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Gaza, Israele assedia Khan Younis: blitz forze speciali in ospedale Nasser
Il premier israeliano incontra il capo della Cia. Lo Stato Ebraico intanto assedia Khan Younis: blitz nell'ospedale Nasser. Ministero sanità: "Preso d'assalto il reparto di maternità". Secondo l'esercito "nella struttura ci sono corpi di ostaggi"
''Non è il momento di pensare di fare regali ai palestinesi''. Così il portavoce dell'ufficio del primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu, Avi Hyman, ha commentato un rapporto del Washington Post secondo cui gli Stati Uniti starebbero elaborando un piano per il dopo Hamas che preveda la nascita di uno Stato palestinese.
"Qui in Israele siamo ancora all'indomani del massacro del 7 ottobre", ha affermato in un briefing, aggiungendo che ''ora non è il momento di parlare di regali per il popolo palestinese, in un momento in cui la stessa Autorità Palestinese deve ancora condannare il massacro del 7 ottobre''. Hyman ha sottolineato che ''ora è il momento della vittoria, della vittoria totale su Hamas'' e ''tutte le considerazioni sul giorno dopo Hamas si svolgeranno il giorno dopo Hamas''.
Ostaggi, media: "Hamas respinge proposta di Israele"
Intanto Hamas ha respinto la proposta di accordi di Israele per il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti a Gaza in cambio della scarcerazione di 1.500 detenuti palestinesi dalle carceri israeliane, ha reso noto al Arabiya.
L'accordo tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi in cambio di detenuti palestinesi è ''ancora possibile'', ma restano questioni ''molto difficili'' da risolvere, ha dichiarato il Segretario di Stato americano Antony Blinken nel corso di una conferenza stampa a Tirana con il primo ministro albanese Edi Rama.
"Siamo molto concentrati su questo'' accordo e ''credo che sia possibile", ha detto Blinken mentre continuano i negoziati tra i mediatori al Cairo.
Netanyahu vede capo Cia, focus su ostaggi
Il primo ministro israeliano Netanyahu ha intanto incontrato il direttore della Cia William Burns nella base militare di Kirya a Tel Aviv. Come spiega il Times of Israel, all'incontro erano presenti anche il capo del Mossad David Barnea, il direttore dello Shin Bet Ronen Bar, il consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi e il segretario militare Avi Gil.
Secondo un funzionario israeliano citato dal Times of Israel, Netanyahu ''ha chiesto di sapere se gli ostaggi hanno ricevuto le medicine'' consegnate a Gaza il mese scorso in un accordo che ha coinvolto Francia, Qatar e Stati Uniti. Solo ''una forte pressione militare e una ferma pressione nei negoziati'' costringeranno Hamas a modificare le sue richieste per l'accordo sugli ostaggi, ha aggiunto il funzionario.
Assediata Khan Younis
Intanto continua l'assedio di Israele a Khan Younis, nel sud di Gaza. le forze speciali dell'esercito israeliano sono entrate nell'ospedale Nasser, sostenendo di avere informazioni credibili che corpi degli ostaggi catturati il 7 ottobre da Hamas si trovino nella struttura. "Portiamo a termine operazioni di recupero mirate, come abbiamo fatto nel passato, dove la nostra intelligence ci indica che vi possano essere corpi degli ostaggi", recita un comunicato dell'Idf. Secondo quanto sostiene il portavoce del ministero della Sanità di Gaza City, Ashraf al-Qudra, l'esercito di Tel Aviv ha ''preso d'assalto il reparto di maternità'' e lo stanno perquisendo.
Le forze speciali israeliane hanno quindi reso noto di aver catturato diversi sospetti all'interno dell'ospedale. Il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari, ha poi precisato che ci sono "prove credibili da diverse fonti, incluse dagli ostaggi rilasciati" che Hamas avesse in precedenza tenuto ostaggi all'interno della struttura. Il portavoce del ministero della sanità di Gaza, Ashraf Al-Qidra, ha respinto le accuse, denunciando che i bulldozer israeliani hanno smosso terra da tombe all'interno delle mura dell'ospedale.
Al Jazeera aveva riportato la notizia del raid delle forze israeliane nell'ospedale, spiegando che queste avevano dato fino alle sette del mattino per evacuare l'edificio. Il corrispondente dell'emittente ha parlato di "presenza di militari" e con "tank pesanti ed artiglieria che hanno aperto il fuoco" in diversi reparti. "Decine di persone sono rimaste ferite negli attacchi - riferisce ancora al Jazeera - questa è la più grande struttura sanitaria del sud di Gaza che ora è completamente fuori servizio, l'intero staff medico è stato circondato, con le mani legate dietro la schiena".
