Cronaca
Napoli, salta dibattito con Molinari dopo proteste...
Napoli, salta dibattito con Molinari dopo proteste studenti. Mattarella chiama il direttore di Repubblica
L'evento è stato annullato dopo le proteste di un gruppo pro Gaza
Studenti pro Palestina contestano, il dibattito con il direttore della Repubblica Maurizio Molinari viene annullato. E' accaduto questa mattina nell'aula magna 'Leopoldo Massimilla' della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base, all’Università degli Studi di Napoli Federico II, dove era previsto un evento su 'Il ruolo della cultura nel contesto di un Mediterraneo conteso' alla presenza del rettore dell'Università Federico II di Napoli Matteo Lorito. Ci sono stati diversi momenti di contestazione all'indirizzo di Molinari, poi i momenti di tensione tra studenti (in totale erano circa 40) e forze dell’ordine, sino alla decisione di annullare l'evento.
Mattarella: "Intolleranza incompatibile con Università"
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato al telefono il direttore de 'La Repubblica', Maurizio Molinari, a cui questa mattina è stato impedito di svolgere una conferenza in una sede universitaria, esprimendogli solidarietà. Il Presidente - riferisce una nota del Quirinale - ha aggiunto che "quel che vi è da bandire dalle Università è l’intolleranza, perché con l’Università è incompatibile chi pretende di imporre le proprie idee impedendo che possa manifestarle chi la pensa diversamente".
Bernini: "Atenei restino luogo di pluralismo e confronto"
"Le Università sono e devono rimanere il luogo del pluralismo e del confronto". A scandirlo è il ministro dell'Università e Ricerca, Anna Bernini, intervendo così su X su quanto accaduto al direttore di Repubblica Maurizio Molinari a Napoli. "Violenza e sopraffazione - avverte Bernini - non possono trovare spazio all’interno dei nostri atenei. Ho contattato il direttore Molinari per esprimergli il mio sconcerto e la mia solidarietà per quanto accaduto a Napoli". "Mi sono anche confrontata con la presidente dei rettori italiani, Giovanna Iannantuoni, alla quale ho chiesto di convocare una seduta straordinaria della Crui a cui parteciperò" annuncia la titolare del Mur. Bernini indica inoltre che "sono diventati troppi i casi di intolleranza all'interno dei nostri atenei" e che "serve un’alleanza tra Governo, Università e Istituzioni per proteggere questo prezioso spazio di libertà e democrazia".
Lollobrigida: "Solidarietà a Molinari, Università restino spazio di confronto"
“La mia solidarietà al direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, duramente contestato questa mattina all’Università di Napoli e al quale è stato impedito di tenere una conferenza stampa. Stesso destino toccato qualche giorno fa a David Parenzo, alla Sapienza di Roma''. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. "La libertà di espressione è un pilastro per una società democratica. È fondamentale ribadire che il dissenso, pur legittimo e necessario, non può mai degenerare in censura o violenza”, sottolinea. “Le istituzioni accademiche – conclude il ministro - devono rimanere spazi aperti al dialogo, alla discussione e al confronto, dove le diverse opinioni possano coesistere in un clima di rispetto reciproco”.
Schlein: "E' grave che si impedisca il confronto"
Elly Schlein ha sentito al telefono il direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, per esprimergli la solidarietà del Pd. "E' grave che, in un luogo del confronto e del sapere, qualcuno impedisca di svolgere iniziativa pubblica", ha detto la segretaria Dem.
Renzi: "Impedire a Molinari di parlare è tecnicamente un gesto fascista"
"Impedire al direttore di Repubblica Maurizio Molinari di parlare in università è tecnicamente parlando un gesto fascista. Questo è quello che Pasolini chiamava il fascismo degli antifascisti" scrive sui social Matteo Renzi. "Utilizzare l’argomentazione di definire Repubblica un giornale sionista è squallido. Le università devono essere i luoghi del dialogo, non gli spazi di costruzione di un pensiero unico ideologico e violento. Perché chi impedisce agli altri di parlare usa la violenza, non la cultura. Solidarietà a Maurizio Molinari".
Fontana: "Solidarietà a Molinari, grave impedire libertà espressione"
"Piena solidarietà al direttore del quotidiano 'La Repubblica', Maurizio Molinari" dice il presidente della Camera, Lorenzo Fontana. "È grave impedire la libertà di espressione ed è ancora più grave che ciò sia accaduto in una università, luogo di confronto e di scambio di idee e di opinioni. Esprimo ferma condanna per quanto accaduto".
