Politica
Ue, accordo su fondi a Kiev: 50 miliardi. Meloni:...
Ue, accordo su fondi a Kiev: 50 miliardi. Meloni: “Salis? Garantire rispetto diritti”
Approvato il pacchetto di aiuti per l'Ucraina con il sì dell'Ungheria di Viktor Orban
"Abbiamo lavorato molto per una soluzione a 27 e l'abbiamo portata a casa. Una volta tanto possiamo dirci soddisfatti per come sono andate le cose". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, commentando con i giornalisti l'esito del Consiglio europeo che ha visto l'approvazione del pacchetto di aiuti da 50 miliardi per l'Ucraina anche con il sì dell'Ungheria di Viktor Orban. "Non era facile trovare una soluzione, noi siamo sempre stati convinti che una soluzione a 26 sarebbe stata un precedente pericoloso". Con Viktor Orban "ho lavorato cercando di arrivare a un punto che ci consentisse di non dividere l'Europa in un momento come questo, perché abbiamo altri problemi. In Europa bisogna saper dialogare con tutti e quello che è accaduto nelle ultime ore dimostra che quando ho sempre sostenuto che non puoi pensare di risolvere i problemi parlando con due o tre persone ma devi tenere conto degli interessi di tutti, non sbagliavo".
Il caso Ilaria Salis
"Il tema di una eventuale detenzione" di Ilaria Salis "in Italia va discusso quando sapremo come andrà il processo..." ha detto la premier a proposito del colloquio con Orban sulle condizioni in carcere di Ilaria Salis. "Devo segnalare che, a differenza di come molto spesso si è scritto in Italia, anche in Ungheria c'è l'autonomia dei giudici e i governi non entrano nei processi. Questo non è oggetto di quello di cui posso parlare con il primo ministro ungherese"."Quello di cui ho parlato con il primo ministro ungherese, come faccio per tutti gli italiani detenuti all'estero, è garantire che ai nostri connazionali venga riservato un trattamento di dignità, di rispetto, un giusto processo e anche veloce"."Mi ha colpito che l'udienza sia stata rinviata a maggio, spero che su questo si possa fare magari qualcosa di più. Per il resto né io né Orban possiamo entrare nel giudizio che compete alla magistratura. Posso solo sperare che Ilaria Salis sia in grado di dimostrare la sua innocenza e la sua estraneità a questa cosiddetta 'Banda del martello'. Noi come governo garantiamo tutta l'assistenza che dobbiamo", ha aggiunto la presidente del Consiglio.
Sulle immagini di Ilaria Salis in catene davanti ai giudici ungheresi "segnalo che non è un trattamento riservato a questo detenuto. Accade in diversi Stati, anche occidentali, che i detenuti vengano portati così in tribunale. Non è nostro costume, non lo facciamo. Sono immagini che da noi impattano ma negli altri Stati sovrani succede così".
Immigrazione, stanziati otto miliardi
"Gli 8 miliardi, destinati alla dimensione esterna, servono ad affrontare il tema della migrazione su un piano sicuramente securitario, ma anche su un piano di sviluppo, cioè garantire il diritto a non essere costretti a emigrare dalla propria terra" dice la premier a proposito delle risorse stanziate dal Consiglio europeo per la gestione dei flussi migratori. "C'è una strategia dell'Europa che nell'ultimo anno è fortemente cambiata ed è cambiata grazie all'impulso italiano", osserva la leader di Fratelli d'Italia.
Vertice Italia-Africa
A margine del Consiglio europeo "si è parlato parecchio del vertice Italia Africa, è stata una cosa che ha interessato moltissimo. E' stata considerata da tutti una bella pagina di politica estera italiana ed europea. Tutti comprendono che l'Italia, in questo attivismo, comunque è l'interfaccia dell'Europa" con l'Africa "e ci ringraziano per questo lavoro che stiamo facendo e che porteremo anche alla presidenza del G7".
