Esteri
Israele-Hamas, negoziati in salita dopo operazione Idf ad...
Israele-Hamas, negoziati in salita dopo operazione Idf ad Al-Shifa. Media: “Raid su Rafah”
Negoziati in salita dopo operazione Idf di ieri, intervengono funzionari egiziani. Qatar: "Nessun progresso, pace difficile in queste circostanze". Biden a Netanyahu: "Tregua necessaria"
L'esercito israeliano si è ritirato dall'interno del complesso medico di al-Shifa dopo aver preso d'assalto l'ospedale. Lo scrive al Jazeera, secondo cui circa 150 persone sono ancora detenute all'interno della struttura sanitaria. Almeno 20 persone sono state uccise nel raid dell'Idf.
Intanto, continuano gli attacchi aerei nelle vicinanze, scrive l'emittente del Qatar. Gli edifici residenziali vengono bombardati incessantemente. Due edifici all'ingresso nord dell'ospedale al-Shifa sono stati completamente distrutti.
Negoziati in salita dopo operazione Idf. Qatar: "Nessun progresso, pace difficile"
Funzionari egiziani hanno dovuto premere sui negoziatori di Hamas per convincerli a non sospendere la loro partecipazione ai colloqui a Doha, in Qatar, sulla tregua e sulla liberazione degli ostaggi trattenuti a Gaza dopo la nuova operazione israeliana sull'ospedale Al Shifa di Gaza City. Ad affermarlo è stata una fonte egiziana parlando con la pubblicazione qatarina con sede a Londra Al-Araby Al-Jadeed. L'intervento per assicurare il proseguimento dei colloqui sarebbe stato compiuto ieri mattina. Secondo la stessa fonte, sembra improbabile che i negoziati sfocino in una tregua permanente: "Nonostante il vivo interesse dei mediatori a fare culminare l’attuale ciclo di negoziati in un successo, le loro ambizioni non arrivano al raggiungimento di un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza", afferma la fonte. A riferirne è il Times of Israel.
Il capo del Mossad, David Barnea, ha intanto lasciato Doha dove, ''durante la notte ha avuto colloqui con mediatori di Egitto e Qatar''. Lo riporta Kan News spiegando che Barnea è ''rientrato in Israele per ulteriori colloqui e discussioni''. Citando un alto funzionario israeliano vicino ai negoziati, Kan News afferma che ''i colloqui che la delegazione israeliana in Qatar ha avuto fino a martedì (oggi, ndr) sono stati positivi, ma si aspetta che i negoziati siano 'lunghi, difficili e complessi'''.
Proprio per questo, se Barnea è tornato in Israele, a Doha sono rimasti team del Mossad, dello Shin Bet, della divisione di intelligence dell'Idf e della squadra del generale Nitzan Alon.
L'obiettivo resta giungere a un primo accordo che preveda una pausa di sei settimane nei combattimenti e che favorisca il rilascio da parte di Hamas di donne, bambini e anziani in ostaggio in cambio della scarcerazione di palestinesi detenuti da Israele. In una seconda fase, i negoziati prevederebbero il potenziale rilascio di ostaggi civili e militari di sesso maschile trattenuti nella Striscia di Gaza.
"I negoziatori stanno ancora parlando, ma non ci sono progressi'' ed ''è difficile portare avanti un processo di pace in queste circostanze", ha dichiarato intanto il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar. ''Gli incontri per discutere di una tregua continueranno per esaminare le proposte presentate dalle parti'', ha aggiunto, affermando che ''è ancora troppo presto per parlare di una svolta nei negoziati''.
''Qualsiasi attacco a Rafah provocherebbe una catastrofe umanitaria e avrebbe effetti negativi sui colloqui in corso per il cessate il fuoco'', ha detto ancora, rimarcando: ''Qualsiasi operazione di terra a Rafah porterebbe a una distruzione di massa e ad atrocità che nel conflitto non sono mai state viste prima''.
''Israele deve essere ritenuto responsabile della sicurezza dei civili e della protezione delle strutture sanitarie nella Striscia di Gaza'', ha aggiunto.
