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Francesca Pascale alla Leopolda: “Renzi erede di...
Francesca Pascale alla Leopolda: “Renzi erede di Berlusconi? Non so, ma unico leader in campo”
L'ex fidanzata del Cavaliere: "Di lui mi convince la tenacia, la forza, la passione politica e quella verve che difficilmente si incontra nei leader politici"
"Sono qui perché sono una donna libera, perché sono una curiosa, perché non rappresento nessun partito e perché nessun partito mi rappresenta. Sono stata invitata qui da Matteo Renzi e questo mi ha riempito il cuore di gioia. Sono qui con grande curiosità ma anche con grande simpatia ed affetto". Lo ha detto Francesca Pascale, ex fidanzata di Silvio Berlusconi e attuale moglie della cantante Paola Turci, parlando con i giornalisti durante la sua vista alla dodicesima Leopolda a Firenze, la kermesse politica dell'ex premier e leader di Italia Viva Matteo Renzi.
Ai cronisti che le hanno chiesto se secondo lei Renzi sia l'erede di Silvio Berlusconi, Pascale ha risposto: "Se sarà l'erede di Berlusconi lo dirà il tempo, ma credo che Matteo Renzi sia l'unico leader in campo e a portare avanti quel progetto fatto partire da Silvio Berlusconi. Di Matteo Renzi mi convince la tenacia, la forza, la passione politica e quella verve che difficilmente si incontra nei leader politici. Oggi la riconosco solo in lui. Questo non significa che io sia qui per aderire al progetto politico di Matteo Renzi ma sono qui con molta curiosità e mi piacerebbe molto ricominciare a credere nella politica. Spero che Matteo Renzi sia il canale giusto".
Secondo Pascale, "c'è un passaggio di voti da Forza Italia ad Italia Viva: parte della classe dirigente che fu di Forza Italia oggi si riconosce in Matteo Renzi. Campania, Lazio e Molise: ci sono molte regioni che vedono dirigenti che prevedono questo passaggio nelle loro carriere politiche, probabilmente perché anche loro come me credono che Matteo Renzi ed Italia Viva siano quel partito riformista-liberale che manca in questo Paese. Matteo Renzi, non è un segreto, lo dicono tanti articoli dei giornali, è stato uno dei personaggi politici che Silvio Berlusconi ha amato di più, lo ha sempre considerato un genio della politica, e per questo ha condiviso con lui molti temi importanti, fra cui i diritti civili", ha concluso Pascale.
Politica
Europee, Calenda si candida: “La scelta di Meloni...
"In tutte le circoscrizioni"
Il leader di Azione Carlo Calenda si candida alle elezioni Europee. "Dopo aver consultato il Direttivo del partito, i o ed Elena Bonetti abbiamo deciso di accettare la sfida e candidarci insieme in tutte le circoscrizioni - annuncia - per dare ancora più forza alla squadra di straordinaria qualità che abbiamo messo in campo da settimane, con un programma netto e chiaro e l'obbligo per tutti i candidati di aderire al gruppo Renew. Siamo europei e lo dimostreremo l'8 e il 9 giugno" aggiunge.
"Dobbiamo opporci al progetto di Giorgia Meloni"
"Nei mesi scorsi ho più volte sollecitato pubblicamente tutti i leader politici a firmare un accordo per non candidarsi alle Europee" dice. "Schlein e Tajani hanno già scelto la strada della candidatura diretta. Ma la discesa in campo della presidente del Consiglio e la sua piattaforma antieuropea e sovranista, cambiano completamente lo scenario. Dobbiamo opporci con tutti i mezzi al progetto di 'una piccola Italia in una piccola Europa' di Giorgia Meloni. È necessario rispondere a questa sfida antieuropea mettendosi direttamente in gioco".
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Cristiano Malgioglio: “Ho scritto una canzone...