Calenda: "Episodio ripugnante"
"Tutta la mia vicinanza e solidarietà a Maurizio Molinari" scrive Carlo Calenda sui social. "Chi ha impedito al direttore di Repubblica di prendere la parola in una Università non ha nulla a che fare con la democrazia. Semplicemente ripugnante".
Comunità ebraiche: "Intimidazione inaccettabile"
"È inconcepibile e inaccettabile che l'Università 'Federico II' di Napoli sia stata costretta a cancellare una conferenza per le intimidazioni e la violenza di un gruppo di facinorosi contro il relatore, il direttore di Repubblica Maurizio Molinari, solo perché ebreo". Così, in una dichiarazione congiunta, i presidenti di Ucei (Unione delle comunità ebraiche italiane), Cer (Comunità ebraica di Roma) e Cem (Comunità ebraica di Milano), Noemi Di Segni, Victor Fadlun e Walker Meghnagi. "Solo perché cerca ancora di agire responsabilmente come giornalista. Gli atenei sono o dovrebbero essere il luogo della tolleranza, dell’inclusione, della libertà di pensiero, del rispetto della persona. A Molinari la nostra totale solidarietà e vicinanza. Questi episodi non fanno che rafforzare il nostro senso di comunità. Se prevale l’antisemitismo, è una sconfitta per tutti".
Ronzulli (Fi): "Molinari vittima di squadrismo"
“Impedire di parlare è violenza, esattamente come quella fisica" dice la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli. "A nessuno può essere negato il diritto di esprimere il proprio pensiero, rendendo impossibile con la forza un dibattito, a maggior ragione se l’obiettivo di questa inaccettabile protesta è quello di schierarsi contro le violenze in Palestina. Quello commesso nei confronti del direttore di Repubblica Maurizio Molinari, al quale va la mia più sincera solidarietà, è stato un ignobile episodio di squadrismo”.
Sbarra: "Episodi che non fanno bene alla democrazia"
“Massima solidarietà al direttore de La Repubblica Maurizio Molinari e al rettore della Federico II, Matteo Lorito, costretti ad annullare un'iniziativa a causa di un gruppo di contestatori" scrive sui social il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra. "L'università è il luogo del confronto e del dialogo. Episodi di questo genere sono preoccupanti segnali di allarme che non fanno bene alla qualità della nostra democrazia”.
Boschi (Iv): "Solidarietà a Molinari, allarme intolleranza all'Università"
"Piena solidarietà al direttore Molinari”. Così la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi, che aggiunge: “Allarma che ancora una volta episodi di intolleranza e di antisemitismo più o meno esplicito avvengano all’interno delle università, luogo di dialogo e cultura. E non c’è nulla di più distante dalla cultura che un dissenso che si trasforma in bavaglio e censura. È inaccettabile che sia stato impedito al direttore di Repubblica il confronto con gli studenti. Non ci può essere alcun tentennamento, è necessario che si levi una voce unanime di condanna da tutti i rappresentanti delle istituzioni”.
Gualtieri: "Gli atenei siano un luogo di confronto democratico"
"Solidarietà al Direttore de La Repubblica Maurizio Molinari che, insieme al Rettore Matteo Lorito, avrebbe dovuto partecipare ad un dibattito sul ruolo della cultura all'Università di Napoli, annullato dopo le proteste di alcuni studenti" scrive in una nota il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. "Le manifestazioni di dissenso, soprattutto all’interno di un ateneo, sono legittime purché rimangano all’interno di un sano confronto democratico, che questa volta - avendo impedito lo svolgersi dell'incontro - purtroppo non c’è stato. Condanniamo queste forme di grave intolleranza".
Nardella: "Università devono restare luoghi di democrazia e confronto"
"Esprimo solidarietà al direttore di Repubblica Maurizio Molinari" dichiara il sindaco di Firenze, Dario Nardella. "Le Università sono luoghi di libero pensiero e devono rimanere tali. Abbiamo sempre difeso il diritto degli studenti a manifestare ma non è ammissibile l'intolleranza e il tentativo di tappare la bocca ad altri".
Cronaca
SuperEnalotto, estrazione oggi 26 aprile: i numeri vincenti
Nessun 6 né 5+1
Nessun '6' né '5+1' all'estrazione del Superenalotto di oggi. Centrati quattro '5' che vincono 46.784,22 euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 95.400.000 milioni di euro.
Con quanti punti si vince
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
Ho vinto o no?
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
Il prezzo di una schedina
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
I numeri vincenti di oggi, 26 aprile 2024
La combinazione vincente del concorso di oggi del SuperEnalotto è 9, 13, 51, 61, 81 e 83. Jolly 24 e SuperStar 59.