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Giorgia Meloni, Mantovano: “Mai a rischio la sua...
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio riferisce in merito a notizie giornalistiche sulla presenza di due uomini vicino all'auto dell'ex compagno della premier, Andrea Giambruno
"La sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio". Lo sottolinea il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, in riferimento a notizie giornalistiche che parlavano della presenza di due uomini nei pressi dell'auto dell'ex compagno della presidente del Consiglio, Andrea Giambruno.
"Dell'episodio accaduto sotto l'abitazione del presidente del Consiglio nella notte tra il 30 novembre e il 1 dicembre, mentre il presidente Meloni era impegnata in una missione all'estero, ho puntualmente riferito - quale Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica - nella mia ultima audizione al Copasir il 4 aprile scorso. Non ho difficoltà a ribadire quanto già chiarito nella sede parlamentare propria, e cioè che gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell'intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento nell'episodio di appartenenti ai Servizi".
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Europee, Calenda si candida: “La scelta di Meloni...
"In tutte le circoscrizioni"
Il leader di Azione Carlo Calenda si candida alle elezioni Europee. "Dopo aver consultato il Direttivo del partito, i o ed Elena Bonetti abbiamo deciso di accettare la sfida e candidarci insieme in tutte le circoscrizioni - annuncia - per dare ancora più forza alla squadra di straordinaria qualità che abbiamo messo in campo da settimane, con un programma netto e chiaro e l'obbligo per tutti i candidati di aderire al gruppo Renew. Siamo europei e lo dimostreremo l'8 e il 9 giugno" aggiunge.
"Dobbiamo opporci al progetto di Giorgia Meloni"
"Nei mesi scorsi ho più volte sollecitato pubblicamente tutti i leader politici a firmare un accordo per non candidarsi alle Europee" dice. "Schlein e Tajani hanno già scelto la strada della candidatura diretta. Ma la discesa in campo della presidente del Consiglio e la sua piattaforma antieuropea e sovranista, cambiano completamente lo scenario. Dobbiamo opporci con tutti i mezzi al progetto di 'una piccola Italia in una piccola Europa' di Giorgia Meloni. È necessario rispondere a questa sfida antieuropea mettendosi direttamente in gioco".
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Europee, ecco perché si potrà votare Meloni scrivendo solo...
Le schede che riporteranno solo il nome di battesimo della premier saranno valide
"Chiedo agli italiani di scrivere sulla scheda il mio nome, ma il mio nome di battesimo, scrivete sulla scheda Giorgia, perché io sono e sarò sempre una di voi". Dal palco di Pescara, dove ha annunciato la sua candidatura alle Europee come capolista in tutte le circoscrizioni, Giorgia Meloni ha invitato gli elettori a scrivere sulla scheda solo 'Giorgia'. A spiegare il perché e a fugare ogni dubbio sulla scelta è stato poco dopo il ministro per le Politiche agricole Francesco Lollobrigida, che, al termine dei lavori della kermesse Fdi, ha spiegato che, sulla scheda per le Europee, "ci sarà scritto 'Giorgia Meloni detta Giorgia'", chiarendo quindi che le schede che riporteranno solo il nome di battesimo della premier saranno perfettamente valide.
"È una possibilità che la norma dà proprio per semplificare il concetto", ha chiarito il ministro. Una possibilità, quella dello pseudonimo elettorale, usata più volte anche in passato. L'esempio più noto è quello dello scomparso leader dei Radicali, che sulla scheda elettorale compariva come "Giacinto Pannella detto Marco". Più di recente, nell'elezione che lo ha incoronato sindaco di Milano, Sala ha usato sulla scheda "Giuseppe Sala detto Beppe". Ha aggiunto invece il solo nome di battesimo proprio come farà la premier una candidata delle liste di Carlo Calenda alle comunali di Roma del 2021, "Cecilia Frielingsdorf detta Cecilia".