministero della Salute, ex-Direzione generale della Prevenzione sanitaria, ha posto l'attenzione sui numerosi energizzanti in polvere presenti sul mercato, reperibili anche online, "con simile composizione (in genere contengono sostanze come arginina, creatina, caffeina, L-citrullina, beta-alanina, taurina), presentati sotto forma di polvere bianca e con chiari messaggi ad assumerla per via inalatoria, anche quando si tratta di polvere da ricostituire. Sia le pubblicità sia le denominazioni suggeriscono fortemente l'assunzione per via inalatoria: i messaggi promozionali presenti sui social media ne incentivano l'utilizzo con messaggi fuorvianti indirizzati alle fasce più giovani, con possibili danni di salute ed assuefazione all'assunzione ingiustificata di stimolanti". Lo riporta il ministero della Salute sul proprio sito.
"Considerata pertanto la presenza in vendita online (Amazon e altri siti) di diversi prodotti energizzanti con la denominazione generica 'sniff', presentati come polveri da assumere per via inalatoria, al fine di tutelare la salute pubblica, soprattutto delle fasce di età più suscettibili, e di proteggere la salute dei soggetti fragili, come le donne in gravidanza, la ex-Direzione generale della Prevenzione sanitaria, dopo specifica valutazione del rischio da parte dell'Istituto superiore di sanità ai sensi dell'articolo 107 del D.Lgs. n. 206/2005, ha inviato formale diffida alla vendita per tali prodotti".
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"Le tossinfezioni alimentari sono condizioni patologiche derivanti dall'ingestione di alimenti contaminati da agenti patogeni o da tossine di origine microbica. Gli agenti che le causano sono molteplici, per lo più si riscontrano batteri, virus e parassiti. La contaminazione degli alimenti può avvenire in molti modi: la carne, per esempio, può essere contaminata già all'origine, perché alcuni microrganismi colonizzano l'intestino dell'animale sano. Frutta e verdura possono essere lavate con acqua contaminata da feci di animale (o di uomo). Sono moltissimi i patogeni in grado di provocare questo genere di infezioni. Il batterio Campylobacter, la più comune causa di diarrea al mondo, si trova soprattutto nelle carni di volatili e pollame, che quindi dovrebbero sempre essere ben cotti". A fare il punto per l'Adnkronos Salute è l'immunologo clinico Mauro Minelli, docente di nutrizione umana e nutraceutica dell'Università Lum-Giuseppe Degennaro. Nella provincia di Firenze in 4 Rsa 3 anziani sono morti e oltre 100 hanno avuto diarrea e vomito. Sotto accusa i pasti serviti, ma le indagini sono in corso.
"Anche la Salmonella è tra i più comuni batteri causa di tossinfezione. Si trova negli intestini di rettili, uccelli e mammiferi e la sua azione genera diarrea, vomito e crampi addominali, sebbene le sue conseguenze - chiarisce Minelli - possano essere molto più serie in persone già debilitate da patologie".
Ancora: "I ceppi di Escherichia coli produttori di verocitotossina o Shiga-tossina (Vtec oppure Stec), specialmente O157 - continua lo specialista - sono in grado di aderire e colonizzare la mucosa intestinale generando forme varie di patologia, dalle gastroenteriti emorragiche fino alla Sindrome emolitico uremica (Seu), manifestazione più grave che interessa soprattutto i bambini. L'infezione all'uomo si trasmette attraverso l'ingestione di alimenti o acqua contaminati, o per contattato diretto con i ruminanti, specialmente i bovini. Tra gli alimenti contaminati più a rischio ci sono la carne cruda o poco cotta, il latte non pastorizzato e i suoi derivati. Anche i vegetali possono veicolare l'infezione. Le infezioni da Vtec possono trasmettersi anche per via oro-fecale da persona a persona".
'Nel 2020 la listeriosi è stata la quinta zoonosi maggiormente riferita nell'Unione europea'
"Un altro patogeno particolarmente importante in questo contesto è il batterio Listeria monocytogenes, poiché in grado di generare quadri clinici severi e tassi di mortalità elevati, soprattutto in soggetti fragili quali anziani, donne in gravidanza, neonati e adulti immuno-compromessi. Qualche anno fa, nel 2020, la listeriosi è stata la quinta zoonosi maggiormente riferita nell'Unione europea e ha interessato principalmente persone ultra 64enni", ricorda Minelli.
Listeria è un batterio ubiquitario, ampiamente diffuso nell'ambiente, può crescere e riprodursi anche ad alte temperature e per queste sue caratteristiche rappresenta un pericolo per i prodotti pronti al consumo ma anche per i prodotti surgelati. Per tali ragioni la listeriosi può derivare da molteplici alimenti, come prodotti a base di carne, latte non pastorizzato, formaggi poco stagionati, verdura preconfezionata.
"La listeriosi può assumere diverse forme cliniche, dalla gastroenterite acuta febbrile più tipica delle tossinfezioni alimentari, che si manifesta nel giro di poche ore dall'ingestione (è in genere autolimitante nei soggetti sani), a quella invasiva o sistemica, che nei casi più gravi può portare all'insorgenza di meningiti, encefaliti e gravi setticemie. Nelle forme sistemiche l'incubazione può protrarsi anche fino a 70 giorni. Per queste ragioni, la listeriosi può condurre a forme severe di malattia, associata a un elevato tasso di ospedalizzazione e decessi", conclude l'immunologo.
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"Parlare con coraggio di disabilità, inclusione e demenza senile, ora il Governo e il Parlamento prendano atto"

"Bravissimo Carlo Conti, ha affrontato temi importanti per il nostro Paese con leggerezza e coraggio. Parlare di centralità della prevenzione e degli stili di vita salutari, della demenza senile, della disabilità e dell'inclusione, della pace e contro le guerre è atto che merita applausi. Adesso al Governo e al Parlamento prendano atto di ciò che proviene dalla società civile. Sanremo è lo specchio dell'Italia". Lo scrive su Facebook Francesco Vaia, componente dell'Autorità Garante nazionale dei diritti delle persone disabili.