L'annuncio a Verissimo: "Lui ancora non lo sa"
"Ho scritto una canzone con una dedica d'amore a Cristiano Ronaldo. E' una dichiarazione d'amore che faccio a Ronaldo". Cristiano Malgioglio, ospite oggi di Verissimo su Canale 5, in una lunga intervista a Silvia Toffanin svela, tra l'altro, di aver composto un brano dedicato al fuoriclasse portoghese. "E' una dichiarazione d'amore viscerale", dice Malgioglio. Ma Ronaldo, che in carriera ha giocato anche nella Juventus e ora milita in Arabia Saudita, è stato informato? "Lui ancora non lo sa".
"Non ho paura di invecchiare. Ho paura solo di non avere più la mente lucida", dice rispondendo alle domande dopo il recente compleanno festeggiato il 23 aprile.
Cultura
Libri: esce ‘Palestina Israele – Il lungo inganno. La...
Scritto da Mario Capanna e Luciano Neri, il volume documenta le responsabilità nella mancata soluzione del conflitto
La polveriera mediorientale, il conflitto israelo-palestinese. A spiegare motivi e responsabilità di una guerra che affonda le sue radici in un passato lontano è il libro ‘Palestina Israele – Il lungo inganno. La soluzione imprescindibile’, edito da Mimesis, scritto a quattro mani da Mario Capanna e Luciano Neri. Chi ha fatto fallire gli accordi di Oslo? Chi ha favorito e finanziato la crescita di Hamas fino alla tragedia attuale? In questo libro Capanna e Neri riportano la loro esperienza diretta dalla Cisgiordania, da Gaza e da Israele, privi dei condizionamenti della propaganda occidentale. Un viaggio iniziato ormai oltre cinquant’anni fa, negli anni Settanta, che ha portato a incontri, relazioni e preziose testimonianze dai territori occupati. Documentando in modo rigoroso le responsabilità nella mancata soluzione del conflitto, gli autori mostrano con chiarezza che l’unica alternativa a una guerra che sembra destinata a durare in eterno è la pacifica creazione di un vero Stato palestinese che possa convivere con quello di Israele.
“Al di là delle contorsioni delle cancellerie e dei governi, ora l’opinione pubblica mondiale si sta rendendo conto che senza la costituzione di un vero Stato palestinese, che conviva in pace con quello di Israele, non ci sarà mai la pace in Medio Oriente –scrivono gli autori-. Ogni altra ipotesi è fondata sulla sabbia. Valgano, in merito, le parole di Sant’Agostino: ‘La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose e il coraggio per cambiarle’. Noi tutti facciamo sì che i due figli crescano vigorosi”.
Politico, scrittore e giornalista, Capanna, leader studentesco nel Sessantotto, segretario nazionale di Democrazia Proletaria fino al 1987, parlamentare italiano ed eurodeputato, è un esponente ambientalista e pacifista. Nel volume Capanna riporta riflessioni, scritti (antichi e recenti) raccolti nei tanti viaggi effettuati in Palestina, a partire dall’intervista con il leader palestinese Yasser Arafat e dalle sue parole: “La speranza è quella cosa che non ho perso neanche per un giorno durante la mia vita”, e ancora: “Se non avessimo impugnato le armi, a noi palestinesi avrebbero fatto fare la fine degli indiani d’America”. Le riflessioni nei lunghi viaggi assieme a Nemer Hammad, rappresentante dell’Olp in Italia, l’incontro con Abu Jihad, braccio destro di Arafat, assassinato nel 1988 da un commando israeliano, e tanto altro. Capanna denuncia la ‘propaganda a senso unico’ della stampa italiana sul conflitto.
Nella seconda parte del libro, curata dall’analista geopolitico e presidente del Centro Relazioni Internazionali, Luciano Neri, trova spazio un capitolo sull’ascesa di Hamas ‘un evento prevedibile, un disastro evitabile’, le riflessioni del giornalista e pacifista israeliano Uri Avnery, a partire dalle sue parole d’amore per Gaza, la città oggi martoriata dalle bombe israeliane. Appendice al volume le risoluzioni dell’Onu violate da Israele.