Economia
Università, Iannantuoni (UniMiB): “Prima volta in...
Università, Iannantuoni (UniMiB): “Prima volta in Italia che si celebrano gli atenei in modo unitario”
La rettrice dell’università degli studi di Milano-Bicocca all’evento “Università svelate”
“Oggi è una giornata di festa molto significativa, perché è la prima volta in Italia che si festeggiano le università in modo unitario. Tutti e 85 gli atenei, infatti, hanno aperto le proprie porte per ospitare laboratori, workshop e momenti di discussione, come i convegni. Con queste iniziative l'università si ‘svela’ alla popolazione, per far comprendere come il futuro del nostro Paese non può che passare per l'innovazione e la formazione che il sistema universitario offre”. Sono le parole di Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’università degli studi di Milano-Bicocca, a margine dell’evento “Università svelate”, organizzato nell’ambito della prima Giornata nazionale università, che la Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), di cui Iannantuoni è presidente, ha istituito per il 20 marzo, in coincidenza con la Giornata internazionale della felicità e all’interno della Settimana della Minerva, dedicata alla celebrazione del sapere e dell’istruzione.
Tra workshop, laboratori e conferenze, si è svolto anche il seminario “L’emergenza abitativa degli studenti milanesi: un dialogo tra Università, studenti e territorio”, durante il quale sono stati presentati i risultati della ricerca sulla condizione abitativa degli studenti di Milano-Bicocca condotta dal gruppo di ricerca del dipartimento di Sociologia e ricerca sociale, coordinato da Silvia Mugnano e composto da Igor Costarelli, Fabio Gaspani, Carola Giannotti Mura e Riccardo Ramello.
Il 77,5% dei quasi 20mila studenti che hanno partecipato alla survey hanno dichiarato che la città di Milano resta la meta preferita ma il 45% degli studenti in affitto privato lo ritiene troppo oneroso.
La rettrice Iannantuoni ha così commentato quanto emerso dall’indagine sulla situazione e i fabbisogni abitativi degli studenti: “Il tema dell'housing sicuramente è stato uno dei temi caldi del 2023 e lo sarà ancora. Il bando di oltre 1 miliardo di euro ottenuto grazie al Pnrr permetterà di costruire veramente decine di migliaia di alloggi nel nostro Paese, e ci auguriamo che possa aiutare a cambiare le cose. Noi abbiamo voluto iniziare con un momento di discussione su questo tema critico proprio perché i problemi vanno affrontati insieme e bisogna creare un'alleanza tra atenei e istituzioni per risolverli - spiega la rettrice - Il tema dell’alloggio e del diritto allo studi sono fondamentali se vogliamo garantire a un numero maggiore possibile di ragazzi la possibilità di formare se stessi e di avere nelle università, come la lettera del presidente Mattarella ha specificato oggi, un luogo di coesione sociale, importante per la democrazia nel nostro Paese”.
Questa indagine è la prima ad offrire un quadro della condizione abitativa e dei fabbisogni degli studenti di Milano-Bicocca, attraverso l’analisi di dati raccolti con un questionario - proposto nel periodo compreso tra luglio e ottobre 2023 - a cui hanno risposto 19.401 studentesse e studenti, oltre il 52% della popolazione studentesca dell’Ateneo, per il 59,5% iscritti ad anni successivi al primo.
“Oggi abbiamo lanciato un Osservatorio che vogliamo mettere a terra, in rete, con gli altri atenei - aggiunge Iannantuoni - proprio per analizzare le caratteristiche dell'housing. Questo primo report, a cui hanno risposto quasi 20.000 studenti di Milano Bicocca, evidenzia molte criticità, ma anche alcune cose positive. Condividendolo con tutti gli atenei può rappresentare un momento di riflessione e di discussione, ma anche di analisi. E, quindi, anche per i decisori politici può essere uno strumento significativo per avanzare da questo punto di vista”, conclude.
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Ita-Lufthansa, rinvio in vista: l’Ue attende nuove...
Bruxelles teme che con il matrimonio tra le compagnie venga ridotta la concorrenza
Sulla questione Ita Airways e Lufthansa la Commissione europea attende nuove proposte sul taglio delle rotte con un probabile rinvio della decisione a metà giugno. Per l'acquisto del 41% di Ita il gruppo tedesco vuole investire 325 milioni ma Bruxelles teme che con il matrimonio tra le compagnie venga ridotta la concorrenza.