Msf: "Costretti a lasciare ospedale Nasser, ci sono morti e feriti"
Medici senza frontiere in una nota spiega che, in seguito ai bombardamenti di questa mattina, il team di Msf in azione all’ospedale Nasser riporta una situazione caotica, con un numero imprecisato di morti e feriti. Dopo l'attacco, un membro dello staff di Msf risulta ancora irreperibile. Il personale medico di Msf è stato costretto ad abbandonare l'ospedale e soprattutto i pazienti al suo interno. Le forze israeliane hanno istituito un posto di blocco per controllare l'uscita dal complesso ospedaliero. Un membro dello staff di Msf è stato trattenuto. Msf chiede che sia garantita la sua sicurezza e chiede alle forze israeliane di interrompere immediatamente questo attacco, poiché mette in pericolo il personale medico e i pazienti che sono ancora bloccati all'interno della struttura.
Idf: "Reporter al Jazeera ferito a Rafah è un vice comandante di Hamas"
L'esercito sostiene anche che un corrispondente di al Jazeera, ferito ieri durante un attacco dell'esercito israeliano nel sud della Striscia di Gaza, ricoprirebbe la posizione di vice comandante di compagnia all'interno del battaglione orientale di Khan Yunis di Hamas. Il reporter, identificato come Ismail Abu Omar, insieme ad un altro fotografo di nome Ahmad Matar, stava facendo un reportage per al-Jazeera a nord di Rafah quando i due reporter sono stati colpiti da un drone israeliano.
Haniyeh: "Accordo deve prevedere cessate il fuoco e ritiro Israele da Gaza"
Qualsiasi accordo tra Israele e Hamas deve garantire un cessate il fuoco ed il ritiro dell'esercito israeliano dalla Striscia di Gaza in aggiunta a uno scambio di prigionieri "serio". Lo ha indicato il capo dell'Ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, citato da al-Arabiya.
Abbas: "Eravamo e saremo responsabili di Gaza dopo fine guerra"
“Eravamo e siamo tuttora responsabili della Striscia di Gaza e resteremo tali non appena cesserà l’aggressione contro il nostro popolo”. Lo afferma il presidente dell’Anp Mahmoud Abbas in un’intervista ad Asharq Al-Awsat in cui ammette che l’attacco del 7 ottobre perpetrato da Hamas contro lo Stato ebraico “è stato una sorpresa per tutti, nessuno se lo aspettava”. Abbas ritiene che l’amministrazione del presidente Joe Biden non abbia esercitato “una pressione reale e seria” sul governo israeliano affinché consolidi il percorso di una soluzione politica che porti alla creazione di uno Stato palestinese indipendente, definendo il premier Benjamin Netanyahu come un “ostacolo” al processo di pace.
Il fronte libanese
Droni israeliani hanno lanciato tre missili sulla città di Blida, nel sud del Libano. Lo ha riferito il canale libanese affiliato a di Hezbollah Al Manar. In precedenza, tre missili anticarro erano stati lanciati dal territorio libanese nella zona di Shtula e un razzo sul monte Dov senza causare vittime.
Un comandante di Hezbollah è stato ucciso in un attacco israeliano la scorsa settimana, ha intanto confermato l'organizzazione paramilitare sciita, precisando che si tratta del responsabile degli affari palestinesi Ali Muhammad al-Dabs, morto in un attacco israeliano 6 giorni fa. Hezbollah ha anche annunciato la morte di altri due agenti delle sue fila in combattimento.
Le Forze di Difesa israeliane hanno intensificato i raid aerei contro Hezbollah dopo ''un'intensa giornata nel nord di Israele'', ovvero dopo la raffica di razzi lanciati dai miliziani libanesi contro il Comando settentrionale dell'Idf. Lo ha spiegato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant affermando che ora ''possiamo attaccare non solo a 20 chilometri dal confine, ma anche a 50 chilometri, a Beirut e ovunque''. Gallant ha quindi spiegato che ''gli aerei dell'aeronautica militare che volano attualmente nei cieli del Libano hanno bombe più pesanti per obiettivi più distanti''. Il ministro israeliano ha aggiunto di non volere una escalation. "Non vogliamo arrivare a questa situazione, non vogliamo entrare in una guerra, ma siamo piuttosto interessati a raggiungere un accordo che consenta il ritorno sicuro dei residenti del nord alle loro case", ha affermato riferendosi agli 80mila israeliani sfollati a causa degli attacchi quotidiani di Hezbollah.
