Economia
Editoria, Marra: “Ia macchina possente ma servono...
Editoria, Marra: “Ia macchina possente ma servono regole”
L'editore dell'Adnkronos: "Le nuove tecnologie sono sempre fonte di nuove opportunità, ma la creatività appartiene all’uomo e su questa frontiera la macchina, anche la più sofisticata, arriverà sempre dopo"
Le nuove tecnologie sono sempre "fonte di nuove opportunità" e l’intelligenza artificiale "è una macchina possente", che però "non crea, non inventa". Certo, "avrà un’influenza importante che dovrà essere regolamentata", serviranno "regole più stringenti", ma "la creatività appartiene all’uomo" e "su questa frontiera la macchina, anche la più sofisticata, arriverà sempre dopo". A parlare è l'editore dell'Adnkronos, Pippo Marra, in un'intervista rilasciata al 'Corriere della Calabria' dopo la firma di un importante accordo di cooperazione con l’agenzia di stampa del Sultanato dell’Oman.
Marra, che, partito da Castelsilano, "un piccolo paese, in una terra che non offriva grandi opportunità", come la Calabria, è arrivato a fondare un'agenzia di stampa di primaria importanza a livello nazionale, si dice "ottimista" sul futuro: "Confido che le nuove generazioni sappiano cogliere le opportunità che si nascondono nella globalizzazione", spiega, raccontando di aver "sempre cercato di spingere l’AdnKronos lungo percorsi più innovativi. E infatti - osserva - siamo forse l’agenzia più al passo coi tempi, più coerente e a suo agio in un contesto segnato dalle nuove tecnologie". "Abbiamo fatto grandi progressi e molte altre novità sono già in cantiere - sottolinea - A una condizione però quella di non farsi prendere da un affanno che non aiuta a distinguere tra le notizie e le cose che restano e mettono radici da quelle più effimere destinate a volare via".
"La velocità dell’informazione può generare equivoci e superficialità - mette in guardia - Ma anche in questo caso voglio essere ottimista. In passato l’ignoranza era molto più diffusa. E ai giorni nostri proprio la tecnologia ci può aiutare ad essere più accurati, meno imprecisi. Il sentimento catastrofico con cui alle volte si guarda alle novità tutto sommato è mal riposto. Certo, non bisogna abbassare la guardia".
Marra parla anche della 'sua' Calabria: "Ha bisogno innanzitutto di valorizzare di più i suoi legami con il resto del Paese. Parlo di infrastrutture, prima di tutto. Ma non solo. Anche l’informazione a suo modo è una infrastruttura. Avvicina, connette, lega territori diversi a un destino comune. E tanti operatori dell’informazione che vengono da quella terra e che si stanno facendo largo nel panorama più complesso del Paese possono essere utili a rafforzare le connessioni con i territori più sviluppati, o magari più fortunati, quelli collocati più a nord".
Ai giovani che si affacciano alla professione, Marra consiglia "umiltà, passione, scrupolo professionale. E attenzione verso gli altri, soprattutto. Il giornalismo - dice l'editore dell'Adnkronos - è sempre un occhio aperto e rivolto al prossimo. È una curiosità, una ricerca. Dentro questa cornice ognuno poi trova il modo giusto di servire e di affermarsi. È la ruota della vita. Bisogna salirci con il giusto grado di generosità. Perché ogni successo, anche quello che ci rende più orgogliosi di noi stessi, deve sempre qualcosa al prossimo".
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Ita-Lufthansa, rinvio in vista: l’Ue attende nuove...
Bruxelles teme che con il matrimonio tra le compagnie venga ridotta la concorrenza
Sulla questione Ita Airways e Lufthansa la Commissione europea attende nuove proposte sul taglio delle rotte con un probabile rinvio della decisione a metà giugno. Per l'acquisto del 41% di Ita il gruppo tedesco vuole investire 325 milioni ma Bruxelles teme che con il matrimonio tra le compagnie venga ridotta la concorrenza.
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Webuild, bilancio e nuovo Cda lanciano titolo in Borsa...
