Cronaca
Violenza di genere, 500 terapie ‘pro bono’ per...
Violenza di genere, 500 terapie ‘pro bono’ per curare le cicatrici
L'iniziativa di RigeneraDerma e le storie di speranza di Filomena e Maria Antonietta: è possibile "tornare a sentire il vento sul viso"
La possibilità di una rinascita dopo la violenza di genere. RigeneraDerma offre 500 terapie pro bono per la cura delle cicatrici. L'iniziativa è stata presentata oggi alla Camera con gli interventi della ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Roccella. Maurizio Busoni, ideatore RigeneraDerma, e Andrea Sbarbati, professore dell'Università di Verona, partner del progetto, hanno presentato i risultati ottenuti finora. Filomena Lamberti e Maria Antonietta Rositani, simbolo della lotta alla violenza di genere, hanno raccontato la loro esperienza di rinascita. Presenti i parlamentari di Fratelli d'Italia Elisabetta Lancellotta, capogruppo in Commissione Femminicidio; Maddalena Morgante, responsabile Dipartimento Famiglia e Valori non negoziabili del partito; Andrea Pellicini, componente della Commissione Giustizia alla Camera, e la senatrice Cinzia Pellegrino, responsabile Dipartimento Tutela vittime del partito. Ha moderato l'incontro Jana Gagliardi, giornalista di SkyTg24.
La violenza sulle donne continua la sua drammatica escalation, è stato ricordato durante l'incontro. I femminicidi dall'inizio del 2024 a oggi sono stati ben 9. Ma dietro questo dato spaventoso, ce n'è un altro che fa ugualmente paura: quello delle donne che provano a liberarsi da un partner violento che non accetta la decisione e si vendica sulla donna che considera una sua proprietà, infliggendole una punizione per l'abbandono e segni indelebili che cambieranno per sempre la vita della vittima. Accende una luce il percorso di rinascita vissuto da Filomena e Maria Antonietta. Entrambe hanno beneficiato delle cure gratuite del progetto RigeneraDerma.
RigeneraDerma nasce da un'idea di Maurizio Busoni, ricercatore, docente presso il Master di Medicina estetica dell'Università di Camerino e dell'Università di Barcellona, e si pone un nobile obiettivo: riparare il danno funzionale per migliorare la vita delle donne vittime di violenza di genere. E lo fa offrendo a 500 persone la cura gratuita delle cicatrici con Biodermogenesi, metodologia per la rigenerazione dei tessuti cutanei, 100% italiana, presente in 32 Paesi nel mondo.
"Anche in questa legislatura mi sono occupata di provvedimenti che avevano come obiettivo il contrasto alla violenza nei confronti delle donne. Il tema dell'evento di oggi è molto importante perché è un tema che riguarda la speranza. Una donna spesso vive in solitudine la scelta di fare una denuncia, così come il momento processuale. Per noi è importante che, oltre alla prevenzione e al contrasto, ci sia anche la tutela delle vittime affinché ciascuna donna non si senta mai sola. Su questi tre pilastri poggia infatti il ddl Femminicidio, provvedimento fortemente voluto dal Governo e dal ministro Roccella", ha spiegato Carolina Varchi, capogruppo di FdI in Commissione Giustizia alla Camera, in video collegamento all'evento.
"La proposta di legge a mia prima firma, ora in esame in Commissione Lavoro alla Camera, è volta ad inserire le vittime di violenza con deformazione o sfregio permanente del viso nelle categorie protette ai fini del collocamento obbligatorio del lavoro - ha affermato Morgante - Gli effetti dell'aggressione sulla vittima sono terribili, sia sul piano fisico sia sul piano psicologico, ma anche sul piano relazionale e sociale. Si tratta di una pdl che mi sta particolarmente a cuore, perché la violenza che colpisce il volto colpisce una delle parti essenziali della persona con le quali si relaziona e che sono espressione della sua identità".
