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Svelata l’identità di Banksy? In una foto (forse) il...
Svelata l’identità di Banksy? In una foto (forse) il volto dell’artista
Nell'immagine un uomo con i capelli brizzolati che ha una sorprendente somiglianza con Robin Gunningham, ampiamente ritenuto il famoso street artist
Dopo anni di voci e indiscrezioni mai confermate, le foto di un uomo avvistato sul luogo dell'ultimo murales di Banksy a Finsbury Park, un quartiere a nord di Londra, hanno spinto gli appassionati a speculare sul fatto che l'artista segreto potrebbe aver rotto la sua copertura.
L'immagina, scattata da un residente, mostra un uomo con i capelli brizzolati che ha una sorprendente somiglianza con l’uomo che si ritiene sia il celebre writer. Le foto, scattate alle 10 del mattino del 23 marzo, raffigurano un uomo con i capelli brizzolati e caratteristiche simili a Robin Gunningham, l'uomo che molti credono essere la vera identità di Banksy.
Si dice da tempo che il 53enne di Bristol sia la persona dietro questo soprannome. Una foto scattata in Giamaica nel 2004 affermava infatti di mostrare il volto dell'artista per la prima volta. La foto mostrava un uomo con gli occhiali e i capelli ricci che guarda fuori dall'inquadratura e venne pubblicata per la prima volta nel 2008 sulla prima pagina del Mail on Sunday, che sosteneva di aver smascherato l'artista.
Nelle nuove foto, scattate sul luogo dell'ultimo murales di Banksy, si può vedere un uomo che assomiglia al soggetto della foto della Giamaica, anche se qualche anno più vecchio. L'opera d'arte, che adorna il lato di un edificio su Hornsey Road, mostra schizzi di vernice verde che sembrano foglie dietro un albero spoglio. C'è anche uno il disegno di una donna che tiene uno spruzzatore di vernice a pressione.
Banksy ha confermato che si trattava di una delle sue opere in un post su Instagram lunedì 18 marzo, poche ore dopo la sua apparizione durante la notte del fine settimana. Tuttavia, solo tre giorni dopo, l’inestimabile opera di strada, che nel frattempo era stata recintata, è stato vandalizzato con della vernice bianca. Le nuove foto mostrano un uomo che ha una sorprendente somiglianza con Robin Gunningham, mentre parla con le persone attraverso la recinzione e sale su una scala per lavorare sul murale vandalizzato.
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Incontro Tajani-premier Anp: “L’Italia riparte...
La presidente del Consiglio: "Sostegno a tutti gli sforzi per un cessate il fuoco sostenibile". Stanziati 35 milioni di euro per finanziamenti a favore della popolazione di cui 5 milioni per l'Agenzia per i rifugiati
L'Italia riparte con i finanziamenti all'Unrwa. Lo ha annunciato oggi, 25 maggio, il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani incontrando alla Farnesina il primo ministro e ministro degli Esteri e degli Emigrati dell’Autorità Palestinese, Mohammed Mustafa. Il premier palestinese è poi stato ricevuto a Palazzo Chigi dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
"Sostegno per cessate il fuoco sostenibile"
"Sostegno italiano a tutti gli sforzi in atto per un cessate il fuoco sostenibile, il rilascio di tutti gli ostaggi nelle mani di Hamas e un salto di qualità nell’assistenza umanitaria alla popolazione di Gaza". E' quanto ribadito dalla premier Giorgia Meloni che ha ricevuto oggi, 25 maggio, il primo ministro palestinese, Mohammed Mustafa.
Durante il faccia a faccia, fa sapere una nota di Palazzo Chigi, "è stato sottolineato il forte impegno italiano a favore della popolazione civile di Gaza anche attraverso ulteriori finanziamenti per l’iniziativa 'Food for Gaza'". Nel corso del colloquio con il premier palestinese "Meloni ha ribadito la necessità di riavviare un processo politico che conduca a una pace duratura basata sulla soluzione dei due Stati".
"Ruolo ponte per l'Italia"
"L’Italia, grazie alle sue posizioni equilibrate - ha sottolineato il ministro degli Esteri Tajani - vuole svolgere un ruolo di ponte e lavorerà con sempre maggiore intensità affinché si chiuda questa fase dello scontro militare a Gaza. In questo si inserisce la visita a Roma del primo ministro palestinese, che è la prima in Europa dal suo insediamento. Ho informato Mustafa - ha aggiunto Tajani - che il Governo ha disposto nuovi finanziamenti a favore della popolazione palestinese, per un totale di 35 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi a quanto già fatto in risposta alla crisi. Di questi, 5 milioni saranno destinati a Unrwa: a seguito del lavoro svolto dalla Commissione indipendente presieduta dall’ex ministra francese Colonna e delle misure a tutela del principio di neutralità, l’Italia ha deciso di riprendere a finanziare specifici progetti destinati all’assistenza ai rifugiati palestinesi, ma solo dopo controlli rigorosi che garantiscano che neanche un centesimo possa rischiare di finire al sostegno al terrorismo", mentre 30 milioni di euro saranno dedicati all’iniziativa 'Food for Gaza'.