Cronaca
Università, Siaarti: ‘abolizione numero chiuso...
Giarratano, 'non pronti ad accogliere 50mila iscritti. Rivedere sistema quiz, è sbagliato perché premia i fortunati non i più preparati'
"Come Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva diciamo 'no' ai test che selezionano i fortunati anziché i più preparati. Ma diciamo 'no' anche ad un provvedimento che mette in difficoltà le università italiane, perché per carenze di aule e di docenti non sono pronte a ricevere circa 50mila iscritti alle Facoltà di Medicina e chirurgia, Medicina veterinaria e Odontoiatria e protesi dentaria. Per garantire il sistema approvato in Senato, occorrerebbero investimenti sull'università. Una situazione che, altrimenti, creerebbe il caos e sempre più disparità di accesso, dopo il primo anno". Così all'Adnkronos Salute il presidente della Siaarti Antonino Giarratano, dopo il via libera al testo base per la riforma dell'ingresso a Medicina adottato all'unanimità dal Senato, che abolisce dal prossimo anno i test d'ingresso, con un'apertura a tutti nel primo semestre e la prosecuzione del percorso formativo in base ai risultati ottenuti, mantenendo programmazione e graduatoria.
Come Siaarti siamo invece "a favore di un modello che permetta a tutti coloro che lo meritano di entrare in Medicina - aggiunge Giarratano - ferma restando la necessità di una programmazione che non crei una pletora di medici 'formati per corrispondenza o a distanza', quindi online per mancanza di aule e docenti in presenza. Occorre rivedere e abolire l'attuale sistema dei test e al tempo stesso investire su università e formazione creando sistemi equi di valutazione".
Cronaca
Università, Salutequità:’in Italia mancano...
'In settori quali emergenza, anestesia, rianimazione presto avremo forte carenza di queste figure professionali'
"Abolendo il numero chiuso alla Facoltà di Medicina non si risolvono i problemi dell'assistenza e si rischia anche di creare medici disoccupati. Questo perché l'Italia, secondo gli ultimi dati Ocse al 2023, ha 4,3 medici ogni mille abitanti rispetto a una media europea di 4, quindi già oggi come numero assoluto in eccesso. Quello che manca invece sono gli specialisti 'mirati' in settori come emergenza, geriatria, anestesia, rianimazione, cure palliative e la stessa medicina generale, dove l'età porterà presto a una forte carenza di queste figure professionali sul territorio". Così all'Adnkronos Salute il presidente di Salutequità Tonino Aceti, dopo il via libera al testo base per la riforma dell'ingresso a Medicina adottato all'unanimità dal Senato, che abolisce dal prossimo anno i test d'ingresso, con un'apertura a tutti nel primo semestre e la prosecuzione del percorso formativo in base ai risultati ottenuti, mantenendo programmazione e graduatoria.
"Al contrario, abbiamo una fortissima carenza di infermieri che oggi, sempre secondo il dato Ocse, sono in Italia 6,4 ogni mille abitanti contro la media europea di 9,5 - sottolinea Aceti - Anche in questo caso lavorare solo sull'incremento dei posti disponibili per i percorsi universitari non risolverebbe il problema delle carenze infermieristiche. Infatti, la media nazionale delle domande dell'iscrizione ad infermieristica è di 1,2 domande per posto messo a bando, e in alcune regioni non è stata raggiunta neanche 1 domanda per 1 posto".
Per questi motivi, "occorre mettere in campo politiche e provvedimenti concreti volti a strutturare un percorso che punti a 5 obiettivi", elenca l'esperto. "1. Maggior benessere organizzativo (oggi il burnout regna sovrano nelle professioni sanitarie tutte sottostimate come organici); 2. Più coraggio per innovare i modelli organizzativi e professionali al fine di renderli veramente al passo con i bisogni dei pazienti e del Servizio sanitario nazionale; 3. Più sicurezza per i professionisti oggetto di costanti e ripetute aggressioni verbali e fisiche; 4. Maggiori retribuzioni per rendere attrattivo il servizio pubblico rispetto al privato e più conveniente lavorare in Italia rispetto che andare all'estero; 5. Politiche fiscali diverse che consentano non solo di alleggerire il peso per gli studenti", ma anche di "invogliare al rientro nel nostro Paese gli oltre 25.000 medici e 30.000 infermieri laureati in Italia - dove la formazione è tra le migliori al mondo, come tutti ci riconoscono, e che è costata oltre 5 miliardi per queste due professioni - che oggi lavorano altrove, con maggiori guadagni e un futuro/carriera assicurato".