"L'impegno del Governo e di Fratelli d'Italia nel contrasto alla violenza sulle donne si è concretizzato ulteriormente con la recente approvazione della legge voluta dal ministro Roccella - ha evidenziato Pellicini - In essa vi sono strumenti efficaci finalizzati a prevenire questi odiosi comportamenti. Purtroppo però anche le migliori leggi a volte possono non bastare a impedire atti di mostruosa violenza che possono recare danni permanenti di grave entità. Vi sono stati casi di donne che sono state sfregiate con l'acido con conseguenze terribili. Vogliamo rimanere vicini a loro ed è per questo che guardo con ammirazione al progetto RigeneraDerma che ha permesso ad alcune donne di 'tornare a sentire il vento sul viso'. Voglio per questo ringraziare gli specialisti che hanno creato questo metodo di cura, ma soprattutto Filomena Lamberti e Maria Antonietta Rositani per la loro preziosa e toccante testimonianza. Dopo l'inferno vissuto stanno poco a poco risorgendo".
"La Commissione Femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere - ha concluso Lancellotta - è uno strumento istituzionale strategico che si occupa di contrastare non solo il femminicidio, ma anche il fenomeno della violenza contro le donne, puntando sull'attività di prevenzione e su una vera rivoluzione culturale attraverso la scuola, lo sport e la famiglia. Sono tante le misure approvate dal governo Meloni in tema di violenza di genere, a riprova di quanto è per noi importante questo argomento: penso al raddoppio dei fondi destinati ai centri anti-violenza, alle campagne di diffusione del numero verde anti-violenza 1522 e alle iniziative di sensibilizzazione nelle scuole. Un evento come questo di oggi sensibilizza ancor di più il lavoro che stiamo portando avanti in commissione, il cui fine è quello di rendere le donne indipendenti, tutelandole da un punto di vista economico sociale e sanitario, affinché simili tragici episodi di violenza non ostacolino il percorso di rinascita della vittima".
Cronaca
Centomila visitatori a La Via dei Librai
"Villa Bonanno? Una scommessa vinta. Il nuovo spazio conquistato dalla Via dei librai apre il bilancio di questa nona edizione che si è conclusa ieri sera con numeri che confermano il successo della formula del mix tra fiera e festival letterario. Oltre centomila presenze lungo via Vittorio Emanuele, dove come ogni anno ci sono state le postazioni di librerie ed editori, e decine di migliaia di contatti sul web, sul sito e sui social dove sono state trasmesse le dirette di alcuni dei principali appuntamenti della manifestazione". Giovanna Analdi, presidente dell'associazione. Cassaro Alto, Giulio Pirrotta, presidente dell' associazione Significa Palermo ETS e direttore della manifestazione, e Nicola Macaione, rappresentante dell’associazione dei librai italiani a Palermo, hanno tracciato un primo bilancio della nona edizione della rassegna, scegliendo come luogo uno degli spazi nuovi, l’atelier Montevergini, aperto ai libri da martedì proprio grazie alla serie di appuntamenti che vi sono stati programmati.
“Villa Bonanno e questo atelier sono stati sicuramente un esperimento positivo – ha esordito Pirrotta – anche se è naturale che occorreranno degli aggiustamenti in base alla esperienza che abbiamo fatto”. Molto soddisfatta della conquista di Villa Bonanno Giovanna Analdi: “E’ stato un sogno che si realizza – ha confessato – questo spazio deve essere dedicato sempre più ai bambini che hanno trovato la loro dimensione naturale in mezzo al verde in un bellissimo giardino storico urbano”. E Nicola Macaione l’ha seguita a ruota: “Villa Bonanno ha funzionato grazie alle attività che si sono svolte e le dobbiamo incrementare, coinvolgendo sempre più le famiglie. Ma voglio sottolineare lo spirito della manifestazione che mette al centro proprio il ruolo del libraio, la sua capacità di creare relazioni con il lettore”.