Giornata particolarmente brillante in Borsa per Webuild che, dopo l'approvazione del bilancio 2023 e la nomina del nuovo Consiglio di amministrazione, che ha riconfermato Pietro Salini come amministratore delegato, chiude la seduta odierna di scambi in deciso rialzo: il titolo balza a quota +5,17% attestandosi a 2,27 euro per azione.
L'assemblea degli azionisti della società, riunitasi questa mattina, ha approvato anche la distribuzione di un dividendo per un importo pari a 0,071 euro per ciascuna azione ordinaria ed 0,824 euro per ciascuna azione di risparmio esistente ed avente diritto al dividendo alla data di stacco della cedola.
Quanto al nuovo cda, composto da 15 membri, vede Gian Luca Gregori con funzioni di presidente, oltre a Davide Croff, Moroello Diaz della Vittoria Pallavicini, Paola Fandella, Francesca Fonzi, Flavia Mazzarella, Itzik Michael Meghnagi, Francesco Renato Mele, Teresa Naddeo, Alessandro Salini, Pietro Salini, Serena Torielli, Michele Valensise, Laura Zanetti e Francesco Chiappetta.
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Università, Free Academy: “Atenei tradizionali e...
Benché l’Italia abbia un bassissimo numero di laureati (in Europa unicamente la Romania ha risultati peggiori), all’interno del bilancio pubblico il comparto universitario pesa in maniera significativa. Secondo l’ultimo rapporto dell’Anvur, il Fondo per il finanziamento ordinario (Ffo) delle università ammonta a 9,205 miliardi di euro, che vanno a coprire più dei 2/3 delle necessità delle università statali. Di questa somma, soltanto lo 0,73% (68 milioni di euro) è destinato alle università non statali, sia tradizionali sia telematiche.
A giudizio di Aurelio Mustacciuoli, responsabile Studi e Ricerche di Free Academy, “limitandoci a considerare l’Ffo lo studente di un’università statale ogni anno costa al contribuente ben 5.701 euro, mentre di media uno studente delle università private costa 195 euro. Se poi si considerano le università telematiche (lasciando quindi da parte gli atenei privati tradizionali: la Bocconi di Milano, la Luiss di Roma ecc.) le risorse che lo Stato destina alle università online ammontano a soli 2,8 milioni”. Questo significa che uno studente universitario telematico grava sullo Stato per la risibile cifra di 12,5 euro: lo 0,21% di quanto costa in media uno studente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, della Sapienza di Roma o della Federico II di Napoli.
Non basta. La maggior parte delle università telematiche sono fondazioni, ma alcune di loro – quelle più 'sotto attacco' da parte dei difensori dello status quo – sono società di capitali e quindi ogni anno versano somme considerevoli all’erario. Sempre ad avviso di Mustacciuoli, “considerando unicamente il gruppo universitario Multiversity (che è controllato dal fondo Cvc Capital Partners e che include Unipegaso, Mercatorum e San Raffaele Roma) nel 2022 per le sole imposte dirette è stato registrato un esborso di 43 milioni di euro: il che significa che soltanto questi tre atenei online danno allo Stato ben 15 volte quanto tutte le università telematiche nel loro insieme ottengono in forma di Ffo”. Quindi vi sono ben 5050 studenti italiani delle università pubbliche che possono studiare grazie alle entrate fiscali garantite dal gruppo Multiversity.
Da questo punto di vista, una crescita degli atenei privati telematici – la cui retta è mediamente assai inferiore al costo che ogni studente comporta per le casse statali – condurrebbe non soltanto a un minor costo complessivo per ogni studente, ma aiuterebbe anche a ridurre l’esorbitante prelievo fiscale che grava sulle imprese, sulle famiglie e sui lavoratori.
In conclusione, secondo Mustacciuoli, “alla luce dei dati sopra riportati è chiaro che lo studente tradizionale costa allo Stato ben 5.701 euro soltanto per l’Ffo, mentre ognuno degli oltre 144 mila studenti di Unipegaso, Mercatorum e San Raffaele Roma (a.a. 2022-23) porta alle casse statali 331 euro. Si tratta di cifre che devono far riflettere”.