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Webuild, bilancio e nuovo Cda lanciano titolo in Borsa...
Giornata particolarmente brillante in Borsa per Webuild che, dopo l'approvazione del bilancio 2023 e la nomina del nuovo Consiglio di amministrazione, che ha riconfermato Pietro Salini come amministratore delegato, chiude la seduta odierna di scambi in deciso rialzo: il titolo balza a quota +5,17% attestandosi a 2,27 euro per azione.
L'assemblea degli azionisti della società, riunitasi questa mattina, ha approvato anche la distribuzione di un dividendo per un importo pari a 0,071 euro per ciascuna azione ordinaria ed 0,824 euro per ciascuna azione di risparmio esistente ed avente diritto al dividendo alla data di stacco della cedola.
Quanto al nuovo cda, composto da 15 membri, vede Gian Luca Gregori con funzioni di presidente, oltre a Davide Croff, Moroello Diaz della Vittoria Pallavicini, Paola Fandella, Francesca Fonzi, Flavia Mazzarella, Itzik Michael Meghnagi, Francesco Renato Mele, Teresa Naddeo, Alessandro Salini, Pietro Salini, Serena Torielli, Michele Valensise, Laura Zanetti e Francesco Chiappetta.
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Università, Free Academy: “Atenei tradizionali e...
Benché l’Italia abbia un bassissimo numero di laureati (in Europa unicamente la Romania ha risultati peggiori), all’interno del bilancio pubblico il comparto universitario pesa in maniera significativa. Secondo l’ultimo rapporto dell’Anvur, il Fondo per il finanziamento ordinario (Ffo) delle università ammonta a 9,205 miliardi di euro, che vanno a coprire più dei 2/3 delle necessità delle università statali. Di questa somma, soltanto lo 0,73% (68 milioni di euro) è destinato alle università non statali, sia tradizionali sia telematiche.
A giudizio di Aurelio Mustacciuoli, responsabile Studi e Ricerche di Free Academy, “limitandoci a considerare l’Ffo lo studente di un’università statale ogni anno costa al contribuente ben 5.701 euro, mentre di media uno studente delle università private costa 195 euro. Se poi si considerano le università telematiche (lasciando quindi da parte gli atenei privati tradizionali: la Bocconi di Milano, la Luiss di Roma ecc.) le risorse che lo Stato destina alle università online ammontano a soli 2,8 milioni”. Questo significa che uno studente universitario telematico grava sullo Stato per la risibile cifra di 12,5 euro: lo 0,21% di quanto costa in media uno studente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, della Sapienza di Roma o della Federico II di Napoli.
Non basta. La maggior parte delle università telematiche sono fondazioni, ma alcune di loro – quelle più 'sotto attacco' da parte dei difensori dello status quo – sono società di capitali e quindi ogni anno versano somme considerevoli all’erario. Sempre ad avviso di Mustacciuoli, “considerando unicamente il gruppo universitario Multiversity (che è controllato dal fondo Cvc Capital Partners e che include Unipegaso, Mercatorum e San Raffaele Roma) nel 2022 per le sole imposte dirette è stato registrato un esborso di 43 milioni di euro: il che significa che soltanto questi tre atenei online danno allo Stato ben 15 volte quanto tutte le università telematiche nel loro insieme ottengono in forma di Ffo”. Quindi vi sono ben 5050 studenti italiani delle università pubbliche che possono studiare grazie alle entrate fiscali garantite dal gruppo Multiversity.
Da questo punto di vista, una crescita degli atenei privati telematici – la cui retta è mediamente assai inferiore al costo che ogni studente comporta per le casse statali – condurrebbe non soltanto a un minor costo complessivo per ogni studente, ma aiuterebbe anche a ridurre l’esorbitante prelievo fiscale che grava sulle imprese, sulle famiglie e sui lavoratori.
In conclusione, secondo Mustacciuoli, “alla luce dei dati sopra riportati è chiaro che lo studente tradizionale costa allo Stato ben 5.701 euro soltanto per l’Ffo, mentre ognuno degli oltre 144 mila studenti di Unipegaso, Mercatorum e San Raffaele Roma (a.a. 2022-23) porta alle casse statali 331 euro. Si tratta di cifre che devono far riflettere”.