I negoziati che si stanno svolgendo a Doha ''si stanno concentrando sugli aiuti umanitari e sulle proposte per giungere a una tregua'' nei combattimenti nella Striscia di Gaza. ''I colloqui continuano e siamo cautamente ottimisti che si possa arrivare a un accordo'', ha sottolineato.
''Insieme ai nostri partner regionali e internazionali stiamo lavorando per cercare di far arrivare aiuti alla popolazione della Striscia di Gaza'', ha aggiunto.
Media: "Raid su Rafah, morti donne e bambini"
Una serie di raid aerei israeliani avrebbero provocato la notte scorsa la morte di numerosi civili, tra cui donne e bambini, in varie aree di Rafah. A scriverne è l'agenzia palestinese Wafa, citando fonti mediche e testimoni locali. Almeno 14 civili sarebbero rimasti uccisi, molto altri feriti dopo i raid che avrebbero preso di mira edifici residenziali nelle aree di Musabeh, Khirbat al-Adas, e al-Janena a Rafah. Simultaneamente, scrive ancora, un raid contro una casa nel campo profughi di Nusseirat, nella parte centrale della Striscia, avrebbe provocato la morte di numerosi civili ed il ferimento di altri. Le squadre intervenute sul posto avrebbero quindi trasferito i corpi senza vita e i feriti all'ospedale di Deir el-Balah. L'artiglieria israeliana, prosegue l'agenzia, avrebbe inoltre continuato a colpire aree situate ad est del campo profughi di Jabalya.
Israele "ha iniziato la sua aggressione a Rafah" senza annunciarlo per evitare reazioni internazionali, ha dichiarato il ministero degli Esteri palestinese, condannando l'escalation dei bombardamenti e la distruzione sistematica portata avanti dalle forze israeliane nella città meridionale della Striscia.
Biden: "Detto a Netanyahu che tregua è necessaria"
"Oggi ho parlato nuovamente con il Primo Ministro Netanyahu degli ultimi sviluppi in Israele e Gaza. Ho affermato ancora che Israele ha il diritto di perseguire Hamas, un gruppo di terroristi responsabile del peggior massacro contro il popolo ebraico dai tempi dell'Olocausto. E ho ribadito la necessità di un cessate il fuoco immediato come parte di un accordo per la liberazione degli ostaggi, della durata di diverse settimane, in modo da poter riportare gli ostaggi a casa e aumentare gli aiuti ai civili a Gaza". A scriverlo su X dopo il colloquio con il premier israeliano Benjamin Netanyahu è stato il presidente americano Joe Biden. "Ho chiesto al Primo Ministro di inviare una squadra a Washington per discutere di come colpire Hamas senza una vasta operazione di terra a Rafah", conclude.
Blinken domani a Gedda, poi l'Egitto
Il segretario di Stato americano Antony Blinken si recherà in Arabia Saudita ed Egitto domani e giovedì per discutere degli sforzi volti a garantire un accordo sul cessate il fuoco a Gaza ed incrementare gli aiuti umanitari al territorio palestinese. A dichiararlo è stato un portavoce del Dipartimento di Stato dalle Filippine, dove Blinken è attualmente in visita. Blinken avrà colloqui con i leader sauditi domani a Gedda prima di recarsi giovedì al Cairo per colloqui con le autorità egiziane.
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Russia, Tajani convoca ambasciatore a Roma per vicenda...
L'annuncio del ministro degli Esteri, dopo che le filiali russe di Ariston e Bosch sono state trasferite in gestione temporanea al gruppo Gazprom
"Ho dato mandato al segretario generale della Farnesina di convocare l'ambasciatore della Federazione russa in Italia. Il Governo chiede chiarimenti sulla vicenda della nazionalizzazione dell'Ariston Thermo Group. Al lavoro anche con Bruxelles, in raccordo con la Germania". Lo ha annunciato sul social X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, dopo che le filiali russe di Ariston e Bosch sono state trasferite in gestione temporanea al gruppo Gazprom.