30 milioni a 'Food for Gaza'
Nel corso del colloquio, Tajani ha infatti annunciato che, dopo i primi due pacchetti di aiuti da 20 milioni già stanziati, il Governo ha deciso di predisporre un nuovo, terzo pacchetto che, dai 20 milioni già decisi nelle scorse settimane, si è disposto di incrementare a 30 milioni di euro. L’iniziativa 'Food for Gaza', che il vicepremier aveva presentato al ministro degli Esteri israeliano Katz durante la sua visita a Roma del 7 aprile, è stata attivata in coordinamento con Fao, Pam e Ficross per portare un aiuto concreto, in termini di sicurezza alimentare, alla popolazione palestinese.
Si tratta di un ulteriore sostegno che si aggiunge al lavoro fatto dall’Italia sul fronte umanitario durante gli scorsi mesi per esfiltrare dalla Striscia di Gaza 156 cittadini palestinesi, tra cui 58 minori feriti che hanno beneficiato in Italia delle cure dei nostri ospedali e relativi accompagnatori. Rimane attiva in parallelo la collaborazione con gli Eau dal punto di vista medico con l'invio di personale italiano negli Emirati Arabi Uniti, dove i nostri medici hanno contribuito a visitare e operare alcuni pazienti pediatrici con gravi traumi, trasportati da Gaza.
"Soluzione due popoli due Stati attraverso processo politico"
“Noi crediamo che sia necessario lavorare alla soluzione 'due popoli, due Stati' nella cornice di un più ampio processo politico che porti alla pace, frutto di un’azione regionale coordinata, con un forte appoggio della comunità internazionale. È essenziale affrontare sia l’emergenza umanitaria del popolo palestinese e le sue legittime aspirazioni ad avere un proprio Stato, sia le altrettanto legittime esigenze di sicurezza di Israele. La creazione di uno Stato palestinese deve essere parte integrante di tale percorso”, ha dichiarato il Vice Presidente.
Tajani ha ribadito che l’Italia continuerà ad assicurare, come nel passato, il pieno sostegno all’Autorità Palestinese e al suo rafforzamento, come dimostrano le iniziative per lo sviluppo di capacità autonome nel settore della governance e della sicurezza.
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Israele, Corte Aja ordina stop offensiva su Rafah ma raid...
Tajani riceve alla Farnesina il premier Anp: "Ruolo ponte Italia». Mustafa: "Fieri che visita in Europa inizi da Roma"
La Corte suprema delle Nazioni Unite ha ordinato a Israele di fermare “immediatamente” l'assalto militare alla città meridionale di Gaza, Rafah, affermando che la situazione umanitaria nel territorio palestinese è “disastrosa”. La sentenza, letta ad alta voce dal giudice Nawaf Salam presso la Corte internazionale di giustizia (CIG) dell'Aia, è stata emessa in risposta a una richiesta urgente presentata dal Sudafrica. Una sentenza respinta dallo Stato ebraico che ha proseguito anche ieri con i suoi raid, in particolare sul campo profughi di Shaboura, nel centro di Rafah secondo quanto riferito dalla Bbc. La rete britannica ha citato un attivista che si trova nel vicino ospedale kuwaitiano e ha parlato di boati terrificanti e dense colonne di fumo sul campo di Shaboura. Anche il Times of Israel ha rilanciato la notizia da fonti palestinesi che riferivano di un massiccio raid aereo israeliano nella zona di Shaboura.
La sentenza
''La Corte non è convinta che gli sforzi di evacuazione e le relative misure che Israele afferma di aver intrapreso per rafforzare la sicurezza dei civili nella Striscia di Gaza, e in particolare di quelli recentemente sfollati dal governatorato di Rafah, siano sufficienti ad alleviare l’immenso rischio che cui è esposta la popolazione palestinese a causa dell’offensiva militare a Rafah'', ha dichiarato il presidente della Corte internazionale di giustizia dell'Aia Nawaf Salam. ''Israele - ha aggiunto - deve adottare misure efficaci per garantire il libero accesso alla Striscia di Gaza a qualsiasi commissione d’inchiesta o organo investigativo incaricato dagli organi competenti delle Nazioni Unite di indagare sulle accuse di genocidio''.
