Esteri
Israele-Hamas, Netanyahu: “Se fermiamo ora guerra...
Israele-Hamas, Netanyahu: “Se fermiamo ora guerra significa che abbiamo perso”
Fonti Gaza: "Colpito il numero tre di Hamas". Nave Open Arms torna a Cipro: "Aperto corridoio marittimo chiuso da 20 anni"
"Se fermiamo la guerra adesso" contro Hamas "prima di aver raggiunto i nostri obiettivi, significherà che abbiamo perso la guerra". A ribadirlo il premier israeliano Benjamin Netanyahu, rispondendo così alle richieste di chi chiede uno stop alle ostilità a Gaza. Parlando prima della riunione del governo a Gerusalemme, ha detto: "Ai nostri amici della comunità internazionale, dico: la vostra memoria è corta? Avete dimenticato così in fretta il 7 ottobre, il peggior massacro di ebrei dall'Olocausto?".
Chi vuole le elezioni vuole fermare la guerra. E' il senso delle dichiarazioni di Netanyahu, che così ha risposto, tra gli altri, al leader della maggioranza democratica al Senato americano, Chuck Schumer, che ha duramente contestato la sua politica, chiedendo il voto anticipato. Quelli che vogliono fermare la guerra, ha detto Netanyahu, parlando prima della riunione del governo a Gerusalemme, lo fanno "facendo false accuse alle Forze di difesa israeliane, al governo israeliano e al premier israeliano: lo fanno cercando di fare le elezioni adesso, nel pieno della guerra".
Quindi il premier ha puntato il dito contro gli Usa. Sono stati "totalmente inappropriati" i commenti del leader della maggioranza al Senato americano, Chuck Schumer (che ha definito Benjamin Netanyahu un ostacolo alla pace in Medio Oriente), ha dichiarato lo stesso premier israeliano. Riguardo alle richieste di elezioni di Schumer, Netanyahu ha affermato che se le elezioni si svolgano o meno in Israele è qualcosa che "il governo israeliano decide da solo". "È inappropriato andare da una democrazia sorella e cercare di sostituire la leadership eletta", ha aggiunto Netanyahu.
Quanto all'accordo per una tregua, "il tempo dirà, ma le richieste bizzarre di Hamas rendono l'accordo molto più difficile. Continueremo, tuttavia, a provarci perché vogliamo riavere indietro gli ostaggi", ha dichiarato Netanyahu, commentando i negoziati per un accordo durante un'intervista rilasciata alla Cnn.
Fonti Gaza: "Colpito il numero tre di Hamas, ma non chiare le sue condizioni"
Intanto le forze militari israeliane hanno colpito il numero 3 di Hamas Marwan Issa, ma non sono chiare le sue condizioni, rendono noto fonti palestinesi informate citate dal Times of Israel. L'azione delle Idf è avvenuta la scorsa settimana, si precisa solamente.
Le forze militari israeliane hanno inoltre reso noto di aver ucciso, con cecchini e il sostegno delle forze aeree, 18 militanti di Hamas nel centro della Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. Le operazioni nella zona proseguono, si legge in un comunicato.
Raid Israele contro obiettivi in Siria: "Due soldati feriti e danni materiali"
Raid di Israele contro diversi obiettivi in Siria, rende noto l'agenzia di stampa siriana Sana, precisando che l'attacco ha provocato danni materiali e il ferimento di due soldati. Le forze militari di Damasco hanno abbattuto alcuni missili provenienti dalle Alture del Golan intorno alle 12.45 (ota locale). Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, i raid israeliani hanno colpito anche due siti militari nelle montagne di Qalamoun, a nord est di Damsco, zona impiegata dai militanti di Hezbollah. E' il 24esimo attacco della Siria da parte di Israele dall'inizio dell'anno.
Hamas: saliti a 31.645 i morti nella Striscia
Nelle ultime 24 ore negli attacchi israeliani sono morti "92 martiri" e altre 130 persone sono rimaste ferite, portando a 31.645 il numero delle vittime palestinesi a Gaza dal 7 ottobre. Lo ha reso noto il ministero della Sanità nella Striscia, che parla anche di 73.676 feriti.
Nave Open Arms torna a Cipro: "Aperto corridoio marittimo chiuso da 20 anni"
E' rientrata oggi a Larnaca la nave della ong spagnola Open Arms, arrivata nei giorni scorsi a Gaza attraverso un corridoio marittimo umanitario con un carico di 200 tonnellate di aiuti umanitari organizzati da Wiorld Central Kitchen. "Si conclude così la prima missione umanitaria congiunta a Gaza con Wck, che ha sbarcato 200 tonnellate di generi alimentari di base per la popolazione del nord della Striscia. Si apre così il corridoio marittimo umanitario che è rimasto chiuso per 20 anni", ha scritto su X la ong.
Hamas: saliti a 31.645 i morti nella Striscia
Nelle ultime 24 ore negli attacchi israeliani sono morti "92 martiri" e altre 130 persone sono rimaste ferite, portando a 31.645 il numero delle vittime palestinesi a Gaza dal 7 ottobre. Lo ha reso noto il ministero della Sanità nella Striscia, che parla anche di 73.676 feriti.
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Usa, Urbinati (Columbia): ”La rettrice ha scatenato...
La docente di Teoria politica difende la protesta pacifica degli studenti e sostiene il dialogo senza toni aggressivi in spazi dedicati. Occorre portare avanti una trattativa che permetta il ritorno alla normalità ed eviti un grave danno di immagine per il campus, sostiene.
