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Sole e caldo fino a Capodanno? Cosa dicono le previsioni...
Sole e caldo fino a Capodanno? Cosa dicono le previsioni meteo
Venti forti su molte zone, ma cielo solo a tratti nuvoloso
Sole e caldo fino a Capodanno? Probabile secondo le ultime previsioni mete, che vedono la grossa area di alta pressione di origine oceanica, l’anticiclone delle Azzorre, ben strutturata e radicata sull'Italia.
Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it ci dice che il cuore dell’anticiclone di Natale oltre ad essere caldo, misura quasi 1050hpa di pressione, un mostro di potenza. La sua presenza sull’Italia garantirà un tempo in prevalenza stabile e soleggiato, ma dovrà fare i conti con la tempesta polare in arrivo dalla Scandinavia che, rispetto all’anticiclone, ha un cuore freddo che misura solo 960hpa di pressione.
Questa tempesta nei prossimi giorni scenderà di latitudine andando a cozzare contro le Alpi e da lì non riuscirà a procedere oltre. L’enorme differenza di pressione tra le due figure antagoniste invece provocherà l’irruzione di venti furiosi tra giovedì e venerdì prossimi. Venti che continueranno a soffiare intensamente fin dopo Natale. Nonostante ciò la pressione sull’Italia si manterrà tale da non provocare particolari scossoni sul fronte previsionale.
In base a questa configurazione atmosferica il tempo sarà soleggiato martedì mentre mercoledì la nuvolosità inizierà ad aumentare al Centro-Nord anche con possibili nebbie in pianura. Inizierà a soffiare il Maestrale sulla Sardegna. Da giovedì in poi il vento diventerà il vero protagonista dei giorni che ci porteranno al Natale.
Se il tempo sarà in prevalenza soleggiato con cielo a tratti nuvoloso e soltanto con alcune piogge sulle coste tirreniche meridionali (venerdì), il Maestrale inizierà a soffiare sempre più forte attorno alla Sardegna, sul Mar Tirreno centrale e sul Canale di Sicilia con raffiche fino a 100 km/h. Sempre venerdì il Maestrale che impatterà sull’arco alpino provocherà tempeste di vento e neve sui confini, mentre sulla Pianura Padana sarà la volta del foehn che all’improvviso scalderà il clima di molte città, come ad esempio Torino e Milano, ma in un cielo terso e limpido.
Arriviamo così al weekend della Vigilia con un cielo parzialmente nuvoloso su tutte le regioni mentre il vento lentamente inizierà a girare da Libeccio. Un Libeccio che soffierà da burrasca proprio nel giorno di Natale sul Mar Ligure e Tirreno, ma l’anticiclone non mollerà la presa. Il regime anticiclonico durerà anche nel giorno di Santo Stefano e se la tendenza verrà confermata (ci sono buone possibilità) proseguirà la sua permanenza sull’Italia anche per Capodanno.
NEL DETTAGLIO
Martedì 19. Al nord: soleggiato con clima piacevole. Al centro: cielo poco nuvoloso. Al sud: bel tempo prevalente.
Mercoledì 20. Al nord: cielo molto nuvoloso con possibili nebbie in pianura. Al centro: cielo spesso molto nuvoloso. Al sud: cielo irregolarmente nuvoloso.
Giovedì 21. Al nord: nubi sparse. Al centro: Maestrale in Sardegna, nubi irregolari altrove. Al sud: parzialmente nuvoloso.
Tendenza: venti forti su molte zone, ma cielo solo a tratti nuvoloso.
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Usa, Urbinati (Columbia): ”La rettrice ha scatenato...
La docente di Teoria politica difende la protesta pacifica degli studenti e sostiene il dialogo senza toni aggressivi in spazi dedicati. Occorre portare avanti una trattativa che permetta il ritorno alla normalità ed eviti un grave danno di immagine per il campus, sostiene.
E' stata una ''reazione folle'' quella della rettrice della Columbia University, Nemat Shafik, di chiamare la polizia per rimuovere la manifestazione studentesca contro Israele. ''Era una protesta pacifica, fatta a suon di rap con giochi, canti e balli'', ma lei ''l'ha trasformata in un inferno''. Per fortuna, anche grazie ''a un documento di appello al dialogo che ho firmato anche io'', ora ''il clima è molto cambiato'' e si è aperto ''un tavolo di trattativa e negoziazione tra i rappresentanti degli studenti, il corpo docente, i dipendenti e l'ammnistrazione dell'università''. L'obiettivo è quello di rientrare in un ''clima di trattativa per riportare la normalità'', altrimenti ''c'è il rischio che salti il semestre'', ma ''nessuno vuole che si arrivi a tanto, sarebbe un danno di immagine incredibile, una rovina enorme''. Nadia Urbinati, che dal 1996 insegna Teoria politica alla Columbia University di New York, racconta ad Adnkronos dall'interno le contestazioni. ''Si tratta di un accampamento pacifico, gli studenti sono molto più moderati della rettrice, ma sono stati trattati da criminali e questo non è possibile'', ha aggiunto Urbinati.