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Europee, Le Pen rompe con Afd e Salvini è d’accordo
Alternative für Deutschland non siederà nel gruppo Id dopo le affermazioni del capolista secondo cui "le SS non erano sempre dei criminali"
Il Rassemblement National di Marine Le Pen non siederà più con il partito tedesco dell'Afd nel gruppo Id al Parlamento Ue. Una decisione che fa seguito alle dichiarazioni del capolista di Alternative für Deutschland (AfD) alle elezioni europee, Maximilian Krah, il quale ha affermato che “una SS non è automaticamente un criminale”.
"Non siederemo più con loro nella prossima legislatura", ha annunciato il direttore della campagna elettorale di Jordan Bardella, Alexandre Loubet. La decisione arriva dopo una serie di dichiarazioni volte a riabilitare le SS, rilasciate dal capolista AfD per le elezioni europee del 9 giugno, Maximilian Krah, al quotidiano italiano La Repubblica.
L'insofferenza della Lega e le parole premonitrici di Giorgetti
E "come sempre, Matteo Salvini e Marine Le Pen sono perfettamente allineati e concordi”, fa sapere la Lega, dopo la presa di posizione del Rassemblement National in vista della futura composizione del gruppo Id.
A quanto spiegano fonti parlamentari, le riflessioni nel gruppo Id erano in corso da tempo. Nella delegazione leghista, in particolare, l'insofferenza nei confronti dei tedeschi di AfD era palpabile, e non da oggi: "Quando i tedeschi andranno fuori dalle scatole, porteremo le giostre e faremo la festa in piazza", dichiarò all'Adnkronos già nel 2021 l'allora eurodeputato leghista Gianantonio Da Re.
Da Re è recentemente uscito dalla Lega, per la sua linea critica nei confronti del segretario federale, ma la sua insofferenza nei confronti dei colleghi germanici era tutt'altro che isolata. La decisione annunciata oggi dai francesi del Rassemblement National, con l'accordo della Lega, fa capire meglio la risposta che dette oltre un mese fa a Lussemburgo Giancarlo Giorgetti, che non ha mai fatto mistero di non gradire la vicinanza a Strasburgo con AfD, che rappresenta un macigno sulla strada del dialogo con il Ppe, visto che per la Cdu/Csu tedesca, egemone tra i Popolari, un dialogo con l'estrema destra tedesca è escluso.
Nelle ultime iniziative di carattere internazionale organizzate dalla Lega Alternative fuer Deutschland "sul palco non c'era", aveva sottolineato, interpellato in merito a Lussemburgo, nel quarantesimo anniversario della fondazione della Lega Lombarda. Ma nella prossima legislatura rischiate di ritrovarvi ancora con AfD: "No - aveva ribattuto Giorgetti - questo lo dice lei. Mi sembra che negli ultimi eventi pubblici Alternative fuer Deutschland non ci fosse, insieme sul palco". Però nella prossima legislatura saranno la prima delegazione del gruppo Id, molto probabilmente: "Voi sapete cose più di me. Arrivederci", aveva tagliato corto il ministro, sorridendo. E' probabile che fosse già al corrente di quanto sarebbe successo.
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Russia, via a esercitazioni con armi nucleari
L'annuncio del ministero della Difesa di Mosca
La Russia ha dato il via alla prima fase delle esercitazioni con prove pratiche sulla preparazione e l'uso di armi nucleari non strategiche. Lo ha annunciato il ministero della Difesa di Mosca. Nell'ambito delle esercitazioni, le formazioni missilistiche del Distretto Militare Meridionale stanno mettendo a punto i preparativi per il lancio dei missili del sistema tattico-operativo Iskander. Il personale delle unità aeree delle forze aerospaziali russe equipaggerà gli aerei con le armi, tra cui i Kinzhal ipersonici, con cariche speciali e si dirigerà verso le aree di pattugliamento, ha aggiunto il ministero della Difesa russo.
Dall'annuncio all'azione
L'avvio delle esercitazioni arriva a 2 settimane dalle prime comunicazioni. Il 6 maggio il ministero della Difesa preannunciava preparativi per le esercitazioni militari che avrebbero incluso l'utilizzo di "armi nucleari non strategiche" a fronte di quelle che descrive come "dichiarazioni e minacce provocatorie" da parte di "funzionari occidentali".
Le esercitazioni ordinate dal presidente Vladimir Putin "al fine di aumentare la prontezza delle forze nucleari tattiche a svolgere missioni di combattimento" coinvolgeranno "formazioni missilistiche del Distretto Militare Meridionale" ed è ipotizzabile quindi che le manovre avverranno non lontano dal confine con l'Ucraina.