E' stata una ''reazione folle'' quella della rettrice della Columbia University, Nemat Shafik, di chiamare la polizia per rimuovere la manifestazione studentesca contro Israele. ''Era una protesta pacifica, fatta a suon di rap con giochi, canti e balli'', ma lei ''l'ha trasformata in un inferno''. Per fortuna, anche grazie ''a un documento di appello al dialogo che ho firmato anche io'', ora ''il clima è molto cambiato'' e si è aperto ''un tavolo di trattativa e negoziazione tra i rappresentanti degli studenti, il corpo docente, i dipendenti e l'ammnistrazione dell'università''. L'obiettivo è quello di rientrare in un ''clima di trattativa per riportare la normalità'', altrimenti ''c'è il rischio che salti il semestre'', ma ''nessuno vuole che si arrivi a tanto, sarebbe un danno di immagine incredibile, una rovina enorme''. Nadia Urbinati, che dal 1996 insegna Teoria politica alla Columbia University di New York, racconta ad Adnkronos dall'interno le contestazioni. ''Si tratta di un accampamento pacifico, gli studenti sono molto più moderati della rettrice, ma sono stati trattati da criminali e questo non è possibile'', ha aggiunto Urbinati.
Lei stessa ha avuto contatti con gli studenti, ''hanno scritto un documento bellissimo e molto moderato rivolto alla rettrice che ho firmato insieme a colleghi del mio dipartimento. Un documento in cui chiedevano di tenere in considerazione il problema della violenza che si amplifica se si chiama la polizia''. Tra i suoi studenti, racconta, ''uno che aveva fatto con me un corso sulla retorica è stato arrestato ieri per uso sconsiderato del linguaggio. Ha detto che i sionisti dovrebbero sparire dalla faccia della terra... Ma a parte questo caso nessuno mio studente è stato sospeso o arrestato''. Sottolineando che ''il 20 per cento degli studenti della Columbia arrestati sono ebrei'', Urbinati racconta anche il caso di ''uno studente ebreo israeliano che ha chiesto di non venire in classe per non attraversare il campus in quanto si sente a disagio''. La sua richiesta è stata accolta, ''un caso eccezionale risolto permettendogli di seguire le lezioni tramite Zoom''.
Urbinati racconta poi che in questi giorni hanno visitato la protesta al campus ''il rappresentante repubblicano e quello democratico. Entrambi sono stati ottusamente arroganti. L'esponente repubblicano ha proposto di chiamare guardia nazionale, il che avrebbe riportato il campus a livelli raggiunti solo nel '68''. Secondo la politologa, quindi, è stata ''la rettrice che ha radicalizzato'' la manifestazione. Shafik, spiega Urbinati, ''è alla Columbia da nove mesi e si è dimostrata molto inadeguata. Viene dal mondo delle finanza e ha dimostrato totale incapacità di comprendere che qui non si tratta di dipendenti di una banca, ma di persone varie con le quali occorre entrare in contatto''. E invece, durante la protesta, ''la rettrice è rimasta sempre chiusa nel suo ufficio o nella sua casa. Non ha mai interagito con gli studenti''.
L'auspicio, ora, è che ''vengano messi a disposizione degli spazi, delle aule, dove poter proseguire il dibattito sulla guerra e sui rapporti con Israele''. Perché, prosegue Urbinati, ''se c'è libertà di insegnamento, se si studiano argomenti come la guerra e la pace, gli stati nazione, è evidente che ne esca un dibattito''. Anzi, aggiunge, ''ben venga il dialogo e la riflessione promossi dagli studenti, certo senza usare toni aggressivi''.
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Elezioni Usa, Biden prende in giro Trump: “Sono in...
Durante la cena annuale con i corrispondenti accreditati alla Casa Bianca
''Sono un uomo adulto e sono in corsa contro un bambino di sei anni''. Così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha preso il giro l'ex inquilino della Casa Bianca e suo rivale alle prossime elezioni americane Donald Trump. ''L'unica cosa che abbiamo in comune è l'età'', ha aggiunto Biden durante la cena annuale con i corrispondenti accreditati alla Casa Bianca. Anche se, età anagrafica alla mano, Biden ha 81 anni contro i 77 di Trump. ''Le elezioni del 2024 sono in pieno svolgimento e sì, l'età è un argomento - ha detto Joe Biden - Sono un adulto che corre contro un bambino di sei anni''.
Molti gli ospiti illustri, giornalisti e celebrità presenti all'hotel Hilton di Washington mentre all'esterno un centinaio di manifestanti hanno scandito slogan contro la guerra di Israele nella Striscia di Gaza e sventolato una bandiera palestinese lunga diversi metri. Ma all'interno il conflitto in Medioriente non è stato al centro della scena, soppiantato appunto dalle battute sull'età dei candidati alla presidenza Usa.
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Re Carlo torna agli impegni pubblici, martedì la visita a...
Buckingham Palace: "Medici incoraggiati dai suoi progressi"
Buckingham Palace mette fine alle congetture sullo stato di salute di Re Carlo. Il sovrano, malato di cancro, da martedì riprenderà i suoi impegni pubblici. Con la regina Camilla si recherà in visita a un centro di cure per i tumori. "Il team medico di Sua Maestà - fa sapere una nota della Casa Reale - è molto incoraggiato dai progressi compiuti finora e rimane positivo quanto al continuo recupero del re".