Lei stessa ha avuto contatti con gli studenti, ''hanno scritto un documento bellissimo e molto moderato rivolto alla rettrice che ho firmato insieme a colleghi del mio dipartimento. Un documento in cui chiedevano di tenere in considerazione il problema della violenza che si amplifica se si chiama la polizia''. Tra i suoi studenti, racconta, ''uno che aveva fatto con me un corso sulla retorica è stato arrestato ieri per uso sconsiderato del linguaggio. Ha detto che i sionisti dovrebbero sparire dalla faccia della terra... Ma a parte questo caso nessuno mio studente è stato sospeso o arrestato''. Sottolineando che ''il 20 per cento degli studenti della Columbia arrestati sono ebrei'', Urbinati racconta anche il caso di ''uno studente ebreo israeliano che ha chiesto di non venire in classe per non attraversare il campus in quanto si sente a disagio''. La sua richiesta è stata accolta, ''un caso eccezionale risolto permettendogli di seguire le lezioni tramite Zoom''.
Urbinati racconta poi che in questi giorni hanno visitato la protesta al campus ''il rappresentante repubblicano e quello democratico. Entrambi sono stati ottusamente arroganti. L'esponente repubblicano ha proposto di chiamare guardia nazionale, il che avrebbe riportato il campus a livelli raggiunti solo nel '68''. Secondo la politologa, quindi, è stata ''la rettrice che ha radicalizzato'' la manifestazione. Shafik, spiega Urbinati, ''è alla Columbia da nove mesi e si è dimostrata molto inadeguata. Viene dal mondo delle finanza e ha dimostrato totale incapacità di comprendere che qui non si tratta di dipendenti di una banca, ma di persone varie con le quali occorre entrare in contatto''. E invece, durante la protesta, ''la rettrice è rimasta sempre chiusa nel suo ufficio o nella sua casa. Non ha mai interagito con gli studenti''.
L'auspicio, ora, è che ''vengano messi a disposizione degli spazi, delle aule, dove poter proseguire il dibattito sulla guerra e sui rapporti con Israele''. Perché, prosegue Urbinati, ''se c'è libertà di insegnamento, se si studiano argomenti come la guerra e la pace, gli stati nazione, è evidente che ne esca un dibattito''. Anzi, aggiunge, ''ben venga il dialogo e la riflessione promossi dagli studenti, certo senza usare toni aggressivi''.
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Elezioni Usa, Biden prende in giro Trump: “Sono in...
Durante la cena annuale con i corrispondenti accreditati alla Casa Bianca
''Sono un uomo adulto e sono in corsa contro un bambino di sei anni''. Così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha preso il giro l'ex inquilino della Casa Bianca e suo rivale alle prossime elezioni americane Donald Trump. ''L'unica cosa che abbiamo in comune è l'età'', ha aggiunto Biden durante la cena annuale con i corrispondenti accreditati alla Casa Bianca. Anche se, età anagrafica alla mano, Biden ha 81 anni contro i 77 di Trump. ''Le elezioni del 2024 sono in pieno svolgimento e sì, l'età è un argomento - ha detto Joe Biden - Sono un adulto che corre contro un bambino di sei anni''.
Molti gli ospiti illustri, giornalisti e celebrità presenti all'hotel Hilton di Washington mentre all'esterno un centinaio di manifestanti hanno scandito slogan contro la guerra di Israele nella Striscia di Gaza e sventolato una bandiera palestinese lunga diversi metri. Ma all'interno il conflitto in Medioriente non è stato al centro della scena, soppiantato appunto dalle battute sull'età dei candidati alla presidenza Usa.
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Re Carlo torna agli impegni pubblici, martedì la visita a...
Buckingham Palace: "Medici incoraggiati dai suoi progressi"
Buckingham Palace mette fine alle congetture sullo stato di salute di Re Carlo. Il sovrano, malato di cancro, da martedì riprenderà i suoi impegni pubblici. Con la regina Camilla si recherà in visita a un centro di cure per i tumori. "Il team medico di Sua Maestà - fa sapere una nota della Casa Reale - è molto incoraggiato dai progressi compiuti finora e rimane positivo quanto al continuo recupero del re".