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Russia, domiciliari per il giornalista di Forbes arrestato
Sergei Mingazov era stato fermato ieri nella città di Khabarovsk con l'accusa di aver rilanciato un post su Telegram sugli abusi commessi a Bucha dalle forze russe
E' stato messo agli arresti domiciliari il giornalista di Forbes, Sergei Mingazov, arrestato ieri nella città russa di Khabarovsk con l'accusa di aver diffuso notizie false sull'esercito russo per aver rilanciato un post su Telegram sugli abusi commessi a Bucha dalle forze russe. Lo ha riferito l'agenzia Ria Novosti, citando fonti giudiziarie di Khabarovsk.
Il giornalista è stato arrestato con l'accusa di aver diffuso notizie false sulle forze militari, con le aggravanti dell'odio e dell'inimicizia, ha denunciato il suo avvocato, Kostantin Bubon, citato da Rbk. Mingazov aveva lavorato in precedenza per il quotidiano Vedomosti e anche per la Tass. Sono già numerose le condanne 'fotocopia' in Russia per la diffusione delle notizie su Bucha.
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Hamas: “Ricevuta risposta Israele a proposta su...
Dopo più di sei mesi di guerra, i negoziati rimangono ancora in una fase di stallo
Hamas ha ricevuto la risposta ufficiale di Israele alla sua ultima proposta di tregua e "la studierà" prima di rispondere a sua volta. Lo ha affermato il vice capo del braccio politico di Hamas a Gaza, Khalil al-Hayya, che attualmente si trova in Qatar. "Hamas ha ricevuto la risposta ufficiale dell'occupazione sionista alla proposta presentata ai mediatori egiziano e del Qatar il 13 aprile", ha dichiarato in una nota. Dopo più di sei mesi di guerra a Gaza, i negoziati rimangono in una fase di stallo, con Hamas che insistere nel chiedere che qualsiasi intesa si trovi debba mettere fine alle ostilità.
Per Israele "accordo a breve o operazione a Rafah"
Questo è l'ultimo momento utile per un accordo per arrivare a una tregua a Gaza, perché in alternativa Israele darà il via alla sua operazione di terra a Rafah. Sarebbe questo - secondo l'emittente Channel 12, che cita una fonte israeliana - il messaggio trasmesso con chiarezza da Israele agli interlocutori egiziani - e per il loro tramite al leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar - durante i colloqui tra i negoziatori inviati dal premier Benjamin Netanyahu e una delegazione di mediatori egiziani in visita nel Paese come riferisce il Times of Israel.
La fonte afferma che Israele non è disposto a lasciare che Sinwar trascini i negoziati. Si tratta dell'alternativa tra "un accordo nel prossimo futuro, e Rafah". Le fonti confermano che Israele è disposto ad accettare la liberazione di un numero di ostaggi inferiore ai 40 proposti in precedenza, ma anche che non accetterà la liberazione di soli 20 ostaggi, come Hamas avrebbe suggerito in recenti contatti indiretti.
Israele ritiene che Hamas detenga 33 ostaggi che rientrano nella designazione di ostaggi 'umanitari', donne, bambini, uomini di età superiore ai 50 anni e malati - e insiste affinché vengano tutti liberati. La fonte non precisa se questa sarebbe la prima fase di un accordo più ampio per tutti gli ostaggi, né la durata della tregua proposta.
La proposta dell'Egitto: liberare i 33 ostaggi ancora vivi
L'Egitto ha messo ieri sul tavolo dei colloqui con Israele una proposta per il rilascio di 33 ostaggi, detenuti a Gaza, donne, malati e anziani, che si ritiene siano gli unici rimasti in vita dei 133 che erano ancora nelle mani di Hamas. Lo scrive il Jerusalem Post, che cita una fonte israeliana al corrente dell'incontro tra una delegazione egiziana e una di Tel Aviv.
"Quello che c'è - ha continuato - è un tentativo dell'Egitto di riavviare colloqui con una proposta egiziana che prevede il rilascio di 33 ostaggi, donne, anziani e malati".
Il Cairo sta lavorando per garantire un accordo che impedisca l'operazione israeliana a Rafah. Secondo quanto riferito ieri dai media ebraici, il gabinetto di guerra israeliano ha autorizzato la squadra negoziale del Paese ad avere un approccio più flessibile nei negoziati.