Il quadro complessivo
L'iniziativa russa si è inserita in un quadro di crescente tensione, caratterizzato dalle dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron sull'ipotesi di invio di soldati in Ucraina e dalla disponibilità di Estonia e Lituania a svolgere un ruolo che vada oltre la semplice fornitura di armi e aiuti.
A completare il mosaico, l'entrata in scena della Bielorussia che parteciperà alle esercitazioni nucleari. Mosca lo scorso anno ha dislocato armi nucleari tattiche - "diverse decine" secondo il presidente Aleksandr Lukashenko - anche sul territorio della Bielorussia.
Le armi in Bielorussia "sono strumenti di deterrenza. Difensive. Nessuno attaccherà con tali armi", ha dichiarato Lukashenko rendendo noto che Minsk "intende per la prima volta esercitarsi nell'uso di armi nucleari non strategiche". "Le manovre hanno solo natura difensiva", ha aggiunto.
Le forze militari "consegneranno munizioni speciali (le armi nucleari tattiche, ndr) alle unità delle forze aeree, le monteranno su lanciatori e aerei. Battaglioni assegnati ai missili Iskander e Polonez (missili che possono essere equipaggiati con testate nucleari, ndr) saranno dispiegati segretamente in posizioni segrete e si eserciteranno a dispiegare lanci di missili", ha aggiunto.
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Sifilide e ‘super gonorrea’, l’allarme...
"Malattie sessualmente trasmissibili in aumento in tutto il mondo"
Malattie sessualmente trasmissibili. "Crescono nella maggior parte del mondo", fa notare il direttore generale dell'agenzia Tedros Adhanom Ghebreyesus dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). "I nuovi casi di sifilide tra gli adulti di età compresa tra 15 e 49 anni sono aumentati di quasi 1 milione nel 2022, raggiungendo gli 8 milioni. E ci sono stati 230mila decessi correlati alla sifilide. Gli aumenti più elevati si sono verificati nella regione delle Americhe e in quella africana". Il report elenca il "forte incremento" delle infezioni sessualmente trasmesse fra le sfida, insieme a quelle poste in particolare dall'Hiv per la quale si osserva un "calo insufficiente delle nuove infezioni" e dai numeri delle epatiti virali che continuano a essere sostenuti. E poi ci sono i 'superbug': "I dati nuovi mostrano anche un aumento della gonorrea multiresistente", evidenzia il Dg Oms.
Nel 2023, si legge nella sintesi del rapporto, su 87 Paesi in cui è stata condotta una sorveglianza rafforzata della resistenza antimicrobica della gonorrea, 9 hanno riportato livelli elevati (dal 5 al 40%) di resistenza all'ultima linea di trattamento per la gonorrea, il ceftriaxone. L'Oms sta monitorando la situazione e, spiega il Dg Tedros, "ha aggiornato il trattamento raccomandato per ridurre la diffusione di questo ceppo di gonorrea multiresistente".
In generale, si legge ancora nella nota, "l'Hiv a livello globale, le epidemie di epatite virale e le infezioni a trasmissione sessuale continuano a rappresentare sfide significative per la salute pubblica, causando 2,5 milioni di morti ogni anno", secondo il rapporto Oms.
Nel dettaglio, il documento rileva che 4 malattie sessualmente trasmissibili curabili, cioè sifilide (Treponema pallidum), gonorrea (Neisseria gonorrhoeae), clamidia (Chlamydia trachomatis) e tricomoniasi (Trichomonas vaginalis), rappresentano oltre 1 milione di infezioni al giorno. Il rapporto rileva un aumento della sifilide adulta e materna (1,1 milioni) e della sifilide congenita associata (523 casi ogni 100mila nati vivi all'anno) durante la pandemia di Covid.
Nel 2022 sono stati poi registrati circa 1,2 milioni di nuovi casi di epatite B e quasi 1 milione di nuovi casi di epatite C. Il numero stimato di decessi per epatite virale è aumentato da 1,1 milioni nel 2019 a 1,3 milioni nel 2022, nonostante efficaci strumenti di prevenzione, diagnosi e trattamento, segnala l'Oms.
Quanto all'Hiv, le nuove infezioni "si sono ridotte solo da 1,5 milioni nel 2020 a 1,3 milioni nel 2022", rileva infine il report. I decessi legati a questo virus "continuano ad essere elevati": nel 2022 si sono verificate "630mila morti correlate all'Hiv, il 13% delle quali tra bambini di età inferiore ai 15 anni".