La Corte ha ordinato alle autorità israeliane di presentarsi entro un mese in tribunale per riferire sui progressi compiuti rispetto alle misure indicate oggi. Finora, ha sottolineato il giudice, le misure provvisorie adottate da Israele dopo il precedente verdetto della Cig su Gaza non hanno affrontato pienamente le conseguenze della situazione.Il Sudafrica ha giustificato la sua richiesta alla CIG sostenendo che le precedenti misure della Corte in relazione alla guerra di Gaza erano inadeguate.
La reazione di Israele
Israele ha respinto la sentenza: “Le accuse di genocidio mosse dal Sudafrica contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia dell'Aia sono false, oltraggiose e moralmente ripugnanti”, hanno dichiarato in una nota congiunta il capo del Consiglio di sicurezza nazionale e il portavoce del ministero degli Affari esteri. Israele è "obbligato a continuare a combattere per far tornare i suoi ostaggi e garantire la sicurezza dei suoi cittadini, in qualsiasi momento e luogo, anche a Rafah", ha dichiarato il ministro del gabinetto di guerra israeliano e leader del partito Unità nazionale, Benny Gantz, in una nota diffusa a seguito di un colloquio telefonico avuto con il segretario di Stato americano, Antony Blinken, dopo l'ordinanza della Corte internazionale di giustizia (Cig) su Rafah. "Continueremo ad agire secondo il diritto internazionale a Rafah e ovunque operiamo, e faremo ogni sforzo per evitare di recare danno alla popolazione civile. Non per il Tribunale dell'Aja, ma soprattutto per quello che siamo", ha aggiunto. ''Fermare la guerra contro Hamas'', come chiesto dalla Corte internazionale di giustizia, equivarrebbe a ''un suicidio collettivo'', ha dichiarato il portavoce del governo di Israele David Mencer parlando alla Bbc. "Non c'è potere al mondo che ci possa spingere a commettere un suicidio pubblico, perché è di questo che si tratta se fermiamo la nostra guerra contro Hamas", ha detto Mencer.
L'Autorità Palestinese dal canto suo ha chiesto di aumentare la pressione internazionale su Israele dopo la decisione della Corte Internazionale di Giustizia. La comunità internazionale dovrebbe costringere Israele ad attuare la decisione, ha dichiarato in una dichiarazione pubblicata a Ramallah venerdì. L'Autorità ritiene che la decisione della Corte confermi l'opinione che Israele stia commettendo crimini di guerra.
Il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha dichiarato che le decisioni della Corte internazionale di giustizia sono “vincolanti” e “confida che le parti si conformino debitamente all'ordine della Corte”, ha dichiarato il suo portavoce Stéphane Dujarric. “In conformità con lo Statuto della Corte, il Segretario generale trasmetterà prontamente al Consiglio di sicurezza la notifica delle misure provvisorie ordinate dalla Corte”, ha dichiarato.
Sebbene le sentenze del massimo tribunale delle Nazioni Unite siano vincolanti, non ha modo di imporne il rispetto. Può però chiedere al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di agire.
Tajani riceve premier Anp Mustafa
Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha incontrato il primo ministro e ministro degli Esteri e degli Emigrati dell’Autorità nazionale palestinese, Mohammed Mustafa. “L’Italia, grazie alle sue posizioni equilibrate, vuole svolgere un ruolo di ponte e lavorerà con sempre maggiore intensità affinché si chiuda questa fase dello scontro militare a Gaza. In questo si inserisce la visita a Roma del Primo Ministro palestinese, che è la prima in Europa dal suo insediamento”, ha commentato Tajani. “Ho informato Mustafa - ha aggiunto - che il Governo ha disposto nuovi finanziamenti a favore della popolazione palestinese, per un totale di 35 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi a quanto già fatto in risposta alla crisi".
“Siamo molto fieri che la nostra visita in Europa sia iniziata dall’Italia. Ringrazio il Governo italiano e il Ministro Tajani per l’invito. Apprezziamo, il ministro Tajani, il suo impegno per la pace e per il processo politico”, ha detto Mustafa a Tajani nel loro incontro alla Farnesina.
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Taiwan, Cina annuncia fine manovre militari. Taipei:...
Durate due giorni, sono state avviate subito dopo l'insediamento di William Lai (Lai Ching-te), il nuovo presidente dell'isola
Si sono conclusi i due giorni di manovre militari cinesi intorno a Taiwan, avviate subito dopo l'insediamento di William Lai (Lai Ching-te), il nuovo presidente dell'isola di fatto indipendente ma che Pechino considera una "provincia ribelle" da "riunificare".
I media ufficiali del gigante asiatico hanno riferito che i militari cinesi "hanno completato con successo" le esercitazioni. Per la presidenza di Taiwan, riferisce stamani la Cna, si tratta di "provocazioni militari unilaterali" e anche di "palesi provocazioni rispetto all'ordine internazionale" che suscitano "seria preoccupazione".