I nuovi spazi quindi carta vincente: oltre a Villa Bonanno e all’atelier Montevergini anche la facoltà di Scienze Teologiche, aperta alle visite per l'occasione. Presenti Fabrizio Piazza di Modus Vivendi e Rosanna Maranto del festival Illustramente, che hanno portato il loro contributo, mentre Pirrotta ha voluto guardare al futuro e alla decima edizione: “Quest’anno è stata un’edizione di passaggio, terremo conto di tutte le osservazioni per organizzare al meglio la prossima” E Giovanna Analdi ha voluto chiudere con una nota di ottimismo sul futuro del libro: “Penso che alla fine vincere sarà la carta, e che la lettura sul tablet sarà sconfitta”.
Cronaca
“Sono malato, ho un cancro”: chi è Franco Di...
Il giornalista in collegamento con Fabio Fazio
Franco Di Mare, 68 anni, annuncia a Che tempo che fa di essere malato. "Ho un mesotelioma, un tumore molto cattivo", dice il giornalista. Di Mare è un nome e un volto notissimo per i telespettatori italiani. La sua carriera comincia negli anni '80, con una serie di collaborazioni prima dell'assunzione a L'Unità, presso cui diventa inviato e caporedattore. Nel 1991 Di Mare approda in Rai e dal 1995 diventa inviato Speciale per il Tg2. Nel 2002 il passaggio al Tg1.
Nel 2003 diventa conduttore televisivo con Unomattina Estate prima di Uno Mattina week end . Dal 2004 diventa il volto di Uno Mattina. Il curriculum comprende programmi di informazione e attualità nella fascia mattutina e una serie di serate su Rai1. Nel 2019 diventa vicedirettore di Raiuno, con delega ad approfondimenti ed inchieste, e l'anno successivo viene nominato direttore generale dei programmi del giorno della Rai prima di assumere la direzione di Raitre il 15 maggio 2020.
Cronaca
G7, corteo di protesta a Torino: manifestanti bloccano...
Avrebbero dovuto sfilare per le vie del capoluogo piemontese, ma a sorpresa hanno cambiato percorso. Bruciate le gigantografie dei leader dei sette Paesi più industrializzati
È durato una decina di minuti il blocco della tangenziale da parte dei manifestanti che hanno sfilato nel corteo di protesta contro il G7 di domani e martedì a Venaria Reale. Hanno, infatti, cambiato percorso all'improvviso e scavalcato il guardrail, bloccando il traffico con lancio di fumogeni e lo sventolio delle bandiere. Dopo aver ribadito al megafono che "chi blocca il nostro futuro si troverà centinaia di blocchi come questo di persone non disposte a far decidere sulla propria testa", i manifestanti stanno ora tornando sui propri passi verso Venaria. "Siamo stati bravissimi ci siamo ripresi la città ma non ci fermiamo qui continueremo, non abbasseremo la testa", hanno scandito dal megafono mentre continuavano a sfilare.
Arrivati nel viale che conduce alla Reggia di Venaria, i manifestanti dopo aver posizionato davanti al cordone di forze dell’ordine grandi foto dei leader dei sette paesi più industrializzati hanno acceso un falò sul quale hanno bruciato le gigantografie. “Siamo qui non per dialogare ma per protestare per dire no al modello di sviluppo che ci vuole imporre il G7”. Così i manifestanti dal megafono poco aver dato alle fiamme le gigantografie dei leader dei sette paesi più industrializzati. “Continueremo la nostra lotta per i nostri territori, per la libertà del popolo palestinese e di tutti i popoli oppressi, per un futuro degno di questo nome, per garantire una vita che non sia solo sopravvivenza”.
Si è conclusa con gli ultimi interventi dei manifestanti la protesta popolare a Venaria Reale contro il G7 ambiente, clima ed energia in programma domani e martedì alla Reggia. Prima di concludere la manifestazione, gli organizzatori si sono dati appuntamento per domani sera alle 19 a Torino davanti a Palazzo. Nuovo per una nuova iniziativa di mobilitazione mentre Ultima Generazione ha annunciato per domattina a Venaria un’assemblea popolare in piazza.